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VANGELO, INFANZIA, E TRADIMENTO STRUTTURALE DELLA FIDUCIA !!! “Deliver Us from Evil” (Liberaci dal male): uscito, negli U.S.A., il film-documentario di Amy Berg, sul prete pedofilo che ’imbarazza’ la gerarchia della Chiesa cattolico-romana.

domenica 29 ottobre 2006.
 


-  Usa, il film sul prete pedofilo che imbarazza la Chiesa

-  ”Liberaci dal male“ di Amy Berg su Padre Ollie e
-  l’omertà delle gerarchie cattoliche che,
-  lui sostiene, hanno fatto finta di non sapere e non sono mai intervenute per fermarlo

di Miriam Tola (Liberazione, 13.10.2006)

New York. «La confessione più onesta della mia vita». Così Oliver O’Grady descrive il suo racconto davanti alla telecamera di Amy Berg. Padre Ollie, come era chiamato dai parrocchiani, è stato un prete pedofilo. In oltre vent’anni ha molestato o stuprato decine di teenagers e perfino un neonato, arrivando a far sesso con le madri per avvicinare i figli. Nel 1993, dopo 7 anni di carcere, ha lasciato gli Usa. Da allora vive in Irlanda, a Dublino, dove ha accettato di farsi intervistare per il documentario “Deliver Us from Evil” (Liberaci dal male).

Gli abusi iniziarono nel 1976 in California. Una coppia di credenti gli offrì ospitalità e lui violentò Ann, la figlia di 5 anni. Nella sua testimonianza lei ricorda «un dolore acuto, poi più niente».

Ripreso nella penombra di una chiesa e mentre passeggia in un parco giochi affollato di bimbi, Padre Ollie dice che suoi superiori hanno fatto finta di non sapere e, per evitare lo scandalo, lo hanno trasferito di parrocchia in parrocchia.

Premiato in giugno al Los Angeles Film Festival, passato ai festival di Toronto e Melbourne, il film esce negli Stati Uniti oggi, venerdì 13. Per il lancio la Liongates ha scelto un poster perfetto per un horror: una grande croce e lo slogan «per le vittime non esiste salvezza».

Amy Berg, regista al primo lungometraggio con un passato da producer per Cbs e Cnn, non insegue l’isteria collettiva sul tema pedofilia. Più che l’ossessione privata di O’Grady, il suo obiettivo polemico è l’abuso di potere e l’omertà delle gerarchie cattoliche. «Nonostante i segnali di allarme e le lamentele, per anni la Chiesa ha giocato a nascondersi. Le conseguenze sono state tragiche», accusa.

Ora però sembra che le rivelazioni di O’Grady e le testimonianze delle persone abusate potrebbero avere risvolti giudiziari. Il carnefice e le sue vittime puntano il dito verso alte cariche ecclesiastiche: in particolare verso Roger Mahony, negli anni ’80 capo della diocesi di Stockton, California, dove O’Grady venne indagato, e oggi arcivescovo di Los Angeles nonché uno dei leader più influenti della Chiesa statunitense.

O’Grady sostiene d’aver discusso la sua situazione con Mahony mentre si trovava a Stockton. Una versione che la Chiesa contesta: «Il film si regge sulla credibilità di un molestatore di bambini che ha mentito al suo vescovo, ai medici, alle famiglie dei piccoli che ha violentato e alle forze dell’ordine. E’ un classico pedofilo. Un manipolatore che mente per difendersi» ha commentato Tod Tamberg, portavoce dell’arcivescovo.

Nei giorni scorsi il New York Times ha dedicato al caso un lungo articolo in cui riferisce che Mahony potrebbe ritrovarsi al centro d’un procedimento della procura distrettuale di Los Angeles. I giudici impegnati nelle indagini sugli abusi dei preti avrebbero intenzione di usare le dichiarazioni riportate nel film. I sospetti verso Mahony erano già stati sollevati nel 1997, nel corso d’un processo contro O’Grady: gli avvocati delle vittime avevano denunciato la diocesi per non avere impedito al sacerdote di avvicinare i bambini nonostante le passate violenze fossero note. All’epoca Mahony negò di conoscere le inclinazioni sessuali di O’Grady.

Finora nessun alto prelato americano è stato direttamente perseguito in un processo per crimini sessuali. Eppure “Deliver Us from Evil” riporta che negli Usa le vittime di abusi dei preti sono oltre 100mila e molte di più non hanno mai fatto denuncia. La Chiesa avrebbe speso circa un miliardo di dollari in risarcimenti.

L’uscita del documentario coincide con lo scandalo che ha travolto Mark Foley, l’ex deputato repubblicano della Florida costretto alle dimissioni per lo scambio di messaggi troppo amichevoli con giovani stagisti del Congresso, e che ha raccontato ai media d’aver subito molestie da un prete. Sulle pagine del popolare blog “The Huffington Post” Amy Berg si dice «colpita dalle similitudini da brivido tra il comportamento della Chiesa Cattolica e quello del Congresso americano... Oggi vediamo i leader del Congresso agire esattamente allo stesso modo nella gestione della crisi legata a Foley. Come la Chiesa, sembra che si siano preoccupati solo di proteggersi e salvaguardare il potere e le strutture di finanziamento».

Il film si spinge oltre gli Usa, lungo la catena di comando che arriva al Vaticano. Mostra due donne vittime di O’Grady viaggiare fino a Roma con una lettera e una richiesta di scuse per il papa. Sforzo inutile: la missiva è respinta da una guardia svizzera. Se mai “Deliver Us from Evil” arriverà in Italia, prevedere la reazione della Chiesa non è difficile: silenzio assoluto.


Sul tema, nel sito, si cfr.:

MESSAGGIO EV-ANGELICO E SANTO PADRE?! ABUSO DEL TITOLO E MENZOGNA. L’ERRORE DI RATZINGER.

The name of God. The theological and philological mistake by Pope Benedict XVI in the headline of his first Encyclical.

-  "Deus" è "caritas" ("caro-prezzo")?! L’idolatria del denaro nell’Occidente cristiano.
-  Una straordinaria lezione di Arturo Paoli, sull’amore ("charitas") evangelico


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