Fioroni presenta i nuovi esami. Tra le novità il ritorno delle commissioni esterne le tracce non saranno scelte dal ministro: "Mi astengo, mio figlio è tra i maturandi"
Maturità 2007, ecco le prove scritte
Matematica e latino incubi nei licei
di SALVO INTRAVAIA *
Per gli studenti gli ’incubi’ hanno un nome: Latino al classico e Matematica allo scientifico. Ecco le tanto attese seconde materie scritte della prossima maturità. Il ministro della Pubblica istruzione Giuseppe Fioroni ha annunciato le materie oggetto della seconda prova scritta della maturità e la composizione delle commissioni giudicatrici. Con le norme applicative della nuova legge sugli esami di Stato Fioroni ha così dato ufficialmente il via alla prossima tornata della maturità che rispetto all’anno scorso porterà una serie di novità. Ma oltre a diramare l’elenco delle materie su cui i ragazzi dovranno scervellarsi per venire a capo del secondo scritto, Fioroni ha spiegato le novità che gli stessi studenti dovranno affrontare per conquistare il tanto agognato diploma aggiungendo che "Quello di quest’ anno è un esame di maturità che ritorna serio, che dà ai ragazzi la sicurezza di aver fatto un percorso scolastico in grado di far loro proseguire gli studi o entrare nel mondo del lavoro a testa alta, con competenze e capacita".
Le materie. Mercoledì 20 giugno poco meno di 480 mila studenti saranno chiamati a svolgere, secondo una delle quattro tipologie previste dalla riforma Berlinguer (analisi del testo, saggio breve o articolo di giornale, tema storico e tema di attualità) la prova scritta di Italiano. Il giorno successiva sarà la volta del secondo scritto in programma che cambia secondo l’indirizzo di studio. Il lunghissimo elenco delle materie scritte è disponibile in Pdf nella copertina "Scuola&giovani" di Repubblica.it
I commissari esterni. E’ la novità più temuta da studenti e genitori. Dopo cinque anni, tornano i commissari esterni. Il ministero della Pubblica istruzione ha seguito il criterio di affidare una delle due materie scritte predisposte dai tecnici ministeriali ad un commissario esterno e l’altra ad un prof interno. Delle restanti materie dell’ultimo anno due saranno assegnate a commissari esterni e per le altre due sarà il consiglio di classe a scegliere tra i docenti dell’ultimo anno. A titolo di esempio, al liceo classico i commissari esterni saranno i docenti di Latino, Matematica e Filosofia. Rimarranno volti conosciuti dai ragazzi, membri interni, i prof di Italiano di Lingua straniera e di una terza materia fra quelle specifiche dell’indirizzo: il Greco ad esempio.
La curiosità. Il ministro della Pubblica istruzione Giuseppe Fioroni ha annunciato che quest’anno non sarà lui ad individuare le tracce delle prime due prove della maturità. I titoli dei temi, il problema di matematica, la versione di latino, dunque, non saranno scelte dal titolare di viale Trastevere, ma dalla sua vice Mariangela Bastico. "Avendo mio figlio che fa la maturità e mia moglie che insegna in una classe di maturandi- ha spiegato Fioroni- ritengo corretto astenermi dall’individuazione delle prove d’esame: ci sono sufficienti motivi d’opportunità e, del resto, non c’è procedura giuridica che preveda questo obbligo".
* la Repubblica, 17 gennaio 2007.
[Parte prima]
Il disegno di legge fa un altro passo verso la ridefinizione della prova di Stato in attesa del voto alla Camera. L’ottimismo di Fioroni: "Pronti a giugno con il nuovo corso per 480 mila studenti"
Maturità, primo sì dal Senato cambiano le regole dell’esame
di SALVIO INTRAVAIA *
Primo sì del Parlamento alla maturità targata Fioroni. L’aula del Senato ha approvato il disegno di legge che prevede una serie di modifiche all’esame di Stato. E, a questo punto, la probabilità che le nuove regole possano entrare in vigore già a giugno aumentano. Perché le modifiche diventino operative si dovrà pronunciare la Camera, ma il ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, ribadisce il suo ottimismo: "Se Camera e Senato approveranno il decreto legge entro gennaio ci sono le condizioni perché entri in vigore entro questo anno scolastico".
Ma quali sono le maggiori novità che tengono col fiato sospeso un milione di mamme e papà e quasi 480 mila studenti italiani?
Le nuove regole. Dopo sei anni, i ragazzi dell’ultimo anno delle scuole superiori dovranno confrontarsi nuovamente con l’ammissione agli esami, abolita di fatto dalla riforma Berlinguer del 1999. Sarà il Consiglio di classe a stabilire se uno studente possiede la preparazione sufficiente per sostenere la maturità. E per sedersi al cospetto della commissione occorrerà avere superato anche tutti i debiti formativi degli anni precedenti (a partire dal 2008/2009). La novità senz’altro più temuta riguarda le commissioni che torneranno ad essere a maggioranza ’esterna’.
Dopo la parentesi del governo Berlusconi, si ritorna alla commissione composta per metà da docenti esterni e da membri interni. In tutto, non più di sei professori guidati dal presidente, anche questo esterno.
Cambia anche la modalità di assegnazione del capo della commissione che dovendo seguire i lavori di due classi (o al massimo di 70 alunni) - avrà la possibilità di osservare più da vicino le performance dei ragazzi.
Novità in arrivo anche per le prove d’esame. Per gli studenti degli istituti tecnici e professionali, che rappresentano la maggioranza dei maturandi, la seconda prova (quella di indirizzo) si trasformerà in una prova da svolgere in laboratorio anche in più giorni. Un modello simile a quello attualmente in vigore per i licei artistici e gli istituti d’arte che svolgono la seconda prova in tre giorni. E per i più bravi sarà a disposizione la lode.
Sarà, invece, vita difficile per i cosiddetti diplomifici, che avranno meno margini di manovra sui cosiddetti candidati privatisti - coloro che si presentano agli esami senza avere seguito neppure un giorno di lezione - , costretti a sostenere un esame preliminare e a presentarsi in una scuola statale o paritaria del comune di residenza, e per i saltanti per merito che per approdare direttamente all’esame, dalla quarta classe (senza cioè frequentare il quinto anno), oltre ad essere promossi con almeno otto in tutte le materie al quarto anno dovranno avere una carriera scolastica immacolata: almeno sette in tutte le materie degli anni precedenti e neppure una bocciatura.
I dati della maturità. Sono proprio i dati delle ultime tornate della maturità ad avere convinto Fioroni che era necessario cambiare. Da quando il governo Berlusconi ha modificato la composizione delle commissioni - fino allo scorso giugno formate per intero da docenti interni alla scuola - il numero dei bocciati si è quasi azzerato passando dall’8,3 per cento del 1999 al 3 per cento del 2006. (16 novembre 2006)
La riforma approvata dalla Camera. Dalle commissioni miste tra prof interni ed esterni alla reintroduzione della ammissione, tutte le novità della prova di Stato
Maturità, via libero definitivo da giugno il nuovo esame
di SALVO INTRAVAIA *
Maturità con nuove regole per quasi mezzo milione di studenti italiani. La Camera ha votato il disegno di legge che modifica gli esami di Stato. Stando alle dichiarazioni rilasciate dal ministro della Pubblica istruzione Giuseppe Fioroni qualche settimana fa, le novità introdotte dal disegno di legge governativo presentato per ridare credibilità ad un esame che rischiava di ridursi in molti casi ad una specie di formalità saranno operative sin dalla prossimo giugno. Ma quali sorprese ha riservato l’inquilino di viale Trastevere a migliaia di studenti italiani?
Le novità. La novità senz’altro più temuta riguarda le commissioni che torneranno ad essere a maggioranza ’esterna’. Dopo la parentesi berlusconiana, che ha fatto la fortuna degli istituti paritari, la commissione giudicatrice sarà composta al massimo da 6 prof, tre interni e tre provenienti da altre scuole generalmente della stessa provincia. A guidare gli esami sarà un presidente, anch’egli esterno, che dovrà seguire i lavori di due classi o al massimo 70 alunni. Tramonta, in questo modo, l’era del presidente-notaio costretto, fino all’anno scorso, a seguire i lavori anche di venti classi contemporaneamente.
Ma, dopo sei anni, l’accesso agli esami di maturità non sarà più scontato. Prima di affrontare scritti e orali i ragazzi del quinto anno delle scuole superiori se la dovranno vedere col giudizio formulato dai loro stessi professori. L’ammissione agli esami, di fatto abolita dalla riforma Berlinguer del 1999, tornerà a rappresentare il primo scoglio da superare sarà motivo di batticuore per alunni e genitori: soltanto coloro che mostreranno di possedere la preparazione adeguata potranno accedere agli esami. Ma non basta. Per sedersi al cospetto della commissione (attenzione: questo però a partire dal 2008/2009) occorrerà anche avere superato tutti i debiti formativi degli ultimi due anni.
