[...] Un vero crollo. Prodotto dal disorientamento suscitato dalla manovra finanziaria, non solo dolorosa, ma soprattutto confusa - riveduta e corretta di giorno in giorno. Un crollo. Accentuato dal discredito sollevato dallo scandalo che ha coinvolto il suo sottosegretario Milanese. Di cui era "inquilino" (in nero). Da ciò la perdita di legittimazione "personale" sui mercati e presso le istituzioni internazionali. Ma anche nell’opinione pubblica nazionale. Maggioranza e governo appaiono, così, senza guide e riferimenti [...]
"PUBBLICITA’ PROGRESSO": L’ITALIA E LA FORZA DI UN MARCHIO REGISTRATO!!!
La Cgil in piazza da sola sfida gli altri sindacati
Domani sciopero generale contro la Finanziaria
Gli organizzatori: «Tutti dovranno fare attenzione a un consenso che cresce»
di Flavia Amabile (La Stampa, 05.09.2011)
Non è solo uno sciopero generale. Per Susanna Camusso, leader della Cgil, quello di domani è una scommessa da vincere. La sua scelta di decidere subito dopo l’incontro del 10 agosto con il governo uno strappo forte come risposta alla manovra del governo ha fin dall’inizio provocato divisioni e polemiche. Innanzitutto con Cisl e Uil che hanno subito preso le distanze dallo sciopero generale. Gelo con governo e forze politiche della maggioranza. Secco, il giudizio del ministro dell’Interno Roberto Maroni: «Chiunque può fare ciò che vuole se rispetta la legge, non sono contro lo sciopero ma credo che sia inutile». Scarso l’entusiasmo anche da parte di partiti dell’opposizione come l’Udc di Casini. Imbarazzo e divisione persino nel Pd dove in pochi vedono di buon occhio la rottura tra i tre sindacati confederali.
Susanna Camusso non nasconde la sua tensione ma non ha dubbi sul risultato. «Quando c’è uno sciopero, c’è sempre un grandissimo timore. In una situazione così difficile è un dovere avere timore. Ma sentiamo un crescente clima di condivisione e credo che tutti dovranno fare attenzione a un consenso che cresce. Credo che avremo un risultato importante, poi il 7 ci sarà la solita polemica», avverte.
Nessuno li definisce tradimenti, ma alcuni segnali di un consenso più diffuso di quanto non appaia a giudicare dalle dichiarazioni dei vertici in effetti ci sono. A scioperare sarà ad esempio anche la FimCisl che ha preso le distanze dal suo segretario generale Raffaele Bonanni e ha indetto uno sciopero di otto ore proprio domani chiedendo al leader confederale di evitare «iniziative separate che sono controproducenti e di scarsa efficacia».
E il segretario della Cgil Lombardia Nino Baseotto racconta di notizie «sempre più numerose di strutture o gruppi di delegati sindacali di altre organizzazioni che hanno deciso di promuovere iniziative di sciopero e di mobilitazione per chiedere il cambiamento della manovra economica».
Che cosa sta accadendo? Secondo Susanna Camusso gli italiani colpiti dalla manovra vogliono lo sciopero: «Girando nel Paese sentiamo che i lavoratori, i pensionati e i dipendenti sono in linea con le nostre rivendicazioni, che vogliono tutelare le fasce deboli e il lavoro». Parole che condividono in pieno partiti di opposizione come l’Italia dei Valori o Sinistra e Libertà. Di Pietro ha aderito fin dall’inizio allo sciopero e domani sarà in piazza con i suoi accanto alla Cgil.
E quindi domani sarà sciopero generale, il quinto dall’insediamento del governo Berlusconi e il secondo da quando Susanna Camusso è diventata leader della Cgil. La protesta durerà otto ore per ogni turno di lavoro e per tutte le categorie di lavoratori, con oltre 100 manifestazioni in altrettante piazze d’Italia e con la Camusso che concluderà la manifestazione a Roma verso le ore 11 con un comizio nei pressi del Colosseo.
