Scienza e religione oltre Ratzinger e Odifreddi
di Aldo Bodrato
Comunicazione e intervento di Aldo Bodrato *
Caro Enrico (Peyretti),
non so come fare arrivare al Forum di Koinonia queste mie riflessioni. Se puoi, inoltragliele tu. In ogni caso possono interessare tutta la redazione.
Resto convinto che la prefazione papale al testo di Pera sia un incidente, forse fraudolentemente provocato. Pera non è nuovo a questa pratica di assemblare abusivamente testi suoi e del Papa per fingere un dialogo diretto sul tipo di quello instaurato dal teologo Ratzinger con Habermas.
Mi suona poi incredibile, che un’istituzione attenta alla forma come quella vaticana, abbia potuto consentire l’uso del titolo pontificale per sottoscrivere una presentazione-recensione, che solo come privato e singolo studioso il papa avrebbe potuto firmare. In sostanza, perché, quel testo è firmato Benedetto XVI e non Joseph Ratzinger, se non è un documento amministrativo interno della chiesa, un testo magisteriale a qualsivoglia titolo, se non perché qualcuno l’ha sottoposto alla firma del papa insieme ad altri di ufficio, così che questi firmasse con il nome di papa senza accorgersene?
Non dico questo certo per difendere il buon nome del pontefice, che sono tra i pochi teologi italiani che critico apertamente, denunciandone i limiti intellettuali e pastorali. Ma non credo possibile che neppure come Ratzinger, se non per senescenza grave, il noto teologo avrebbe scritto e firmato una introduzione-recensione tanto piena di piaggeria e di sciocchezze, del tipo l’Europa non può diventare un continente multiculturale, quando già lo è da secoli, fin da quando è nata. Sarebbe come dire che l’insalata russa non può essere fatta altro che con cetrioli romani.
Tutto in questa lettera-introduttiva coincide col pensiero di Pera e magari anche con quello privato di Ratzinger, ma che egli come papa si guarderebbe bene dall’esplicitare, pena la fine del dialogo con ogni confessione religiosa cristiana e con ogni religione, come vuole Baget-Bozzo e forse qualche leghista, ma non certo il papa, come capo di una Curia che in ogni modo cerca un dialogo religioso e culturale con Anglicani, Ortodossi, Ebrei, Islamici, anche se forse un po’ meno coi Protestanti non-integralisti alla Bush.
Attendo ancora una conferma vaticana sull’autenticità del testo, se mi è sfuggita fatemelo sapere e mi metterò il cuore in pace, cominciando a chiedere la destituzione per ragioni di chiesa e di fede di Benedetto XVI. Con simpatia
Aldo Bodrato
[...]
Articolo tratto da:
FORUM (119) Koinonia
http://www.koinonia-online.it
Convento S.Domenico - Piazza S.Domenico, 1 - Pistoia - Tel. 0573/22046
* Il Dialogo, Lunedì 08 Dicembre,2008 Ore: 16:32 - RIPRESA PARZIALE
SUL TEMA, NEL SITO E IN RETE, SI CFR.:
Il testo integrale della presentazione che il cardinale Ruini ha fatto del libro: “Un libro ancor più importante per la lettera inconsueta di Benedetto XVI al suo autore“.
FLS
APPELLO A FIRMARE SU BENEDETTO XVI-PERA
di Paolo Farinella, prete - Genova *
A tutte le Amiche e Amici,
come tutti (o quasi) sapete il Benedetto XVI con una iniziativa che crea un precedente pericoloso, ha scritto una prefazione in forma di lettera ad un saggio del sen. Marcello Pera, il capostipite degli “atei devoti” in Italia. In questa lettera il papa fa una equazione tra cristianesimo e liberalismo, ponendo così le premesse teoriche per una religione civile e giustificando tutte le ingiustizie economiche di cui è causa il liberalismo che genera l’aberrazione economica del libero mercato. Poiché non rappresento alcuno e non voglio dare adito ad accuse di complotto, dopo essermi consultato con alcuni amici, per la terza volta, mi assumo personalmente e pubblicamente la responsabilità di contestare al papa affermazioni opinabili e criticabili, sulle quali egli non esercita alcun magistero. Sì, su tante materie, anche il papa sbaglia: sbaglia quando vuole riportare la liturgia al passato; sbaglia quando permette di fare leggere pubblicamente la Bibbia a personaggi politici che sono la negazione della Parola di Dio; sbaglia quando fa affermazioni che contraddicono il Concilio ecumenico Vaticano II e sbaglia quando contraddice se stesso, come dimostro nell’appello pubblicato.
