In principio era il Logos: Amore ("Charitas") - non il "Logo" costantiniano ("Deus caritas est", 2006)!!!

"PRO JUDAEIS" E "BLACK LIST"!!! CONTRO L’ANTISEMITISMO CATTOLICO E GENERALE RILANCIATO DA PAPA RATZINGER, A RICCARDO DI SEGNI, RABBINO CAPO DI ROMA, E A TUTTI GLI INSEGNANTI PIENA E TOTALE SOLIDARIETA’ - di Federico La Sala.

giovedì 14 febbraio 2008.
 

AL DI LA’ DI TUTTO IL "LATINORUM" ("Deus caritas est" - un "lapsus" più che millenario) E DI TUTTE LE ILLUSIONI TRAGICHE DI PAPA RATZINGER, INDIETRO NON SI TORNA!!! Dio è "Charitas", Amore - in volgare (Dante)!!!

IL PROBLEMA E’ CHE NON SI VUOL CAPIRE CHE I "DI SEGNI" DEI "PERFIDI GIUDEI" DENUNCIANO (A MIO PARERE, OVVIAMENTE) SOLO LA BIMELLENARIA CECITA’ EDIPICA (LEZIONE DI FREUD) DELLA CHIESA "CATTOLICA" E DELLA STESSA struttura sociale (lezione di Manzoni!!!, e - dopo - anche di Marx).

IL "VAN GéLO" ARMATO e ANTISEMITA (sia contro gli Ebrei sia contro i Musulmani ... sia contro tutti gli altri) DI PAPA BENEDETTO XVI E’ QUELLO DI "COSTANTINO" - PER LA GUERRA E PER IL DOMINIO, SPACCIATO COME EVANGELO DI GESU’ ("Dominus Iesus")!!!

Questo il nocciolo tragico del problema antropologico, politico e teologico del nostro storico presente...

Ad ogni modo, è bene ricordarsi e ricordare che per la COSTITUZIONE - la Legge dei nostri "Padri" e delle nostre "Madri" Costituenti!!! - l’Italia ripudia la guerra. Ed è, con Dante, per lo Spirito di Francesco e Chiara di Assisi.... e di Papa Wojtyla - "Ut unum sint", ma non a "motu proprio"!!!

8 febbraio 2008.

Federico La Sala


Sul tema. nel sito, si cfr.:

IL "PRO PERFIDIS JUDAEIS" DELLA NUOVA PREGHIERA DEL VENERDI’ SANTO ("Motu Proprio") ....


-  Messi all’indice 162 insegnanti della Sapienza e di altre università italiane
-  In Rete la «black list» dei docenti ebrei
-  Sconcerto nella comunità ebraica, che ha presentato una denuncia alla polizia postale. Il sito è stato oscurato
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ROMA - Si presentava come un classico blog di una delle molte piattaforme gratuite presenti sulla rete. Il suo autore si identificava semplicemente come «Re», utilizzando come slogan di apertura del sito una tripla V, acronimo delle parole via, verità e vita, e una grande immagine dei Magi che seguono la stella cometa. E tra i contenuti in evidenza aveva messo una serie di link dedicati al revisionismo, a Mussolini e all’antisionismo. Ma a portarlo all’attenzione del grande pubblico è stata la pubblicazione di un elenco di 162 nomi di insegnanti ebrei, accusati di «fare lobby» e «baronaggio sionista». Ora però è sparito dalla rete: le proteste della comunità ebraica e la denuncia alla polizia postale hanno infatti portato all’oscuramento del sito che dalle 13,25 di venerdì 8 febbraio non è più accessibile.

LA BLACK LIST - Il post contenente la «black list» dei professori ebrei o comunque considerati vicini al mondo ebraico (l’elenco, come rivela l’autore, è stato ricavato dalle firme a margine di una petizione contro un boicottaggio attuato in Gran Bretagna nei confronti di docenti ebrei) aveva però fatto la sua comparsa già il 16 gennaio. E per tutto questo tempo è rimasto accessibile a chiunque. E’ stata la comunità ebraica romana a sollevare il caso, presentando una denuncia formale alla polizia postale e lanciando un appello al ministero dell’Università e agli atenei a costituirsi parte civile «per bloccare un cancro che può espandersi e colpire chiunque».

