PER L’ITALIA E PER LA CHIESA: LA MEMORIA DA RITROVARE. Il teologo Ratzinger scrive da papa l’enciclica "Deus caritas est" (2006) e, ancora oggi, nessuno ne sollecita la correzione del titolo. Che lapsus!!! O, meglio, che progetto!!!

MAFIA: LA CHIESA, L’ITALIA.... e W O ITALY. L’URLO DI KAROL J. WOJTYLA AD AGRIGENTO (1993) - a c. di Federico La Sala

mercoledì 21 giugno 2006.
 


-  I MAFIOSI E IL PAPA AD AGRIGENTO
-  SI SENTIRONO COLPITI DA QUELLE PAROLE

di Giuseppe Savagnone (Avvenire, 21.06.2006)

Pagliarelli, Cruillas, Resuttana, Boccadifalco, Passo di Rigano, San Lorenzo, Partanna Mondello, Acquasanta, Altarello, Pagliarelli, Uditore... Sono nomi che non dicono nulla a chi non è nato a Palermo, ma che indicano altrettante borgate del capoluogo siciliano dove tutti i palermitani sanno quale potere abbia la mafia. La cattura, l’altra notte, di numerosi capi mandamento potrebbe essere un passo decisivo nella lotta contro questo potere.

A portare a questo risultato sono state la decifrazione dei famosi "pizzini" rinvenuti nel rifugio di Bernardo Provenzano al momento della cattura e le intercettazioni, sia ambientali che telefoniche, attraverso le quali gli investigatori sono riusciti a penetrare nella complessa rete di collegamenti tra i capi mafiosi. Grazie a quest’opera paziente è stato anche possibile portare alla luce l’organigramma di "Cosa Nostra": un capo, una triade che sostituiva la commissione provinciale - momentaneamente impossibilitata ad operare per lo stato di detenzione di quasi tutti i suoi membri -, i capi mandamento.

Impressiona l’organicità di questa struttura, pur dopo tanti colpi subiti dalla mafia negli ultimi anni. Ma, al tempo stesso, se ne avverte anche, finalmente, la vulnerabilità. Si può ben ritenere che allo stato attuale i vertici della criminalità organizzata siciliana - nella città che tradizionalmente ne ha costituito il cuore - siano stati colpiti e neutralizzati.

Certo, non bisogna illudersi. Proprio il fatto che la mafia abbia saputo riorganizzarsi, nel recente passato, dopo la cattura di Riina e di tanti suoi luogotenenti, costituisce un monito per chi volesse ritenere chiusa la partita. Altri subentreranno a riempire i vuoti creatisi con questi ultimi arresti. Ma i successi ottenuti dalle ultime operazioni di polizia dimostrano che ormai "Cosa Nostra" deve aspettarsi di avere vita difficile.

Un particolare importante colpisce, tra i dati emersi dalle registrazioni ambientali: il disappunto con cui i boss a tutt’oggi commentavano le forti parole pronunciate nel 1993 "a braccio" da Giovanni Paolo II contro la mafia nella valle dei Templi. La loro eco ritorna ancora alla mente: "Questo popolo, popolo siciliano, talmente attaccato alla vita, un popolo che ama la vita (...) non può vivere sempre sotto la pressione di una civiltà contraria, civiltà della morte. Qui ci vuole la civiltà della vita! Nel nome di questo Cristo crocifisso e risorto, di questo Cristo che è Vita, Via, Verità e Vita".

Oggi scopriamo che questo grido non ha lasciato indifferenti uomini che pure trattavano con tanto cinismo di omicidi e prevaricazioni di ogni genere. E veniamo a sapere - dai «testimoni» più inaspettati - che gli interventi della Chiesa hanno contribuito a intaccare, in questi anni, il clima di perversa «solidarietà» che circondava e proteggeva, a livello sociale, l’organizzazione mafiosa. È un titolo di merito, ma anche una responsabilità. In una stagione in cui molti negano al Papa e ai vescovi il diritto di pronunziarsi sulle grandi questioni di etica pubblica, questa scoperta che viene dalle macerie fumanti della mafia evidenzia piuttosto che i pastori della comunità cristiana non possono e non devono tacere: per rispetto alla propria missione, ma anche a vantaggio del bene comune.

Si tratta di far comprendere meglio a tutti che il vangelo è una risorsa etica insostituibile della società civile e che le prese di posizione in suo nome, anche quando insistono su questo o quel punto, non intendono mai essere settarie, perché mirano invece a suscitare quella globale "civiltà della vita" evocata profeticamente da Giovanni Paolo II ad Agrigento. Dove la "vita" che la Chiesa ha a cuore e che continuer&a grave; a difendere ad ogni costo non è solo quella, come alcuni credono, degli embrioni o dei malati in coma irreversibile, ma di tutti i deboli come di tutte le vittime delle ingiustizie e della violenza, nel cui volto viene calpestato e vilipeso ogni giorno il volto stesso di Dio. E ciò non può comportare - come non l’hanno comportato le parole di Giovanni Paolo II contro la mafia - alcuna invadenza né alcuna mancanza di rispetto per la laicità.


Sul tema, nel sito, si cfr.:

CAMPANIA. A POMPEI, IL SILENZIO ASSORDANTE DEL PAPA SULLA MALAVITA ORGANIZZATA. IN NOME DEL DIO MAMMONA ("CARITAS"), BISOGNA CONVIVERE CON LA "CAMORRA" E CON "MAMMASANTISSIMA"?! Il vicedirettore della sala stampa vaticana precisa: «perchè ne ha parlato altre volte»

PER L’ITALIA E PER LA CHIESA: LA MEMORIA DA RITROVARE. L’"URLO" DI DON PEPPINO DIANA. «La camorra ha assassinato il nostro paese, noi lo si deve far risorgere, bisogna risalire sui tetti e riannunciare la "Parola di Vita"».

ALLARME: "CAMORRA"!!!, "MAMMASANTISSIMA"!!! CAMBIARE ROTTA!!! PER L’ITALIA, PER NAPOLI, RIPARTIRE DALLE RADICI MODERNE, EU-ANGELICHE E FRANCESCANE - dal "presepe"!!!

LA CHIESA DEL SILENZIO E DEL "LATINORUM". Il teologo Ratzinger scrive da papa l’enciclica "Deus caritas est" (2006) e, ancora oggi, nessuno ne sollecita la correzione del titolo. Che lapsus!!! O, meglio, che progetto!!!

COSTITUZIONE, EVANGELO, e NOTTE DELLA REPUBBLICA (1994-2010): PERDERE LA CONOSCENZA DELLA LINGUA ("LOGOS") COSTITUZIONALE ED EVANGELICA GENERA MOSTRI ATEI E DEVOTI ...


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