Al punto in cui siamo oggi a S. Giovanni in Fiore ognuno può con chiarezza vedere come siano presenti nella nostra società, in misura largamente prevalente, due sole, irriducibili e contrapposte richieste.
La prima è quella di confermare l’avvio di un percorso politico nuovo lungo il quale sia possibile liberare nuove energie e costruire, attraverso passaggi diversi, difficili e graduali, una fase politica del tutto nuova.
L’altra richiesta è quella di conservare un sistema di relazioni che dura da sessant’anni e poggia sulla distribuzione agli amici, alle famiglie e ai partiti di appartenenza forme di privilegio, favori e vantaggi di varia natura.
La presentazione di 4 diversi candidati a sindaco induce quindi ad indagare sulle ragioni che presiedono alle diverse candidature.
Cominciamo col dire che ci sembra difficilmente confutabile la tesi secondo cui a rappresentare l’esigenza della “conservazione” sia stato chiamato Emilio Vaccai: l’investitura l’ha, infatti, avuta esattamente da chi conduce da lungo tempo l’insieme delle forze che hanno “governato” questa città per sessant’ anni e che hanno, in modo avventato, interrotto l’esperienza della Giunta Barile.
Altrettanto innegabile ci appare la tesi secondo cui a rappresentare l’esigenza di confermare l’apertura di una fase politica nuova sia il candidato Antonio Barile se non altro perché le aggregazioni che lo sostengono hanno provato a governare per soli otto mesi, peraltro con risultati che la cittadinanza ha ampiamente manifestato di gradire.
Non pienamente spiegabile ci sembra invece la presenza degli altri due candidati a sindaco: Monica Spadafora e Bernardo Spadafora.
Il tentativo di interpretare la prima di queste due candidature non può giovarsi dell’anelito terzopolista che la sua formazione, l’UDC, tenta di affermare a livello nazionale. E non può trovarsi la spiegazione in questa chiave per una ragione semplicissima: perché a S. Giovanni in Fiore, tutti hanno capito che le categorie politiche di “destra” e “sinistra”, nell’ambito del governo locale e soprattutto nella nostra Città, non hanno alcun senso e che non vi è nessun “bipolarismo” da destrutturare e superare, e poi perché nello scontro titanico fra le pesanti certezze del “vecchio” (di sessant’anni) e le speranze poggianti sul “nuovo” non è plausibile una posizione di mezzo. Ed allora occorre cercare la spiegazione in altre argomentazioni che, allo stato, non sono facilmente individuabili. Salvo ricondurre il tutto alla solita, vecchia tattica elettoralistica tesa a incrementare il proprio peso per le fasi successive.
Notevoli e preoccupanti dubbi si affacciano invece sulla candidatura di Bernanrdo Spadafora per i seguenti motivi:
1) perché riconosciamo allo stesso Spadafora la consapevolezza della straordinarietà dello scontro “titanico” in atto oggi a S. Giovanni in Fiore;
2) perché sappiamo che egli è ben consapevole del fatto che lo scontro con i “titani” della sedicente sinistra sangiovannese è difficile da vincere per la potente ragnatela di rapporti che essa è riuscita a costruire in sessant’anni;
3) perché conosciamo ancora la sua consapevolezza del fatto che se non si libera questa città dall’ipoteca posta da quei “titani”, ogni processo proteso al cambiamento è destinato a restare un mero sogno velleitario.
4) Perché, per quanta poca simpatia si possa avere per l’uomo Barile, per i suoi metodi e modi, riteniamo impossibile, a voler restare all’interno di logiche ispirate da buonafede, non rendersi conto che la sua candidatura, realizzando un obiettivo indebolimento della candidatura di Antonio Barile, punta di fatto ad evitare che possa essere messa alle spalle della vita di tutti noi l’infausta esperienza che la città ha vissuto per sessant’anni e che uno come Bernardo Spadafora, da qualsiasi punto di vista la esamini, non può che giudicare negativa e quindi da superare.
Per i motivi sopra esposti riteniamo che le ragioni della candidatura di Bernardo Spadafora debbano essere cercate in argomentazioni che al momento ci sfuggono ma che temiamo possano anche includere elementi come la ripicca ma soprattutto il calcolo, la convenienza e gli opportunismi che potrebbero avere condizionato il dibattito che ha portato ad una scelta che valutiamo profondamente errata e che ci sembra al momento assolutamente inspiegabile.
Manifestiamo però l’auspicio che nei prossimi giorni si possa capire meglio, attraverso programmi e dichiarazioni di intenti dei protagonisti, quanto oggi ci appare davvero poco comprensibile.
21 aprile 2011
3° Comunicato
Impegnocivile
..Ho sempre letto con interesse la voce di fiore che fino ad ora ha sempre rappresentato una voce libera e fuori dal coro.. spero che continui a rimanere tale, visto che abbiamo già tante pagine su facebook che tessono le lodi di uno dei candidati a sindaco... Magari il vice direttore dovrebbe evitare di scrivere articoli fino al termine della campagna elettorale.. o quanto meno scrivere di altro... Non abbandonatemi anche voi...
Luca
Altro il mio parere: conoscendo Barile, lo avrei appoggiato a voce alta, se avesse rinunciato a simboli e collegamenti a Berlusconi. E non perché la sinistra sia effettivamente alternativa al presidente del Consiglio.