Si fermeranno anche i trasporti. Piloti, assistenti di volo e personale di terra degli aeroporti scioperano dalle 10 alle 18. Dalle 9 alle 17 lo stop nel trasporto ferroviario e nelle attività di supporto di pulizia delle vetture, di ristorazione a bordo e di accompagnamento notte. Ma le Ferrovie rassicurano, precisando che circolerà regolarmente oltre il 94% dei convogli previsti in orario. Regolare il servizio delle Frecce, sulla rete dell’Alta Velocità. Per quanto riguarda i treni locali, lo sciopero - continuano le Fs non inciderà sulle fasce a maggiore mobilità pendolare.
Bus, metro, tram e ferrovie concesse si fermeranno per 8 ore secondo modalità stabilite localmente e nel rispetto delle fasce di garanzia. A Roma e a Napoli dalle 9 alle 17; a Milano dalle 18 a fine turno; a Torino dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18; a Bologna dalle 19.30 a fine turno; a Firenze dalle 16 a fine turno ed a Palermo dalle 8.30 alle 17.30. Navi e traghetti ritarderanno di 8 ore le partenze e gli autisti di camion si fermeranno per tutto l’arco della giornata come il personale dell’Anas.
Un Paese senza guida che non riesce a vedere gli interpreti del futuro
Due italiani su tre pensano che nessuno, da destra a sinistra, possa rivendicare una "diversità" etica
Viviamo un’epoca di sfide speciali. Citando Machiavelli e Pareto, in giro non si vedono né volpi né leoni
di Ilvo Diamanti (la Repubblica, 05.09.2011)
UN PAESE senza governo e senza guida. Nel mezzo di una crisi di sfiducia politica e istituzionale, che evoca quella dei primi anni Novanta. Con l’aggravante che non si vedono sbocchi e scarseggia la speranza. È l’immagine senza luce che emerge dal sondaggio dell’Atlante Politico di Demos condotto nei giorni scorsi su un campione rappresentativo della popolazione nazionale.
1. Un Paese senza governo. Le stime elettorali confermano il declino dei partiti di maggioranza. Il PdL scende al 25,5%. Ma, rispetto a giugno, cala anche la Lega (sotto il 10%), che non riesce più a fare l’opposizione di governo. Insieme, PdL e Lega, secondo le stime di Demos, raggiungerebbero poco più del 35%. Meno di quanto ottenne da solo il PdL nel 2008. Nove punti percentuali meno dell’asse di Centrosinistra: PD-IdV-SEL. D’altra parte, circa metà degli elettori prevede che una coalizione di Centrosinistra guidata dal PD di Bersani vincerebbe le elezioni. Quasi il doppio di chi, invece, scommette sul successo del Centrodestra guidato da Berlusconi. Il declino del berlusconismo sembra ormai di "senso comune".
2. Un Paese senza guida. E senza "guide". La Seconda Repubblica, ispirata da Berlusconi, è fondata sui "partiti personali" - e comunque, personalizzati. Ma le "persone" che "guidano" i partiti di governo - e il governo - dimostrano un serio deficit di consenso. Anzitutto i Capi. Berlusconi e Bossi, entrambi in fondo alla graduatoria dei leader, compilata in base al giudizio degli elettori. Poco più del 20% degli italiani (compresi nel campione) attribuisce loro la sufficienza. Alfano, segretario del PdL per volontà di Berlusconi, raggiunge il 30%, ma cala di tre punti e mezzo rispetto a due mesi fa. Resta Tremonti, cardine del governo e guida dell’economia nazionale, ma anche il vero "oppositore" interno di Berlusconi. Oggi ottiene la fiducia di circa il 38% degli elettori, cioè: circa 17 punti meno di due mesi fa.
Un vero crollo. Prodotto dal disorientamento suscitato dalla manovra finanziaria, non solo dolorosa, ma soprattutto confusa - riveduta e corretta di giorno in giorno. Un crollo. Accentuato dal discredito sollevato dallo scandalo che ha coinvolto il suo sottosegretario Milanese. Di cui era "inquilino" (in nero). Da ciò la perdita di legittimazione "personale" sui mercati e presso le istituzioni internazionali. Ma anche nell’opinione pubblica nazionale. Maggioranza e governo appaiono, così, senza guide e riferimenti.
