Laboratorio giornalistico

di Mauro Diana - La mia città come Carrefour

Considerazioni e riflessioni su Castrovillari
martedì 21 marzo 2006.
 

LA MIA CITTA’ COME CARREFOUR

Considerazioni e riflessioni su Castrovillari

Durante i miei studi di scienze geografiche all’università di Roma, sto avendo la fortuna di studiare ed apprezzare uno dei più illustri geografi urbanisti contemporanei, il russo Jean Gottmann. Autore di numerosi libri e trattati, tra i quali i più famosi sono sicuramente “La politica degli stati e la loro geografia” del 1952, “Megalopolis” del 1961, “La città invincibile” del 1967 e “Centro e periferia, variazioni spaziali nella politica” del 1980, l’attenzione del Gottmann si è negli anni allargata all’osservazione ed allo studio dell’urbanizzazione attuale, vista non più come figlia della rivoluzione industriale, bensì come carrefour (termine francese che significa “incrocio”) di interessi economici, politici, culturali strettamente dipendenti con la natura. Gottmann usa il carrefour per leggere il concetto della centralizzazione, e si può applicare sia ad un punto dello spazio che ad una grande area. Carrefour è quindi un concetto geografico per antonomasia, che aiuta a studiare piccoli paesi e grandi aree geografiche. Proprio per questo voglio applicare il concetto alla mia città, Castrovillari. In questi ultimi anni ho visto il capoluogo del Pollino pian piano perdere di importanza, non so per quale ragione e non lo voglio neanche sapere, sotto tutti i punti di vista: dalla politica che poco fa per aiutare questo centro ad emergere, allo sport che ha visto scomparire persino la gloriosa squadra di calcio, all’ambiente per la nota situazione di lento “tramonto” del Parco Nazionale del Pollino. Invece Castrovillari è un grande carrefour, perché al suo interno si muovono molteplici interessi che interagiscono tra loro, e le persone sembrano non accorgersene. Incomincio analizzando la popolazione, che è composta dai residenti, dagli abitanti delle zone agricole e dalla minoranza albanese. Tutti e tre inconsapevolmente interagiscono tra loro: i residenti che lavorano a Castrovillari sono maggiormente occupati nel terziario o addirittura nel quaternario (o terziario avanzato), quindi negli uffici; i residenti nelle zone rurali lavorano ovviamente i terreni per vendere poi i prodotti nei mercati, e spesso sono aiutati da personale di nazionalità albanese. Quindi, se per l’agricoltura vengono creati dei mezzi più moderni per il lavoro dei campi e questi sono associati ad incentivi economici (che vengono decisi e creati dagli addetti al terziario), gli stessi agricoltori possono permettersi di assumere del personale, in questo caso degli albanesi, per incentivare la produzione di materie prime che saranno destinate al mercato locale e non solo. Con l’assunzione di personale, molti albanesi e non solo saranno attratti dalla possibilità di trovare lavoro, ed alcuni di loro si trasferiranno anche nel nostro centro. Trasferendosi, porteranno con sé anche le loro culture e i loro modi di vivere, facendo sì che Castrovillari diventi ancora un altro carrefour tra popolazione già residente ed i nuovi arrivati. Le abitudini ed i costumi dei primi, si mescoleranno interagendo con i secondi. Altro esempio di incrocio sono le celebrazioni religione: nonostante sia dominante quella cattolica, molte messe anche nei centri vicini vengono appunto celebrate col rito greco - ortodosso. E questa sicuramente non è una novità: non lo è perché ormai questo costume col tempo si è talmente amalgamato ed è diventato normale per tutti, che nessuno ci fa più caso. Mi sembra evidente che se Castrovillari riesca ad attrarre persone, anche l’economia ne possa giovare. E l’economia di una città come Castrovillari è sicuramente sviluppata, contrariamente a quanto si crede, poiché nel centro vengono a fare acquisti anche gli abitanti dei comuni limitrofi, dato che negli stessi non c’è a disposizione, ad