Novità in arrivo anche per le prove d’esame, ma solo per gli studenti degli istituti tecnici e professionali. La seconda prova scritta (quella di indirizzo) si svolgerà in laboratorio e potrà durare anche più giorni. Un modello simile a quello attualmente in vigore per i licei artistici e gli istituti d’arte che svolgono la seconda prova in tre giorni. E se per i gestori dei cosiddetti diplomifici la vita si complicherà per i più bravi sarà a disposizione la lode.
I privatisti. Coloro che si presentano agli esami senza avere seguito neppure un giorno di lezione dovranno sostenere una prova preliminare e potranno presentarsi in una scuola statale o paritaria del comune di residenza. Stretta in vista anche per i cosiddetti "saltanti per merito". Per approdare direttamente all’esame Stato dal penultimo anno di corso (senza cioè frequentare il quinto anno), oltre ad essere promossi con almeno otto in tutte le materie a giugno (al quarto anno) occorrerà avere una carriera scolastica immacolata: almeno sette in tutte le materie degli anni precedenti e neppure una bocciatura. Il boom di candidati esterni delle paritarie, passati dai 348 del 2001 ai quasi 11 mila dell’estate scorsa dovrebbe così arrestarsi. E anche i ’viaggi della speranza’ che hanno portato non pochi studenti a sostenere gli esami in scuole a centinaia di chilometri di distanza dal comune di residenza o i ’miracoli’ di coloro che, bocciati nelle statali, diventavano ’ottisti’ nelle paritarie.
* la Repubblica, 19 dicembre 2006
Al via la macchina del nuovo esame di Stato: tornano le commissioni e non tutti gli studenti potranno arrivare alla prova. Come calcolare il voto
Prof esterni, ammissioni, seconda prova
tutte le novità della Maturità 2007
di SALVO INTRAVAIA *
Tra novità e conferme parte la maturità del ministro Fioroni. Una ’macchina’ che dovrà valutare la preparazione di circa 500 mila studenti e vedrà impegnati per almeno tre settimane, a partire dal 20 giugno, migliaia di presidi e professori.
Le novità. Il vero cambio di rotta rispetto al governo Berlusconi è il ripristino della commissione mista, già lanciata nel ’98 dal ministro Luigi Berlinguer. Oltre al presidente di commissione, dietro la cattedra ci saranno tre commissari esterni e tre membri interni. Novità che da gennaio ad oggi è stata metabolizzata dagli studenti impegnati in questi giorni a pensare ad altro: gli ultimi compiti e le ultime interrogazioni. La novità che in queste ore tiene banco tra ragazzi e ragazze è l’ammissione agli esami. Per circa un decennio, raggiunto l’ultimo anno, gli studenti si sono dovuti preoccupare soltanto di studiare per superare le prove d’esame. Ma quest’anno le cose andranno diversamente. Il ministro della Pubblica istruzione ha voluto ridare la dignità che merita alla maturità: coloro che non verranno considerati in grado di sostenere l’esame non saranno ammessi. Potrebbero non farcela in 25 mila circa, costretti, se vorranno ottenere il fatidico ’pezzo di carta’, a rifrequentare l’ultimo anno.
La terza novità di rilievo interessa gli studenti degli istituti tecnici e dei professionali. Al momento non trapela nulla ma oltre metà dei maturandi potrebbe ritrovarsi, per la seconda prova, impegnato per più di un giorno. La prova d’indirizzo potrebbe essere ’a carattere tecnico-pratico e/o laboratoriale’ e richiedere due o tre giorni per essere svolta. Tra le innovazioni che premiano il merito ci sarà la lode e eventualmente un ’premio’, da utilizzare per la prosecuzione degli studi all’università o nella istruzione e formazione tecnica superiore.
I punti invariati. Nessuna novità per la prova scritta di Italiano e la terza prova. Stesso discorso per quanto riguarda i punteggi massimi da attribuire ai tre scritti (15 punti per ogni prova). Nessuna novità di rilievo per il colloquio che dovrà essere multidisciplinare. I prof, cioè, non potranno interrogare singolarmente su ogni disciplina, gli argomenti proposti per la discussione devono ’essere trasversali’, come si dice in gergo: devono abbracciare più materie.
Vita difficile per privatisti e ’ottisti’. I candidati esterni (i privatisti), in generale, dovranno sostenere gli esami in una scuola statale o paritaria del comune di residenza. Niente viaggi della speranza a centinaia di chilometri di distanza per sostenere gli esami. Pugno di ferro anche contro i cosiddetti ’saltanti per merito’. Gli ottisti, per accedere all’esame di maturità saltando la frequenza del quinto anno, oltre ad otto in tutte le discipline nella pagella della quarta, dovranno avere una carriera scolastica di tutto rispetto: promozione con almeno tutti 7 in seconda e terza e niente bocciature.
Le novità che partono dal 2008/2009. Fra due anni essere ammessi agli esami di Stato sarà ancora più difficile. La norma di riforma prevede che per accedere alla maturità gli studenti dovranno avere superato tutti i debiti degli anni precedenti. Non saranno, quindi, ammesse più deroghe: coloro che hanno ancora lacune significative nella preparazione non potranno neppure sedersi al cospetto della commissione. Nell’estate 2009 cambierà anche l’articolazione dei 100 punti da attribuire all’esame finale: dagli attuali 20 punti di credito scolastico si passerà a 25, mentre al colloquio saranno attribuiti al massimo 30 punti (per quest’anno e il prossimo restano 35). Nulla di nuovo per gli scritti: 45 punti complessivamente da assegnare alle tre prove scritte.
I numeri. Quest’anno, l’esame di stato vede ai nastri di partenza un esercito di studenti, 497.253 per l’esattezza, che verranno esaminati da oltre 105 mila prof. A vigilare che tutto avvenga secondo le regole ci saranno oltre 12 mila presidenti di commissione. La pattuglia più numerosa, con oltre 208 mila alunni, è quella dei liceali (classico, scientifico e socio-psicopedagogico) seguita dagli studenti degli istituti tecnici (193 mila) e dei professionali, 85 mila. Oltre 31 mila i candidati con una preparazione ’fai da te’che cercheranno di acciuffare il diploma da esterno, senza cioè avere seguito neppure un giorno di lezione.
Il messaggio. La riforma Fioroni degli esami di Stato è stata improntata sulla serietà di una prova che nel lustro Berlusconiano aveva perso parecchia credibilità. "Ho potuto constatare parecchia consapevolezza da parte dei ragazzi - dice Mariangela Bastico, vice ministro della Pubblica istruzione - L’esame tende a valorizzare le conoscenze e le competenze dei ragazzi ma non sarà una corsa ad ostacoli". Niente trabocchetti e tranelli, insomma. Niente prove scritte superdifficili o inconsuete, sembra di capire.
LO SPECIALE MATURITA’ DI REPUBBLICA.IT
* la Repubblica, 12 giugno 2007.
Maturità, il trionfo dei videofonini
(22 giugno 2007)
Nonostante i buoni propositi ministeriali, i cellulari con telecamera restano sui banchi degli esami. E dopo 24 ore, i filmati finiscono su internet
La nuova maturità non avrà quizzone
Inglese, Invalsi e seconda prova multidisciplinare
Più peso al triennio, cambia il calcolo del voto.
Ecco come cambia
di Giuseppe Alberto Falci (Corriere della Sera, 31.08.2018)
All’avvio della stagione scolastica gli studenti che inizieranno il quinto anno delle scuole superiori si ritroveranno un nuovo esame Maturità come ridisegnato dai decreti attuativi della riforma «Buona Scuola». Diverse le novità che accompagneranno l’estate 2019 dei ragazzi dei licei e degli istituti superiori.
La più significativa è rappresentata dall’abolizione della terza prova, il quizzone multidisciplinare che fin dalla sua entrata in vigore nel 1998 è stato l’incubo di milioni di studenti. La terza prova era articolata su più materie, con una durata e uno svolgimento diverso a seconda delle scuole. Lo scopo era quello di accertare le «conoscenze, competenze e capacità acquisite dal candidato, nonché le capacità di utilizzare e integrare conoscenze e competenze relative alle materie dell’ultimo anno di corso, anche ai fini di una produzione scritta, grafica o pratica». Dal prossimo esame niente più quizzone. Si ritorna al passato: due prove scritte così come era previsto prima della riforma firmata Luigi Berlinguer.
