L’AMORE GRATUITO ("CHARITAS") DI SUOR EMMANUELLE. Una lezione di vita e una "lezione" (inedita) sull’Annunciazione del Beato Angelico.

domenica 22 marzo 2009.

L’ARTE, LA FEDE E I POVERI: UN INEDITO DI SUOR EMMANUELLE

L’Annunciazione per i non credenti

-  Una tela come quella del Beato Angelico, con la rappresentazione dell’invisibile attraverso il gioco dei colori, sembra fatta per colpire profondamente chi non ha fede.
-  Ma alla vera bellezza, come spiega il filosofo Pascal, si arriva attraverso la condivisione con chi non ha nulla

«Mi ricordo la prima volta in cui sono entrata in una bidonville. Nelle viuzze si trovavano ammucchiati i rifiuti dei bei quartieri del Cairo. In quel momento mi sentii ’aspirata’. Aspirata è la parola giusta. Non ce n’è un’altra. Avevo 62 anni. E il mio destino è cambiato per sempre»

di Suor Emmanuelle del Cairo (Avvenire, 22.09.200) *

L’arte del Beato Angelico si iscrive nell’antica pratica degli artisti di icone. Anzitutto questi pittori dovevano mettersi loro stessi in preghiera prima di dipingere. Perché l’icona rappresenta l’impronta dell’invisibile contemplato attraverso forme e colori visibili. Le due icone che preferisco sono quelle della Trinità e della Vergine con il Bambino. Rublev, l’artista russo che ha realizzato l’opera della Trinità, aveva coltivato uno stato contemplativo così profondo che poteva accogliere in sé lo spirito di Dio e così oltrepassare il visibile. Egli continuava a rifinire, animato dal soffio dell’invisibile.

Beato Angelico, il pittore dell’Annunciazione, era un monaco che viveva di Dio. La sua arte è una preghiera di lode e di adorazione alla gloria di Dio. Sulla sua pietra tombale ha chiesto che venissero impresse queste parole, che riassumono la sua opera come la sua arte, visto che l’una e l’altra erano indissociabilmente legate: «Tutti i miei successi li ho donato a Cristo. Certo, una parte della mia opera si trova sulla terra, ma un’altra è nel cielo».

Un non credente, davanti alle tele del Beato Angelico, potrebbe ricevere una chiamata, un’ispirazione. È possibile, posso immaginarlo. Ma non è sicuro. Il non credente è perseguitato da un’insoddisfazione innata. Io ho incontrato persone che hanno condiviso con me la loro sofferenza davanti all’assurdità della condizione umana. Esse non sopportavano l’idea che l’uomo sia solo di passaggio sulla terra e poi scompaia. Abbiamo tutti, in noi stessi, un desiderio molto forte di immortalità, in gran parte non razionale.

Quando pensiamo che, in fondo, noi siamo molto più che animali, quando capiamo che una volta morti e messi sottoterra, non resterà di noi nient’altro che qualche ossa, veniamo presi dalla disperazione. Niente ci soddisfa più. Ci diventa impossibile riempire la nostra anima, come se essa fosse vuota, afflitta da una sofferenza che la scava dall’interno. Questa mancanza dà le vertigini. È una sensazione contemporaneamente insondabile e insostenibile.

Certi non credenti, che percepiscono questo con forza, potrebbero forse avere uno choc contemplando una tela del Beato Angelico. Davanti alla rappresentazione dell’invisibile messa in scena dall’artista si sentirebbero chiamati dal mondo spirituale. È anche possibile che vi si avvicinino. Corpi belli che conducono a pensieri positivi: ci sono differenti tappe da percorrere. Il punto di partenza è la bellezza materiale. In questa progressione si ritrovano i tre ordini di Pascal. Il primo ordine è quello della materia che è anche quello del corpo.

Ora, la materia è bella, è «potente», ci dice Pascal. Non si tratta né di negarla né di disprezzarla. Il secondo ordine è quello dello spirito, perché l’essere umano è anche spirito. L’intelligenza è una facoltà prodigiosa di comprensione e ragionamento. La sua capacità di percepire le leggi della natura permette applicazioni tecnologiche di cui si vede tutti i giorni lo sviluppo senza fine. Per realizzare la nostra umanità dobbiamo arrivare al terzo ordine. È quello di Dio e della carità che si esprime in un amore disinteressato per i nostri fratelli e sorelle in umanità.

