Ambiente

Europaradiso: appello per la fine di una speculazione - di Osvaldo Pieroni - postato dal Presidente Francesco Basile, l’unico, vero Presidente

domenica 2 aprile 2006.
 

Europaradiso: appello per la fine di una speculazione

A cura di Osvaldo Pieroni

E’ stato varato da poco un programma della Regione Calabria - Assessorato all’urbanistica e al territorio - dal significativo titolo "Paesaggio e Identità", che ha come obiettivo la riqualificazione dello scenario calabrese e la individuazione degli "ecomostri" (da abbattere in base alle leggi vigenti, anche se non applicate fino ad ora). Il progetto "Europaradiso" ha tutte le caratteristiche per essere definito ecomostruosità, tanto dal punto di vista estetico-architettonico, quanto dal punto di vista paesaggistico, quanto infine dal punto di vista ambientale. Questo programma segue le Linee guida per la pianificazione territoriale approvate dalla Giunta Regionale, che mettono al primo posto la sostenibilità. Il progetto europaradiso è in netto contrasto con la normativa regionale. La Regione Calabria si è finalmente adeguata alle direttive della Unione Europea in materia di Zone di Protezione Speciale, pena pesantissime sanzioni economiche. Come tutti sanno l’area della Foce del Neto è vicncolata (da parecchi anni come SIC ora come ZPS) e, in ogni caso, il progetto europaradiso non potrà nemmeno sfiorarla. L’assessorato alla cultura ha istituito nell’area crotonese un Distretto culturale per la valorizzazione dei beni archeologici ed il CIPE ha di recente approvato l’istituzione di un Parco Tecnologico sull’agroindustria. Questo è il quadro in cui si colloca un progetto assurdo di una società finanziaria e immobiliare estera che intenderebbe far fruttare i propri capitali nel crotonese, senza alcun riguardo per il contesto. Il ricatto della occupazione è sempre stata l’arma per convincere o abbindolare la popolazione con investimenti di rapina, che hanno trasformato la Calabria in quello che è: un\’area dipendente ed un cimitero di elefanti. Europaradiso si colloca in questa medesima logica e , per di più, propone una sorta di paese dei balocchi progettato con il peggior stile kitch che si possa vedere in giro. Tempietti in stile falso greco antico con una statua in gesso del Davide di Michelangelo (ci vuole davvero coraggio!!!), palazzine in stile neoclassico accanto a palazzoni di vetro, cemento e acciaio tipo specchiera (sai che calore con il sole estivo!!!... da fondere tutto all\’intorno), piazze fotocopia di paesi toscani con chiese dalle cupole stile bizantino; vialoni tipo EUR ("Viali del Regno", sic!) con palme di washington (tipiche di Messico e California) e invasi di cemento che vorrebbero essere laghetti dipinti di blu (magari ci mettiamo i fenicotteri rosa); un lunapark tipo Con ey Island di New York.... potrei seguitare, perché c’è anche uno stadio con 120.000 posti (magari ci facciamo giocare il Crotone!!!.. pensate che San Siro ne ha meno di 90 mila) e tante altre grottesche escrescenze... La struttura alberghiera (però, nell’ultima versione gli alberghi non superano i tre piani) dovrebbe offrire 9000 camere, mentre Disneyland a Parigi ne ha 5700. Insomma, Europaradiso è una boiata pazzesca, un progetto che non regge nemmeno sulla carta, oltre ad essere un affronto all’intelligenza, alla identità, ed alla fine proprio al bisogno di lavoro e di dignità della popolazione crotonese. La questione europaradiso ha costituito fin qui un tappo alla discussione, alla progettazione ed anche alla possibile realizzazione di iniziative positive per l’area di Crotone. Si è pensato (almeno per la parte in buona fede) che un unico intervento megagalattico potesse risolvere, con un colpo di bacchetta magica, tutti i problemi. La logica è sempre la stessa: quella fallimentare degli anni ’60 e ’70 dei grandi poli industriali (falliti), delle grandi infrastrutture (proseguita, a livello regionale, nella storia del ponte, che ormai finalmente nessuno vuole più), degli interventi dall’alto e dell’esterno/estero (che in genere hanno invece provocato disastri). Ora questa logica, in tante parti del mezzogiorno, è per fortuna superata, ma a Crotone no. Europaradiso incarna questa logica fideistica e fallimentare e per di più contrasta con qualsiasi idea di integrazione nel contesto e di valorizzazione delle risorse del medesimo. Il progetto è fuori scala, sproporzionato, segue una logica immobiliare, che ben si può adattare a speculazioni finanziarie in grande stile, piuttosto che di valorizzazione dell’area. Il progetto propone moduli e strutture insediative che nulla hanno a che vedere con l’identità del luogo e che anzi ne violentano le caratteristiche. Il progetto è invasivo e deturpante. Benché si dica che l’orrendo filmino che lo presentava serviva solo a mostrare una idea, è proprio questa idea à la Las Vegas che non va e che dovrebbe essere rispedita al mittente. Eppure, fino all’arrivo di Mister Appel, si era cominciato a progettare per l’area crotonese e per l’area del Neto con un certo buon senso. Dove sono finite le proposte del PIT Crotone, che si allacciavano ai fondi del POR Calabria? Si parlava di "sviluppo di forme di recettività