L’UMANITA’ E L’ EVANGELO (NON "IL VANGELO CHE ABBIAMO RICEVUTO" DALLA TRADIZIONE CATTOLICO-ROMANA). Dopo Cristo, "non siamo più sotto un pedagogo", ateo o devoto: faraone o gran sacerdote, che sia!!! Così per l’Evangelo, così per la Costituzione della Repubblica Italiana ...

L’APPELLO DI “CRISTIANI PER L’UGUAGLIANZA”, L’EVANGELO, E LA COSTITUZIONE. Il testo, con una nota di Federico La Sala

"Come cristiani siamo sensibili ai principi di uguaglianza e di laicità e, per questo, sosteniamo la campagna “Affermazione civile” promossa dalle Associazione Certi Diritti e Rete Lenford (...)".
martedì 16 febbraio 2010.
 

Appello

Cristiani per l’Uguaglianza *

La Corte costituzionale è stata recentemente interpellata da numerosi tribunali a seguito del rifiuto degli ufficiali di stato civile di procedere alle pubblicazioni di matrimonio per le coppie dello stesso sesso che in numero sempre crescente, in ogni parte d’Italia, trovano oggi il coraggio di rivolgersi alla giustizia.

Come cristiani siamo sensibili ai principi di uguaglianza e di laicità e, per questo, sosteniamo la campagna “Affermazione civile” promossa dalle Associazione Certi Diritti e Rete Lenford in favore dei ricorrenti.

L’amore fra due persone legate dall’impegno reciproco ad una relazione esclusiva, duratura e altruistica è, infatti, un bene sociale da riconoscere e proteggere. Due persone che si amano, nella piena libertà e di mutuo accordo, possono decidere di sposarsi, acquisendo i diritti e assumendosi le responsabilità e i doveri del matrimonio civile o di un istituto alternativo equivalente, laddove previsto, come espresso dal Parlamento europeo fin dal 1994.

Siamo pur consapevoli che il matrimonio civile ha attraversato una notevole trasformazione nel corso della storia.

Nell’antichità e nel Medioevo, la donna era sottomessa all’uomo, fatta oggetto di uno scambio, mercificata. Il matrimonio ne sanciva il passaggio della sottomissione dal padre allo sposo, interessati non di rado ad accrescere il patrimonio e il prestigio delle rispettive famiglie.

Per lungo tempo, inoltre, gli effetti civili del matrimonio sono stati subordinati a norme religiose. Il monopolio ecclesiastico sul matrimonio cessava dapprima con la Rivoluzione francese e, poi, con la fine del potere temporale della Chiesa. In Italia questo avveniva nel 1865. Da allora, il matrimonio civile e il matrimonio religioso restano concettualmente distinti, lasciando alla libertà delle persone la scelta tra l’uno o l’altro.

Nel Novecento ci sono stati esempi di divieto di matrimonio per alcune categorie di persone. Nella Germania nazista e nell’Italia fascista era vietato il matrimonio con ebrei. Negli Stati Uniti, fino al 1967 era vietato in alcuni stati il matrimonio fra bianchi e neri, cosiddetto matrimonio interrazziale. Questo divieto è rimasto in vigore in Sudafrica fino al 1985.

Col tempo, l’uguaglianza ha fatto progressi. Prima a favore delle donne, poi a favore dei neri e ora a favore degli omosessuali. In Europa, all’inizio del 2010, il diritto al matrimonio civile è riconosciuto alle coppie omosessuali in Spagna, Belgio, Olanda, Svezia, Norvegia. In Portogallo è in dirittura d’arrivo. In Regno Unito è stato istituito un istituto sostitutivo equivalente. In molti altri paesi europei sono state istituite nuove forme di unione accessibili alle coppie omosessuali.

