[..] IL TENORE DI ODIO E DI RISENTIMENTO DI AVVENIRE, IL SUO TONO DI SDEGNATA SCANDALIZZATA PRESA DI POSIZIONE SOLTANTO SE UN MINISTRO IPOTIZZA UN MODERATO E RAGIONEVOLE DISEGNO DI LEGGE SULLE COPPIE OMOSESSUALI, LA DICE LUNGA SULLA MENTALITA’ INTOLLERANTE DEL GIORNALE ISPIRATO DAI PASTORI VESCOVI D’ITALIA CHE DOVREBBERO AVERE A CUORE, DOVREBBERO, LA GIUSTIZIA SOCIALE E L’AMORE CHE CRISTO HA INSEGNATO PER PRIMO COMANDAMENTO AI SUOI DISCEPOLI....
FORSE E’ VENUTO IL MOMENTO CHE GLI OMOSESSUALI, I GAY LE LESBICHE E I TRANSESSUALI, IN RAPPRESENTANZA DEI TANTI LORO FRATELLI MASSACRATI IN QUESTO PAESE, VADANO IN GRAN NUMERO SOTTO LA REDAZIONE DEL QUOTIDIANO CATTOLICO NAZIONALE CON LE COPIE DI AVVENIRE MACCHIATE DI VERNICE ROSSA CHE INDICA IL SANGUE SPARSO DA TANTI OMOSESSUALI (COME I MARTIRI) A CAUSA DELL’ODIO RELIGIOSO.... [...]
DICO, IL GIORNALE DEI VESCOVI ATTACCA IL MINISTRO CATTOLICO
Rotondi: "Vorrei chiedere il parere del Papa"
"Porteremo il testo in parlamento solo se lo firmeranno Binetti, Franco e Prestigiacomo"
di GIOVANNA CASADIO (la Repubblica, 11 settembre 2008)
ROMA - Gianfranco Rotondi, dopo il corsivo di Avvenire contro di lui, ha fatto una telefonata andata a vuoto a monsignor Rino Fisichella. Ha rassicurato, anche: «Sottoporremo il testo a teologi, anzi se non fosse impegnato a fare il Papa, chiederemmo un parere sulla legge per le unioni civili direttamente al professor Ratzinger».
E infine, ha scritto una lettera aperta ieri sempre ad Avvenire: «Utile il confronto», se volete vi do il testo sulle coppie di fatto in anteprima. Amaro calice le reprimende delle gerarchie, ammette il ministro "cattolicone", che però rivendica l’orgoglio democristiano e al quotidiano dei vescovi scrive: «Guido un partito cristiano ultimo erede di una forza che ha fatto grande l’Italia senza temere più corsivi anonimi che per ben più alte ragioni, hanno colpito De Gasperi, Moro e Sullo». Quindi, se adesso «riguardano me, parva persona e parva materia, non mi farò spaventare».
Il direttore di Avvenire Dino Boffo gli ha risposto con ancora minore tenerezza: «Se si tratta di un divertissement, okay divertiamoci pure...», però in concreto sulla questione «non vedo margini di percorribilità, lasci perdere, ci pensi bene signor ministro, oso dirlo umilmente nel suo interesse».
Dichiarazione di guerra al centrodestra se tocca la famiglia. Tuttavia non si fanno spaventare, né Rotondi dal Vaticano, né Renato Brunetta - l’altro ministro "complice" nell’impresa di ripresentare una proposta di legge sui diritti dei conviventi, gay inclusi - da Berlusconi.
La coppia Rotondi-Brunetta garantisce che andrà avanti e che potrebbe essere la volta buona, dopo tanti Dico e Cus sfumati nel nulla e sui quali il governo Prodi rischiò l’ennesima spallata. «Non è detto che il centrodestra vinca per sempre, e se poi arriva in Italia uno Zapatero?», Rotondi agita il drappo rosso per convincere i riluttanti del suo schieramento. «Una classe politica come la nostra che sta cambiando l’Italia in modo non ideologico ha il dovere di riflettere su questioni difficili», ragiona il ministro della Funzione pubblica Brunetta alla Summer School di Magna Carta, pensatoio liberalforzista definendosi un «laico, né cristiano, né credente a meno di conversioni straordinarie, ho rispetto per i credenti che hanno forse qualche strumento in più rispetto a me».