3. Oggi, d’altronde, quasi otto italiani su dieci affermano che il governo non ha mantenuto le promesse. Lo pensa anche la maggioranza dei leghisti e quasi metà degli elettori del PdL. Sette elettori su dieci, inoltre, considerano la manovra finanziaria negativamente. Iniqua, a spese soprattutto dei pensionati e dei dipendenti pubblici. Mentre metà degli italiani la giudica un ostacolo all’attuazione del federalismo.
4. Un Paese senza governo e senza guida. Che, tuttavia, non sembra disporre di alternative credibili. Certo, se si votasse oggi, secondo le stime di Demos, il Centrosinistra prevarrebbe nettamente. Ma il giudizio degli elettori sull’operato dell’opposizione risulta anche peggiore di quello verso il governo. Quanto ai leader, il consenso nei confronti di Bersani e Vendola appare in calo, negli ultimi mesi. Il segretario del PD è danneggiato dalle inchieste sulla corruzione che hanno coinvolto Penati, ma anche Tedesco. Figure importanti nell’ambito del partito. Non solo a livello locale.
5. L’opposizione sociale, interpretata dallo sciopero generale di domani promosso dalla CGIL, in effetti, divide il Paese. Circa metà degli italiani non è d’accordo. Ma il 45% si dice a favore. Nel centrosinistra, comunque, il consenso appare ampio. Sei italiani su dieci, peraltro, sostengono che non parteciperebbero a una manifestazione contro le politiche economiche del governo. Nonostante non le condividano. Per timore, presumibilmente, di drammatizzare la situazione del Paese. Il che conferma la difficoltà di fare opposizione senza un governo di fronte, in questi tempi di crisi.
6. Non è un caso che il solo leader che abbia visto crescere la fiducia personale, negli ultimi mesi, sia Antonio Di Pietro. Oggi risulta il più "stimato" dagli elettori e il suo partito sembra averne beneficiato notevolmente. Due le ragioni principali del favore per Di Pietro. A) È ritenuto fra i protagonisti del successo del Centrosinistra alle amministrative dello scorso maggio e del grande risultato ottenuto dai referendum di giugno. B) La sua identità richiama la stagione di Tangentopoli, di cui è stato e resta la "figura simbolo".
7. L’analogia con gli anni di Tangentopoli appare, infatti, molto stretta agli occhi degli italiani. Quasi metà degli intervistati ritiene che oggi la corruzione politica sia altrettanto diffusa rispetto ad allora. Un ulteriore 36% la considera perfino cresciuta. Due italiani su tre, peraltro, ritengono che nessuno, da destra a sinistra, possa rivendicare una "diversità" etica.
Da ciò la profonda differenza rispetto alla stagione di Tangentopoli. Allora, mentre crollava il Muro, insieme alla Prima Repubblica, era diffusa la convinzione che ci attendeva un futuro migliore. Che il cambiamento avrebbe fatto bene al nostro sistema politico malato e alle nostre istituzioni, inadeguate. Inoltre, in quegli anni erano presenti soggetti e riferimenti importanti - nuovi e meno nuovi. La Lega, Berlusconi, i magistrati. In seguito l’Ulivo di Prodi. Oggi non è così. Dietro alla crisi si stenta a vedere la luce.
Il Movimento invisibile e reticolare, emerso nei mesi scorsi, ha espresso una domanda di cambiamento, fin qui ancora in attesa di rappresentanza. Mi pare difficile che possa venire soddisfatta dai nomi che circolano in questi tempi. Largamente esterni alla società civile. Banchieri, finanzieri e capitani di industria. Lo stesso Montezemolo, molto presente nelle cronache politiche di questa fase, secondo i dati dell’Osservatorio Politico di Demos è fermo al 38% dei consensi. Tre punti in meno di giugno, ma oltre dieci in meno rispetto a febbraio. Il fatto è che viviamo un’epoca di sfide speciali. Richiedono persone e soggetti politici speciali. Sarà la mia miopia, ma, echeggiando Machiavelli e Pareto, in giro io non vedo né volpi né leoni.
