SCUOLA E RICERCA: MANIFESTAZIONI A MILANO, ROMA E BOLOGNA
UNIVERSITA’: RICERCATORI SI FANNO ’CALPESTARE’ A BOLOGNA *
BOLOGNA - Si sono fatti calpestare, per denunciare il fatto che in Italia anche la ricerca è calpestata. I ricercatori di Bologna hanno messo in scena in piazza Maggiore questa singolare protesta. Non sono stati, ovviamente, calpestati in prima persona, ma hanno tappezzato il Crescentone di Piazza Maggiore con le loro 1.800 fotografie, invitando i passanti a camminarci sopra. Più che una manifestazione (durante la quale sono state ribadite le ragioni della protesta contro i tagli alla ricerca e all’Università) l’iniziativa è stata una festa. Ai lati della piazza i ricercatori hanno presentato una serie di esperimenti, cercando di spiegare in maniera semplice e divertente alcuni principi della fisica e della chimica: particolare successo, soprattutto fra i bambini, ha riscosso l’esperimento delle ’fontane di Coca Cola’ provocato dalle caramelle ’Mentos’, grazie a una reazione dell’anidride carbonica. L’iniziativa ’La ricerca calpestata’ è stata organizzata dai ricercatori, borsisti, dottorandi che hanno portato in piazza la ricerca italiana, cercando di spiegare cosa succede al chiuso dei laboratori. Gli organizzatori hanno denunciato la pesante situazione di questo mondo, ulteriormente aggravato dai tagli del decreto Gelmini.
NON RUBATECI IL FUTURO,IN PIAZZA ANCHE I BAMBINI
Un laboratorio di giochi e di arti a cielo aperto in piazza della Bocca della Verità, a Roma : stamani, bambini, genitori e insegnanti del movimento "Non rubateci il futuro" hanno manifestato così la disapprovazione e insieme la richiesta di chiarezza a proposito delle recenti iniziative del Governo in materia di istruzione. "Il piano della commissione cultura rispetto ai regolamenti attuativi potrebbe anche essere accettabile - ha spiegato Paola De Meo, insegnante dell’istituto Iqbal Masilh di Roma e membro del movimento - ma non possiamo fidarci perché è un parere, quindi poco vincolante, ma soprattutto perché l’attuazione di tale piano sarebbe inconciliabile con il taglio di otto milioni di euro, sarebbe impossibile risparmiare così tanti soldi. Ci chiediamo: cosa stanno facendo?". Poco chiari sarebbero, secondo De Meo, anche la convivenza del maestro unico e del tempo pieno e l’accorpamento degli indirizzi delle scuole superiori, "non ancora stabiliti alla soglia delle iscrizioni, previste per gennaio". "Non si può tagliare in questo modo - ha aggiunto - i risparmi si possono fare ma studiando caso per caso e affidando la competenza agli enti regionali". Sotto striscioni colorati, numerosi i bambini che giocavano in piazza della Bocca della Verità. Alcuni avevano in mano fiori e girandole, altri dipingevano e modellavano la creta, altri ancora giocavano a dama, a ricostruire forme di legno. Girotondi, testimonianze di insegnanti e genitori, letture, musica e danze popolari. Presente anche lo stand del coordinamento precari dell’istituto nazionale di fisica nucleare di Roma e di Frascati. "La buona scuola scende in piazza - ha detto un genitore - questa è la scuola a cui vogliamo dare futuro".
TRE CORTEI A MILANO IN PIAZZA DUOMO
I tre cortei di studenti e genitori partiti da punti diversi di Milano per protestare contro la riforma Gelmini, si sono ritrovati a piazza Duomo. Tutto al momento si è svolto senza problemi salvo qualche scritta e alcuni fumogeni, all’insegna della musica e del gioco. Durante i vari percorsi studenti, ricercatori, insegnanti, bambini hanno scandito canzoni ironiche nei confronti del governo e del ministro dell’ istruzione e slogan mentre si alternavano canzoni rock e canti partigiani dagli altoparlanti dei pullman che aprivano i cortei. Gli organizzatori parlano di oltre diecimila partecipanti.
FOTO A Bologna i ricercatori si fanno calpestare (la Repubblica)
Sui temi, nel sito, si cfr.:
L’ITALIA NELLA TRAPPOLA DELLO SPECCHIO E DEL PARADOSSO DEL MENTITORE ISTITUZIONALE
Scuola, il sì del Senato non ferma l’Onda
Milano, 10 mila in corteo. E a Roma i bambini nella protesta in piazza
A Roma polemiche sul blitz alla Sapienza, mentre manifestano maestri e genitori
di Gioanni Messa (la Repubblica, 30.11.2008)
MILANO - L’Onda ironica della protesta. Studenti e ricercatori hanno reagito così, con l’ironia, dopo il sì del Senato al decreto Gelmini sull’università (che diventerà legge con la definitiva approvazione alla Camera). È accaduto a Milano, dove in diecimila si sono ritrovati in piazza Duomo con tanto di banda musicale al seguito, giocolieri e saltimbanchi, e a Bologna, con i ricercatori che si sono fatti metaforicamente calpestare: hanno tappezzato con le loro 1.800 foto il Crescentone, ovvero la pavimentazione di piazza Maggiore, invitando i passanti a camminarci sopra per denunciare il fatto che il governo Berlusconi calpesta la ricerca. Un’ironia che era mancata al ministro Renato Brunetta, l’altra sera a Milano, il quale era salito in cattedra per mettere a tacere l’interlocutore che gli contestava quei tagli: «Io sono un professore ordinario e lei un ricercatore. Conto di più io».
