[...] Si comincia, dunque, domani con circa due milioni di opere, tra cui la Divina Commedia, i manoscritti e le registrazioni di Beethoven, Mozart, i quadri di Vermeer, la Magna Carta e le immagini della caduta del muro di Berlino. Ma anche opere altrimenti introvabili, perché custodite in diversi musei del Vecchio Contiente. Come il Codice Sinaitico, antichissima traduzione in greco dell’Antico e del Nuovo Testamento oggi sparpagliato in quattro diverse bilbioteche: ebbene per la prima volta sarà liberamente consultabile nella sua versione integrale.
Grazie a Internet e alle tecniche di digitalizzazione, "uno studente italiano potrà consultare i lavori della British Library senza andare a Londra", ha detto a Repubblica Viviane Reding, commissario Ue responsabile del progetto. "E’ un sogno antico che diventa reale - ha aggiunto - chiunque può avere libero accesso alla nostra cultura, l’eredità che accomuna ogni europeo" [...]
Online Europeana, la Babele Ue
Una biblioteca da 2 milioni di libri
Accesso libero a tutti: ci sono anche arte e musica e testi rarissimi
Il commissario Viviane Reding: "Ma tutto sarà chiaro, ordinato e fruibile"
di ALBERTO D’ARGENIO *
BRUXELLES - Microsoft si ispirava alla biblioteca di Alessandria, ma fallì. L’Unione europea si rifà invece alla "Biblioteca di Babele" di Borges. E lancia la sfida ai grandi dell’informatica, Google in testa: mettere insieme il sapere custodito dalle biblioteche di tutta Europa nel pieno rispetto dei diritti d’autore e sfruttando le potenzialità di Internet. Nasce così www.Europeana.eu, la biblioteca online di Bruxelles che da domani sarà liberamente accessibile a studenti, ricercatori, professori e semplici amanti di letteratura e arte. Perché Europeana non conterrà solo libri, ma anche musica e quadri. Una vera e propria sfida al mastondontico progetto di Google di raccogliere tutto il sapere dell’umanità.
Si comincia, dunque, domani con circa due milioni di opere, tra cui la Divina Commedia, i manoscritti e le registrazioni di Beethoven, Mozart, i quadri di Vermeer, la Magna Carta e le immagini della caduta del muro di Berlino. Ma anche opere altrimenti introvabili, perché custodite in diversi musei del Vecchio Contiente. Come il Codice Sinaitico, antichissima traduzione in greco dell’Antico e del Nuovo Testamento oggi sparpagliato in quattro diverse bilbioteche: ebbene per la prima volta sarà liberamente consultabile nella sua versione integrale.
Grazie a Internet e alle tecniche di digitalizzazione, "uno studente italiano potrà consultare i lavori della British Library senza andare a Londra", ha detto a Repubblica Viviane Reding, commissario Ue responsabile del progetto. "E’ un sogno antico che diventa reale - ha aggiunto - chiunque può avere libero accesso alla nostra cultura, l’eredità che accomuna ogni europeo".
"Se un taxista di Roma - spiega Reding - sente casualmente in radio un brano di Chopin può andare su Europeana e capire chi era l’autore, leggere le sue lettere d’amore, vedere la casa dove viveva quando ha composto l’opera e vedere gli spartiti originali". Così come uno studente, o un esperto, può guardare le mappe dei Conquistadores o scoprire le diverse espressioni dell’art nouveau nelle varie città d’Europa.
L’obiettivo è di arrivare a 10 milioni di opere entro il 2010. Significherebbe superare Google Book Search, lanciato nel 2004, che oggi conta circa 7 milioni di volumi più una vasta serie di cause per la violazione dei diritti d’autore. Ma la Ue vorrebbe aggirare l’ostacolo ottenendo il copyright dagli enti e dagli istituti europei che lo hanno già acquistato per sé. E il compito più arduo sarà proprio la digitalizzazione dei testi, un’impresa che portò la Microsoft ad abbandonare il suo progetto di biblioteca alessandrina in formato Pdf lanciato nel 2006. In un anno e mezzo il colosso di Bill Gates aveva importato in formato elettronico solo 750.000 volumi.
Ma la Ue non si scoraggia: "Abbiamo dei progetti pilota per accelerare la copia in digitale e un nuovo traduttore automatico", spiega la Reding. Che si richiama alla Biblioteca di Babele: "Nel racconto di Borges la gente impazziva perché si trovava di fronte ad una infinità di lingue e contenuti. Noi facciamo il contrario: selezioniamo il materiale giusto, lo ordiniamo e lo corrediamo di critica e interpretazione certificata dai massimi studiosi del Continente".
Insomma, niente a che vedere con il normale caos delle ricerche su Internet e con le spiegazioni spesso date da esperti improvvisati.
*la Repubblica, 19 novembre 2008
Sul tema, in rete e nel sito, si cfr.:
EUROPEANA (Wikipedia)
L’Italia assente dalla superbiblioteca europea *
Il ministro per le politiche comunitarie, Andrea Ronchi, ha lanciato un perentorio monito alle istituzioni europee sull’uso della lingua italiana (www.politichecomunitarie.it): "nel Dipartimento, ho costituito una task force che vigila sui siti comunitari...segnalateci siti comunitari senza la nostra lingua laddove questo risulti effettivamente penalizzante. Tutte le informazioni saranno raccolte in un dossier che servira’ a rafforzare le nostre rivendicazioni".
Lo accontentiamo subito. La Commissione ha appena lanciato Europeana (http://dev.europeana.eu), una enorme biblioteca virtuale che rende accessibili musei, librerie, pinacoteche, centri culturali e multimediali d’Europa interconnessi tra loro. Il successo è stato tale che il sito, preso d’assalto da oltre dieci milioni di contatti al giorno, ha dovuto essere chiuso e sarà riaperto a breve dopo il potenziamento dei server.
Ebbene, nella lista delle novanta istituzioni europee che partecipano all’iniziativa non c’è una biblioteca italiana, non un centro di ricerca o una rappresentanza nazionale italiana. Ci sono tutte le librerie nazionali (perfino quella dell’Islanda e del Liechtenstein) tranne quella italiana. Gli unici siti italiani presenti sono la Fondazione Federico Zeri, il museo di storia della scienza di Firenze e l’istituto per i beni artistici e culturali dell’Emilia Romagna. Istituzioni di prestigio, d’accordo, ma che non rendono certo l’idea del peso della cultura italiana nella creazione di una identità europea. L’assenza di istituzioni culturali che dipendono direttamente dallo Stato italiano è a dir poco scandalosa, soprattutto da parte di un governo che rivendica orgogliosamente i meriti della nostra cultura e della nostra lingua.
Su Europeana, il ministro Ronchi potrebbe trovare il vangelo secondo Luca in almeno 19 lingue (non in quella italiana per le ragioni di cui sopra). E, visto che fa parte di un governo di aperta ispirazione cristana, potrebbe forse meditare sul famoso brano che dice: "Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello, e non t’accorgi della trave che è nel tuo?".
* la Repubblica, 2 Dic 2008 (EUROPE blog di Andrea Bonanni)