Nella nostra comprensione dei diritti umani, tutte le coppie, eterosessuali o omosessuali, interraziali o interreligiose, sono formazioni sociali titolari di diritti inviolabili e lo Stato non può negare loro l’accesso al matrimonio civile o a un istituto equivalente a causa del colore della pelle, della religione o dell’orientamento sessuale. Lo Stato, piuttosto, può e deve sostenere tutte le famiglie, specialmente quelle bisognose e numerose, e i giovani che si stanno appena formando una famiglia, con interventi economici e politiche sociali adeguate.

Come cristiani esprimiamo il nostro sostegno al riconoscimento di uguali diritti per le coppie dello stesso sesso pur essendo consapevoli che non tutti i credenti comprendono la gravità della posta in gioco. Le nostre convinzioni sono profondamente radicate nel principio di uguaglianza, che sancisce l’assenza di privilegi e di ingiuste discriminazioni, e nel principio di laicità, che sancisce una netta separazione tra potere temporale e potere spirituale.

Infatti, dove non c’è una netta separazione tra Stato e Chiesa, incombono le tentazioni del fondamentalismo e della rincorsa ai privilegi. In questo modo si rischia di alimentare ingiustizie e sete di potere. Campagne politiche apparentemente condivisibili come quella per “la difesa della famiglia” in realtà non sembrano condurre a inteventi sostanziali di sostegno alle famiglie, ma servono spesso a politici di ogni schieramento per cercare di trarre vantaggi elettorali e personali. Gli omosessuali, in questo modo, diventano dei capri espiatori. I loro diritti sono calpestati. Non sarà infatti riconoscendo o non riconoscendo il diritto delle coppie omosessuali di sposarsi che le coppie eterosessuali avranno più aiuti dallo Stato o divorzieranno meno o faranno più figli, o li educheranno meglio.

Al tempo stesso, non accettiamo di essere considerati relativisti senza valori. Non difendiamo i diritti degli omosessuali in nome di una vuota libertà permissivista. Una libertà senza valori e senza radici condurrebbe, infatti, all’anarchia. Noi non intendiamo rivoluzionare il matrimonio civile. Lo faremmo se ne professassimo l’inutilità o il superamento con istituti di seconda categoria, fondati sull’amore debole e finalizzati a ridimensionare i doveri, le responsabilità e il senso profondo di un impegno così importante per la vita dei singoli e della società in generale. Noi crediamo nell’alto valore del matrimonio e in una concezione di matrimonio, o istituto alternativo equivalente, che non tolga nulla agli eterosessuali e alle famiglie tradizionali e che dia finalmente dignità e uguaglianza alle coppie omosessuali, al loro amore e al loro altruismo, a beneficio di tutta la società.

Preghiamo infine per i nostri fratelli e sorelle chiamati a responsabilità ecclesiastiche e pastorali affinchè, in uno spirito di dialogo e di amorevole e rispettosa ricerca della verità alla luce del Vangelo, vogliano conoscere approfonditamente il percorso di coscienza, l’esperienza di fede e le istanze spirituali delle coppie di fedeli omosessuali che già oggi, in piena libertà e nel mutuo consenso, stringono il loro patto d’amore di fronte a Dio e alle loro comunità.

-  Cristiani per l’Uguaglianza

-  Per contatti: cristianiperluguaglianza@googlemail.com

* PER ADESIONI->: Il Dialogo, Venerdì 05 febbraio 2010



-  L’APPELLO “CRISTIANI PER L’UGUAGLIANZA”, L’EVANGELO, E LA COSTITUZIONE.
-  UNA VIA DELLA VITA, NON DELLA GUERRA E DELLA MORTE.
-  Una nota su alcune reazioni

di Federico La Sala

A quanto pare una viva curiosità ha spinto molti “cattolici” ad avventurarsi in terre sconosciute della rete per respirare aria nuova, dove hanno saputo di altri esseri umani, uomini donne e bambini, altre persone, che vivono in modo molto diverso, con una cultura molto diversa dalla loro. E hanno letto l’Appello Cristiani per l’uguaglianza”.