Il ministro dell’Attuazione del programma Rotondi racconta di essere stato chiamato «da Silvio», che gli ha detto: «Gianfranco, non facciamo scherzi, non confondere il tuo ruolo di ministro, una legge sulle unioni civili non c’è nel programma di governo». E lui, leader della Dc per le Autonomie confluita nel Pdl: «Silvio, non farò mai un atto piratesco contro di te».
Quindi? «Io e Brunetta, che è il vero genio, abbiamo pensato a una proposta minimalista, la presenteremo in Parlamento, lasciando al riparo il governo, e soltanto se sarà sottoscritta da Vittoria Franco e Paola Binetti del Pd, da Stefania Prestigiacomo per Pdl...». Consenso ampio e trasversale. Strada più che in salita anche se Barbara Pollastrini e Lanfranco Tenaglia nel Pd non chiudono: «Vediamo i contenuti». Non saranno come i Dico della sinistra. È prevista una Carta dei diritti, da autenticare, grazie alla quale saranno riconosciute alcune tutele: subentrare nel contratto d’affitto, la titolarità dell’appartamento, la cura del partner. No a pensione di reversibilità, niente spese per lo Stato.
AVVENIRE: QUOTIDIANO DEI VESCOVI ITALIANI CHE ODIA GLI OMOSESSUALI - L’ORGANO DELLA CEI USA I TONI CHE SI USAVANO VERSO GLI EBREI NEGLI ANNI TRENTA DURANTE LE LEGGI RAZZIALI
ECCO IL VERGOGNOSO EDITORIALE CHE HA ATTACCATO IL MINISTRO CATTOLICO ROTONDI; USANDO PAROLE CHE IN GENERE USANO GLI AMBIENTI FILO MAFIOSI : "Il direttore di Avvenire Dino Boffo gli ha risposto con ancora minore tenerezza: «Se si tratta di un divertissement, okay divertiamoci pure...», però in concreto sulla questione «non vedo margini di percorribilità, lasci perdere, ci pensi bene signor ministro, oso dirlo umilmente nel suo interesse».
"LASCI PERDERE...... CI PENSI BENE , SIGNOR MINISTRO,... NEL SUO INTERESSE!"
Questo è il tenore di velata, neanche tanto, minaccia del DIRETTORE CIELLINO DINO BOFFO (Comunione e Liberazione occupa da tanto tempo la Direzione della Testata, dai tempi dell’altro integrista e intollerante PIER GIORGIO LIVERANI sempre prodigo di lazzi e acredine stizzita nei suoi fondi ed articoli contro i gay...)
Il Vescovo Giovanni Climaco MAPELLI ha chiamato il Direttore della testata dicendogli che i suoi toni non sono consoni ad un giornale di ispirazione cristiana, al che il Direttore ha replicato : "mi perdoni Monsignore, ma io devo già obbedire ai miei superiori... "poichè mons. Mapelli non rientra tra i Vescovi della Chiesa Cattolica Romana che sono i proprietari ed editori del giornale, dopodichè ha attaccato il telefono in faccia, quando il Vescovo gli ha ribadito che : "I CIELLINI SONO SOLITI METTERE I PIEDI IN TESTA AGLI ALTRI CON LA SCUSA DI PRINCIPI ASSOLUTI O NON NEGOZIABILI..."
Obbedire ai superiori e non a Cristo Signore e al suo Evangelo!
Dunque oggi sappiamo che la linea dura e intransigente su tutti i temi di etica e bioetica vengono imposti al direttore e alla redazione dall’alto, dai vertici della CEI e del VATICANO.
IL TENORE DI ODIO E DI RISENTIMENTO DI AVVENIRE, IL SUO TONO DI SDEGNATA SCANDALIZZATA PRESA DI POSIZIONE SOLTANTO SE UN MINISTRO IPOTIZZA UN MODERATO E RAGIONEVOLE DISEGNO DI LEGGE SULLE COPPIE OMOSESSUALI, LA DICE LUNGA SULLA MENTALITA’ INTOLLERANTE DEL GIORNALE ISPIRATO DAI PASTORI VESCOVI D’ITALIA CHE DOVREBBERO AVERE A CUORE, DOVREBBERO, LA GIUSTIZIA SOCIALE E L’AMORE CHE CRISTO HA INSEGNATO PER PRIMO COMANDAMENTO AI SUOI DISCEPOLI....