Si saprà solo a metà settembre quali saranno le modalità delle due prove scritte. La seconda prova sarà multidisciplinare - per esempio matematica e fisica allo Scientifico - in alcuni indirizzi e rimarrà come è adesso in altri. Per la prima prova ha lavorato la commissione guidata dal linguista Luca Serianni, il quale si dice convinto che al tema si potrebbe affiancare «una prova di comprensione del testo» per «verificare la capacità di comprensione anche di testi contemporanei: si potrebbe pensare a un breve riassunto, in aggiunta al tema o a delle domande a scelta», così come succede già per l’altra prova, quella di matematica.
Un’altra novità sarà l’obbligatorietà della prova Invalsi. Il test, che oltre al questionario d’italiano e matematica prevedrà anche l’inglese con tanto di certificazione del livello raggiunto, dovrà essere svolto durante il quinto anno, in un periodo compreso tra il 4 e il 30 marzo 2019. Tuttavia il voto dell’Invalsi non peserà sulla media degli studenti né sul voto d’esame. Diventerà invece oggetto di valutazione in sede di esame l’attività di «alternanza scuola lavoro». Anche se il ministro Bussetti toglie centralità ai progetti ed è pronto a ridurne drasticamente l’impatto oltre che le ore durante l’anno.
Dal prossimo giugno sarà invece dirimente avere la sufficienza in tutte le materie. Nessuna esclusa. Solo in via eccezionale si potrà contemplare una lieve insufficienza, motivata dal consiglio di classe, e di cui si terrà conto nella tabella dei crediti. Già, i crediti. Anche qui via libera a una modifica. Peserà maggiormente il rendimento dell’intero triennio, circa il doppio rispetto a quanto era previsto con il vecchio esame. In sostanza, fatto 100 il massimo dei voti, il numero dei crediti passerà da 25 a 40, che saranno così ripartiti: 12 per il terzo anno, 13 per il quarto e 15 per il quinto. E ancora: gli studenti non dovranno più presentarsi in sede di esame con la mappa concettuale né tantomeno con la tesina, strumenti che in questi anni sono stati entrambi utili ai ragazzi per rompere il ghiaccio con i membri della commissione.
Ma non si ferma qui la nuova maturità. Entra in campo il curriculum scolastico. In sostanza, una volta completato il ciclo di studi verrà allegato al diploma un documento che conterrà le discipline comprese nel piano di studi appena concluse, le competenze acquisite, le conoscenze e le abilità anche professionali, e infine i livelli di apprendimento conseguiti nelle prove scritte.
In questo modo gli studenti avranno in mano un vero e proprio curriculum utile ai colloqui di lavoro e anche all’accesso alle università.
Maturità per oltre 500mila studenti
Lo speciale
di Redazione ANSA *
ROMA. Rush finale per la #Maturità2018, con una conferma che non farà piacere agli oltre 500mila studenti che il 20 giugno inizieranno con la prima prova: all’esame non saranno ammessi tablet né cellulari. E’ quanto prevede la circolare sugli adempimenti tecnici emanata dal Miur. Circolare che conferma il "divieto tassativo per maturande e maturandi, nei giorni delle prove scritte, di utilizzare cellulari, smartphone, PC e qualsiasi altra apparecchiatura elettronica in grado di accedere alla rete o riprodurre file e immagini, pena l’esclusione dall’esame".
Dallo scorso anno, come ricordato anche nell’Ordinanza del 2 maggio, vengono fornite indicazioni sull’uso delle calcolatrici scientifiche e/o grafiche nella seconda prova. Quelle ammissibili sono state rese note con una circolare di marzo e chi vorrà usarle dovrà consegnarle il giorno della prima prova scritta per consentire alla commissione d’esame i necessari controlli. Nei giorni della prima, della seconda e dell’eventuale quarta prova scritta, quelle inviate con plico telematico, fino all’avvenuta stampa delle tracce, l’accesso a internet sarà riservato ai computer utilizzati dal dirigente scolastico o da chi ne fa le veci, dal direttore dei servizi generali e amministrativi (se autorizzato dal dirigente), dal referente o dai referenti di sede.
Sono previste modalità speciali per l’invio, mediante plico telematico o, in via eccezionale, cartaceo, delle prove per candidate e candidati con disabilità visive e per coloro che sostengono l’esame presso sezioni carcerarie od ospedaliere. Ad oggi sono 509.307 gli studenti iscritti all’esame, fatti salvi gli esiti degli scrutini finali. Di questi, 492.698 sono candidati interni. Sono 25.606 sono le classi coinvolte nell’Esame, 12.865 le commissioni.
La prima riunione plenaria delle commissioni è fissata per lunedì 18 giugno, alle ore 8.30.
La prima prova scritta, italiano, avrà luogo mercoledì 20 giugno 2018 alle ore 8.30, per una durata massima di 6 ore.
La seconda prova è in calendario giovedì 21 giugno alle ore 8.30. La durata dipende dalle discipline che caratterizzano gli indirizzi ed è variabile dalle 4 alle 8 ore, tranne che per alcuni indirizzi, come i Licei musicali, coreutici e artistici, dove la prova può svolgersi in due o più giorni.
La terza prova, assegnata da ciascuna commissione d’esame, è in calendario lunedì 25 giugno, a partire dalle ore 8.30.
La quarta prova, che si effettua nei Licei e negli Istituti tecnici presso i quali sono presenti i progetti sperimentali di doppio diploma italo-francese Esabac ed Esabac Techno e nei Licei con sezioni ad opzione internazionale spagnola, tedesca e cinese, è programmata per giovedì 28 giugno alle 8.30.
Le studentesse e gli studenti candidati per gli indirizzi di studio Esabac sono 7.688, tutti interni, seguiti da 283 commissioni. Per gli indirizzi di studio Esabac Techno le candidate e i candidati sono 327, tutti interni, seguiti da 20 commissioni.
Rivoluzione a Maturità e licenza media, laurea per gli asili, sostegno ai disabili: le novità per la scuola
I contenuti delle 8 deleghe approvate per completare la riforma. Novità anche per il diritto allo studio, la rivoluzione del punteggio finale dei maturandi, l’estesione dei servizi all’infanzia
di SALVO INTRAVAIA *
ROMA - Sabato scorso, nella tarda mattina, il governo ha approvato in prima battuta 8 delle 9 deleghe previste dalla Buona scuola. Un provvedimento che arriva il penultimo giorno utile prima della scadenza: la legge 107/2015 dava al governo 180 giorni di tempo dal 16 luglio 2015. Ecco tutte le novità.
Valutazione e nuovi esami di maturità. E’ forse la delega con le novità più seguite da genitori e studenti. Nel 2018, gli esami di maturità contempleranno soltanto due scritti, Italiano e prova di indirizzo. Salterà la terza prova scritta, quella confezionata lo stesso giorno dalla commissione esaminatrice. E verrà rivoluzionato anche il punteggio finale, che resterà in centesimi, attribuendo un peso maggiore alla carriera scolastica che oggi vale 25 punti di credito. Dall’anno prossimo la carriera scolastica, con le attività di alternanza scuola-lavoro, peserà per 40 punti. Gli altri due scritti e il colloquio varranno 20 punti ciascuno. La commissione esaminatrice resta mista: tre membri interni, tre commissari esterni e un presidente, anche questo esterno. E all’ultimo anno gli studenti dovranno obbligatoriamente (pena l’esclusione dall’esame di maturità) sostenere una prova nazionale Invalsi di Italiano, Matematica e Inglese.
Cambia anche l’esame di terza media: tre prove scritte (Italiano, Matematica e lingua straniera) e un colloquio, in luogo delle sei prove scritte di oggi. Perché la prova Invalsi di Italiano e Matematica, che rientrava nell’esame finale, verrà spostata in un altro momento dell’anno e uscirà dalla valutazione finale. Ma sarà obbligatorio svolgerla per l’ammissione agli esami. In forse le novità sulla valutazione della condotta, che dovrebbe essere espressa sulla base di indicatori nazionali relativi allo sviluppo delle competenze personali, sociali e di cittadinanza.
Da zero a sei anni. Quella sul segmento che contempla i più piccoli, da zero a sei anni di età, è la delega che si pone come obiettivo di estendere i servizi all’infanzia: asilo nido, da zero a tre anni, e scuola dell’infanzia, da tre a sei anni. L’offerta comunale di posti per gli asili-nido è oggi irrisoria, inferiore al 15 per cento, e la delega si prefigge di arrivare entro un numero ragionevole di anni al 33 per cento in almeno il 75 per cento dei comuni e di estendere al 100 per cento la fruizione della scuola dell’infanzia, oggi al 94 per cento. Per centrare l’obiettivo, è previsto un fondo da 229 milioni all’anno da distribuire agli enti locali per estendere i servizi. E toccherà al ministero dell’Istruzione coordinare l’articolato sistema di nidi, micro-nidi e sezioni primavera locali attraverso i Poli per l’infanzia, finanziati da fondi Inail da 150 milioni all’anno, che avranno il compito di potenziare la ricettività dei servizi e sostenere la continuità del percorso educativo e scolastico dei bambini e delle bambine. Obiettivi e funzioni dei servizi per l’infanzia verranno determinati a livello centrale, così come la partecipazione economica da parte delle famiglie. E per lavorare nei nidi occorrerà essere in possesso della laurea triennale.
