MILANO, FESTA DI SANT’AMBROGIO. TETTAMANZI: LA CITTA’ DEVE CAMBIARE ROTTA. Una nota di Zita Dazzi.

sabato 5 dicembre 2009.

Tettamanzi: la città deve cambiare rotta Qui c’è troppa immagini e poca sobrietà

Severo monito del Cardinale nel tradizionale discorso di Sant’Ambrogio

di Zita Dazzi *

Nel Discorso di Sant’Ambrogio - pronunciato nella basilica del santo patrono, davanti a tutte le autorità cittadine - Dionigi Tettamanzi sferza le istituzioni parlando delle occasioni mancate, dello smarrimento di quel “solidarismo ambrosiano” caratteristico della città. Loda l’Expo ma paventa il rischio di infiltrazione mafiosa negli appalti. Denuncia la diffusione della droga «non solo fra i giovani». Esorta a «cambiare gli stili di vita», chiede una rinnovata «sobrietà nei consumi». Protesta contro la «cultura dell’e ccesso, dello spreco, dell’esagerazione». Condanna l’ultimo sgombero che ha lasciato senza tetto 250 rom senza riguardo nemmeno per i bambini.

L’arcivescovo di Milano chiede più solidarietà, difende i poveri, torna a parlare di crisi economica, del lavoro che manca o che è precario per i giovani. E attacca sui temi che stanno al centro dell’agenda politica della giunta Moratti. Sull’Expo l’avvertimento è chiaro: è «una sfida significativa» ma la «speranza è che questo evento possa far da traino per un ripensamento globale di Milano in una visione profondamente etica e responsabile». Il cardinale sottolinea che c’è una Milano generosa e solidale col prossimo. Ringrazia la chiesa, il volontariato, quelli che chiama «angeli della quotidianità», quasi contrapponendoli alle mancanze degli amministratori: «Senza di loro la città sarebbe sicuramente più difficile».

E, davanti a quel sindaco che per magnificare i risultati e gli obiettivi futuri della sua giunta ha fatto stampare e spedire a casa dei milanesi 750mila copie di un opuscolo costato quasi 300mila euro, si interroga: «Non abbiamo la sensazione che si punti alla costruzione di campagne di immagine, nascondendo la consistenza reale dei problemi? Chi è chiamato a operare per gli altri deve mettere al centro delle proprie attenzioni i problemi delle persone e risolverli».

Il cardinale chiede «un sussulto di moralità» anche perché «la nostra Città è interessata da grandi opere che esigono ingenti quantità di denaro e per le quali sono possibili interferenze e infiltrazioni di criminalità organizzata». Chi governa deve avere «coscienza morale, rettitudine nell’agire, gestione corretta del denaro pubblico». Non dimentica il tema degli “ultimi”, sul quale già in passato si sono consumate polemiche aspre con le istituzioni.

La politica degli sgomberi non piace al cardinale: «La risposta delle istituzioni ai rom non può essere l’azione di forza, senza alternative e prospettive». Diverse famiglie zingare senza tetto sono state ospitate da famiglie milanesi. Il cardinale elogia i cittadini che si sono fatti carico dei senza tetto: «La chiesa, il volontariato e altre forze positive hanno dimostrato e rinnovano la propria disponibilità per l’integrazione. Non possiamo distruggere ogni volta la tela del dialogo e dell’accoglienza nella legalità che pazientemente alcuni vogliono tessere». In chiesa, alla fine del discorso, prorompe l’urlo isolato di un uomo: «Vi supplico basta sgomberi dei rom, tutelate almeno i bambini» . All’uscita il sindaco Letizia Moratti commenta gelida: «Milano è una città aperta, solidale e che merita un grande rispetto e un grande amore. Credo che la nostra città, che accoglie il maggior numero di stranieri in tutta Italia, sia una città accogliente e che chiede di rispettare la legalità». Il presidente della Regione Roberto Formigoni sul rischio di infltrazioni mafiose negli appalti dell’Expo precisa: «È un pericolo che abbiamo denunciato da tempo. Già diversi mesi fa abbiamo dato vita a un comitato per vigilare contro le infiltrazioni della malavita».

* la Repubblica/Milano, 05 dicembre 2009


Sul tema, in rete e nel sito, si cfr.:

Tettamanzi, "Milano torni grande con la sobrietà e la solidarietà" (Il testo integrale dell’omelia)

MEMORIA DELLA LEGGE DEI NOSTRI PADRI E DELLE NOSTRE MADRI COSTITUENTI: COSTITUZIONE ED EVANGELO ... AMORE E ONORE IN EREDITA’, NON INDECENZA. Intervento di Mons. Gianfranco Bottoni a nome dell’arcivescovado della Diocesi di Milano

IL SOGNO "INFANTILE", DEVASTANTE E GOLPISTA, DI "FORZA ITALIA" E DELLA CHIESA "CATTOLICA" E’ FINITO!!! LA COSTITUZIONE ITALIANA E’ GIOVANE E SALDA E, CON LE SUE RADICI DANTESCHE ED ETERNE, NON HA PAURA DELLE SFIDE DELL’AVVENIRE!!!


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