Da quanto apprende "la Voce di Fiore", la lettura del libro "Gomorra", di Roberto Saviano, prevista a San Giovanni in Fiore (Cosenza) nella sala convegni dell’Hotel Dino’s alle ore 17 di oggi, è stata rinviata per indisponibilità dell’attore incaricato, Francesco Reda. Avrebbero partecipato Franco Tonnara, ex sindaco di Amantea, l’organizzatore, cioè il deputato della Commissione parlamentare Antimafia Franco Laratta (Pd), Mario Oliverio, presidente della Provincia di Cosenza, e Roberto Perrotta, sindaco di Paola (Cosenza).
Nei giorni scorsi, avevamo scritto una lettera all’amico Saviano, informandolo di questa lettura e chiedendogli un intervento, in quanto il presidente della Provincia di Cosenza non ci sembra che abbia adottato scelte politiche funzionali a far dimettere Luigi Garofalo, membro del Consiglio provinciale di Cosenza e indagato per concorso esterno in associazione mafiosa, con richiesta di condanna da parte del titolare delle indagini, il pm Vincenzo Luberto.
In proposito, sul silenzio politico di Oliverio avevamo soltanto ribadito più volte la nostra richiesta, allo stesso presidente della Provincia di Cosenza, di imporre le dimissioni di Garofalo; sembrandoci non coerente la sua - per noi - mancanza di fermezza politica sul caso Garofalo e la contestuale partecipazione a iniziative di sensibilizzazione circa i temi dell’antimafia.
Anche il movimento antimafie Ammazzatecitutti , giunta la notizia della richiesta di condanna da parte del pm Luberto per il consigliere Garofalo, aveva espresso la nostra medesima posizione sul comportamento politico di Mario Oliverio.
Per ultimo, in una nostra intervista a Radio Vaticana, nel corso della trasmissione Stop!, precedenza a chi pensa (2 novembre 2008), avevamo ribadito le stesse considerazioni in merito, aggiungendo che l’anno scorso non eravamo riusciti a presentare "La società sparente" - libro su ’ndrangheta e politica in Calabria - nella sala convegni dell’Hotel Dino’s; ufficialmente perché i servizi igienici erano stati messi fuori uso da ragazzini a una precedente festa in maschera. Solo per mero dovere di cronaca, fummo avvisati per telefono il 1 novembre 2007 e la presentazione doveva tenersi giorno 11. La sala ci era stata data con viva disponibilità.
All’intervistatore, il giornalista Federico Piana di Radio Vaticana, avevamo anche ricordato l’ostilità della politica locale rispetto a una nostra presentazione, nell’autunno del 2007, nell’ambito della settimana di lettura organizzata dalla biblioteca comunale di San Giovanni in Fiore. A riguardo, Roberto Galullo fece una puntata di Un abuso al giorno, toglie il codice d’intorno , andata in onda il 6 dicembre 2007. Il dirigente dei serivizi culturali del Comune di San Giovanni in Fiore aveva proposto di presentare nell’occasione "La società sparente". Ma pare che la politica si sia imposta perché ciò non avvenisse.
Del resto, quasi tutti i politici intervistati dal giornale "Il Quindicinale", stampato e diffuso nel centro silano, hanno detto male di "La società sparente", parlandone come di un libro fazioso, gratuito e basato sul sentito dire. Qualche politico lo ha anche definito "il niente", malgrado Saviano ne abbia scritto in termini decisamente positivi su "L’Espresso" del 22 febbraio 2008 e nonostante le pretese di altri politici, di vederne alla gogna gli autori, siano cadute con l’archiviazione di tutte le querele contro i medesimi.
Accettiamo il rinvio della lettura di "Gomorra" per le motivazioni che abbiamo appreso. Ci auguriamo, quindi, che l’iniziativa vedrà, quando sarà, anche la partecipazione di figure che scrivono contro la ’ndrangheta, con un dibattito etico che interessi pure la zona del cosentino e il caso del concittadino Antonio Silletta, giovane di San Giovanni in Fiore barbaramente ucciso dalla criminalità organizzata.
Aggiungo, caro Emiliano, che stamane è saltato lo stesso evento ( lettura di Gomorra) che si doveva tenere all’ ITCG per le ore 11.00 che interessava gli studenti delle quinte classi. L’ITCG non era occupata, ma i suoi studenti hanno cercato un modo per continuare la loro protesta contro la riforma Gelmini. In precedenza non sono stati appoggiati dalla dirigenza che non ha approvato un progetto INFORMATIVO, serio e costruttivo sempre a merito del decreto 133/08. Gli alunni aspettavano l’On.Laratta per chiedere un modo per manifestare, visto che dalla dirigenza sembra tutto illegale e FACINOROSO. Li c’è confusione persino sugli articoli 21 e 40 della Costituzione nonostante in entrambi i rami ( Geometra e Ragioneria) il Diritto ha un folto numero di ore.. Sempre dalla dirigenza han chiamato Laratta ed hanno sospeso frittole.. Oltre che i diritti scolastici, stiamo perdendo anche quelli di manifestare!!! Non si capisce se stanno facendo PROVE TECNICHE DI FASCISMO o il REGIME è gia iniziato!