Diritto allo studio. Dopo oltre 70 anni dalla sua nascita arriva il provvedimento che applica l’articolo 34 della Costituzione: "I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso". Le agevolazioni (e gli esoneri) per i capaci e i meritevoli riguardano trasporti, borse di studio, tasse scolastiche, istruzione domiciliare, libri di testo e il potenziamento della Carta dello studente. Per il welfare dello studente sono previsti 10 milioni all’anno e dal 2018/2019 gli studenti delle quarte classi delle superiori verranno esonerati totalmente dal pagamento delle tasse scolastiche. Dall’anno successivo, la misura interesserà anche i ragazzi di quinta.
Inclusione scolastica. Si tratta di uno degli interventi più delicati: la riforma di un vero e proprio fiore all’occhiello dell’istruzione italiana, risalente a 25 anni fa. Il sostegno ai disabili, ma non solo (la delega si occuperà anche dell’inserimento degli alunni con Disturbi specifici dell’apprendimento (Dsa) e Bes, con Bisogni educativi speciali) richiederà meno tempo, meno burocrazia per assegnare le risorse (docenti e altre professionalità) alle scuole e assicurerà una maggiore continuità didattica. Ma anche docenti più preparati. Si parte da 200mila alunni disabili, più una vasta platea di alunni disgrafici e dislessici. Cambierà anche l’iter per la certificazione della disabilità - che oggi richiede diversi mesi - semplificata e accelerata attraverso la modifica della commissione medica che certifica l’handicap e la variazione dei criteri stessi della certificazione. Sarà la scuola la scuola che elaborerà il Progetto educativo individuale dell’alunno per l’assegnazione delle risorse. E non sarà solo la gravità della disabilità a determinare le risposte offerte alle alunne e degli alunni dalle istituzioni. Infine, le classi prime di ogni ciclo e le sezioni di scuola dell’infanzia frequentate da soggetti disabili non potranno avere più di 22 alunni.
Le nuove regole per salire in cattedra. L’attuale percorso per insegnare alla media è al superiore è alla sua terza modifica. Con la delega sulla formazione iniziale il governo intende accorciare i tempi, per portare in cattedra insegnanti più giovani, e incrementare il livello di formazione dei futuri prof. Occorreranno 5 anni di laurea magistrale abilitante a numero chiuso. Dopo la laurea sarà possibile partecipare ad un concorso e chi lo supererà si inserirà in un percorso di formazione di tre anni, due dei quali fatti anche a scuola. Il percorso si concluderà, dopo il terzo anno, con l’assunzione a tempo indeterminato.
Promozione e valorizzazione della cultura umanistica. Una delega ad hoc riguarda la promozione della cultura umanistica, in crisi non solo in Italia di fronte ai colpi della cultura scientifica e tecnologica. La Buona scuola, spiegano dal Miur, al centro il made in Italy. E verranno potenziate nei prossimo mesi anche musica e danza, teatro e cinema, pittura, scultura, grafica delle arti decorative e design e scrittura creativa saranno solo alcune delle arti. "Il patrimonio culturale e artistico italiano può essere occasione di crescita per l’Italia se le nuove generazioni sapranno coniugare tradizione e innovazione", continuano da viale Trastevere. Per questa ragione le scuole saranno aperte a contributi esterni per sostenere la cultura umanistica.
La riforma degli istituti professionali. In Meno di dieci anni, gli istituti professionali sono alla loro seconda riforma degli ordinamenti. Ecco perché. Occorre, secondo il governo, "innovare la loro offerta formativa, superando l’attuale sovrapposizione con l’istruzione tecnica, rispondendo anche alle esigenze delle filiere produttive del territorio". La durata dei percorsi professionali sarà sempre di 5 anni, un biennio e un triennio, e gli indirizzi passeranno da 6 a 11: Servizi per l’agricoltura, lo sviluppo rurale e la silvicoltura; Pesca commerciale e produzioni ittiche; Artigianato per il Made in Italy; Manutenzione e assistenza tecnica; Gestione delle acque e risanamento ambientale; Servizi commerciali; Enogastronomia e ospitalità alberghiera; Servizi culturali e dello spettacolo; Servizi per la sanità e l’assistenza sociale; Arti ausiliarie delle professioni sanitarie: odontotecnico; Arti ausiliarie delle professioni sanitarie: ottico. Rafforzate le attività di laboratorio e l’alternanza scuola-lavoro. E si partirà dal 2018/2019.
La riforma delle scuole italiane all’estero. Per promuovere la cultura italiana verranno riformate anche le scuole all’estero per allinearle alle novità introdotte dalla Buona scuola. Tra i diversi interventi, per evitare un periodo troppo lungo di distacco dal sistema nazionale, verrà ridotto il periodo massimo di permanenza all’estero dei docenti italiani da 9 a 6 anni. E sono previste "maggiori e nuove sinergie con istituzioni ed enti che promuovono e diffondono la nostra cultura nel mondo", concludono dal ministero.
* la Repubblica, 16 gennaio 2017 (ripresa parziale).
Materie maturità 2016: greco al Classico, matematica allo Scientifico. Ecco tutte le prove
Discipline turistiche e aziendali negli Istituti tecnici per il Turismo, Tecnica di produzione e di organizzazione negli Istituti professionali di indirizzo Produzioni industriali e artigianali
di Redazione Ansa *
ROMA. Greco al Liceo Classico e Matematica allo Scientifico: il Miur ha pubblicato l’elenco completo delle materie scelte per la seconda prova scritta della Maturità 2016 con un video del Ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, pubblicato sulla pagina Facebook del ministero. Tra le altre: discipline turistiche e aziendali negli Istituti tecnici per il Turismo, tecnica di produzione e di organizzazione negli Istituti professionali di indirizzo Produzioni industriali e artigianali, tecniche della danza al Liceo coreutico, teoria, analisi e composizione al Liceo Musicale. Sulla pagina del sito del Miur dedicata all’Esame di Stato è disponibile l’elenco di tutte le materie. È disponibile anche l’elenco delle discipline affidate a commissari esterni.
La Maturità 2016 comincerà mercoledì 22 giugno, con la prova di Italiano. Il 23 giugno sarà la volta della seconda prova scritta, nella materia caratterizzante ciascun indirizzo. I LICEI: le materie per la seconda prova sono: Greco al Classico, Lingua straniera al Liceo linguistico, Matematica allo Scientifico (anche nell’opzione Scienze applicate), Scienze Umane per l’omonimo Liceo, Diritto ed economia politica al Liceo delle Scienze Umane - opzione Economico sociale, Discipline artistiche e progettuali caratterizzanti l’indirizzo di studi all’Artistico, Teoria, analisi e composizione al Musicale e Tecniche della danza al Coreutico.
GLI ISTITUTI TECNICI: tra le materie scelte per i Tecnici, Economia aziendale per l’indirizzo Amministrazione, Finanza e Marketing, Discipline turistiche e aziendali per il Turismo, Meccanica, macchine ed energia per l’indirizzo Meccanica, Meccatronica ed Energia, Struttura, costruzione, sistemi impianti del mezzo per l’indirizzo Trasporti e Logistica.
GLI ISTITUTI PROFESSIONALI: fra le discipline che saranno proposte agli studenti dei Professionali, Scienza e cultura dell’alimentazione per l’indirizzo Servizi enogastronomia e ospitalità alberghiera, Tecniche professionali dei Servizi commerciali per l’indirizzo Servizi commerciali, Tecnica di produzione e di organizzazione per l’indirizzo Produzioni industriali e artigianali. Sulla pagina del sito del Miur dedicata all’Esame di Stato è disponibile l’elenco di tutte le materie. È disponibile anche l’elenco delle discipline affidate a commissari esterni. Quest’anno saranno infine 211 gli istituti coinvolti nel Progetto Esabac, per il rilascio del doppio diploma italiano e francese.
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ANSA 28 gennaio 2016 (ripresa parziale).
Maturita’, ecco tutte le materie
La prima prova il 19 giugno *
Latino al Liceo classico; Matematica al Liceo scientifico; Lingua straniera al Liceo linguistico; Pedagogia al Liceo pedagogico; Disegno geometrico, Prospettiva, Architettura al Liceo artistico; Economia aziendale ai Ragionieri, Tecnologia delle costruzioni ai Geometri; Alimenti e alimentazione all’Istituto professionale per i servizi alberghieri e della ristorazione.
