Fatti e documenti

Calabria, Abbazia florense, la verità sul restauro del monumento religioso, finanziato con fondi europei. Il decreto di sequestro della Procura di Cosenza

venerdì 17 luglio 2009.
 

In questi giorni, dopo il sequestro dell’Abbazia florense (San Giovanni in Fiore) da parte della Procura della Repubblica di Cosenza - la Voce di Fiore ha seguito sin dall’inizio il caso, partito da una denuncia dell’appaltatore, che ha assunto la responsabilità di scrivere, in ordine all’assegnazione della progettazione e direzione dei lavori, che presso il municipio di San Giovanni in Fiore è stato attivato "un sistema di furberie" -, il Comune ha diramato comunicati e prodotto manifesti murali in cui ha ribadito la sua posizione sulla vicenda.

In particolare, l’ammministrazione comunale della città calabrese ritiene di essere vittima, sostiene da tempo che i ritardi nei lavori di restauro siano da attribuire alle "interferenze" delle soprintendenze e all’eccesiva burocrazia.

Di nuovo, nelle sue ultime uscite pubbliche, l’esecutivo di San Giovanni in Fiore aggiunge che si costituirà parte civile nei procedimenti (manifesto a fondo pagina) che dovessero aprirsi, informa d’aver incaricato il legale Franz Caruso per ottenere il dissequestro dell’edificio religioso e domanda l’individuzione delle responsabilità. A tal proposito, la magistratura ha già provveduto, prima che l’esecutivo si esprimesse in questi termini, ipotizzando reati e rispettivi autori, che godono, ovviamente, della presunzione di innocenza.

Nel contempo due partiti di maggioranza scrivono d’aver condiviso l’azione della magistratura e chiedono astrattamente di conoscere la verità. Non vi sembra una palese contraddizione?

Questo giornale è convinto che l’amministrazione di San Giovanni in Fiore non abbia affatto condiviso l’azione della magistratura, se, come precisato dal sindaco in un comunicato stampa, il giorno successivo al sequestro (avvenuto per tutelare il monumento), il primo cittadino si è recato in procura - col legale nominato - per opporsi al provvedimento.

Questo giornale sostiene, pubblicando integralmente il decreto della Procura di Cosenza (già nelle mani dei consiglieri comunali dal 13 luglio u.s.), che i fatti siano ben diversi da quelli esposti dall’amministrazione comunale di San Giovanni in Fiore, dall’opposizione invitata alle dimissioni e alla revoca di direttori dei lavori e responsabile unico del procedimento, durante il consiglio comunale dello scorso 13 luglio.

Ieri l’altro, sui muri di San Giovanni in Fiore, è stato affisso un manifesto che pubblichiamo per dare un’informazione completa. Si tratta di un attacco del Pd e dello Sdi a "giustizialisti" che, per i firmatari, starebbero speculando politicamente e facendo sciacallaggio sull’Abbazia florense.

Ci sembra inequivocabile il riferimento dei due partiti anche al nostro giornale-laboratorio antimafia, se non altro perché, nel silenzio generale dei mesi scorsi, è stata l’unica voce che ha raccontato puntualmente gli sviluppi della vicenda. In fondo pagina, riportiamo dei link, a riprova del lavoro svolto in questo senso.

Il laboratorio la Voce di Fiore si è attivato per stimolare la politica, di destra, centro e sinistra, organizzando a San Giovanni in Fiore un dibattito pubblico il 3 maggio scorso, presenti il sindaco Antonio Nicoletti (Sdi), i deputati Angela Napoli (Pdl) e Franco Laratta (Pd), Gianni Vattimo (Idv) in collegamento da Torino, Luigi De Magistris (Idv), Antonio Barile (Pdl) e Fabio Madia di Azione Giovani.

Durante il dibattito, è stato concesso ampio spazio ad assessori comunali ed esponenti di tutte le forze politiche. Dell’iniziativa, i giornali locali non hanno fatto cronaca, salvo il Crotonese.

Nonostante la nostra esposizione obiettiva dei fatti sull’Abbazia florense, dal Comune di San Giovanni in Fiore non sono mai arrivate risposte pubbliche sugli atti relativi agli incarichi tecnici né azioni tangibili per rimediare rispetto ai ritardi e alle criticità strutturali dell’Abbazia florense (note all’amministrazione comunale).

Occorre evidenziare che a noi non risultano, avendo visionato il fascicolo in Comune, atti dirigenziali e convenzioni per l’incarico di progettazione, per cui abbiamo trovato solo una delibera di giunta municipale. Invitiamo l’amministrazione comunale a rendere pubblici questi atti.

In ordine all’incarico di direzione dei lavori esiste una convenzione tra Comune e tecnici incaricati, di importo inferiore a 100.000 euro. In merito a questo incarico, l’iter amministrativo sembra completo.

L’Autorità di vigilanza sui Lavori Pubblici, peraltro destinataria di un esposto dell’appaltatore, ha precisato, riguardo alla fattispecie astratta, che non è possibile frazionare gli incarichi eludendo la normativa, che impone la gara pubblica qualora il compenso dei tecnici superi i 100.000 euro. Gli incarichi devono essere affidati, inoltre, con atti dirigenziali.

Dal quadro economico del progetto di restauro dell’Abbazia florense e dalle spiegazioni del dirigente dell’Ufficio tecnico comunale, risulta che l’importo, nel caso in questione, oltrepassa abbondantemente i 100.000 euro, ma non è stata fatta alcuna gara per l’assegnazione degli incarichi.

Attualmente, per danneggiamento, in cooperazione, al patrimonio archeologico, storico o artistico nazionale, sono indagati dalla Procura della Repubblica di Cosenza (si può leggere chiaramente nel decreto di sequestro) il responsabile unico del procedimento e i tre direttori dei lavori. Vi rinviamo alla cronaca del consiglio comunale del 13 luglio scorso per capire le posizioni politiche a riguardo. L’amministrazione comunale di San Giovanni in Fiore non ha inteso rimuovere i tecnici, cosa che a noi sembra doverosa, in attesa che la magistratura accerti tutte le responsabilità e faccia pienamente luce sul caso.

17 luglio 2009

Materiali utili per capire bene la vicenda

-  Dormono sulla collina;

-  Gli intellettuali in difesa dell’Abbazia florense;

-  L’interrogazione parlamentare dell’on.le Angela Napoli;

-  La verità sull’affidamento dell’incarico di progettazione e direzione lavori;

-  Il grande silenzio;

-  La sintesi del convegno del 3 maggio 2009;

-  Il sequestro del monumento, la richiesta di sospensione del finanziamento e l’invito turistico a Barack Obama;

-  Cronaca di un consiglio comunale da non dimenticare.




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