LA MANIFESTAZIONE CITTA’ PER CITTA’
Sciopero, in piazza l’Italia della Cgil
Camusso: "Siamo sull’orlo dell’abisso" *
"Abbattiamo il muro della crisi" lo slogan a Roma dove sfila anche Bersani. Migliaia in strada da Torino a Palermo. Lanci di uova e fumogeni contro le banche. A Venezia corteo dei registi della mostra del cinema. A Napoli striscione per i rapiti. Trasporti e servizi a singhiozzo
Manifestazioni in 100 piazze italiane, da Torino a Catania, stop a servizi e trasporti: è il giorno dello sciopero generale della Cgil, in coincidenza con l’approdo della manovra in Senato. «Quando si è sull’orlo dell’abisso bisogna fare un passo indietro» ha detto il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, in corteo a Roma. «Abbiamo proposto una contromanovra che ha esattamente gli stessi saldi». Gomito a gomito con il segretario della Cgil il leader del Pd, Pierluigi Bersani. Insieme a loro anche l’ex segretario generale di Corso d’Italia, Guglielmo Epifani. In varie città, a cominciare da Torino, lanci di uova e fumogeni ocntro le banche.
Adesioni al 58%
Secondo le prime rilevazioni l’adesione media allo sciopero generale della Cgil, su tutto il territorio nazionale e in tutti i settori, e’ del 58%.
Roma
Nella capitale il corteo è partito da piazza dei Cinquecento, aperto dai taxi e colorato di bandiere rosse del sindacato. «Abbattiamo il muro della crisi», si leggeva su uno degli striscioni iniziali. Tra i partecipanti, il segretario generale Cgil Susanna Camusso e quello della sezione Roma e Lazio, Claudio Di Berardino. Chiusi il Colosseo, il Foro Romano, la Galleria d’arte moderna, Villa Borghese. Secondo dati Cgil, non operative anche tutte le sale operatorie del San Carlo, il 70% dell’ospedale San Filippo Neri e, solo nel quadrante nord della Capitale, almeno 15 nidi pubblici.
Venezia Anche gli artisti della 68a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia sono scesi in piazza insieme alla Cgil. Attori, registi, sceneggiatori presenti in questi giorni alla Mostra del Cinema, si legge sul sito del sindacato, sono in piazza a Mestre ’’contro i tagli alla cultura operati dalla manovra del Governo e per contrastare i continui tentativi di ridurre le aree dei diritti e delle liberta’’’. Nei giorni scorsi, l’attrice Ottavia Piccolo aveva letto un appello della Camusso che invitava alla partecipazione.
Torino
A Torino la facciata della sede della Banca d’Italia è stata imbrattata con vernice rossa contenuta nelle uova di plastica scagliate da manifestanti dell’Usb. Prima del lancio i dimostranti, che facevano parte di un altro corteo rispetto a quello ufficiale della Cgil, hanno indossato camici verdi mimando il prelievo di sangue dalle loro braccia. Nella capitale piemontese concentramento in Piazza Vittorio con Donata Canta, leader della Cgil torinese. Ad aprire il corteo lo striscione «il vostro conto non lo paghiamo, cambiate menu» e un furgone coperto di cartelli con il «menu del governo» : «sanità tritata, pensione flambè, affogato al ceto medio-basso». Trecento «giovani non più disposti a tutto» indossano cartelli su fisco, lavoro e pensioni. In Piazza San Carlo l’intervento di Danilo Barbi della segreteria nazionale della Cgil e di quattro delegati di Fiom, Filctem, Spi e Funzione pubblica.Per Giorgio Airaudo, responsabile auto della Fiom, non è andato in fabbrica l’80% degli operai di Mirafiori.
Genova
A Genova due cortei: uno è partito dal terminal traghetti, l’altro - dell’ impiego pubblico - da Brignole, dove si terrà il comizio di Vera Lamonica, della segreteria nazionale della Cgil. È atteso in corteo Massimo D’Alema, che parteciperà alla manifestazione e al comizio conclusivo, e il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando.