SAPIENZA NEL MIRINO - La maggior parte dei docenti, come spiegava lo stesso fantomatico Re, «appartiene all’Università La Sapienza di Roma, ha un cognome ebraico e sostiene pubblicamente e politicamente Israele». Ma nella lista si trovano insegnanti che esercitano la propria opera in diversi atenei italiani e perfino stranieri. Tra i primi a prendere posizione contro la pubblicazione della lista il rettore dell’ateneo romano, Renato Guarini, che ha parlato di «gravissima iniziativa» e di «inaccettabile atto di intolleranza». «L’antisemitismo e comunque ogni discriminazione razziale e culturale - ha detto il rettore - è completamente in antitesi rispetto ai valori e alla missione della Sapienza Università di Roma».

«LE ISTITUZIONI RISPONDANO» - «La reazione non può rimanere limitata ai diretti interessati come singoli e come comunità - ha commentato Riccardo Pacifici, portavoce della comunità ebraica - ma deve riguardare tutta la società. Una volta che si saprà chi sono gli estensori del blog, ci deve essere una risposta generale delle istituzioni, va messo un punto fermo». Pacifici ha espresso la riprovazione della comunità perchè la «black list» è espressione di «un meccanismo reiterato» che si unisce a tentativi di boicottare la collaborazione tra università italiane ed israeliane, tutti aspetti che invitano «ad essere vigili e non abbassare mai la guardia» (■ L’audiointervista: «Non ci nasconderemo»).

«ANCHE IO IN QUELLA LISTA» - «Siamo in presenza di un evento inquietante: chi si è reso autore di questa iniziativa delirante ha commesso un reato e va punito - ha detto Anna Foa, docente di Storia moderna dell’università La Sapienza , presente nella "black list" -. Siamo al limite della follia. Una lista di nomi, slogan antisemiti: si tratta di un salto di qualità che sinceramente spaventa». Secondo la docente, «su internet se ne trovano a decine di siti del genere però non si era mai arrivati a vere e proprie liste. Apprezzo che la Comunità ebraica di Roma abbia subito presentato una denuncia, questi sono fenomeni che non vanno sottovalutati. Fortunatamente in Italia esistono leggi chiare in materia di antisemitismo: è il caso di cominciare ad applicare anche nei confronti di chi utilizza la rete per farsi portatore di messaggi di questo genere» (■ Audio: Un’altra docente: «Un onore essere in quella lista»). Molte le voci dal mondo accademico che si sono levate per denunciare l’accaduto. Secondo il sociologo Renato Mannheimer «è una cosa indegna e vergognosa che ricorda le liste fasciste di proscrizione» ( ■ Ascolta); il prof. Massimo Teodori ritiene invece che «purtroppo non c’è nulla di nuovo. Ma bisogna parlarne subito e pubblicamente per evitare di fare un passo indietro di decenni» ( ■ Ascolta).

LE VERIFICHE DEL MINISTRO - Il ministro dell’Interno, Giuliano Amato, dal canto suo ha avviato un’immediata verifica tramite la polizia postale. Sulla base dei riscontri, fanno sapere dal Viminale, saranno valutati i provvedimenti necessari. Tra cui, appunto, l’oscuramento del sito in questione (provvedimento chiesto a gran voce da diversi esponenti del mondo politico, da destra e da sinistra), esigenza superata dalla disattivazione del blog.

MINACCE AI RADICALI - Resta però ancora ignota l’identità dell’autore dei post. Che, nella colonna di destra del suo blog, si presentava come «il re dei re Shaulos II». Una firma, quella di Shaulos II, che nel web è associata a diversi blog e post dal carattere antisemita, come il sito dall’eloquente titolo «Boicotta Israele» (nel quale, tra l’altro, si arriva a parafrasare Forrest Gump dicendo che «nazista è chi il nazista fa»). Lo scorso agosto un re Shaulos (che allegava alla firma un rimando al sito oggi oscurato) se la prendeva con l’eurodeputato radicale Marco Cappato, in un post dal titolo «Morte ai radicali, morte a Cappato», spiegando che «il re condanna a morte l’associazione sovversiva radicale. Radicali vi daremo la caccia e vi sgozzeremo come maiali». E il primo febbraio, sempre a firma Shaulos II, si leggeva nel sito di Francesco Storace: «Da elettore sto facendo un giro di esplorazione per verificare a chi dare il voto... Ha già disponibile una lista dei suoi candidati con nome e soprattutto cognome? Dovrei verificare alcune cosette...».

A. Sa.

* Corriere della Sera, 08 febbraio 2008 (parziale)


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