CRISI COSTITUZIONALE (1994-2010). IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GRIDA: FORZA ITALIA!!! IL PRESIDENTE DI UN PARTITO GRIDA: FORZA ITALIA!!! LA DOMANDA E’: CHI E’ IL MENTITORE ISTITUZIONALE?!!

ITALIA, 2010. PER LE RIFORME, AVANTI TUTTA: "FORZA ITALIA", FORZA "POPOLO DELLA LIBERTA’"!!! Il messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica e il commento del Ministro per le Riforme, Umberto Bossi.

(....) per quelli che hanno a cuore l’unità del Paese, tanto invocata dal Presidente, ricordo che senza riforme la prima a saltare è proprio l’unità del Paese, non perchè qualcuno accende fuochi ma per implosione del sistema (....)
domenica 3 gennaio 2010.
 

[...] Occupazione, coesione nazionale, giovani, riforme, solidarietà. Giorgio Napolitano, nel messaggio di fine anno - il quarto del suo settennato - ha messo al centro i grandi e complessi temi sui quali la politica si troverà a dover dare delle risposte a breve. Ha anche espresso solidarietà al premier Silvio Berlusconi e rivolto un pensiero alle popolazioni colpite dal terremoto in Abruzzo e a quelle colpite dalle ultime alluvioni, eventi tragici nei quali tuttavia il paese ha saputo dare prova, a suo giudizio, di grande solidarietà. Ha parlato 19 minuti, 4 più dell’anno scorso. Ha invitato alla fiducia e alla speranza nelle capacità del Paese di mostrasi più unito, di reagire alle difficoltà [...]

[...] "Il Presidente - ha spiegato Calderoli, che ha seguito l’intervento di Napolitano in Tv, accanto ad un Umberto Bossi, durante una breve vacanza a Ponte di Legno - ha fatto un discorso importante, anche se di circostanza, e a questo punto, dopo le sue parole, le forze politiche devono mettere in campo la coerenza".

Ed ha aggiunto: "Chi si oppone alle riforme lo faccia alla luce del sole. Perchè se la Lega vedrà qualcuno che bara, che finge di starci per poi mettere i bastoni tra le ruote, non farà sconti e di fronte al sabotaggio chiamerà in piazza i cittadini che sono stanchi di chiacchiere. E per quelli che hanno a cuore l’unità del Paese, tanto invocata dal Presidente, ricordo che senza riforme la prima a saltare è proprio l’unità del Paese, non perchè qualcuno accende fuochi ma per implosione del sistema" [...]

-  "PUBBLICITA’ PROGRESSO": L’ITALIA E LA FORZA DI UN MARCHIO REGISTRATO!!! NEL 1994 UN CITTADINO REGISTRA IL NOME DEL SUO PARTITO E COMINCIA A FARE IL "PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA" DEL "POPOLO DELLA LIBERTA’": "FORZA ITALIA" (2009)!!! Per i posteri, alcune note per ricordare

PER L’ITALIA E PER LA COSTITUZIONE. CARO PRESIDENTE NAPOLITANO, CREDO CHE SIA ORA DI FARE CHIAREZZA. PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI ...


-  Crisi economica, lavoro, unità della nazione e giovani nel discorso di Napolitano
-  "Fatto un grande sforzo. Va garantito un futuro alle nuove generazioni"

-  Napolitano: "Il paese è unito
-  adesso riforme condivise"

-  "La sicurezza non sia pretesto per chi nega accoglienza con odiose preclusioni"

di GIOVANNI GAGLIARDI *

ROMA - Occupazione, coesione nazionale, giovani, riforme, solidarietà. Giorgio Napolitano, nel messaggio di fine anno - il quarto del suo settennato - ha messo al centro i grandi e complessi temi sui quali la politica si troverà a dover dare delle risposte a breve. Ha anche espresso solidarietà al premier Silvio Berlusconi e rivolto un pensiero alle popolazioni colpite dal terremoto in Abruzzo e a quelle colpite dalle ultime alluvioni, eventi tragici nei quali tuttavia il paese ha saputo dare prova, a suo giudizio, di grande solidarietà. Ha parlato 19 minuti, 4 più dell’anno scorso. Ha invitato alla fiducia e alla speranza nelle capacità del Paese di mostrasi più unito, di reagire alle difficoltà. Un discorso che ha subito ottenuto l’apprezzamento bipartisan da vertici istituzionali e dai rappresentanti dei partiti.

IL TESTO INTEGRALE DEL MESSAGGIO

Le riforme. Il presidente ha rivolto l’ennesimo appello a un clima sereno che permetta l’avvio di una nuova stagione di riforme, quelle - ha ricordato - di cui ha bisogno il Paese "perché da esse dipende lo sviluppo del paese e un più efficace funzionamento dello Stato al servizio dei cittadini". Non sono, dunque, "seconde alle riforme economiche e sociali e non possono essere bloccate da un clima di sospetto tra le forze politiche, e da opposte pregiudiziali".