FORSE E’ VENUTO IL MOMENTO CHE GLI OMOSESSUALI, I GAY LE LESBICHE E I TRANSESSUALI, IN RAPPRESENTANZA DEI TANTI LORO FRATELLI MASSACRATI IN QUESTO PAESE, VADANO IN GRAN NUMERO SOTTO LA REDAZIONE DEL QUOTIDIANO CATTOLICO NAZIONALE CON LE COPIE DI AVVENIRE MACCHIATE DI VERNICE ROSSA CHE INDICA IL SANGUE SPARSO DA TANTI OMOSESSUALI (COME I MARTIRI) A CAUSA DELL’ODIO RELIGIOSO....
CENTRO STUDI TEOLOGICI di MILANO
Ufficio di Presidenza
tel. 339.5280021
Padre Damiano Alessandro - Segreteria
Sul tema, nel sito, si cfr.:
IO GAY CACCIATO DALLA CHIESA. E BOFFO NO.
post pubblicato in Diario, il 2 settembre 2009
Il vescovo apostolico Giovanni Climaco Mapelli, da laico, aveva confessato la sua omosessualità al cardinale Carlo Maria Martini, con il risultato di perdere il suo lavoro di insegnante di religione cattolica. E oggi dice: “La Chiesa dovrebbe riconoscere i diritti umani e civili degli omosessuali. E il direttore di Avvenire non può predicare bene e razzolare male”
Nella vicenda Boffo, la posizione della CEI è stata di totale appoggio e solidarietà al direttore dell’Avvenire. I vescovi si sono scagliati con veemenza contro il killeraggio mediatico ingaggiato da Il Giornale, e Monsignor Coletti si è addirittura sbilanciato tacciando Feltri di immoralità.
Non certo dello stesso appoggio ha goduto invece Monsignor Giovanni Climaco Mapelli, Primate della Chiesa Antica Cattolica ed Apostolica di Monza, Milano e Lombardia. Da laico, Mapelli studia in un’università cattolica, vive per gran parte della sua vita in ambienti cattolici, diventa uno stimato insegnante di Religione cattolica dal 1982 al 1993 per la Diocesi di Milano, in circa 20 Istituti di Istruzione Superiore presenti in Milano, Monza e Bergamo, dietro nomina del Cardinale Carlo Maria Martini. Poi nel 1993 l’uomo Mapelli avverte l’urgenza di scrivere una lettera al Cardinale, confessando la sua omosessualità. La conseguenza fu il licenziamento: Mapelli non è stato più considerato idoneo a svolgere il suo lavoro di docente. Queste alcune domande che gli abbiamo rivolto in merito alla sua esperienza e alla posizione della Chiesa sul caso Boffo.
Quali sono le ragioni che la spinsero nel 1993 ad inviare una lettera al Cardinale Carlo Maria Martini dichiarandosi apertamente omosessuale?
Una forte crisi interiore, un insostenibile dramma personale. Non sarei più riuscito a vivere nella menzogna. Volevo con il mio gesto anche porre all’attenzione della Chiesa la necessità di riconoscere i diritti umani e civili degli omosessuali, ma forse quando mi decisi a farlo i tempi non erano abbastanza maturi. Era a ridosso della risoluzione del Parlamento Europeo dell’8 febbraio 1994 sulla parità di diritti per gli omosessuali nella Comunità.
Quale fu la reazione del Cardinale alla sua confessione?
La mia fu una lettera rivolta al Cardinale, credevo avrebbe gestito la questione in modo discreto. Poi mi accorsi che la notizia era trapelata e mi sentì costretto a pubblicarla per spiegare le mie ragioni e la mia sofferenza. All’improvviso persi tutto. Non avevo più il mio lavoro, nessun appoggio dalla Curia e nessuno nemmeno dalla mia famiglia. A volte penso che l’omosessualità sia la peggiore tra le discriminazioni, poiché spesso non si è accettati nemmeno dai propri genitori. L’Italia è in forte regressione sul versante omofobia ed è ancora troppa l’ignoranza e l’ipocrisia diffuse. Soprattutto negli ambienti cattolici.
La Chiesa ha avuto attestati di stima e solidarietà contro questo attacco dando pieno appoggio a Boffo, nonostante si alluda pesantemente a una sua presunta omosessualità. Come si spiega questa reazione solidale contrapposta alla posizione dura che fu presa nei suoi confronti?
Che cosa le debbo dire? Evidentemente Boffo è più potente di me. L’ambiente cattolico è molto moralista e non ha niente a che fare con la spiritualità e il messaggio d’amore di Gesù. Molti all’interno della gerarchia ecclesiale sono omosessuali e tutti all’interno lo sanno, ma amano riempirsi la bocca di parole che definiscano gli omosessuali come pervertiti e contro natura, o meglio di parole che richiamano al valore sacro della famiglia. Penso che siano molto vicini a quelli che Gesù chiamava Farisei. Io sono stato una voce fuori dal coro per questo sono stato allontanato senza troppe cortesie, ho chiesto di guardare la realtà e non solo la dottrina.