Va da sé che anche Brunetta sia finito nel mirino dei contestatori milanesi. Assieme all’immancabile collega Mariastella Gelmini e al numero due della giunta Moratti, Riccardo De Corato, chiamato in causa, lui che è sempre in prima linea per combattere i writer in nome dell’arredo urbano, quando gli studenti hanno disegnato sui muri il volto di Anna Adamolo (il personaggio virtuale, anagramma di Onda anomala, eletto dai ragazzi ministro al posto della Gelmini). Alunni e studenti, maestri e professori, genitori e personale tecnico amministrativo si sono ritrovati in piazza Duomo, dopo essere partiti in corteo da tre punti della città, nel segno del "Non ci stiamo": uno slogan urlato a più riprese e stampato sui cartelloni e i volantini dei manifestanti insieme con la frase "Il futuro è di chi lo ricerca".
A Bologna i ricercatori hanno proposto ai passanti una serie di esperimenti: particolarmente apprezzato, soprattutto dai bambini, quello delle fontane di Coca Cola sprigionate dalla reazione fra l’anidride carbonica della bibita e le caramelle Mentos. Anche a Roma il mondo della scuola e quello dell’università sono scesi insieme in piazza. Alla Bocca della Verità bambini, genitori e insegnanti del movimento «Non rubateci il futuro» hanno protestato contro le misure del governo allestendo un laboratorio di giochi e arti a cielo aperto. Ben altro clima dopo il blitz dell’Onda che venerdì ha interrotto alla Sapienza l’inaugurazione del settecentesimo anno accademico: un gesto definito «inaccettabile» dal sindaco Gianni Alemanno perché «gli studenti devono rispettare il diritto di espressione di tutti, a partire da quello del rettore appena eletto». Sulla vicenda è intervenuto anche il rettore stesso, Luigi Frati, sostenendo che «servono pazienza e dialogo, confronto e discussione, mentre ciò che non è praticabile è il divieto di parlare. Io non mi fermerò nel fare della Sapienza un’università normale a livello dei grandi atenei internazionali».
Prosegue infine a Palermo l’occupazione della Facoltà di Lettere e filosofia (con Azione giovani, il movimento giovanile di Alleanza nazionale, che chiede l’intervento del preside Vincenzo Guarrasi per liberare le aule). Gli studenti siciliani hanno proclamato «cinque giornate di incontri e dibattiti sulla precarietà, l’autoriforma e i beni comuni».
Alemanno attacca l’Onda: "Blitz inaccettabile"
Dopo lo scontro con il rettore Frati. Gli studenti: "Si occupi della città"
di Laura Mari (la Repubblica, Roma 30.11.2008)
«Un blitz inaccettabile» così il sindaco Alemanno ha definito l’azione degli studenti dell’Onda che venerdì mattina hanno interrotto l’inaugurazione dell’anno accademico della Sapienza. «È inaccettabile - ha proseguito Alemanno - che un gruppetto di studenti politicizzati abbia impedito al rettore di parlare». Ma i giovani dell’Onda ribattono: «È stato il rettore Frati ad andarsene e a sospendere l’inaugurazione- sostengono gli studenti- invece di intervenire sulle iniziative di protesta nelle università, dovrebbe pensare a risolvere i problemi della città».
Giovedì aveva parlato di una «città stanca dei continui cortei». Ieri il nuovo affondo. «È inaccettabile che un gruppetto di studenti politicizzati abbia impedito il diritto di espressione al rettore». A contestare il blitz dell’Onda all’inaugurazione dell’anno accademico della Sapienza è stato il sindaco Gianni Alemanno, secondo cui «quanto avvenuto deve far riflettere complessivamente sul rispetto vero della democrazia negli atenei. Inoltre - ha proseguito il sindaco Alemanno - i risultati delle elezioni studentesche della Sapienza sono significativi perché dimostrano che il movimento dell’Onda, prodotto dalla sinistra studentesca, è molto visibile ma probabilmente espressione di una minoranza».