Sono queste alcune delle materie scelte per la seconda prova scritta degli Esami di Stato 2013 e contenute nel decreto firmato dal ministro Francesco Profumo, che individua, tra l’altro, anche le materie assegnate ai commissari esterni.
Il decreto, per la prima volta protocollato attraverso una procedura informatica e non più cartacea, è ora in via di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
Le prove scritte dell’Esame di Stato dell’anno scolastico 2012/2013 si terranno il 19 giugno (prima prova) e 20 giugno (seconda prova).
Licei: Liceo classico: Latino; Liceo scientifico: Matematica; Liceo linguistico: Lingua straniera; Liceo pedagogico: Pedagogia; Liceo artistico: Disegno geometrico, Prospettiva, Architettura.
Istituti tecnici e professionali - Sono state scelte materie che, oltre a caratterizzare i diversi indirizzi di studio, hanno una dimensione tecnico-pratico-laboratoriale. Per questa ragione la seconda prova può essere svolta, come per il passato, in forma scritta o grafica o scritto-grafica o scritto-pratica, utilizzando, eventualmente, anche i laboratori dell’istituto.
Le materie scelte per alcuni indirizzi sono: Istituto tecnico commerciale (ragionieri): Economia aziendale; Istituto tecnico per geometri: Tecnologia delle costruzioni; Istituto tecnico per il turismo: Lingua straniera; Istituto professionale per i servizi alberghieri e della ristorazione: Alimenti e alimentazione; Istituto professionale per i servizi sociali: Psicologia generale e applicata; Istituto professionale per Tecnico delle industrie meccaniche: Macchine a fluido. Settore artistico (licei e istituti d’arte) - La materia oggetto di seconda prova ha carattere progettuale e laboratoriale (architettura, ceramica, mosaico, marmo, oreficeria ecc.) e si svolge in tre giorni.
ESAMI
Maturità, scelte le materie della seconda prova Latino al Classico, matematica allo Scientifico
L’annuncio, come l’anno scorso, è stato dato dal ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini dal suo canale su Youtube. Le prove scritte si terranno il 22 e il 23 giugno *
ROMA - Latino al Classico, matematica allo Scientifico, lingua straniera al liceo Linguistico: sono alcune delle materie scelte dal ministero dell’Istruzione per la seconda prova scritta all’esame di maturità 2011. Le materie, come l’anno scorso, sono state annunciate dal ministro Maria Stella Gelmini, dal suo canale su Youtube.
Padagogia è la materia scelta dal ministero dell’Istruzione per la seconda prova dei maturandi del liceo Pedagogico. Per gli studenti del liceo Artistico è invece stato scelto disegno geometrico, prospettiva e architettura. Per quanto riguarda gli istituti tecnici e professionali, ha aggiunto Gelmini, le materie scelte sono: economia aziendale per l’istituto tecnico commerciale; costruzioni per l’istituto tecnico per geometri; tecnica turistica per l’istituto tecnico per il turismo; alimenti e alimentazione per l’istituto professionale per i servizi alberghieri e della ristorazione; tecnica amministrativa per l’istituto professionale per i servizi sociali. Infine, macchine a fluido è la materia stabilita per l’istituto professionale per tecnico delle Industrie meccaniche. Per gli istituti tecnici e professionali sono state scelte materie "che, oltre a caratterizzare i diversi indirizzi di studio, hanno una dimensione tecnico-pratico-laboratoriale", spiega poi una nota del Miur. Per questa ragione la seconda prova può essere svolta, come per il passato, in forma scritta o grafica o scritto-grafica o scritto-pratica, utilizzando, eventualmente, anche i laboratori dell’istituto", spiegano dal Ministero nel comunicato che ha seguito il video del ministro.
Per il settore artistico (licei e istituti d’arte) la materia di seconda prova ha carattere progettuale e laboratoriale (architettura, ceramica, mosaico, marmo, oreficeria ecc.) e si svolge in tre giorni.
Si svolgono per la prima volta gli esami per le classi coinvolte nel progetto Esabac, finalizzato al rilascio del doppio diploma italiano e francese e attuato sulla base dell’accordo italo-francese sottoscritto il 24 febbraio 2009.
Le prove scritte si terranno il 22 giugno (prima prova) e il 23 giugno (seconda prova). Per la data della terza prova bisognerà aspettare un successivo decreto ministeriale. Tendenzialmente dovrebbe svolgersi lunedì 27 giugno.
* la Repubblica, 31 gennaio 2011
* YOUTUBE
http://tv.repubblica.it/copertina/maturita-la-gelmini-annuncia-le-materie-su-youtube/60996?video=&ref=HRER1-1
Fatte le commissioni i nomi sono online
Il cervellone del ministero ha scelto i docenti. Gli esami interessano mezzo milione di ragazzi e impegneranno circa 140 mila insegnanti
di SALVO INTRAVAIA *
Ecco le commissioni della maturità. Il ministero dell’Istruzione, questa mattina, ha messo in linea i nominativi dei docenti scelti dal cervellone di viale Trastevere per i prossimi esami. Inizialmente gli elenchi delle singole commissioni erano consultabili soltanto dalle segreterie scolastiche, poi tutti i nominativi dei presidenti e dei commissari esterni sono diventati disponibili attraverso il motore di ricerca avviato sul sito www.istruzione.it. Quello delle commissioni, dopo il rito delle materie oggetto della seconda prova scritta e affidate ai commissari esterni, è l’atto più atteso da studenti e famiglie. Dare un volto e un nome ai docenti che condurranno l’esame orale in tre e che correggeranno una delle due prove scritte per i ragazzi è molto importante.
Come saranno? "Umani" o "cattivi"? "Quali sono gli argomenti che chiedono sempre"? E "che tipo sarà il presidente"? "Ci aiuterà a superare i momenti di paura?". "E se mi capita di bloccarmi agli orali, mi daranno una mano?". Ecco una piccola lista di domande ricorrenti che assillano i 500 mila ragazzi alle prese con la preparazione agli esami. Dubbi che potranno essere chiariti definitivamente soltanto il 22 giugno, data dello scritto di Italiano. Nel frattempo, i più cominceranno a chiedere in giro, o attraverso la Rete, notizie sui cosiddetti "stranieri". E alcune notizie arrivano anche dagli stessi membri interni che spesso conoscono i colleghi "esterni". Da tre anni, le commissioni degli esami di maturità sono ritornate ad essere miste: tre commissari interni, tre esterni e un presidente, pure esterno.
La truppa che condurrà tutte le fasi degli esami è composta da circa 140 mila docenti: 84 mila membri interni, già nominati dai consigli di classe, 42 mila commissari esterni provenienti il più delle volte dalle scuole della stessa provincia, e 14 mila presidenti di commissione. Sono infatti poco più di 28 mila le classi di scuola statale e paritaria che sosterranno gli esami. La lotteria dei nominativi "esterni" per il liceo classico prevede Greco, che corregge la versione, Matematica e Scienze naturali. Allo scientifico, i ragazzi si troveranno di fronte a volti sconosciuti quando si tratterà di Inglese e Filosofia e al momento del compito di Italiano.
* la Repubblica, 25 maggio 2010
IL CASO
"Ora di religione nel credito"
Gelmini esulta per la sentenza
La notizia della decisione dei giudici diffusa dal ministero di viale Trastevere. Cambia la valutazione alla vigilia degli scrutini
di SALVO INTRAVAIA
LA Religione contribuirà alla determinazione del credito scolastico. Ne dà notizia lo stesso ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, che dichiara: il "Consiglio di Stato accoglie le nostre posizioni". Il ministro "accoglie con soddisfazione la notizia", in quanto i giudici amministrativi ribaltano la sentenza del Tar Lazio che la scorsa estate bloccò le ordinanze emanate dall’ex ministro, Giuseppe Fioroni, nelle quali si afferma che anche la Religione cattolica contribuisce alla dote in punti che i ragazzi raccolgono nell’ultimo triennio in vista della maturità.
Il Consiglio di stato "ha riconosciuto la legittimità - continua viale Trastevere - delle ordinanze nelle quali si stabiliva che ai fini dell’attribuzione del credito scolastico, determinato dalla media dei voti riportata dall’alunno, occorreva tener conto anche del giudizio espresso dal docente di religione". Il perché è presto detto. "Il Consiglio di Stato infatti ha stabilito che, nel caso l’alunno scelga di avvalersi di questo insegnamento, la materia diventa per lo studente obbligatoria e concorre quindi all’attribuzione del credito scolastico".