Perché secondo lei la CEI ha appoggiato Boffo, che continuerà a dirigere l’Avvenire?
Dico che il caso Boffo è buffo. Credo che abbiano paura che quello sia solo un avvertimento, che a Boffo seguano altri nome e ce ne sarebbero da fare. Io ne ho conosciuti tanti, all’interno di quell’ambiente. Purtroppo la sessualità è vista con morbosità, associata al senso di colpa, repressa, spesso inevitabilmente quella pulsione implode. E comunque Boffo dovrebbe dimettersi, non perchè omosessuale, ma per coerenza. Non si può predicare bene e razzolare male.
La Chiesa si è spesso trovata al centro di aspre polemiche per gli scandali sulla pedofilia e una presunta rete di omertà nel suo interno. Come fosse preoccupata più di nascondere sotto il tappeto una realtà scomoda, piuttosto che affrontarla ammettendo pubblicamente l’esistenza del problema. Cosa ne pensa?
Dico che se venissero alla luce, come è già successo in America, gli scandali e i casi di pedofilia che la Chiesa copre sarebbe un disastro. Il Papa è stato solerte a far processare i teologi progressisti, ben 220, mentre ha finto di non vedere le migliaia di fascicoli di documentazione sui casi di pedofilia commessi da preti. Per molti versi ritengo che i preti pedofili siano vittime oltre che carnefici. Della loro stessa falsa morale.
E lei? Rifarebbe tutto quello che ha fatto?
Ho continuato sempre a pregare il Signore, anche dopo che la Chiesa mi ha allontanato. In seguito alla mia dichiarazione di omosessualità ho perso tutto, ma la dignità di un uomo vale tutto il resto
La proposta nasce da una collaborazione con il ministro Brunetta Attacco di Famiglia Cristiana. E Gasparri: "Pensi a fare il ministro"
Unioni civili, il Pdl si spacca
Lega e An contro Rotondi *
ROMA - Il Pdl si spacca sulle coppie di fatto. Due ministri del governo, Renato Brunetta e Gianfranco Rotondi aprono a una legge che regoli legami diversi dal matrimonio e aprono la polemica all’interno del Pdl. In mezzo il duro attacco della stampa cattolica, che attraverso ’Famiglia Cristiana’ e ’Avvenire’ si scaglia contro l’iniziativa. Il giornale dei Paolini, nell’editoriale di questa settimana, boccia severamente qualsiasi legge sulle unioni civili: "Un ’pasticciaccio brutto’ che fa passare in secondo piano il vuoto assoluto di provvedimenti a favore delle famiglie dell’attuale governo".
I DiDoRe. Ma il ministro della Funzione Pubblica, non si tira indietro e, in un’intervista al Corriere della Sera, lancia il suo progetto: " L’ho chiamata DiDoRe (Diritti e doveri di reciprocità dei conviventi) ma - precisa- non nè un progetto del governo nè della maggioranza. E’ una riflessione politico culturale che faccio come professore non da ministro".
Le reazioni. I DiDoRe non piacciono ad An e Lega che bocciano senza appello la proposta di Brunetta e Rotondi. Il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri, chiude ad ogni proposta che legalizzi le unioni di fatto: "Rotondi si dedichi all’attuazione del programma perchè su questa strada non troverà nessuna apertura o possibilità di azione". Per Massimo Polledri (Lega Nord) "ogni ministro puo’ avere le sue idee, ma l’agenda del governo non prevede alcun provvedimento in favore delle coppie di fatto. Secondo il parlamentare del Carroccio "le posizioni della Lega, che ha sempre difeso i valori religiosi e culturali di ispirazione cattolica, sono chiare. Abbiamo una sola idea di famiglia - conclude - ed e’ chiara a tutti’’. E’ invece favorevole all’idea Benedetto Della Vedova, presidente dei Riformatori Liberali: "Io penso che sia assai utile - dice il deputato del Pdl - che un partito aperto come il nostro che sta per nascere, che si rivolge a cattolici e non cattolici, e, perchè no, a etorosessuali e omosessuali, apra un confronto senza pregiudizi su questo tema". Una prima apertura arriva dall’opposizione".
* la Repubblica, 17 settembre 2008.