"Il sospetto è l’anticamera della verità" è la famosa frase di Leoluca Orlando, già sindaco di Palermo.
Noi sospettavamo fortemente che in municipio, a San Giovanni in Fiore, si stessero muovendo, sensibili all’inquinamento elettromagnetico, per stimare e rendere pubblici i valori dei campi prodotti dalle antenne di telefonia mobile e televisione immobile.
"Alcuni - recita il comunicato pubblicato su Ebeteinfiore - fra questi anche qualche consigliere comunale di minoranza, nelle settimane scorse avevano interrogato il primo cittadino sull’argomento".
Sicuramente, e non solo sull’inquinamento elettromagnetico, il sindaco è stato interrogato dal consigliere comunale Marco Militerno e, come cittadino, dal sottoscritto.
La predetta misurazione ci conforta, essendo i risultati della medesima indicativi di valori al di sotto della soglia limite prevista dalla legge.
Ma, per il nostro rigore kantiano, preferiremmo una misurazione dell’Arpacal, giusto per avere il crisma istituzionale.
La misurazione avvenuta è del Consorzio Elettra 2000 - non dell’Arpacal, per fedeltà alla cronaca - ed è del 22 maggio 2008. Il Consorzio Elettra 2000, solo per informazione, fu costituito negli anni ’90 con un versamento di 1,8 miliardi di lire da parte di Tim, Omnitel e Wind. Qui un link utile per approfondimenti sulla questione dell’inquinamento elettromagnetico.
Peccato che il sindaco di San Giovanni in Fiore non abbia fatto in tempo, dopo la misurazione del 22 maggio 2008, a rispondere nel consiglio comunale del 26 maggio 2008 all’interpellanza di Militerno, articolata in 17 punti, uno dei quali proprio sull’inquinamento elettromagnetico. Gli altri riguardano la tassa sui rifiuti, la discarica del Vetrano, le concessioni edilizie, le politiche sociali e per i giovani, il cimitero, il commercio, la Consulta degli emigrati, la sanità locale, lo Sportello unico, l’Urp, la casa di riposo in abbazia.
La mia istanza, analoga nei contenuti, è del 16 aprile 2008. Non ho mai ricevuto risposta, forse non potendo invocarsi la normativa sull’accesso agli atti.
Ma a Militerno, che è consigliere comunale, una risposta doveva essere data nel termine di 30 giorni dalla presentazione della sua interpellanza.
Oggi il web permette di fornire notizie quasi in tempo reale. E’ significativo notare come, nel caso di specie, abbia utilmente sostituito - o almeno sia valso ad anticipare - la risposta orale o verbale dovuta dal municipio al consigliere Marco Militerno e mai pervenuta.
Restano aperte tutte le altre questioni dell’interpellanza di Marco Militerno e dell’istanza del sottoscritto.
Roma, 29 maggio 2008
Emiliano Morrone
PER DOCUMENTARSI E RIFLETTERE:
B -
Annullata con rinvio dalla Cassazione la sentenza della Corte d’appello di Roma
Due dirigenti dell’emittente della Santa Sede dovranno tornare alla sbarra
Elettrosmog, processo da rifare
niente assoluzione a Radio Vaticana *
ROMA - La terza sezione penale della Cassazione ha annullato con rinvio le assoluzioni pronunciate nel giugno 2007 dalla Corte d’appello di Roma nei confronti di padre Pasquale Borgomeo e il cardinale Roberto Tucci, all’epoca dei fatti direttore generale e presidente del comitato di gestione di Radio Vaticana.
I due imputati, accusati di ’getto pericoloso di cose’ in relazione all’emissione nociva di onde elettromagnetiche provenienti dagli impianti dell’emittente radiofonica a Santa Maria di Galeria, subiranno dunque un nuovo processo.
La Cassazione non ha dunque condiviso le motivazioni dei giudici di secondo grado che avevano assolto i due religiosi ritenendo che l’emissione di onde elettromagnetiche non potesse rientrare nel reato di ’getto pericoloso di cose’, previsto dall’articolo 674 del Codice Penale. Anche il sostituto procuratore generale della Cassazione Alfredo Montagna, durante la sua requisitoria, oggi aveva sollecitato l’annullamento delle assoluzioni e dunque l’accoglimento dei ricorsi presentati dalla Procura Generale di Roma e dalle parti civili.
Per il cardinale Tucci, il Pg aveva però sollecitato l’annullamento senza rinvio della sentenza d’appello per intervenuta prescrizione del reato. I giudici della Terza Sezione Penale, invece, hanno rilevato che il reato, anche per quanto riguarda Tucci, non è ancora prescritto.
Nella Capitale, infine, resta aperta un’altra inchiesta sugli impianti di Radio Vaticana, riguardante le morti per leucemia riscontrate nelle zone di Cesano e La Storta, la cui causa, secondo chi indaga, è da attribuire alle onde elettromagnetiche provenienti dagli impianti dell’emittente della Santa Sede e da un sito della Marina Militare.
In questo filone di indagine, Tucci e Borgomeo risultano iscritti sul registro degli indagati assieme a Costantino Pacifici, vicedirettore tecnico di Radio Vaticana, Gino Bizzari, Vittorio Emanuele Di Cecco ed Emilio Roberto Guarini, responsabili degli impianti della Marina.