ABBIAMO CREDUTO ALL’AMORE ( 1 Gv 4,16): MA AL DIO ("CHARITAS") DI GESU’ ("LUMEN GENTIUM") O AL DIO ("CARITAS") DI COSTANTINO E DI RATZINGER ("DOMINUS IESUS") E DI BENEDETTO XVI ("DEUS CARITAS EST")?! DI CHI SIAMO FIGLI E FIGLIE?!
LA "LUMEN FIDEI" DI RATZINGER E LA "LAMPEDUSA" DI FRANCESCO: LA REGIA E LO SPETTACOLO DI UNA SOLA FEDE. Una domanda
di Federico La Sala *
QUALCUNO HA SCRITTO CHE PAPA FRANCESCO trascende la legge dell’etica, della perfezione, della mortificazione, e rende visibile la fede.
Oppresso dallo stato di miseria presente, e abbagliato dalla luce dello spettacolo ratzingeriano-bergogliano ("Lumen fidei"), è un assetato dell’acqua viva evangelica:: Raniero La Valle sulle orme di Papa Francesco.
Per evitare ulteriori e nuove illusioni e, insieme, restare fedele alla Terra e al Cielo, a tutti gli uomini e a tutte le donne di buona volontà, e ricordare che dallo "stato di minorità" si esce e si può uscire, mi permetto di porre una piccola domanda:
MA PAPA FRANCESCO DI QUALE FEDE DI QUALE DIO DI QUALE CHIESA RENDE VISIBILE LA FEDE?!
DEL CRISTIANESIMO O DEL CATTOLICESIMO-ROMANO?!
AGLI INIZI DEL TERZO MILLENNIO DOPO CRISTO, ANCORA NON SAPPIAMO DISTINGUERE
"papa" da "papà", "caritas" da "charitas"!!!
Forse è meglio essere più attenti alle iniziative della società dello spettacolo, cercare ancora, e riflettere di più:
"È significativo che l’espressione di Tertulliano: "Il cristiano è un altro Cristo", sia diventata: "Il prete è un altro Cristo" (Albert Rouet, Parlare oggi dei preti, arcivescovo di Poitiers, 2010).
* Federico La Sala (Il Dialogo, 08 Luglio,2013)
ALCUNI APPUNTI SUL TEMA:
"Potrei, per me, pensare un altro Abramo"
Doc.:
A) Testo latino
B) Testo italiano
COSTITUZIONE DOGMATICA SULLA CHIESA
LUMEN GENTIUM (21 novembre 1964):
42. « Dio è amore e chi rimane nell’amore, rimane in Dio e Dio in lui » (1 Gv 4,16). Dio ha diffuso il suo amore nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo, che ci fu dato (cfr. Rm 5,5); perciò il dono primo e più necessario è la carità, con la quale amiamo Dio sopra ogni cosa e il prossimo per amore di lui. Ma perché la carità, come buon seme, cresca e nidifichi, ogni fedele deve ascoltare volentieri la parola di Dio e con l’aiuto della sua grazia compiere con le opere la sua volontà, partecipare frequentemente ai sacramenti, soprattutto all’eucaristia, e alle azioni liturgiche; applicarsi costantemente alla preghiera, all’abnegazione di se stesso, all’attivo servizio dei fratelli e all’esercizio di tutte le virtù. La carità infatti, quale vincolo della perfezione e compimento della legge (cfr. Col 3,14; Rm 13,10), regola tutti i mezzi di santificazione, dà loro forma e li conduce al loro fine [132]. Perciò il vero discepolo di Cristo è contrassegnato dalla carità verso Dio e verso il prossimo.
* PAOLO VESCOVO
SERVO DEI SERVI DI DIO
UNITAMENTE AI PADRI DEL SACRO CONCILIO
A PERPETUA MEMORIA