Romania

JOAN PETRU CULIANU (1950-1991): Lo storico delle religioni, autore di "Eros e magia nel Rinascimento", allievo di Mircea Eliade, assassinato a Chicago - un crimine ancora impunito.

giovedì 20 luglio 2006.
 

-  Quindici anni fa venne ucciso a Chicago lo storico romeno allievo di Eliade.
-  La pista d’indagine era quella dell’omicidio politico

I.P. Culianu, o del delitto perfetto?

-  L’ombra della polizia politica di Ceausescu grava su
-  questo crimine impunito. Con le critiche mosse al regime
-  lo studioso si era procurato nemici potenti, che forse
-  lo seguirono anche quando fuggì in Occidente.
-  Ma l’indagine dell’Fbi non approdò a niente

Di Gianpaolo Romanato (Avvenire, 20.07.2006)

A quindici anni di distanza, l’assassinio di Ioan Petru Culianu, lo storico delle religioni romeno che aveva raccolto l’eredità di Mircea Eliade, continua a rimanere avvolto nel mistero. Culianu fu ucciso il 21 maggio del 1991 in un locale dell’università di Chicago, dove insegnava, con un colpo di pistola alla testa. Fu un delitto incredibile, sconcertante, che ha autorizzato ogni genere di ipotesi. La più plausibile, tuttavia, continua a rimanere quella dell’omicidio politico. Lo si ricava leggendo le numerose rievocazioni della sua figura apparse in questi mesi in Romania. In particolare quella di Andrei Oisteanu, uno dei più noti intellettuali romeni, pubblicata dall’autorevole "Revista22" di Bucarest, che ricorda come si sia trattato di un’esecuzione in tipico stile KGB, forse maturata all’interno dei gruppi ultranazionalisti del movimento Romania mare (Grande Romania), dove erano confluiti non pochi personaggi della Securitate, la famigerata polizia segreta di Ceausescu, disciolta subito dopo la morte del dittatore.

Culianu, che era fuggito in occidente nel 1972, trovando rifugio in Italia e successivamente in Olanda e negli Usa, aveva scritto giudizi pesanti sui molti elementi di continuità che legavano i nuovi governanti romeni al precedente regime, a suo parere abbattuto da una congiura di palazzo e non da una rivoluzione. La sua visibilità, non più come intellettuale ma come possibile protagonista nella Romania del futuro, era cresciuta parallelamente ai rancori nei suoi confronti. Dopo la sua morte, la rivista di Romania mare esultò, scrivendo che era stato eliminato uno sporco traditore. Quasi una rivendicazione. Ma non è stata raggiunta nessuna certezza. Anche perché, come rivela Oisteanu, il fascicolo su Culianu raccolto dal Dipartimento Informazioni Esterne della Securitate, quello che controllava i romeni fuggiti all’estero, oggi consultabile, non contiene praticamente nulla, il che fa pensare che sia stato accuratamente "ripulito" prima di esser e reso di pubblico dominio.

Oisteanu ricorda ancora che nel Dipartimento esisteva un "servizio eliminazioni" che operava fra i fuorusciti romeni. Ne era a capo il generale Nicolae Plesita, oggi un tranquillo pensionato, il quale ha ammesso che il servizio rimase attivo fino al 1989, assassinando, direttamente o attraverso sicari, decine di oppositori all’estero. Ma si sa anche (la Romania non ha mai fatto realmente i conti col suo passato) che i "metodi" della Securitate sono sopravvissuti al suo scioglimento. Culianu potrebbe essere stato così una delle sue ultime vittime. Non essendo in possesso della cittadinanza degli Stati Uniti, l’indagine condotta dall’FBI fu sbrigativa e non arrivò a nessun risultato

E così la vita e la morte di questo straordinario intellettuale, stroncato a 41 anni, stanno diventando uno dei miti della nuova Romania, dove la sua opera è stata integralmente tradotta (i libri di Culianu erano apparsi in italiano, francese e inglese) e viene pubblicata in una collana dell’editrice Polirom di Bucarest, la più importante del paese, che comprenderà alla fine ben 30 volumi, comprensivi di tutto ciò che è stato scritto da e su di lui. A dirigere l’impresa è la sorella, Tereza Culianu Petrescu. Va avanti regolarmente, inoltre, l’edizione europea dell’Enciclopedia delle religioni, dovuta ad un progetto di Eliade rielaborato da Culianu poco prima di morire, la cui edizione italiana viene pubblicata dalla Jaca Book a cura di Dario Cosi, Luigi Saibene e Roberto Scagno.

Culianu pubblicò diversi libri. Il più geniale probabilmente fu il primo, Eros e magia nel Rinascimento, apparso in Francia da Flammarion nel 1984 e poi in Italia presso Il Saggiatore. Lo ripropone ora Bollati Boringhieri, ma la nuova edizione non aggiunge nulla al testo di quella precedente, apparsa nel 1987: né una presentazione, né una postfazione, né un’avvertenza, né una nota. Una scelta editoriale davvero incomprensibile. Solo nell’ultima di copertina, riassumendo in poche righe la vita di Culianu, si accenna al suo assassinio scrivendo che fu «l’epilogo tragico di una vita vissuta all’insegna di un vitalismo dionisiaco». È una valutazione che chi ha conosciuto Culianu non può condividere.


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