Con la sentenza numero 7076 dello scorso mese di agosto il Tar Lazio accolse i ricorsi presentati, a partire dal 2007, da alcuni studenti, supportati da diverse associazioni laiche e di confessioni religiose non cattoliche, che chiedevano appunto l’annullamento delle ordinanze ministeriali firmate da Fioroni e adottate durante gli esami di Stato del 2007 e 2008. In quell’occasione manifestò il suo dissenso la parlamentare del Pd, Paola Binetti, che adesso si prende la sua rivincita. Cosa accadrà adesso?
L’anno scolastico è agli sgoccioli e, durante gli scrutini, i Consigli di classe dovranno attribuire il credito scolastico (8 punti per la terza, 8 per la quarta e 9 per la quinta) in vista degli esami di stato. Secondo quanto comunicato dal ministero, il giudizio dei prof di Religione dovrebbe concorrere alla determinazione del credito, ma solo per chi si avvale di questo insegnamento. Coloro che non seguono le lezioni di religione, ovviamente, non avranno né giudizio né credito. Sarà nei prossimi giorni lo stesso ministero a chiarire le modalità di applicazione del provvedimento.
* la Repubblica, 10 maggio 2010
Ansa» 2009-07-13 15:07
MATURITA’: 3.000 BOCCIATI IN PIU’ RISPETTO AD ANNO SCORSO
ROMA - Giro di vite nella scuola italiana. Alle superiori, ma non solo. Se, infatti, il numero dei maturandi che non ce l’hanno fatta a prendere il diploma dovrebbe raggiungere quest’anno quota 15.000, con 3.000 "non maturi" in più rispetto al 2008, anche alle medie le valutazioni degli insegnanti sono state contraddistinte da un maggior rigore: i non ammessi sono aumentati di circa 12 mila unità e di questi circa 3.000 sono stati bocciati per il 5 in condotta.
IN 15.000 NON ’PASSANO’ ESAME MATURITA’: L’anno scorso i bocciati all’esame di Stato della scuola secondaria di secondo grado furono il 2,5% del totale, cioé circa 12mila. Quest’anno, se fossero confermati i dati non ancora definitivi rilevati dal ministero dell’Istruzione, il 3,1% degli studenti non dovrebbe ottenere il diploma, circa 3000 studenti in più del 2008. In totale sarebbero quindi in 15.000 a non superare l’esame. Inoltre, sulla base di un campione già significativo, risulta che è in aumento il numero dei non ammessi, sia alle superiori sia alle medie. E cresce pure il numero degli studenti che alle superiori sono stati sospesi e che dovranno, quindi, recuperare a settembre le insufficienze riportate al termine di questo anno scolastico per essere ammessi al prossimo.
ALLE MEDIE 3.000 BOCCIATI PER 5 IN CONDOTTA: Alle medie si dovrebbe registrare un aumento di circa 12 mila studenti non ammessi rispetto al 2008 e di questi circa 3.000 sono stati bocciati per l’insufficienza nel voto in condotta. Sono raddoppiati, inoltre, gli studenti non ammessi all’esame di terza media: 4,4%, rispetto al 2,1% dello scorso anno
ALLE SUPERIORI IMPENNATA STUDENTI CON DEBITI: Un lieve aumento dei non ammessi si registra rispetto al 2008 anche nella scuola superiore dove è invece in forte crescita il numero degli alunni sospesi: circa 30.000 studenti in più dell’anno scorso, infatti, hanno riportato almeno una insufficienza che dovranno recuperare entro l’inizio del prossimo anno scolastico.
NEI PROFESSIONALI IL PICCO DEI BOCCIATI: Il maggior numero di bocciati si registra negli istituti professionali, dove il 23% degli studenti non è stato ammesso all’anno successivo. Seguono gli istituti tecnici con il 16,3% e l’istruzione artistica con il 16%. I più bravi sono i ragazzi del liceo classico con il 4,8% dei non ammessi, seguiti degli studenti del liceo scientifico (6,6%) e dai ragazzi del liceo linguistico (5,1%). E’ agli istituti tecnici, invece, che si registra il più alto numero di studenti sospesi (31,6%), seguiti dall’istruzione artistica (31,1% degli studenti) e dagli studenti degli istituti professionali (30,8%). Dovranno recuperare una o più insufficienze a settembre il 22% degli studenti del liceo classico, il 25,4% dei ragazzi dello scientifico e il 24,7% del linguistico.
NEI LICEI MINOR NUMERO DI 5 IN CONDOTTA: Nella scuola superiore circa 6.500 studenti sono stati bocciati per l’insufficienza in condotta e di questi circa la metà (3.000) sono studenti degli Istituti professionali. E’ nei licei - classico, scientifico e linguistico - che si registra il numero più basso di studenti con 5 in condotta (solo lo 0,1% degli studenti), mentre lo 0,4% gli alunni degli istituti tecnici e dell’Istruzione artistica non è stato ammesso all’anno successivo per aver riportato un’insufficienza nella valutazione del comportamento.
La Stampa, 23/6/2009 (18:44)
Maturità, è boom di non ammessi
I dati dal ministero dell’Istruzione: niente esame per 29 mila studenti
ROMA. Sfiorano quota 29 mila i non ammessi alla prossima maturità. Secondo fonti ministeriali la percentuale dei ragazzi che non hanno ottenuto il via libera per sostenere l’esame di Stato che conclude il ciclo delle superiori è decisamente lievitato.
Alla sforbiciata hanno contribuito le nuove regole introdotte: quest’anno, infatti, per accedere al più importante appuntamento del percorso scolastico, i ragazzi hanno dovuto conseguire nello scrutinio finale almeno la media del sei, calcolata comprendendo anche il voto sul comportamento. E per chi ha avuto il 5 in condotta niente ammissione all’esame di Stato. L’anno scorso i non ammessi all’esame di maturità furono circa 22.000. Si registra, dunque, un aumento di 7.000 studenti - equivalente all’ incirca al 30 per cento - fermati dai propri insegnanti prima ancora di arrivare davanti ai temuti commissari d’esame.
Per oltre 500mila studenti invece la "Notte prima degli esami" è alle porte. Il 25 giugno, infatti, si partirà con la prima prova scritta, uguale per ogni istituto superiore. Su blog e siti dedicati agli studenti il tam tam sull’esame di Stato aumenta: sempre numerosissimi quelli che si affidano al Web per avere consigli su metodo di studio e look da adottare, per trovare conforto e per scovare qualche indiscrezione sulle possibili tracce. La prima prova resta identica agli scorsi anni: analisi di un testo letterario, saggio breve o articolo di giornale, tema storico e tema generale. E allora, puntuale come ogni anno, ecco arrivare il cliccatissimo totoesame; per l’analisi del testo c’è chi ipotizza Dante o Verga, tra gli argomenti di attualità i maturandi si aspettano una traccia sulla crisi economica mondiale oppure sull’elezione storica di Barack Obama, legata all’anniversario dei 60 anni della Dichiarazione dei Diritti umani, ma anche la guerra in Medioriente, la diffusione dei social network, l’eutanasia legata al caso Englaro o la condizione delle donne di oggi, con riferimenti ai vari episodi di violenza della cronaca italiana.
Ma i maturandi 2009 non scordano neanche le ricorrenze di quest’anno: ed ecco spuntare i 20 anni dalla caduta del muro di Berlino, i 100 dal nobel per la fisica a Marconi e quelli dalla pubblicazione del Manifesto del Futurismo, sino ai 10 anni dalla nascita dell’euro. Ogni traccia ipotizzata diventa plausibile, ma c’è sempre chi sottolinea che il primo ad essere d’accordo con le ’scommessè degli studenti deve essere il ministero della Pubblica Istruzione. Subito dopo arrivano la seconda e la terza prova scritta, la cosiddetta prova di indirizzo, e il "quizzone", un questionario a carattere pluridisciplinare con massimo cinque materie dell’ultimo anno di studio e non meno di quattro. Sia la prima che la seconda prova sono preparate direttamente dal ministero dell’Istruzione, la terza dalle singole commissioni. Al termine delle prove scritte si passerà al colloquio orale, dove anche quest’anno si potrà presentare una tesina. Il voto finale resta espresso in 100esimi: rispetto agli scorsi anni il credito scolastico di base è di 25 punti e non di 20, invariati i punteggi per la prima, la seconda e la terza prova, tutte da un massimo di 15 punti ciascuna, e il colloquio orale darà 30 punti invece di 35. È possibile concedere la lode, a discrezione della commissione, per gli studenti che ottengano il massimo punteggio.
Ansa» 2009-06-20 22:11
MATURITA’: MEZZO MILIONE AI BLOCCHI DI PARTENZA
ROMA - Ultimi giorni di ripasso frenetico per i circa 500 mila studenti che dovranno affrontare quest’anno l’esame di maturità in programma a partire da giovedì 25 giugno. Per accedere al più importante appuntamento del percorso scolastico, quest’anno i ragazzi hanno dovuto conseguire nello scrutinio finale almeno la media del sei, calcolata comprendendo anche il voto sul comportamento. E per chi ha avuto il 5 in condotta niente ammissione all’esame di Stato.
