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Franco Spina si esprime su Gianni Vattimo

Un’opportunità unica, da cogliere subito
giovedì 17 marzo 2005.
 

Esistono dei momenti nella propria vita in cui accadono delle cose incredibili che uno può solo lontanamente immaginare. Dopo che tali cose sono accadute, da una fase di sbigottimento in cui non riusciamo neanche a pronunciarci si passa a guardare lo stato nuovo delle cose e si incominciano a fare le prime complicate riflessioni e considerazioni. A queste, con il tempo, se ne aggiungono delle altre intrise di una miriade di emozioni, sentimenti, passioni, sensazioni e consapevolezze che purtroppo possono determinare uno stato d’animo abbastanza inquietato. Con la candidatura del filosofo Vattimo nel nostro Comune, questo stato d’animo non poteva essere altrimenti in chi si appassiona nel conoscere le strade delle alte vette percorse e percorribili dal pensiero filosofico. Vattimo è un viandante a tutti gli effetti di queste altitudini che in un momento della sua vita ha deciso di passeggiare insieme ai sangiovannesi per le strade del nostro Paese. Chissà, forse per scoprirne, comprenderne i problemi e capire come e cosa si possa fare per superarli. In quella varietà di emozioni di cui dicevo sopra la parte più inquietante è rappresentata dal timore che questo dono non venga raccolto, questa autoimmolazione del filosofo per il nostro paese non possa essere capita. Il mio stato d’animo è pervaso dalla rabbia, che non posso più permettermi, e dalla frustrazione perché alle cose meravigliose (candidatura del filosofo) se ne possono aggiungere altre agghiaccianti e assurde e cioè che i sangiovannesi rifiutino il dono che viene loro fatto. E’ vero, qualcuno potrebbe sottolineare che la maggior parte dei nostri paesani non conosce il filosofo Vattimo e che nei casi migliori ha solo la vaga impressione di che cosa possa essere la filosofia in generale. Tutto questo è vero, ma tutti gli altri pretendenti alla carica di Sindaco non credo siano così ignoranti! Questi capeggiano delle liste; con le loro facce hanno imbrattato vetrine, muri, tabelloni etc... Si rendono conto di stare a rivaleggiare con chi rappresenta un fiore all’occhiello agli occhi della comunità accademica internazionale? Io mi vergogno per loro e per i tanti che sanno e fanno finta di non sapere che, nel profondo della loro mente, hanno gia perso prima di vincere. Mi dispiace, il mio è soltanto uno sfogo, non volevo offendere nessuno, ero intenzionato semmai, un giorno, a parlarvi del Vattimo filosofo e uomo di cultura, attraverso l’esame delle sue considerazioni sulla metafisica, sull’ontologia dell’essere, sulla secolarizzazione, sulla categoria della carità, sulla filosofia come ontologia dell’attualità, sul nichilismo, spiegare che cosa intende con pensiero debole, esporre le sue riflessioni sul concetto di postmoderno oppure sul tema, che mi sta molto a cuore, dell’anarchismo e su tanti altri. Credo che questo tipo di lavoro in prospettiva potrei tentare di farlo, soprattutto con l’impegno di fornire chiavi di lettura tali da facilitare la comprensione degli argomenti possibilmente a tutti i lettori; non sarebbe una operazione facile, ma potrei provarci. Al momento che sto scrivendo queste righe sono amareggiato da certi fatti e questi sentimenti non fanno altro che sommarsi a quel miscuglio di emozioni che mi inquietano. Non so quanto corrispondono a verità alcune cose che leggo a proposito di alcuni pronunciamenti negativi nei confronti del filosofo, fatti da alcuni sacerdoti locali durante la celebrazione della Santa Messa. Se è successo ritengo siano atteggiamenti irriguardosi verso un pensatore che si autodefinisce profondamente credente e cristiano, che fa dell’Incarnazione del Cristo, della figura dello Spirito Santo e dell’amore di Dio, le chiavi di volta della storia della salvezza. Il nostro filosofo ha sempre cercato il dialogo e la tolleranza, ha messo da parte le armi del razionalismo radicale riconoscendo la possibilità di interpretazioni ulteriori, ma non potrà essere indifferente agli attacchi originati da quello che lui definisce la sopravvivenza di pregiudizi violenti interni al cattolicesimo tragico apocalittico e fondamentalista (1). Ripeto la candidatura di Vattimo rappresenta un dono che questo filosofo ha voluto fare a questo paese;candidatura che tuttora mi lascia sbalordito, anche perché ignoro davvero le motivazioni profonde della sua scelta. Essendo un filosofo di fama mondiale posso solo pensare a delle ragioni alte, forse inerenti ed interne alla sua visione della politica legata alla filosofia dell’ontologia dell’attualità o forse perché nella visione profetica gioachimita ha colto qualche spunto di essenziale importanza che deve essere indagato. Sta di fatto che abbiamo a portata di mano un’occasione unica e rara di poter fare permanere al nostro fianco, all’interno della nostra cittadina sperduta tra i monti della Sila, un uomo saggio e di alto spessore culturale. Auguri a tutti noi.

S.G.F., 17/03/05

Franco Spina

operaio precario fondo sollievo, laurea in filosofia.

(1) Eppure nonostante tutto consiglierei a Gianni Vattimo di non prendersela, anche perché è sicuramente abituato a questi oscurantismi. Alla mente mi torna il ricordo di Arrigo Colombo, il filosofo dell’utopia, che invitato nel 2001 dal Rotary di S.G.F. a presenziare un convegno finì per scandalizzare qualcuno degli stessi organizzatori per le sue idee nei confronti delle alte gerarchie ecclesiastiche in relazione alle sue concezioni sulla società giusta e fraterna.


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