Parole che proprio non sono andate giù ai leader dell’Onda. «Il sindaco dovrebbe pensare ai problemi della città ed evitare di mettere bocca sulle iniziative di protesta nelle università» risponde Giorgio Sestili, uno dei portavoce del movimento. Dello stesso parere anche Luca Cafagna, leader dell’Onda e studente di Scienze Politiche, che ci tiene a far notare ad Alemanno che «il blitz all’inaugurazione dell’anno accademico è stato organizzato semplicemente per delegittimare un incontro che, in realtà, rappresentava solo una vetrina per il rettore. E nessuno degli studenti - prosegue Cafagna - intendeva togliere la parola a Frati: è stato lui a decidere di andarsene e sospendere l’inaugurazione».
Diversa, invece, la versione del rettore, che al momento del blitz ha inveito contro gli studenti chiamandoli «fascisti». «Quei ragazzi hanno perso un’occasione importante di confrontarsi con il mio discorso di apertura dell’anno accademico - ha ribadito il rettore della Sapienza Luigi Frati - quello che serve in questo momento è pazienza e dialogo, confronto e discussione, mentre ciò che non è praticabile è il divieto di parlare».
Al di là dei botta e risposta tra studenti e figure istituzionali, la protesta dell’Onda non si fermerà e andrà avanti sino al 12 dicembre, giorno dello sciopero generale. «Il 9 dicembre - annuncia Francesco Brancaccio della Sapienza - organizzeremo un assedio sonoro sotto al rettorato per contestare la riunione del Consiglio d’amministrazione, dove all’ordine del giorno ci sarà probabilmente la discussione di quel bilancio preventivo che il rettore Frati, a luglio, aveva promesso di non far approvare se il governo non avesse mutato la sostanza dei tagli del decreto Tremonti». Tagli che, in un documento diffuso all’indomani dell’approvazione delle modifiche del decreto 180, per i dottorandi e precari delle università romane avranno «effetti dirompenti sul funzionamento degli atenei italiani. Università che - si legge nel documento - hanno invece bisogno di interventi che diano diritti e dignità al lavoro dei ricercatori precari».
Ieri, infine, la Digos ha notificato l’obbligo di dimora ad uno studente di 25 anni, F.G., per gli scontri avvenuti il 7 novembre scorso a piazzale Ostiense, nel corso della manifestazione di protesta contro il decreto Gelmini. Al giovane sono stati contestati i reati di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali ad un dirigente di polizia.
Alla Bocca della Verità la manifestazione "Non rubateci il futuro"
Bimbi, bande e disegni in piazza contro la Gelmini
Show degli alunni dell’Artusi solidali con i compagni denunciati per l’occupazione
Zona rossa anti-Gelmini in piazza contro il maestro unico
di Tea Maisto e Laura Mari (la Repubblica, Roma 30.11.08)
Una zona rossa anti-Gelmini. A disegnarne i confini, con stand e gazebo, i tanti bambini, genitori e insegnanti che ieri mattina, nonostante la pioggia, hanno partecipato all’iniziativa "Scuola pubblica in pubblica piazza", organizzata in piazza della Bocca della Verità dal coordinamento "Non rubateci il futuro", in lotta contro i provvedimenti del ministro. Con loro, anche i liceali e i ricercatori precari.
Tra bande musicali, laboratori di disegno, gazebo dedicati alla lettura e performance di giocolieri e animatori, anche lo stand degli studenti dell’istituto alberghiero Artusi, nel quartiere Tuscolano. «Sedici nostri compagni di classe sono stati denunciati dalla preside per aver occupato la scuola per cinque giorni - ricorda Manuel - una denuncia contro cui abbiamo deciso di mobilitarci esponendo le nostre foto segnaletiche con su scritto "siamo facinorosi"». Alla manifestazione, a cui hanno aderito circa 700 persone, tra cui gli studenti della facoltà di Filosofia e Lingue Orientali della Sapienza, ha partecipato anche il deputato del Pd (ed ex-assessore capitolino alla Scuola) Maria Coscia. «Non ha senso tagliare i fondi alla scuola, che è una risorsa fondamentale per il futuro. Se non si investe sull’intelligenza - ha detto la Coscia - si va verso il declino».
Prima delle esibizioni della banda musicale del liceo Russel e della performance dei "Gelminari" (alunni ed insegnanti che con colori e gessetti hanno riprodotto il volto del ministro dell’Istruzione), è stato osservato un minuto di silenzio in ricordo di Vito Scafidi, lo studente morto a Rivoli nel crollo del soffitto di un’aula.
«Le mobilitazioni della scuola elementare proseguiranno anche nelle prossime settimane - annuncia Massimo Lucà, del coordinamento "Non rubateci il futuro" - e il 16 dicembre alla scuola Iqbal Masih organizzeremo un’assemblea pubblica con l’assessore regionale alla Scuola Silvia Costa, l’ex vice-ministro dell’Istruzione Mariangela Bastico e Angela Nava, presidente del coordinamento Genitori Democratici».