Anche quest’anno saranno, invece, ammessi direttamente alla maturità i cosiddetti "ottisti" e cioé gli studenti che in quarta hanno conseguito 8 decimi in ciascuna materia e nel comportamento e che hanno riportato una votazione non inferiore al 7 in ciascuna disciplina, 8 per la condotta nelle classi seconda e terza. Primo scoglio, come di consueto, sarà lo scritto di italiano, uguale per tutti gli indirizzi, in calendario per il 25 giugno. Sono confermate le tipologie adottate negli anni scorsi e dunque gli studenti potranno scegliere tra l’analisi di un testo letterario, la produzione di un saggio breve o di un articolo di giornale (questi due scelti tra i diversi ambiti di riferimento: storico-politico, socio-economico, artistico-letterario, tecnico-scientifico), il tema di argomento storico o di attualità. Il secondo scritto, diverso da indirizzo a indirizzo (quest’anno al classico è uscito latino) si svolgerà il giorno successivo. L’ultimo scritto, l’ormai collaudato quizzone (definito anche quest’anno collegialmente da ogni commissione) é previsto per il 29 giugno, ma qualora la data coincidesse con il giorno festivo del Santo patrono, come accade ad esempio a Roma, slitterà a martedì 30 giugno. Dopo la correzione degli scritti scatteranno gli orali. La commissione dispone di 45 punti per la valutazione delle prove scritte, ripartiti in parti uguali tra le tre prove: a ciascuna di esse non può essere attribuito un punteggio inferiore a dieci. Per la valutazione del colloquio la commissione dispone di 30 punti invece dei consueti 35 (per la sufficienza il punteggio non può essere inferiore a 20). Per superare l’esame di Stato è sufficiente un punteggio minimo complessivo di 60/100. nel caso di mancato superamento dell’esame nell’albo dell’istituto dovrà apparire la sola edizione "esito negativo". Un esame che potrebbe vedere dai prossimi anni la novità della cosiddetta "prova nazionale Invalsi" (l’Istituto Nazionale per la valutazione del sistema educativo), già sperimentata alle medie. L’annuncio è venuto proprio dal ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini: "La valutazione degli studenti deve essere più oggettiva possibile. Sto valutando - ha detto giovedì il ministro - l’ipotesi di introdurre per gli esami di maturità una prova nazionale sul modello Invalsi, analoga a quella della scuola media. La nuova prova potrebbe essere introdotta, in aggiunta a quelle già esistenti, con l’avvio della riforma della scuola superiore. Credo che sia indispensabile abituare i nostri ragazzi a essere valutati con sistemi internazionali". Ma per quest’anno i maturandi l’hanno evitata.
Sul sito del ministero i nominativi dei commissari esterni e presidenti
che dal 25 giugno sottoporranno all’esame di stato 497 mila studenti
Commissioni, pubblico l’elenco
e si scatena la caccia al prof
di SALVO INTRAVAIA *
Sdoganate le commissioni dei prossimi esami di maturità. Da questa mattina è possibile consultare sul sito del ministero dell’Istruzione (www.istruzione.it) gli attesissimi nominativi dei commissari esterni e dei presidenti degli esami di stato, quelli conclusivi della scuola secondaria di secondo grado. I nominativi degli oltre 75 mila membri interni che comporranno le commissioni giudicatrici sono già noti a ragazzi e genitori da alcune settimane, in quanto designati dagli stessi consigli di classe alcune settimane fa. La curiosità, che turba le notti di migliaia di ragazzi, è per "gli estranei", i docenti provenienti da altre scuole (commissari esterni e presidenti di commissione) che assieme ai membri interni completano le commissioni.
Pochi minuti dopo la pubblicazione dei nominativi, come di consueto, si è scatenata la cacci al prof e l’accesso all’applicazione predisposta da viale Trastevere per consultare le commissioni è off limits. All’inizio degli esami, giovedì 25 giugno con lo scritto di italiano, manca un mese esatto. Come l’anno scorso le commissioni saranno formate da 6 prof, tre interni e tre esterni, e da un presidente di commissione, anche questo esterno. La pattuglia di docenti che saggerà quest’anno la preparazione di circa 497 mila studenti è composta da 125 mila tra professori e presidi.
Ma tutta l’attenzione in queste ore è concentrata sui commissari esterni e sui 12 mila presidenti di commissione. Come saranno i prof che interrogheranno i ragazzi e correggeranno uno o più compiti scritti? E che tipo è il presidente di commissione?, si chiedono mamme e papà. Sono oltre 37 mila i commissari esterni, in genere provenienti da scuole della stessa città o della provincia, che avranno il compito di esaminare gli studenti di due classi. Poco meno di 75 mila i membri interni, cui è affidata invece una sola classe, che dei ragazzi conoscono pregi e difetti.
Da quando l’esame è su tutte le materie dell’ultimo anno, alcune discipline d’esame vengono affidate ai prof esterni, altre ai membri interni. Al classico, per esempio, il latino (oggetto della seconda prova scritta) è di pertinenza del commissario esterno nominato dal ministero. Stesso discorso per la matematica e la filosofia. Tutte le altre materie dell’ultimo anno, italiano e storia, scienze naturali e storia dell’arte sono a carico dei membri interni.
Per tutte le commissioni, il primo appuntamento è fissato per martedì 23 giugno, con prosecuzione il giorno dopo, quando docenti e presidenti si incontreranno per verificare la documentazione dei candidati e definire gli aspetti più importanti dell’esame: vigilanza durante gli scritti, modalità di correzione degli elaborati, tipologia della terza prova e altre questioni tecniche.
* la Repubblica, 26 maggio 2009
I tecnici del ministero pronti a rinviare al prossimo anno scolastico
la decisione di ammettere all’esame solo coloro che hanno 6 in tutte le materie
Maturità, verso uno slittamento
della norma Gelmini su ammissioni
di SALVO INTRAVAIA *
QUEST’ANNO si potrà sostenere la maturità anche con qualche 5. Ma dal 2010 occorrerà avere tutti 6, condotta compresa. E’ ormai questo l’orientamento dei tecnici ministeriali sulle regole relative all’ammissione agli esami di stato 2009. Sulla vicenda che tiene col fiato sospeso 300 mila studenti dell’ultimo anno si aspetta soltanto l’ufficializzazione da parte del ministero dell’Istruzione che dovrebbe arrivare a breve.
Qualche giorno fa, Repubblica ha denunciato la confusione che regna in questo momento sull’accesso agli esami di stato. Ammissione secondo le regole stabilite nel 2007 dall’allora ministro dell’Istruzione, Giuseppe Fioroni, che dovrebbero entrare in vigore proprio quest’anno, o in base al Regolamento-Gelmini in via di approvazione? La confusione è generata dal fatto che, a meno di due mesi dalla conclusione dell’anno scolastico, il ministro Mariastella Gelmini ha dato per certo che "con un solo 5 non sarebbe stato impossibile sostenere gli esami" ma il provvedimento non è pronto e rischia di arrivare a pochi giorni dagli esami.
La norma sta ancora effettuando l’iter formale: in questo momento è al consiglio di Stato per il prescritto parere, poi dovrà passare nuovamente dal consiglio dei Ministri ed essere infine firmato dal presidente della Repubblica.
I tecnici del ministero dell’Istruzione sanno che un provvedimento in extremis determinerebbe da parte di coloro che verrebbero eventualmente esclusi dalla maturità per via delle regole nuove, una valanga di ricorsi. Per questa ragione viale Trastevere sarebbe disposto ad un piccolo passo indietro. Con le nuove regole, introdotte dal ministro Gelmini ma non ancora vigenti, potranno accedere alla maturità soltanto coloro che hanno almeno 6 decimi in tutte le discipline. La legge introdotta dal ministro Fioroni due anni fa e in vigore da quest’anno prevede invece che l’ammissione scatta con la media del sei. E siccome alla media concorrono anche il voto di condotta e quello di Educazione fisica si potrà essere ammessi agli esami anche con diversi 5 e qualche 4.
"Il rinvio al prossimo anno delle nuove regole - spiega Francesco Scrima della Cisl scuola - mi sembra, se confermata, una decisione di buon senso. Al contrario si metterebbe in moto un enorme contenzioso". Su 434 mila ragazzi che frequentano l’ultimo anno delle scuole superiori, 300 mila hanno riportato a fine gennaio almeno una insufficienza. Parecchi nel secondo quadrimestre recupereranno ma si stima che almeno in 100 mila potrebbero arrivare allo scrutinio finale con ancora qualche insufficienza. La formula pensata dal ministro Gelmini impedirebbe a parecchi di loro di arrivare agli esami, con la formula Fioroni il via libera scatterebbe per la maggior parte di loro.
