È L’ORA DI UN PROFONDO ESAME DI COSCIENZA
Il punto è che abbiamo sviluppato una mentalità macro-servile, nei confronti di nuovi padroni invisibili
La friabilità del denaro vs la solidità della Parola
di PIERANGELO SEQUERI (Avvenire, 07.10.2008)
Il denaro ha una sua intrinseca voracità. Ad un certo punto, sviluppa l’insana tendenza a mangiare se stesso, per nutrirsi e moltiplicarsi più rapidamente. Una tale voracità, che si sa benissimo essere contro natura, finisce per aprire un buco nel suo stesso stomaco. Il fatto è che, di quello stomaco, noi siamo diventati il corpo. Quando il papa Benedetto XVI, aprendo il Sinodo generale dei Vescovi dedicato alla Parola di Dio, raccoglie l’eco della clamorosa emergenza finanziaria che scuote il mondo, per ricordare che i ’soldi’ (e la ’carriera’, e il ’successo’ che vi si affidano) non possono ’dare senso alla vita’, richiama un principio lapidario per il cristianesimo.
Esso è iscritto a chiare lettere nella Parola di Dio: «Nessuno può servire a due padroni: o odierà l’uno e amerà l’altro, o preferirà l’uno e disprezzerà l’altro: non potete servire a Dio e a mammona» (Mt 6, 24). Il confronto tra la friabilità del denaro e la solidità della Parola di Dio, in questo contesto di conclamata emergenza del sistema finanziario occidentale (e quindi mondiale), appare con la folgorazione di un’evidenza semplicemente plateale.
L’intellighenzia occidentale, che già si sta esercitando, per quanto estemporaneamente, ad analizzare anche i risvolti ’culturali’ dell’attuale crisi, non mancherà di applicarsi a questo slancio di immediatezza del papa Benedetto, per sondarne le eventuali implicazioni a riguardo del nervo - sempre sensibile - che tocca i rapporti fra cristianesimo e capitalismo. In ogni caso, con tutte le distinzioni possibili, una cosa non si potrà fare: mettere la questione etica ’fuori tema’.
E neppure quella ’religiosa’ direi, se le questioni che riguardano la ’superstizione’ e ’l’idolatria’ sono questioni decisive per misurare l’inclinazione al degrado di un civiltà e di una cultura. L’avvilimento e il disprezzo della religione autentica spalancano le porte alle ’divinità della pancia’, come dice Paolo. Divinità dell’accumulo e del godimento fine a se stesso, che non sono mai sazie di schiavitù e di devozione. E di distruzione. La Parola di Dio, al contrario delle parole ’magiche’, si offre all’intelligibilità degli uomini retti, per il discernimento delle loro ricchezze migliori.
La magia delle parole, per quanto possano essere nobili (’crescita’, ’scelta’, ’benessere’, ’sviluppo’), non garantisce la qualità dei significati. Abbiamo fatto i conti con gli assoluti messianici del ’socialismo reale’, valutando le contraddizioni devastanti delle sue parole d’ordine. Non sarà forse il momento di fare seriamente ’le bucce’ al racconto fondatore di un certo ’liberismo economico’, che ha cercato di accreditarsi come unica via di salvezza per una civiltà di liberi e uguali? Le nostre ricchezze migliori, a livello locale e globale - la cultura, l’educazione, la cura, gli affetti, la creatività e le invenzioni dello spirito umano - sono devotamente in ostaggio dello sviluppo economico necessario. Abbiamo incominciato a pensare di poter vivere degnamente, all’altezza delle nostre qualità migliori, solo a patto che qualcuno decida che ci sono le ’risorse’. E quanto ai ’sacrifici’ necessari alla salvezza, se ci lamentavamo delle nostre devozioni tradizionali, questa nuova religione non scherza niente.
Il vaso di Pandora ora si è aperto: è pieno di buchi neri. La Parola di Dio rilancia la sua sfida. Non è contro le ricchezze e lo sviluppo, la proprietà e il benessere. Il punto è che abbiamo sviluppato una mentalità macro-servile, nei confronti di nuovi padroni invisibili, che stanno dietro il velo di un tempio a noi inaccessibile, ci mettono una gran soggezione, e parlano e profetizzano come se avessero le chiavi della nuova rivelazione. Invece, al massimo, sono servi, non padroni. Tanto per cominciare.
Sul tema, nel sito, si cfr.:
CRISI DEI MUTUI?! IN "GOLD" WE TRUST!!!
LA CASA DEL VATICANO E’ COSTRUITA SU UNA "ROCCIA D’ORO"!!!
FLS
PREMESSA SUL TEMA. Materiali:
«La famiglia, valore che fonda una società coesa»
di Adriano Torti (Avvenire, 17 agosto 2012)
La famiglia basata sull’unione di un uomo e una donna è «la cellula fondativa della società e garantisce la vita e l’educazione». L’arcivescovo di Genova cardinale Angelo Bagnasco ha fatto eco all’appello del cardinale André Vingt-Trois, arcivescovo di Parigi, che in occasione della solennità dell’Assunta ha lanciato insieme all’episcopato d’oltralpe la proposta alle parrocchie di una grande preghiera per la Francia che recava, tra le altre intenzioni, anche la difesa del modello naturale di famiglia. Intervenuto a margine della celebrazione per i secondi vespri dell’Assunzione di Maria, il presidente della Cei ha spiegato che «i vescovi francesi hanno pensato bene di richiamare l’attenzione della comunità cristiana, ma anche della comunità civile, affinché i valori fondamentali e fondanti della convivenza di una società solidale e coesa, come la famiglia, non vengano oscurati».
Una posizione condivisa anche dall’arcivescovo di Firenze, cardinale Giuseppe Betori, che nell’omelia della Messa celebrata in Duomo per la solennità dell’Assunzione ha ricordato che «il compito affidato ai cristiani è quello di difendere l’identità dell’uomo nella dignità e inviolabilità della vita, nella sua prima relazione sociale nella famiglia, nelle libertà originarie culturali, educative, religiose».
Sull’intervento della Chiesa francese alcuni media transalpini hanno scatenato una rovente polemica, accusando i vescovi di voler mobilitare i cattolici contro il progetto per legalizzare entro l’anno le unioni omosessuali, voluto dal neo-presidente socialista François Hollande. Monsignor Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio Consiglio per la famiglia, ha espresso solidarietà alla Conferenza episcopale francese, che ha esortato a pregare perché i bambini crescano con un padre una madre.
«Ha ragione il cardinale Barbarin nel dire che parlare di matrimonio gay vuol dire ’uno
choc di civiltà’» (così si era espresso martedì l’arcivescovo di Lione in un’intervista a «Le Figaro»).
«Nessuno vuol negare i diritti individuali - ha aggiunto Paglia, intervistato ieri dalla Radio Vaticana
ma il matrimonio è un’altra cosa, e la famiglia nasce dal matrimonio. Purtroppo si sta rafforzando
sempre più la convinzione che la famiglia sia un peso e non una risorsa. Ed è questa una battaglia
enorme e centrale che dobbiamo fare tutti». Com’è stato notato in Francia, è sufficiente leggere il
testo della preghiera proposta dai vescovi (di cui ha dato conto «Avvenire» mercoledì) per rendersi
conto che non si è trattato di una manifestazione ’politica’ ma di un appello alla responsabilità e alle
coscienze.
Il cardinale Bagnasco ha ribadito poi che i valori ricordati dall’arcivescovo di Parigi sono gli stessi che valgono per l’Italia, «perché quando un valore è universale vale per ogni situazione».