La fiducia nel nuovo anno. E’ stato anche un messaggio di fiducia, dopo un anno caratterizzato dalla più grande crisi economica degli ultimi 80 anni, e all’inizio di un anno nuovo sul quale peseranno le conseguenze della recessione. "Un grande sforzo è stato compiuto e risultati importanti sono stati raggiunti al livello mondiale", ha detto Napolitano, sottolineando l’impegno internazionale e il ruolo che ha avuto l’Italia "con il grande incontro del luglio scorso all’Aquila, e ha per suo conto compiuto un serio sforzo".

Crisi e occupazione. Quanto alla crisi economica, il capo dello Stato ha voluto sottolineare che "si è fatto non poco per salvaguardare il capitale umano, ma hanno pagato, in centinaia di migliaia, i lavoratori a tempo determinato i cui contratti non sono stati rinnovati e le cui tutele sono rimaste deboli o inesistenti ; e indubbia è oggi la tendenza a un aumento della disoccupazione, soprattutto di quella giovanile".

Le famiglie in sofferenza. Il presidente si è soffermato sulle ristrettezze imposte dalla crisi. Dalle famiglie e dal ceto medio impoverito alle piccole e medie imprese in sofferenza. "Le indagini condotte anche in Parlamento - ha osservato - ci dicono che nel confronto internazionale elevato è in Italia il livello della disuguaglianza e della povertà. Le retribuzioni dei lavoratori dipendenti hanno continuato ad essere penalizzate da un’alta pressione fiscale e contributiva; più basso è il reddito delle famiglie in cui ci sono occupati in impieghi "atipici", comunque temporanei".

Il Mezzogiorno. Anche il Sud nel cuore del messaggio. "L’economia italiana deve crescere di più e meglio che negli ultimi quindici anni: ecco il nostro obbiettivo fondamentale". A questo scopo, "deve crescere molto più fortemente il Mezzogiorno. Solo così, crescendo tutta insieme l’Italia, si può dare una risposta ai giovani che s’interrogano sul loro futuro".

Questione sociale e riforme. Servono politiche di ampio respiro per rilanciare il sistema Paese, per le quali è necessario un confronto sereno e serrato tra le forze politiche. "Più crescita, più futuro per i giovani, più equità sociale. Sappiamo che a tal fine ci sono riforme e scelte da non rinviare: proprio negli scorsi giorni - ha ricordato Napolitano - il governo ne ha annunciato due su temi molto impegnativi, la riforma degli ammortizzatori sociali e la riforma fiscale".

La riforma fiscale. E proprio la riforma del fisco è "assolutamente cruciale, non si può fare con rattoppi, ma con analisi e una proposta d’insieme" e insieme si deve affrontare "il problema durissimo del debito pubblico". Ma per mettere mano alle riforme, compresa quelle della seconda parte della Costituzione e della giustizia, è "essenziale - ha ricordato il capo dello Stato - che siano sempre garantiti equilibri fondamentali tra governo e Parlamento, tra potere esecutivo, potere legislativo e istituzioni di garanzia, e che ci siano regole in cui debbano riconoscersi gli schieramenti sia di governo sia di opposizione".

Richiamo all’etica. E non è un caso che, all’indomani dell’aggressione di poche settimane fa subita da Berlusconi, Napolitano abbia detto a chiare lettere che non si deve indulgere né alle tentazioni di dare scossoni extraparlamentari al governo, né a teorie complottistiche che avrebbero come unico effetto quello di avvelenare il clima. "Si dovrebbero ormai, da parte di tutti - ha ribadito - contenere anche nel linguaggio pericolose esasperazioni polemiche, si dovrebbe contribuire a un ritorno di lucidità e di misura nel confronto politico".

La coesione. Napolitano ha rivolto un appello al governo e ai partiti per fare di più per rispondere alle difficoltà economiche in un clima di coesione utile ad avviare le riforme economiche e istituzionali di cui l’Italia ha forte necessità. Ed è tornato ad auspicare un maggiore clima di collaborazione e di serenità: "A questo bisogno debbono corrispondere tutti coloro che hanno responsabilità elevate nella politica e nella società".

La sicurezza non sia pretesto per i razzismi. Sì alla sicurezza, a una maggiore "comprensione e accoglienza verso gli stranieri che vengono in Italia, nei modi e nei limiti stabiliti, per svolgere un onesto lavoro o per trovare rifugio da guerre e da persecuzioni". Le politiche volte ad affermare la legalità "e a garantire la sicurezza, pur nella loro severità, non possono far abbassare la guardia contro razzismo e xenofobia, né possono esser fraintese e prese a pretesto da chi nega ogni spirito di accoglienza con odiose preclusioni".