(Emiliano Morrone, Editoriale: Da Bauman a San Giovanni in Fiore: modernità liquida e liquidazione della politica)
CIRCOLO CULTURALE IMPEGNOCIVILE
SAN GIOVANNI IN FIORE Comunicato n° 4 28 aprile 2011
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Quello che segue è il saluto che l’Associazione Impegnocivile ha inteso portare, tramite il Prof. Mario Basile, alla presentazione delle liste a sostegno della candidatura di Antonio Barile a sindaco di S. Giovanni in Fiore, giorno 27 aprile 2011 alle ore 21 presso il “Cinema Teatro Italia” di S. Giovanni in Fiore:
“Parlo a nome dell’Associazione Culturale Impegnocivile di S. Giovanni in Fiore.
E debbo subito dire che sono tali e tante le ragioni che hanno portato la nostra Associazione a vedere con grande interesse e con la massima simpatia ciò che si muove attorno al candidato sindaco Antonio Barile che non si sa veramente da dove cominciare e quali di queste ragioni approfondire nel breve tempo che possiamo stasera utilizzare..
Vogliamo innanzitutto premettere l’auspicio e l’impegno di tenere questa competizione elettorale, che è certo di straordinaria importanza, nel binario della civiltà e del rispetto reciproco.
Riteniamo quindi opportuno soffermarci velocemente su di una valutazione generale dei tre aspetti fondamentali che, secondo noi, hanno positivamente contraddistinto l’azione della Giunta Barile:
• il primo aspetto è relativo allo stile di lavoro dei suoi componenti; • il secondo è relativo al metodo seguito; • il terzo è naturalmente relativo ai contenuti della sua azione.
Per quanto riguarda lo stile osserviamo che nessuno di noi può trovare nella sua esperienza esempi di amministratori comunali che si siano dedicati in modo così intenso e così esclusivo alla cura della cosa pubblica come abbiamo potuto vedere in quasi tutti i componenti della Giunta guidata da Antonio Barile.
Per quanto riguarda il metodo seguito nell’impostare i diversi progetti abbiamo finalmente potuto toccare con mano l’interesse e la voglia degli amministratori comunali di coinvolgere quante più persone, quanti più soggetti, quante più associazioni fosse possibile. Così come abbiamo potuto constatare come ogni scelta, ogni provvedimento adottato dall’Amministrazione Comunale fosse sottratta alla esigenza di compiacere qualcuno o di agevolare qualche occulto progetto e sia stata invece ispirata alla necessità di perseguire sempre e comunque l’interesse pubblico. A volte anche a costo di perdere l’appoggio di qualche sostenitore non sufficientemente disinteressato.
Volendo poi entrare nel merito delle scelte che sono state fatte nel corso della breve esperienza dei mesi scorsi e delle scelte che si profilano per il futuro, riteniamo di potere affermare che siamo riusciti finalmente ad intravedere la possibilità di dare a questa Città un’”anima”, una sua connotazione significativa, un suo profilo, un suo volto; siamo finalmente riusciti a immaginare una città abitata da cittadini responsabili, consapevoli della necessità di ritrovare l’essenza dei propri luoghi, essenza che è intessuta di spiritualità, carica di storia e ricca di bellezze naturali. Abitata da cittadini capaci di riconoscere la vocazione del proprio territorio che non è certo quello di diventare la discarica della provincia di Cosenza; cittadini capaci di riconoscere la vocazione del proprio territorio per difenderlo, tutelarlo e conservarlo a beneficio delle generazioni future ma capaci anche di valorizzarlo e quindi utilizzarlo per la nostra crescita economica.
Tutto questo ci ha profondamente convinti che la Giunta Barile ha operato una radicale e totale rottura con il passato.
Ecco, sono in sintesi queste le ragioni per le quali Impegnocivile è impegnato con grande convinzione per il successo del movimento guidato da Antonio Barile.
Il miracolo di un cambiamento duraturo è oggi possibile perché oggi si è verificata la quasi miracolosa congiuntura di tre elementi essenziali: 1) le capacità culturali e tecniche degli uomini impegnati in questo progetto, 2) la maturità del nostro popolo che prova ormai un crescente disgusto per le sconcezze che è stato sinora costretto a vedere; 3) il momento di oggettiva debolezza degli uomini che attualmente impersonano il sistema di potere costruito in sessant’anni. Diciamo senza paura di esagerare che ora o mai più sarà possibile sgretolare quell’assurdo sistema di potere.
La fiducia che abbiamo negli uomini liberi del nostro popolo,il coraggio, la determinazione e le capacità di Antonio Barile e del gruppo di giovani che si è raccolto attorno lui ci fanno ritenere molto probabile, anzi certo l’avvio di un nuovo cammino per la nostra Città”.
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Per chi non fosse sufficientemente informato sulla nostra Associazione, facciamo presente che essa è stata costituita nel 1985.
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Al fine di contribuire a tenere la presente competizione elettorale nei termini della civiltà e del rispetto reciproco, questa Associazione coglie l’occasione per esprimere ferma condanna per alcuni volantini anonimi divulgati nei giorni scorsi. Riteniamo assolutamente inaccettabili sia la forma anonima sia molta parte di quanto in essi affermato.