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GIORNATA MONDIALE CONTRO IL RAZZISMO E IL FALLIMENTO DELLA CAPACITA’ CREATIVA DEL PENSIERO. "L’ARTE DI NON DISCRIMINARE". Un concorso dell’ARCI, con il patrocinio del Ministero della Pubblica Istruzione, Ministero dell’Università e della Ricerca , Ministero della Solidarietà Sociale, Dipartimento per i Diritti e per le Pari Opportunità e ANCI - a cura di pfls

giovedì 22 marzo 2007.
 

Giovani artisti in concorso per dire no al razzismo

di Gaia Rau *

L’arte come linguaggio della lotta al razzismo e alla discriminazione. Partendo dai giovani, perché si facciano portatori di una nuova cultura della convivenza e della solidarietà. È un’idea semplice ma precisa quella che sta alla base dell’iniziativa L’arte di non discriminare, organizzata da Arci e Meeting Internazionale Antirazzista e presentata all’Accademia delle Belle Arti di Roma il 21 marzo, data che, dal 1967, rappresenta per le Nazioni Unite la Giornata Mondiale contro il Razzismo. Si tratta di un concorso (patrocinato dai ministeri dell’Università e della Ricerca, della Pubblica Istruzione e della Solidarietà Sociale, oltre che dal Dipartimento per i Diritti e le Pari Opportunità e dall’Anci), aperto a tutti gli studenti di licei artistici, istituti d’arte e accademie, i quali, entro il prossimo 21 maggio, sono invitati a presentare un’opera (un quadro, una scultura, un’illustrazione, e chi più ne ha più ne metta) che prenda spunto dal tema della lotta al razzismo.

I lavori giudicati migliori a livello regionale saranno esposti al Meeting Antirazzista che si terrà a Cecina (Livorno) la terza settimana di luglio. È prevista poi un’ulteriore selezione, a livello nazionale, il cui superamento permetterà a tre vincitori di esporre le proprie creazioni ad Alessandria d’Egitto, alla Biennale dei Giovani Artisti.

Un’occasione, secondo gli organizzatori del concorso, per allargare gli spazi di partecipazione su una problematica importante come quella del razzismo, che difficilmente, tuttavia, “buca gli schermi”. L’invito è quello di trarre spunto dalla vita quotidiana, dalla gente in carne ossa che ogni giorno, nell’Italia che si autodefinisce “terra di accoglienza”, subisce ingiustizie e discriminazioni. Perché il razzismo, nella nostra società, non è un’idea astratta, ma una realtà concreta, che colpisce i “diversi”, siano essi migranti, portatori di handicap, gay, o lesbiche. Realtà della quale sono responsabili, spesso, le stesse istituzioni, come sottolinea Filippo Miraglia, responsabile immigrazione per l’Arci: «Basta pensare che in Italia un immigrato non può votare per eleggere il proprio sindaco, non può concorrere per il pubblico impiego, e non può, soprattutto, entrare nel Paese legalmente, ma è praticamente obbligato a passare da un percorso di illegalità che veicola, necessariamente, il razzismo».

Per il ministro della Solidarietà Sociale, Paolo Ferrero, il concorso è «un’iniziativa importante, perché pone il problema del razzismo non solo come nodo di discussione, ma come ulteriore forma di comunicazione tra le persone che non si esprime solo attraverso le parole». Il razzismo, ha spiegato Ferrero, è «un problema grave, che non diminuisce col tempo». E che risorge, oggi, come forma di «guerra tra i poveri», nella quale «il colore, la provenienza e le differenze in generale diventano recriminazioni per stabilire chi ha un certo diritto e chi no». Secondo il ministro, poi, altrettanto preoccupante è il problema dell’identità, perché «il razzismo è appiattire una persona a un solo aspetto della sua identità, impedendo lo sviluppo, attraverso l’incontro e la convivenza, di una personalità plurale e multisfaccettata».

A parlare sono poi gli artisti, gli stessi che parteciperanno al concorso in qualità di giurati. Come Ennio Calabria, pittore che ha fatto dei temi sociali, oltre che dei sentimenti e dell’amore, il centro della propria arte. Per Calabria il razzismo è soprattutto «il fallimento della capacità creativa del pensiero», in un’epoca come quella contemporanea, caratterizzata dallo «spaesamento» e dalle trasformazioni costanti, in cui si dovrebbe «guardare in basso» per poter capire davvero le esigenze della società.

E poi Maria Rosa Jijòn, ecuadoriana, fotografa e artista del video, ma prima ancora migrante e rappresentante di un’associazione di donne immigrate, Candelaria, al quinto Forum Sociale Mondiale di Porto Alegre. Che spiega come l’arte, oggi, non sia più relegata alle istituzioni, ai musei, alle accademie, ma si esprima per strada, nella vita quotidiana, nelle persone e nelle situazioni concrete e viventi. Le stesse da cui i giovani talenti che presenteranno le proprie opere dovranno trarre ispirazione.

* l’Unità, Pubblicato il: 21.03.07, Modificato il: 21.03.07 alle ore 16.39


Sul tema, nel sito, si cfr.:

-  EUROPA!!! CHE SIGNIFICA ESSERE "EU-ROPEUO". Per la rinascita dell’EUROPA, e dell’ITALIA. La buona-esortazione del BRASILE.

-  Le radici dell’Eu-ropa e il "fascismo" (di tutte le ispirazioni). Il "gioco" di ogni progetto e "duce" autoritario è stato sempre questo: "AF-FASCInARE" E "AG-GIOGARE" IL POPOLO. NELLO AJELLO ed EMILIO GENTILE fanno il punto sul "LOGO" DI MUSSOLINI.

-  STOP DISCRIMINATION. EU-ROPA: L’odio verso i gay è razzismo !!!

-  EU-ROPA: ITALIA. RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO SULL’OMOFOBIA

-  FASCISMO E LEGGI PER LA DIFESA DELLA RAZZA (1938). De Felice, Mussolini, e la "percentuale" del 1932. Un saggio di Giorgio Fabre, in "Quaderni di storia", riapre la questione. Una nota di Roberto Roscani


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