Per molti di questi è stato uno shock! E la loro prima naturale reazione è stata la paura e la volontà di sterminare chi vive e pensa diversamente la dimensione cristiana della vita (e della morte). E qualcuno è arrivato a formulare con coraggio e determinazione, tutto il proprio sbigottimento e la propria furia distruttiva contro l’appello, fino a definirlo un vero e proprio “obbrobrio morale, etico, ontologico”!

Evidentemente a molti di loro non è ancora arrivata al cuore la buona-notizia: siamo tutti e tutte persone, figli e figlie dell’Amore (“Deus charitas est”: 1 Gv., 4.8) di Maria e Giuseppe, fratelli e sorelle di Gesù Cristo e figli e figlie del “Padre Nostro” - Amore (“Agape”, “Charitas”). E non hanno compreso che dopo Cristo, la legge naturale non è più la legge di Caino (o dei vari Faraoni di Egitto), ma la legge e il comandamento evangelico: Ama Dio (“Agape”, “Charitas”) e fà cio che vuoi (Agostino). E alla loro mente non è arrivata nemmeno la considerazione di Galileo Galilei, vale a dire che la biologia e la genetica dicono come si producono e riproducono gli esseri viventi sulla Terra, ma non come si diventa esseri umani e persone.

Restare sotto il giogo della legge naturale, costringe solo a pensare a se stessi e agli altri caina-mente, “vangelica-mente” - e non eu-angelica-mente, cristianamente!!! C’è da sperare e augurarsi, che il cattivo incontro diventi una buona-occasione per rinnovarsi nello spirito, per riflettere meglio su di sé - in carne e ossa, e pensarsi al di là di Adamo, Eva, e ... Caino!!!

Se, per molti, dinanzi alla prospettiva dell’appello, la prima naturale reazione è stata una paura pazzesca e la volontà di sterminare chi vive e pensa diversamente, ora - dopo aver preso conoscenza dell’Appello - essi sanno qualcosa di altro e di Altri. E sanno che, ora, non è più necessario e obbligatorio morire (o far morire) di paura: “Homo homini lupus” (“L’uomo è un lupo per l’uomo”, come pensava ancora Hobbes). Ora, la paura possono guardarla in faccia, - e amarla e ringraziarla!!! Sì, amare e ringraziare: ha offerto loro, ha donato loro una grande e buona-occasione per riflettere, uscire, e andare a se stessi! E incontro al proprio prossimo in altro modo: “Homo homini Deus” ("L’uomo è Dio per l’uomo”, come ricordava Spinoza, e anche Feuerbach). Al di là della guerra (e del ‘dia-bolo’), il dialogo - il dialogo vero - è possibile!!! In principio era il Logos ....

VAI A TE STESSO, VAI A TE STESSA: QUESTO E’ IL PROBLEMA!!! Se no, come è possibile distinguere e scegliere tra la “Via della Morte” e la “Via della Vita” (come insegna la Didaché, che qualcuno ancora ricorda)?! Se no, come è possibile incontrare, amare il prossimo tuo come te stesso - e lo stesso Dio-Amore?!! Si consideri! Secondo Moni Ovadia, l’espressione ebraica detta dalla voce del Dio ad Abramo tradotta significa proprio questo: “Vai a te stesso!” (Einaudi Edizioni, Torino 2002).

Qualcuno più lucidamente di altri richiama il libro del Genesi e - come fanno papi cardinali e preti - ripete le parole della ‘canzone’ del “due diventano una carne sola”, ma non riesce a pensare al di là della lettera e uccide il suo spirito - oltre che lo Spirito di Dio!!!

Due diventano una carne sola. Innanzitutto, non vuol dire che uno dei due mangia l’altro e fa una carne sola!!! Ma vuol dire che, quando due persone si vogliono bene e si amano (biblicamente, eu-angelica-mente: amore, charitas), la relazione delle due persone produce una nuova, una buona-unità dei due, e una carne sola - quella dei due! A pensarci su, quando due persone si danno la mano, consapevolmente e amichevolmente, già lo fanno: “una carne sola”!

