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Il premier Silvio Berlusconi scongiura la scrisi e dice di "chiudere la bocca" a chi parla di calo del Pil

L’ultima previsione Ocse è di un calo del 5,5% del Prodotto interno lordo in Italia, per il 2009
sabato 27 giugno 2009.
 

ROMA - I media e le istituzioni economiche diffondono il panico: l’accusa viene dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, che nella conferenza stampa tenuta per presentare le misure del decreto anticrisi si scaglia per l’ennesima volta contro i ’catastrofisti’. Suggerendo di "chiudere la bocca" a chi continua a parlare di "calo del Pil del 5% (il riferimento è all’ultima previsione della Banca d’Italia, ndr) o "di calo dei consumi del 5%".

"Alle parti sociali che ho incontrato questa mattina ho detto che questa crisi economica ha come primo fattore quello psicologico. - ha esordito Berlusconi, a Palazzo Chigi - Ho detto tante volte, e l’ho ribadito anche a loro, che il fattore ottimismo è fondamentale per uscire dalla crisi: la gente deve tornare agli stili di vita precedente e deve rialzare i consumi. Anche perché la gente non ha motivi per diminuire i consumi".

E qui è arrivato l’affondo contro chi continua a diffondere informazioni sulla crisi e sulle sue conseguenze: per risollevare i consumi, ha detto Berlusconi, "bisogna far sì che prima di tutto il governo, e in secondo luogo tutte le organizzazioni internazionali contribuiscano a rilanciare la fiducia".

Ma le organizzazioni internazionali, ha affermato il presidente del Consiglio, invece "un giorno sì e uno no escono e dicono che il deficit è al 5%, meno consumi del 5%, crisi di qui, crisi di là, la crisi ci sarà per fino al 2010, la crisi si chiuderà nel 2011... Un disastro: dovremmo veramente chiudere la bocca a tutti questi signori che parlano, magari perchè di cose che i loro uffici studi gli dicono possono verificarsi, ma che così facendo distruggono la fiducia dei cittadini dell’Europa e del mondo".

Il premier ha anche attaccato "gli organi di stampa che prendono tutte queste posizioni insieme alle opposizioni che danno degli incentivi alla paura che sono fuori dalla realtà". E ha annunciato: "A coloro che investono dobbiamo dire di non avere paura, li sosteniamo perché le banche gli diano credito, aumenteremo i fondi di garanzia. Dobbiamo dire agli imprenditori di non avere paura, di fare pubblicità ai loro prodotti, l’imprenditore che non ha coraggio perde quote di mercato".

E poi il premier ribadisce l’invito già fatto agli imprenditori a Santa Margherita Ligure (in occasione dell’Assemblea dei giovani di Confindustria): "Agli imprenditori ho detto: ’minacciate di non dare la pubblicità a quei media che sono anch’essi fattori di crisi, perché la crisi a questo punto è eminentemente psicologica".

"E’ un attacco gravissimo ma ormai quasi abituale alla libertà di stampa, - ha commentato Paolo Gentiloni, responsabile Comunicazione del Partito Democratico - dietro al quale si nasconde anche il solito vizietto di spingere gli investimenti pubblicitari verso le sue televisioni. Fenomeno che già sta avvenendo da quando Berlusconi è a Palazzo Chigi".

Rincara la dose Massimo Donadi, capogruppo di Idv alla Camera: "L’unico cui dovrebbe essere tappata la bocca, per il bene della nostra economia, è il presidente del Consiglio che, ormai in evidente stato confusionale e senza più controllo della situazione, ogni volta che parla o si muove fa danno al Paese".

(26 giugno 2009)

Da Repubblica


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