Milano
Alcune migliaia di persone di sono radunate ai bastioni di Porta Venezia a Milano. In testa uno striscione con su scritto: «No alla manovra del Governo, sì alla crescita, equità, occupazione e futuro per i giovani». In testa il segretario della Camera del lavoro Onorio Rosati che spiega le ragioni della necessità della protesta di oggi. «Vogliamo contrastare la manovra del governo: è sbagliata e iniqua, non aiuta e non favorisce il rilancio dell’occupazione e che colpisce sempre più gli stessi. ». Alla manifestazione stanno partecipando tutte le diverse sigle di settore della Cgil. Partita da largo Cairoli una seconda manifestazione organizzata dalla sigla sindacale Usb e dal centro sociale Cantiere (gli stessi che ieri hanno attuato il blitz alla borsa di Milano).
Firenze
Oltre 10 mila persone al corteo di Firenze. I manifestanti si sono riuniti in piazza dei Cavalleggeri, occupando ben presto Corso Tintori fino a via dei Benci. In piazza anche il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e il presidente della Provincia di Firenze Andrea Barducci.
Palermo
«Ancora una volta i moniti della comunità europea indicano che abbiamo un governo allo sbando e non credibile. Con lo sciopero si chiede un cambiamento e serietà di fondo nel rispetto del Paese». Lo dice Maurizio Landini, segretario generale della Fiom, a Palermo per partecipare alla manifestazione della Cgil. In piazza Croci, nel centro cittadino,anche le tute blu della Fiat di Termini e di Fincantieri. «Bisogna cancellare le norme che mettono in discussione il contratto nazionale, lo Statuto dei lavoratori e i diritti - aggiunge Landini- che non c’entrano con la crisi e che puntano a fare diventare il modello Fiat un modello per il Paese».
Napoli
«Libertà per i lavoratori marittimi sequestrati». E’ lo striscione che apre il corteo di Napoli, partito da piazza Mancini. E’ sorretto dai familiari dei componenti dell’equipaggio della petroliera Savina Caylyn, da sei mesi prigionieri dei pirati in Somalia. Poi i gonfaloni dei Comuni di Napoli (presente il vicesindaco Tommaso Sodano), Portici e Casoria. Dal palco montato per il comizio conclusivo prenderanno la parola due familiari dei prigionieri: Nunzia Nappa, moglie del comandante Giuseppe Lubrano Lavadera e Anna Rita Guardascione, sorella del terzo ufficiale di coperta, Crescenzio Guardascione.
Trasporti
Oggi in tutto il territorio nazionale piloti, assistenti di volo e personale di terra degli aeroporti scioperano dalle 10 alle 18, mentre dalle 9 alle 17 lo stop riguarda il trasporto ferroviario e le attivita’ di supporto di pulizia delle vetture, di ristorazione a bordo e di accompagnamento notte. Per quanto riguarda bus, metro, tram e ferrovie concesse, la sospensione del servizio avverra’ per 8 ore secondo modalita’ stabilite localmente e nel rispetto delle fasce di garanzia. A Roma e a Napoli dalle 9 alle 17; a Milano dalle 18 a fine turno; a Torino dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18; a Bologna dalle 19.30 a fine turno; a Firenze dalle 16 a fine turno ed a Palermo dalle 8.30 alle 17.30. Interessati allo sciopero anche navi e traghetti che ritarderanno di 8 ore le partenze e gli autisti di camion che si fermeranno per tutto l’arco della giornata come il personale dell’Anas. Secondo modalita’ stabilite localmente lo stop di 8 ore nei porti e nelle autostrade. Lo sciopero infine interessera’ anche l’autonoleggio, il soccorso autostradale, le autoscuole, i trasporti funebri e gli impianti a fune.
* La Stampa, 06/09/2011
SCIOPERO GENERALE CONTRO LA GUERRA, CONTRO IL RAZZISMO, CONTRO IL REGIME DELLA CORRUZIONE
di Peppe Sini *
Al di la’ dei limiti e delle ambiguita’ delle piattaforme con cui meritoriamente la Cgil ed altri sindacati hanno convocato lo sciopero generale di oggi, esso ha un significato fondamentale assolutamente inequivocabile. E’ un atto di opposizione non solo a una politica economica governativa sciagurata, ma anche a quel governo stesso ed alla sua politica complessiva nella quale "tutto si tiene".