Poiché nel mondo cattolico, non ho visto eccessive prese di distanza dalla prefazione del papa al saggio di Pera che secondo me è grave e densa di conseguenze negative, offro a quanti lo vorranno un breve testo di risposta. Chi lo condivide, può firmarlo, chi non lo condivide può passare oltre. Le firme raccolte non hanno lo scopo di essere spedite, ma hanno solo la funzione di una testimonianza personale davanti alla propria coscienza, alla Chiesa e al Mondo. Verrà un giorno in cui i credenti e anche i non credenti di questi tempi verranno accusati di avere taciuto, rassegnati di fronte ad una situazione disastrosa di Chiesa e di civiltà. Non voglio essere tra gli accusati, ma voglio porre una pietra a sigillo di una presenza sofferta, eppure piena di speranza. Invito tutti coloro che sono attenti e sensibili a queste cose a diffondere il documento e il link seguente di Arcoiris dove è possibile firmare in tempo reale.
Per firmare, qui: http://appelli.arcoiris.tv/risposta_prefazione/
A tutti e a tutte un abbraccio sincero
Paolo Farinella, prete - Genova
Il segretario di Stato Vaticano alla celebrazione dei 60 anni della dichiarazione Onu richiama la legge naturale, "antitesi del degrado morale in tante nostre società"
Bertone: "Senza rispetto per la vita
anche gli altri diritti vacillano"
Polemica, seppur velata, con le Nazioni Unite, e su quella visione del mondo
"che mette in discussione l’etica della procreazione, del matrimonio, della famiglia"
CITTA’ DEL VATICANO - "I diritti umani hanno sempre bisogno di essere difesi - ha detto il segretario di Stato della Santa Sede, card. Tarcisio Bertone ad un incontro in corso in Vaticano per il sessantesimo della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo delle Nazioni Unite, che si è svolta oggi nell’Aula Paolo VI, presente il papa - ma non vanno confusi "con semplici e spesso limitati bisogni contingenti". Una polemica, seppur velata, con la stessa Organizzazione delle nazioni Unite. "Si constata che quando viene meno il riconoscimento del diritto alla vita e alla libertà religiosa anche il rispetto per gli altri diritti vacilla".
"La Chiesa, insieme con la saggezza politica e giuridica - ha affermato il segretario di Stato Vaticano - ha sempre sostenuto il principio della indivisibilità dei diritti umani: ognuno di essi rispecchia tutti gli altri e rimanda ad essi come a elementi complementari e insostituibili di se stesso". Ma senza un richiamo forte alla legge naturale, i diritti umani diventano solo strumenti di una visione individualistica in cui prevale l’arbitrio e l’abbandono della legge morale. "Rispettare e rinvigorire i diritti fondamentali - ha detto il segretario di Stato Vaticano - sarà un modo concreto attraverso cui contrastare le forme, differenti e diffuse, di abbandono dei cardini di ordine morale nei rapporti sociali, dalla dimensione interpersonale sino a quella delle relazioni internazionali".
Occorre, insomma, definirne "l’esatta natura", che la Dichiarazione fa discendere dalla "dignità che è comune ad ogni essere umano", "senza far dilagare la domanda di diritti in ogni direzione". "Ricondurre all’originaria impostazione della Dichiarazione anche le nuove situazioni è possibile - sostiene Bertone - e può essere una strada da seguire per dare rinnovato vigore alla causa dell’uomo".
Comunque, "anche una volta riconosciuti e perfino fissati in una eventuale convenzione" - ha proseguito il segretario di Stato - i diritti umani vanno sempre difesi, "hanno bisogno - ha detto - di fedeltà da parte nostra, perchè possono essere persi di vista, reinterpretati in modo restrittivo o addirittura negati".
"Rispettare e rinvigorire i diritti fondamentali - ha proseguito - sarà un modo concreto attraverso cui contrastare le forme differenti e diffuse di abbandono dei cardini di ordine morale nei rapporti sociali". Il costante legame con la legge naturale sia insomma "l’antitesi di quel degrado che in tante nostre società ha interesse a mettere in discussione l’etica della vita e della procreazione, del matrimonio e della vita famigliare, come pure dell’educazione e della formazione delle giovani generazioni, introducendo unicamente una visione individualistica - ha concluso Bertone - su cui arbitrariamente costruire nuovi diritti non meglio precisati nel contenuto e nella logica giuridica".
* la Repubblica, 10 dicembre 2008