alternative a quelle tradizionali" (ovvero ai grandi alberghi ed ai villaggi turistici, ai villaggi a schiera, ecc.); si parlava di "valorizzazione delle risorse ambientali, paesaggistiche e culturali, finalizzate allo sviluppo di un turismo di qualità" ed invece con europaradiso si vorrebbe addirittura cancellare la Zona di Protezione speciale (foce del Neto), stravolgere il paesaggio creandone uno falso e cementizio ridipinto in "verde e blu"; si parlava di "maggiore caratterizzazione dell’immagine dell’area" ed invece si propone una immagine del tutto differente da quella originaria, fotocopia di insediamenti turistici delle coste della Florida e delle pompose strutture kitch di pessimo gusto fatte costruire dagli sceicchi arabi a loro esclusivo uso nei pressi delle proprie dimore; si parlava di "recuperare l’identità dell’area da promuovere all’esterno" ed invece si propone una non-identità che viene dall’esterno.... Anche a voler credere che ci sia davvero intenzione di realizzare un simile pseudoprogetto, qualcuno si è chiesto come si fa a proporre una seconda città turistica di 9000 stanze, quando a tutti è noto che Crotone, tra i comuni della provincia, è quello a maggior prevalenza alberghiera e che il tasso di utilizzazione della struttura arriva a malapena al 40%, il che significa che ogni posto letto disponibile resta vuoto sei giorni su dieci. La nemmeno tanto fantasiosa idea del Mr.Appel di fornire gratis il biglietto aereo ed addirittura l\’albergo, per attirare turisti nell’utilizzo di altri servizi (ma quali?!!), che lo stesso Appel dice non essere mai stata sperimentata è invece quella applicata ad Atlantic City o a Las Vegas negli USA durante i giorni "morti" della settimana: tu non paghi aereo ed albergo, ma in albergo ti trovi le slot machines e le prostitute mascherate da massaggiatrici che ti succhiano pure il sangue e te ne vai in mutande. se ti restano. Che non sia questa la grande idea per Crotone? Insomma, al di là della polemica ambientalista (che peraltro condivido in pieno), Europaradiso non ha nulla a che vedere con le prospettive di sviluppo del crotonese e con le risorse del luogo, anzi va nel senso opposto. Se ne sono resi conto anche i proponenti che si vedono costretti ad aggiungere al progetto frasi che in qualche maniera richiamano le risorse locali, considerandole però come date (il mare, l’archeologia, l’area naturalistica) e come fattori da sfruttare in modo intensivo, piuttosto che come fattori da valorizzare. Ad esempio: si arriva a proporre che l’area del Neto possa essere sfruttata per giocare a golf (sic!)... Non vi è alcun cenno alla integrazione delle produzioni locali, al recupero delle spiagge e della marina... L’archeologia diventa semplicemente una appendice del progetto. In altri termini, invece di adattare un progetto garbato e sensato di sviluppo archeologico-turistico-naturalistico alle caratteristiche dell’area, si intende adattare - o meglio piegare - l’area ad un progetto di "megaville" già disegnata a tavolino, lontano da questo luogo. Ma ciò che più lascia delusi è la pervicacia con cui la classe politica crotonese da un anno e mezzo a questa parte insista in una demagogia senza pari corredata da una perfetta ignoranza della normativa che precede tanto la venuta del Mr.Appel quanto lo sviluppo della stessa pratica. Di recente, di fronte al fatto - tra l’altro - che i vincoli posti all’area del Neto sono tassativi, il Consiglio comunale insiste nel votare documenti politici che non hanno più alcun senso solo per non perdere la faccia di fronte ad un elettorato che è stato ingannato da vuote parole. Per chi sostiene, come me, che gli abitanti dei luoghi e le municipalità dovrebbero avere la principale parola nelle decisioni che si prendono per questioni che riguardano il loro territorio l’intera vicenda è disarmante. Il livello di disinformazione, di demagogia, di manipolazione della opinione dei cittadini, la scarsa serietà o addirittura la malafede hanno fatto sì che gli abitanti di Crotone non fossero messi in grado, correttamente, di decidere. Ha scritto d.n. sul "Crotonese.it": "Oggi ci si accorge che la classe dirigente, nel suo complesso e non solo quella politico-istituzionale, non è all’altezza, non riesce a portare alla casa comune nemmeno un chicco di grano". E ci accorgiamo anche che la cattiva e parziale informazione piuttosto che la corretta e completa, l’ignoranza piuttosto che la conoscenza sono state diffuse a piene mani in una opera di diseducazione alla democrazia ai danni di tutta la popolazione. Rivolgo un appello, prima che sia troppo tardi, a tutte le persone di buon senso, a chi ha a cuore il crotonese e la sua crescita culturale (questa è la principale risorsa su cui puntare per un futuro certo dei nostri giovani) affinché di Europaradiso non si parli più e si cominci finalmente a progettare seriamente, a creare lavoro vero e stabile, benessere per tutti. L’appello vale - in un contesto mutato - anche laddove si ritenga che un pessimo ed inadeguato progetto qual è Europaradiso possa essere realizzato altrove in Calabria, ad esempio - come già si vocifera - nel lamentino.


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