Ed e’ un atto di opposizione che nel suo stesso darsi invoca e prefigura l’altenativa politica ed economica, sociale e culturale, morale e civile ad un tempo possibile e necessaria: l’alternativa nonviolenta, ovvero: l’alternativa femminista ed ecologista, socialista e libertaria, una politica di pace e di solidarieta’.
E’ quindi lo sciopero generale contro il governo golpista e contro il regime della corruzione. E’ quindi lo sciopero generale contro la guerra e contro il razzismo: guerra e razzismo essendo i due elementi maggiormente caratterizzanti la politica del governo golpista e corrotto, ed essendo altresi’ gli elementi maggiormente strutturanti la politica governativa in campo economico.
Ed e’ quindi altresi’ lo sciopero generale contro i poteri criminali e la devastazione della biosfera: essendo l’internita’ all’economia illegale e la contiguita’ ai poteri criminali cosi’ come il saccheggio ambientale altrettante caratteristiche non solo della politica governativa, ma del governo in carica tout court nella sua stessa ispirazione, genesi e composizione. Lo sciopero generale e’ allora anche un atto di riaffermazione e riconquista di legalita’ e democrazia, di opposizione agli omicidi e alle distruzioni.
Lo sciopero generale e’ l’azione diretta nonviolenta oggi necessaria.
E dallo sciopero generale si avvii un percorso che:
1. promuova la costruzione di un comitato di liberazione nazionale che unisca tutte le forze democratiche, politiche e sociali, con l’obiettivo di un’alternativa di governo per la legalita’, la democrazia, la pace, l’ambiente, i diritti umani di tutti gli esseri umani;
2. promuova un programma politico di governo di alternativa che abbia tra i suoi elementi fondamentali l’opposizione alla guerra e al razzismo, l’impegno per il disarmo, la difesa dell’ambiente, il riconoscimento dei diritti umani di tutti gli esseri umani, il rispetto della legalita’ costituzionale;
3. ponga l’obiettivo immediato delle dimissioni del governo golpista della guerra e del razzismo.
In questo percorso di resistenza e di liberazione la prossima decisiva tappa sara’ la marcia Perugia-Assisi del 25 settembre, che puo’ e deve essere una grande assemblea itinerante in cui discutere democraticamente il progetto dell’alternativa nonviolenta.
Anche qui: non e’ di grande importanza la piattaforma proposta dagli organizzatori della marcia; decisiva sara’ la quantita’ e la qualita’ della partecipazione, ovvero il manifestarsi della consapevolezza del compito dell’ora: e il compito dell’ora e’ la costruzione dell’alternativa nonviolenta.
Dalla marcia Perugia-Assisi puo’ e deve venire una parola di verita’ per il programma di lotta e di governo dell’intero movimento democratico, e tale programma deve avere come cardini:
a) l’opposizione integrale alla guerra: e quindi l’immediata cessazione della partecipazione italiana alle guerre in corso; e quindi il taglio drastico delle spese militari; e quindi una politica reale di disarmo (disarmo vero, con iniziative unilaterali), di smilitarizzazione, di riconversione dell’industria bellica a produzioni civili e laddove cio’ non sia possibile di smantellamento dell’industria bellica tout court creando alternative occupazionali nel campo della pace, dei servizi sociali, della sostenibilita’ ambientale;
b) l’opposizione al razzismo e la difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani: e quindi l’abrogazione immediata di tutte le incostituzionali, criminali e criminogene leggi e misure amministrative in cui si e’ concretizzato negli anni il colpo di stato razzista in Italia; una politica di accoglienza ed assistenza che miri a salvare le vite di tutte le persone e a promuovere la civile convivenza fra tutte le persone;
c) la conversione ecologica dell’economia: e quindi lo stop immediato a tutte le "grandi opere" che consumano, degradano, inquinano, devastano il territorio e aggrediscono le comunita’ locali e la biosfera; la difesa intransigente dei beni comuni; una promozione e gestione democratica e responsabile della ricerca scientifica e delle applicazioni tecnologiche; una politica sostenibile dell’energia e dei consumi che promuova stili di vita sobri e adeguati ai limiti del pianeta ed a garantire a tutti gli esseri umani ora esistenti ed alle generazioni future un mondo vivibile;
d) la lotta al regime della corruzione, all’economia illecita, ai poteri criminali;
e) la difesa della salute e il rispetto della vita di tutti gli esseri umani;
f) il rispetto degli animali non umani e della biosfera;
g) la difesa della civilta’ umana nella pluralita’ dei suoi saperi e linguaggi;
h) l’opposizione intransigente alla violenza maschilista e patriarcale;
i) l’inveramento del diritto al lavoro attraverso una politica della piena occupazione con una adeguata redistribuzione dei compiti, degli orari e dei beni, a beneficio dell’umanita’ intera.
