Cultura

Michele Borrelli esce con un testo prezioso per la lotta alle mafie. La Voce di Fiore ne consiglia la lettura

Il volume si intitola "Difendiamo la democrazia. Per una didattica di prevenzione dell’illegalità e della criminalità organizzata"
lunedì 13 luglio 2009.
 

Segnaliamo ai nostri lettori un prezioso contributo alla lotta alle mafie. Si tratta d’un volume di estrema attualità, scritto dal filosofo Michele Borrelli, di cui uscirà presto una recensione sulle nostre pagine elettroniche. Il libro si intitola Difendiamo la democrazia. Per una didattica di prevenzione dell’illegalità e della criminalità organizzata, Pellegrini, Cosenza 2009, ISBN 978-88-8101-589-4, euro 10.

Per ora riportiamo una parte dell’introduzione dell’Autore.

«Pensare ad una didattica di prevenzione dell’illegalità e della criminalità in difesa della democrazia richiede una riflessione preliminare sullo status attuale della nostra democrazia, per cui diventa necessario porsi, anzitutto, qualche domanda sul sistema democratico e sull’istituzione Stato in Italia. Dipenderanno, ovviamente, dal grado di democraticità delle nostre istituzioni e della nostra società, in generale, le strategie educative e didattiche che sarà necessario sviluppare per affrontare le possibilità di prevenzione dell’illegalità e della criminalità organizzata come richiesto dal tema qui oggetto di riflessione. Uno Stato democratico non ha bisogno di sviluppare strategie di prevenzione della criminalità, in quanto le sue istituzioni rappresentano la risposta più solida e la più efficiente ad ogni tipo di corruzione. In Italia probabilmente non è così. Diversamente dai paesi nei quali l’esperienza democratica poteva e può vantare una tradizione consolidata e dove è stato ed è più facile identificarsi con l’istituzione che definiamo Stato, la democrazia italiana è al suo primo e debole esperimento. Mi pare un esperimento condannato a fallire non solo e non tanto per il fatto che in Italia sembra quasi un diritto, se non un bisogno “biologico”, porsi contro lo Stato, ma anche e soprattutto perché siamo lontani non solo dall’identificarci con l’interesse pubblico, ma riteniamo addirittura un nostro diritto, se non un obbligo, pensare la cosa pubblica da prospettiva privata».

Michele Borrelli, ordinario di Pedagogia Generale presso l’Università degli Studi della Calabria, si è formato filosoficamente e pedagogicamente all’Università di Giessen (Germania), dove ha conseguito, tra l’altro, i titoli accademici di Magister Artium e di Doktor Philosophie. Ha insegnato nelle università di Giessen, Frankfurt a.M., Wuppertal e Nürnberg, prima di trasferirsi definitivamente presso l’Università degli Studi della Calabria. Ha partecipato ad iniziative di Educazione alla Legalità ed ha curato, con Nicola Gratteri e Antonio Nicaso, percorsi di Educazione alla Legalità nell’ambito del progetto didattico rivolto alle scuole: Il grande inganno - I falsi valori della ‘ndrangheta, Pellegrini, Cosenza, 2008. Nella sua recente monografia Difendiamo la democrazia. Per una didattica di prevenzione dell’illegalità e della criminalità organizzata, Pellegrini, Cosenza 2009, si occupa di Educazione alla Legalità democratica.


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