Questa è la premessa per ragionare bene, e per pensare bene anche e successivamente il concepimento e la nascita di “una carne sola”, la nostra stessa condizione di creatura - figlio, figlia, e persona - con e al di là di Adamo ed Eva, e della “Lupa” (legge naturale), nell’ottica di Maria e Giuseppe (di due persone in evangelica relazione), del Figlio e del Padre Nostro: Amore (“Agape”, “Charitas”).

Dopo Cristo, la strada è aperta!!! L’umanità intera può “uscire dallo stato di minorità”(I. Kant). Non siamo più sotto un pedagogo, ateo o devoto: faraone o gran sacerdote, che sia!!! Così per l’Evangelo, così per la Costituzione della Repubblica Italiana.

Così Paolo ai Galati : “(...) non siamo più sotto un pedagogo. Non c’è più giudeo né greco; non c’è più schiavo né libero; non c’è più uomo né donna, poiché tutti voi siete uno in Cristo Gesù” (Galati: 3, 25-28).

Così la Costituzione italiana: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini [...] (art. 3).

DIVENTARE MAGGIORENNI. Andare a se stessi e venir fuori dalla preistoria, da interi millenni di labirinto è possibile ...

Federico La Sala (16.02.2010)


Sul tema, nel sito, si cfr.:

-  COSTITUZIONE E ORIENTAMENTO SESSUALE.

-  IL VENTO SOFFIA. A GENOVA IL CARDINALE INCONTRA UN GRUPPO DI TRANS. A NAPOLI, IL CARDINALE SEPE UN’ASSOCIAZIONE GAY: "L’AMORE DI DIO E’ PER TUTTI".
-  Note di cronaca e un editoriale di Marina Corradi

ONESTA’ E COERENZA UMANA ED EVANGELICA. 39 SACERDOTI CATTOLICI OMOSESSUALI HANNO DA TEMPO INDICATO LA DIRITTA VIA, MA TUTTA LA GERARCHIA PREFERISCE CONTINUARE A COPRIRE LE PROPRIE VERGOGNE ("crimini abnormi") E A DARE FALSA TESTIMONIANZA DELLA PAROLA E DELLA VERITA’.

CITTADINANZA E DIRITTO DEL SOLE ("IUS SOLIS"): AL DI LA’ DEL DIRITTO DEL SANGUE ("IUS SANGUINIS") E DELLA TERRA ("IUS SOLI"). Una nota di Michele Ainis

-  "X"- FILOSOFIA. A FIGURA DEL "CHI": IL NUOVO PARADIGMA.


NAPOLITANO: NO ALLE DISCRIMINAZIONI AI GAY

di ASCA (mercoledì 09 settembre 2009)

Roma, 9 set - L’integrazione dei diversi generi come delle diverse etnie all’interno del nostro paese non puo’ prescindere ’’dal rispetto della diversita’ di culture, religioni e tradizioni’’. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, aprendo alla Farnesina la conferenza contro la violenza sulla donne promossa nell’ambito della presidenza italiana del G8, ha richiamato ’’alla non discriminazione, cui ci vincola la Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea, che indica i possibili motivi di discriminazione da mettere al bando: il sesso, la razza, il colore della pelle, l’origine etnica o sociale, le convinzioni personali, le convinzioni politiche fino alla disabilita’ e all’orientamento sessuale’’.

Importante, secondo Napolitano l’impegno all’integrazione ’’nel rispetto delle diversita’ di culture, religioni e tradizioni’’, da garantire rigorosamente ’’insieme ai principi e alle leggi nazionali che regolano l’accoglienza’’.

Napolitano, tuttavia, ha sottolineato l’importanza del rispetto dei comportamenti sessuali di tutte le persone ’’nel momento in cui l’intolleranza, la discriminazione, la violenza colpiscono persone e comunita’ omosessuali’’.

L’intolleranza e la violenza oggi in atto in Italia, ha concluso sono da respingere una volta in piu’ perche’ ’’in larga misura alimentate dall’ignoranza, dalla perdita di valori ideali e morali, da un allontanamento spesso inconsapevole su cui la nostra Costituzione ha fondato la convivenza democratica’’.


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