esempio, un grande supermercato che possa permettere al cliente una vasta scelta di prodotti e che possa comportare, quindi, un risparmio in termini economici. Castrovillari è un carrefour anche per quanto riguarda la vita studentesca: sono presenti praticamente tutti le tipologie di scuole, che richiamano studenti da tutti i centri vicini ed anche abbastanza distanti. Inoltre sono presenti uffici dell’università Magna Grecia di Catanzaro e di quella perugina. Non dimentichiamoci che Castrovillari non è solo il più grande centro della zona del Pollino, ma è il più grande paese del Nord della Calabria e, volendo, anche del Sud della vicinissima Basilicata. Essendo il nostro centro inserito nella comunità montana italo - albanese del Pollino, è altrettanto chiaro che la politica debba essere considerata sia come punto d’arrivo degli interessi dei paesi che ne fanno parte, sia come punto di partenza verso i nodi politici a più grande scala. Una qualsiasi decisione da prendere all’interno della comunità montana, deve passare per Castrovillari, poiché tra tutti i paesi che ne fanno parte, è il centro più importante. Se queste decisioni coinvolgono la Regione o la Provincia, ecco che Castrovillari diventa il punto di partenza. Questo è sicuramente un altro esempio di carrefour: la mia città come incrocio di interessi politico - economici. Anche l’ambiente ed il clima della zona può essere considerato un carrefour. Molti erroneamente credono che il clima italiano sia di tipo mediterraneo, ma non è esattamente così. L’italia è divisa in nove grandi regioni climatiche, ciascuna delle quali è caratterizzata da una certa individualità. In pratica, accanto al clima mediterraneo, nel territorio italiano si riscontrano altre tipologie di climi: da quelli mesotermici (temperati), a quelli microtermici (freddi) e persino un clima nivale. Nella nostra zona, durante la stagione calda, il clima è di tipo sub-tropicale con estate asciutta (clima mediterraneo), mentre durante il periodo invernale tende a divenire un clima della media montagna alpina ed appenninica (temperato fresco continentale). C’è in effetti una certa uniformità climatica nella parte assiale della dorsale appenninica che, pur con qualche influenza marittima, è caratterizzato da un clima più o meno freddo. Il clima si trasforma quindi da mesotermico a microtermico. Questo fenomeno avviene perché la morfologia delle montagne che circondano Castrovillari permette ai venti caldi provenienti dal mare di mitigarla durante l’estate, ed in parte anche in inverno. Infatti visivamente notiamo che il limite delle nevicate difficilmente supera quota 600 metri sul livello medio del mare, per questo prima si diceva che tende a divenire temperato fresco continentale, perché è termomitigato dalla presenza del mare. Però l’influenza delle alte montagne si fa sentire, e le temperature medie durante l’inverno rasentano valori pari allo zero termico. A differenza del territorio di Morano Calabro, a pochi km di distanza, che risente molto meno dell’influenza del mare: infatti durante l’inverno sono frequenti precipitazioni a carattere nevoso. Il paesaggio ha una notevole trasformazione, ma il Pollino resta maestoso e bello da vivere e da vedere sia in estate che in inverno. Vissuto d’estate, il Parco mostra meraviglie di flora e fauna non godibili altrove, mentre d’inverno esso ricorda le più blasonate località alpine del Nord Italia. Se si riuscisse a valorizzare anche questo carrefour, sono certo che Castrovillari riemergerebbe da un oblio nel quale è caduta da qualche anno a questa parte. Basterebbe solamente osservare con occhio più critico il meraviglioso incrocio di ambiente e popolazione, ma anche di politica e di economia che ogni giorno vive nella mia città, e che puntualmente ogni volta passa inosservato a discapito di tutti coloro che, come me, amano questa cittadina anche con i suoi difetti.

Mauro Diana


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