Senza il terzo ordine, ovvero senza l’amore, l’essere umano è privato di una dimensione essenziale. Secondo Pascal, infatti, «tutta la materia insieme non fa un solo pensiero». Egli ammira la grandezza del primo ordine della materia e del secondo, quello dell’intelligenza. Ma «tutti i pensieri insieme non fanno un solo atto di amore gratuito».

Dove trovare la sorgente dell’amore? Dove trovare la forza di amare? Ciascuno di noi ha una storia più o meno triste, più o meno drammatica. Come certuni trovano la forza dell’amore che resta nascosta ad altri? Si trova la sorgente dell’amore lasciandosi ’aspirare’ dalla sofferenza. Mi ricordo la prima volta in cui sono entrata in una bidonville. Nelle viuzze si trovavano ammucchiati i rifiuti dei bei quartieri del Cairo. Gli straccivendoli li portavano su piccole autovetture, poi li gettavano nelle vie in mezzo ai maiali per sceglierli. Il sudiciume e gli odori erano asfissianti. I bambini cercavano il loro cibo tra l’immondizia.

Mi ricordo che in quel momento mi sentii ’aspirata’. Aspirata è la parola giusta. Non ce n’è un’altra. Avevo 62 anni. Potevo andare tranquillamente in pensione e ripartire per la Francia. Questa chiamata della sofferenza ha cambiato il corso del mio destino. Ha riempito la mia vita. (traduzione di Lorenzo Fazzini)

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PROFILO

E l’«angelo degli straccivendoli» meditò su Marco Aurelio e Bergson

È morta alla soglia del secolo di vita dopo essere stata definita la donna più conosciuta di Francia. Madeleine Cinqui, conosciuta da tutti come Suor Emmanuelle del Cairo, è morta il 19 ottobre scorso nella casa di riposo di Callian, nel sud della Francia, dove da metà degli anni Novanta era in pensione dopo una vita dedicata all’insegnamento e al servizio degli ultimi, impegno che gli è valso la Legion d’onore attribuitale nel 2002.

La filosofia e la carità sono state le grandi passioni di questa suora: laureata alla Sorbona, ha insegnato a Istanbul, Tunisi e Il Cairo. Nel suo libro Mon testament spirituel, edito di recente da Presses de la Renaissance (da cui pubblichiamo il brano qui presentato) Suor Emmanuelle fa riecheggiare la sua formazione filosofica con frequenti riferimenti a pensatori del passato come Marco Aurelio, Pascal e Bergson. Nel 1971 l’incontro con la povertà delle bidonville del Cairo l’ha portata a diventare «l’angelo degli straccivendoli» della metropoli egiziana, aiutati adesso dall’Operation Orange, che continua oggi l’impegno della «Madre Teresa del Cairo». (L.Fazz.)


Sul tema dell’amore gratuito ("charitas"), nel sito, si cfr.:

LA CHIESA DEL SILENZIO E DEL "LATINORUM". Il teologo Ratzinger scrive da papa l’enciclica "Deus caritas est" (2006) e, ancora oggi, nessuno ne sollecita la correzione del titolo. Che lapsus!!! O, meglio, che progetto!!!

IL PAPA CHE RIDE, L’AFRICA CHE SOFFRE E LA LEZIONE DI SUOR EMMANUELLE A GIOVANNI PAOLO II. L’analisi di Barbara Spinelli

-  EVANGELO E TEOLOGIA POLITICA DEL "MENTITORE". PER IL "RISCHIARAMENTO" ("AUFKLARUNG") NECESSARIO, CHE GIA’ DANTE SOLLECITAVA ...
-  KANT E SAN PAOLO. COME IL BUON GIUDIZIO ("SECUNDA PETRI") VIENE (E VENNE) RIDOTTO IN STATO DI MINORITA’ DAL GIUDIZIO FALSO E BUGIARDO ("SECUNDA PAULI").


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