*
La nonviolenza e’ in cammino.
Mittente: "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo
strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo
e-mail: nbawac@tin.it
web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
LA SCHEDA
Domani lo sciopero generale della Cgil
Trasporti a rischio, cortei in tutta Italia
La protesta contro la Finanziaria senza la partecipazione di Cisl e Uil. Nella scuola aderiscono anche i sindacati di base: scrutini in forse. Bus, tram e metro si fermeranno con orari diversi da città a città. Rispettate le fasce di garanzia *
La Cgil si prepara per lo sciopero generale di domani in aperta protesta con la manovra finanziaria del Governo. Un provvedimento, che il leader del sindacato Susanna Camusso, considera "profondamente iniquo" perché "scarica tutto sul lavoro pubblico, sui pensionati, sui servizi ai cittadini". In sintesi una manovra "socialmente insopportabile". E così domani i lavoratori di tutte le categorie incroceranno le braccia per otto ore . Sono previste oltre cento cortei in tutta Italia, con la Camusso che concluderà la manifestazione a Roma. Un’astensione dal lavoro che ha provocato polemiche e divisioni: appoggiata dall’opposizione, Idv e Sel in primis, non vede la partecipazione di Cisl e Uil.
Lo sciopero durerà otto ore e coinvolgerà tutte le categorie di lavoratori della Penisola. A rischio sono soprattutto i trasporti.
Per quanto riguarda gli aerei, piloti, assistenti di volo e personale di terra delle diverse compagnie si fermeranno dalle 10 alle 18. Impossibile fare previsioni sul numero dei voli cancellati. Dipenderà dalla partecipazione alla mobilitazione.
Macchinisti, impiegati delle pulizie e della ristorazione a bordo dei treni si asterranno dal lavoro dalle 9 alle 17. Ma le Ferrovie dello Stato sostengono che il 94 per cento dei treni circolerà regolarmente. Garantito anche il servizio dell’alta velocità con Freccia Rossa e Freccia Argento. Maggiori problemi sul fronte del trasporto ferroviario locale anche se, precisano da Fs, lo sciopero non andrà a toccare le fasce più utilizzate dai pendolari.
Complessa la questione di bus, metro e tram. Lo stop si svolgerà in modalità diverse da città a città, ma sempre nel rispetto delle fasce di garanzia. A Roma e a Napoli il blocco sarà dalle 9 alle 17; a Milano dalle 18 a fine turno; a Torino dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18; a Bologna dalle 19.30 a fine turno; a Firenze dalle 16 a fine turno e a Palermo dalle 8.30 alle 17.30.
Le partenze di navi e traghetti saranno ritardate di otto ore rispetto all’orario previsto. Autisti di camion e personale Anas si asterranno dal lavoro per l’intera giornata.
Lo sciopero di domani coinvolgerà anche i sindacati di base del pubblico impiego. Un problema nelle scuole superiori, dove i docenti sono impegnati nelle valutazioni dei recuperi estivi.
Manifestazioni in tutta Italia - Su tutto il territorio nazionale sono previsti cortei e presidi (l’elenco delle manifestazioni). 1 A Roma il raduno sarà alle 9 in piazza dei Cinquecento. Il corteo si snoderà per via Cavour, via Merulana, via Labicana e via Celio per concludersi verso le 11 vicino all’Arco di Costantino, davanti al Colosseo, dove parlerà il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso. La manifestazione di Milano terminerà in piazza del Duomo con il comizio del Segretario Confederale Fulvio Fammoni. In piazza Mancini a Napoli prenderà la parola Vincenzo Scudiere e in piazza San Carlo a Torino Danilo Barbi.
* la Repubblica, 05 settembre 2011