Un abbraccio fraterno. Francesco Foglia.
Carissimo Francesco,
quello che mi dici sulla dirigenza mi preoccupa. All’Università di Verona, il preside di Scienze sta arrivando alla scissione della facoltà dall’ateneo, pur di resistere.
In sostanza, la strada è predisposta, ma non è solo colpa del decreto Gelmini, per una scuola incapace di formare. Il mio ex professore di filosofia del diritto, Luigi Lombardi Vallauri, fu espulso dalla Cattolica di Milano per:
a) aver messo in dubbio l’infallibilità del papa;
b) aver sostenuto che il concetto di pecccato originario è contrario al principio della responsabilità penale personale;
c) aver detto che l’inferno non è accettabile, se si crede in un Essere supremo infinitamente buono.
Ora, il punto è questo: con l’ingerenza dei privati che, grazie ai loro soldi, entreranno nelle scelte didattiche, quanti Lombardi Vallauri saranno allontanati dagli atenei italiani?
Moore elogiava la sanità italiana, il cui sistema pubblico garantisce le cure anche ai meno abbienti. Di fatto, ci stiamo avviando verso la completa privatizzazione d’ogni cosa. L’informazione è già in regime di oligopolio. Quindi, se non vuoi andare a elemosinare, devi adeguarti e scrivere o raccontare ciò che ti viene chiesto.
A riguardo, ho sempre stimato Saviano per il suo coraggio e la sua grande levatura lettteraria. Ma continuo a chiedermi perché tace su molte vicende, attuali, relative alla legalità. Non ha detto del ritorno di Contrada a Palermo, non si è espresso sul caso Pecorella, non lo abbiamo sentito sul decreto per salvare Geronzi né sulla norma che apre le porte a Corrado Carnevale, l’"Ammazzasentenze", per la prima presidenza della Cassazione. Se lui si pronuncia, una sua parola vale quanto migliaia di mie lettere, interviste e scritti vari, per i quali dovrei vivere quattro volte. Poi, pur continuando con l’affetto e il sostegno a Roberto, mi viene in mente che da un lato è con Mondadori (Berlusconi), dall’altro con Repubblica (De Benedetti). Per carità, non intendo essere cattivo. Ma, ribadisco: è bene per tutti che dica di questa Italia che scivola giorno per giorno, oltre a denunciare le minacce di Francesco Schiavone. Ormai, è diventato un mito, un riferimento per chiunque. Solo una cosa: ti invito a leggere la storia di Cesare Previti e, in Calabria, a guardare come sono finite le pendenze dei fratelli Gentile, di Forza Italia, per farti un’idea precisa dello stato dell’arte.
Nel mentre, a livello locale i giovani continuano a credere, in tante realtà del paese, che tutto funzioni a modo e seguitano a godere dell’esotismo digitale dei nuovi gioielli tecnologici. Questa e altre droghe ottundono menti che dovrebbero invece comprendere e reagire.
Il futuro è davvero grigio, se non ci diamo una mossa.
Ti abbraccio.
Con l’amicizia di sempre.
emiliano
Caro Bartolo,
non accetto che tu scriva di Saviano che è un megafono del potere politico-mafioso. Mi sembra un giudizio gratuito. Roberto ha pur scritto un libro importante, e di certo non gli sono suddito. Piuttosto, credo che, con onestà intellettuale, gli si possa per il momento ricordare, attendendo sue precise risposte, che di inquietanti anomalie italiane non dice pubblicamente. Sarebbe importante che ne spiegasse le ragioni.
Il discorso sull’antimafia va condotto giorno per giorno e a tutto tondo. Io non posso, per quanto piccolo, preoccuparmi esclusivamente di fatti specifici, non guardando alle questioni che riguardano l’organizzazione giuridica della società e la determinazione degli assetti istituzionali.
Ribadisco, con scarsi mezzi economici e intellettuali, mi adopero per sensibilizzare, ragionare, dibattere, intervenire. Rispetto a te, verso cui non ho pregiudizi di sorta, tento di usare un linguaggio più argomentativo, ché ritengo maggiormante utile alla causa comune. Ti ringrazio per il tuo post, e ricambio la simpatia, augurandomi sinceramente che tu ottenga giustizia.
Con viva cordialità.
emiliano