Le carceri. A sorpresa ha poi rivolto un pensiero ai detenuti "in carceri terribilmente sovraffollate, nelle quali non si vive decentemente, si è esposti ad abusi e rischi, e di certo non ci si rieduca".

Obama. Infine Napolitano ha guardato con preoccupazione alla minaccia del terrorismo ma, ha anche ricordato che "nuove luci per il nostro comune futuro sono venute dall’America e dal suo giovane presidente, sono venute da tutti i paesi che si sono impegnati in un grande processo di cooperazione e riconciliazione, sono venute dalla nostra Europa, che ha scelto di rafforzare, con nuove istituzioni, la sua unità e rilanciare il suo ruolo, offrendo l’esempio della nostra pace nella libertà".

* © la Repubblica, 31 dicembre 2009


-  Il ministro per le Riforme e Roberto Calderoli tracciano il programma della lega:
-  "Siamo da sempre geneticamente contrari a chi parla parla e non combina niente"

-  Bossi: "Basta melassa buonista e chiacchiere
-  dal 2010 ci aspettiamo soltanto le riforme"

MILANO - Umberto Bossi e Roberto Calderoli riaprono il dibattito politico, riaffermando i punti centrali del loro programma di partito, partendo dal discorso di fine anno del capo dello Stato, Giorgio Napolitano, il quale ha fatto un esplicito riferimento all’esigenza di realizzare riforme condivise. "Cosa ci aspettiamo dal 2010? - ha detto Bossi - Ci aspettiamo solo le riforme. Ma non vogliamo sentir parlare di chiacchiere, siamo geneticamente contrari alla melassa buonista e a quelli che parlano, parlano e poi non fanno un bel nulla":

Al contrario del ministro per le Riforme e fondatore della Lega, che non ha voluto commentare il discorso di Napolitano, gli ha subito fatto eco Roberto Calderoli, ministro per la Semplificazione Normativa: "Chi ha qualcosa da dire contro le riforme parli adesso o mai più - ha detto - perchè l’appello di Napolitano richiede risposte sincere. Il presidente ha chiesto serenità alle forze politiche e forse avrebbe dovuto aggiungere anche sincerità".

"Il Presidente - ha spiegato Calderoli, che ha seguito l’intervento di Napolitano in Tv, accanto ad un Umberto Bossi, durante una breve vacanza a Ponte di Legno - ha fatto un discorso importante, anche se di circostanza, e a questo punto, dopo le sue parole, le forze politiche devono mettere in campo la coerenza".

Ed ha aggiunto: "Chi si oppone alle riforme lo faccia alla luce del sole. Perchè se la Lega vedrà qualcuno che bara, che finge di starci per poi mettere i bastoni tra le ruote, non farà sconti e di fronte al sabotaggio chiamerà in piazza i cittadini che sono stanchi di chiacchiere. E per quelli che hanno a cuore l’unità del Paese, tanto invocata dal Presidente, ricordo che senza riforme la prima a saltare è proprio l’unità del Paese, non perchè qualcuno accende fuochi ma per implosione del sistema".

* la Repubblica, 1 gennaio 2010


Sul tema, nel sito, si cfr.:

-  "PUBBLICITA’ PROGRESSO": L’ITALIA E LA FORZA DI UN MARCHIO REGISTRATO!!! NEL 1994 UN CITTADINO REGISTRA IL NOME DEL SUO PARTITO E COMINCIA A FARE IL "PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA" DEL "POPOLO DELLA LIBERTA’": "FORZA ITALIA" (2009)!!! Per i posteri, alcune note per ricordare

-  Europa. Italia, 2008 .....
-  NUOVO GOVERNO. FEDELTA’ ALLA REPUBBLICA E ALLA
-  COSTITUZIONE. Giuramento di Berlusconi, Bossi e tutti gli altri Ministri. In Parlamento un solo partito e un solo urlo: "Forza Italia"!!!

-  L’OCCUPAZIONE DELLA LINGUA ITALIANA: L’ITALIA E LA VERGOGNA. Un’analisi di Gianrico Carofiglio
-  RESTITUIRE LA PAROLA "ITALIA" AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, GIORGIO NAPOLITANO, AL PARLAMENTO, E A TUTTI I CITTADINI E A TUTTE LE CITTADINE D’ITALIA

-  PER L’ITALIA E PER LA COSTITUZIONE. CARO PRESIDENTE NAPOLITANO, CREDO CHE SIA ORA DI FARE CHIAREZZA. PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI ...


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