* la Repubblica, 7 aprile 2009
Per essere idonei serve la sufficienza in tutte le materie
Ma il "regolamento Gelmini" non c’è
Maturità, il rebus delle ammissioni in 300mila rischiano di stare a casa
di SALVO INTRAVAIA *
ROMA - Caos sulla maturità: quasi 300 mila rischiano di non essere ammessi agli esami. A due mesi dalla conclusione delle lezioni, i ragazzi dell’ultimo anno non sanno ancora con quali regole si giocheranno l’ammissione agli esami di Stato. Le norme varate due anni fa dall’allora ministro della Pubblica istruzione Giuseppe Fioroni, che dovrebbero entrare in vigore proprio quest’anno, o quelle contenute nel Regolamento sulla valutazione degli alunni approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso 13 marzo? Il tutto, mentre il ministero ufficializza il taglio di 42 mila cattedre dal prossimo settembre: 11.300 posti alle superiori, 13 mila alla scuola primaria e oltre 17 mila alle medie dove, secondo la Uil, salteranno 9.500 cattedre di Italiano e 2.500 di Tecnologia.
Pochi giorni fa a Milano, il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini è stata categorica: "Con un 5 non si può essere ammessi agli esami: ci vuole più rigore nella valutazione degli apprendimenti, severità e disciplina nel giudizio sui comportamenti". Tra alunni, genitori e capi d’istituto c’è preoccupazione. E i sindacati consigliano al ministro di rinviare di un anno le novità contenute nel regolamento. "Sarebbe stato meglio definire le regole prima dell’inizio dell’anno scolastico - dice Giorgio Rembado, presidente dell’Associazione nazionale presidi - Del resto, sul regolamento si sono levate critiche di esperti ed esponenti della stessa maggioranza che chiedono il rinvio al prossimo anno delle novità introdotte". A Torino i presidi paventano un’ecatombe, con l’80 per cento di non ammessi nei professionali.
E il direttore dell’Ufficio scolastico del Piemonte, Francesco de Sanctis, annuncia che istituirà una task force per rispondere alle perplessità degli insegnanti. "Sarebbe paradossale cambiare le regole a poche settimane dagli esami", dice Luca De Zolt, portavoce della Rete degli studenti. Ma è anche un esponente della maggioranza a criticare l’operato della Gelmini. Il sottosegretario alla Presidenza del consiglio, Carlo Giovanardi, è piuttosto diretto. "Si può discutere - dice Giovanardi - se ci debba applicare un simile rigore, ma eventualmente deve entrare in vigore quando gli studenti e le famiglie sanno quali sono le regole del gioco e non a partita già iniziata".
Fino al 2008 potevano essere ammessi agli esami tutti, anche coloro che riportavano dei 4. Era il consiglio di classe a valutare l’opportunità di fare sostenere gli esami o meno. La norma di Fioroni prevede invece che per essere ammessi alla maturità occorre la media del 6 ma rischia di essere superata senza mai entrare in vigore. Perché il "regolamento Gelmini" inasprisce ulteriormente le regole: almeno 6 in tutte le materie, condotta compresa. A rischiare sono due ragazzi su tre, i 298 mila studenti che nella pagella del primo quadrimestre hanno collezionato almeno un’insufficienza. Se la norma, come ha ribadito la Gelmini, entrerà in vigore da quest’anno i professori si ritroveranno a risolvere un dilemma: assegnare il "6 politico" a quei ragazzi che vogliono portare agli esami o sbarrare la strada a migliaia di ragazzi? Già lo scorso anno oltre 4 studenti su 100 sono stati fermati prima di presentarsi davanti alla commissione. Ma quest’anno a rischiare sono molti di più.
* la Repubblica, 4 aprile 2009.
In arrivo il regolamento Gelmini che prevede la media del sei per sostenere l’esame
Ma il ministro Giovanardi ne frena l’entrata in vigore: "Siamo già a metà anno"
Maturità, in migliaia a rischio
Slitta il nuovo regolamento?
di SALVO INTRAVAIA *
Migliaia di studenti italiani rischiano di non essere ammessi alla maturità. La novità contenuta nel Regolamento sulla valutazione predisposto dalla Gelmini prevede che per accedere agli esami di stato occorrerà ottenere una valutazione di almeno sei decimi in ogni disciplina, comportamento incluso. Secondo quanto si legge nel documento - che con la firma di Napolitano dovrebbe diventare ufficiale fra pochi giorni - il giro di vite sull’ammissione dovrebbe entrare in vigore già dal prossimo mese di giugno. Ma, dopo le proteste degli studenti, c’è chi all’interno della stessa maggioranza ne chiede lo slittamento di un anno.
A rischiare la non ammissione sono più di quanti non si immagini, basta fare due calcoli. Qualche settimana fa, il ministero dell’Istruzione ha pubblicato i dati sugli esiti del primo quadrimestre con una pioggia di insufficienze in tutte le discipline, Educazione fisica compresa. Ad avere rimediato una o più insufficienze in pagella sono stati 72 ragazzi su 100, un dato di poco superiore a quello dello scorso anno. Quest’anno, i tecnici di viale Trastevere non hanno fornito i numeri relativi alle insufficienze per singolo anno scolastico, ma l’anno scorso sì. E prendendo per buono il dato del 2007/2008, che probabilmente sarà inferiore a quello attuale, si possono fare alcuni conti.
Se i ragazzi del quinto anno con insufficienze in pagella ammontano, come l’anno scorso, al 65 per cento ci vuole poco a comprendere che 282 mila studenti devono mettersi a studiare seriamente se vorranno presentarsi davanti la commissione giudicatrice. E quelli che rischiano seriamente sono almeno 60 mila: coloro che superano l’esame col minimo. Fino al 2008 l’ammissione agli esami di maturità, reintrodotta l’anno prima da Giuseppe Fioroni, era prevista anche per gli studenti con una o più insufficienze. E da quest’anno sarebbe dovuta entrare in vigore la norma che prevede almeno la media del sei: anche dei cinque compensati da alcuni sette, quindi.
Ma con ogni probabilità questa disposizione non farà a tempo ad essere applicata perché verrà superata dal Regolamento-Gelmini che ha già causato qualche mal di pancia. Ieri mattina durante un convegno, il sottosegretario alla Presidenza del consiglio Carlo Giovanardi, smentendo le dichiarazioni di due giorni prima della stessa ministra, ha lasciato intendere che la novità potrebbe slittare di un anno. "Va al Consiglio di stato un regolamento per la scuola che prevede che possa essere ammesso all’esame di maturità solo chi ha la sufficienza in tutte le materie. Il problema è che siamo alla fine di marzo".
Giovanardi pone l’accento su una questione dibattuta più volte: il cambio delle regole a metà anno scolastico. "Si può discutere - spiega - se ci debba essere un rigore tale per cui basta una sola insufficienza per non essere ammessi all’esame, ma eventualmente ciò deve entrare in vigore quando gli studenti e le famiglie sanno quali sono le regole del gioco e non a partita già ampiamente iniziata".
Ma, appena due giorni prima, la Gelmini aveva confermato tutto: "Con un 5 non si viene ammessi". "C’è un maggior rigore nella valutazione degli apprendimenti - ha spiegato - e c’è severità e disciplina nella valutazione dei comportamenti. Due cose indispensabili per formare cittadini che domani siano consapevoli dei propri diritti e dei propri doveri".
* la Repubblica, 21 marzo 2009
’’C’è un maggior rigore nella valutazione dell’apprendimento’’
Niente maturità con un solo cinque in pagella. Linea dura della Gelmini
Il ministro dell’Istruzione: ’’Non condividiamo l’egualitarismo e il livellamento, figlio della cultura del ’68, che c’è stato fino ad oggi. Andiamo verso una scuola in cui ci siano responsabilità e merito’’ . Scuola, Cgil e ’Onda’ tornano in piazza. Tafferugli a Roma. Epifani: "Va riformata, non cancellata"
Milano, 18 mar. (Adnkronos/Ign) - ’’Con un 5 non si viene ammessi all’esame, c’è un maggior rigore nella valutazione dell’apprendimento e c’è serietà nella valutazione dei comportamenti’’. Così il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini conferma oggi nel corso che anche con un solo 5 i ragazzi non saranno ammessi all’esame di maturità. Il ministro Gelmini ha partecipato oggi all’inaugurazione della ’Mediolanum Corporate University’.
Per la Gelmini ’’queste due cose sono indispensabili per formare dei giovani che in futuro dovranno essere dei cittadini consapevoli dei propri diritti, ma anche dei propri doveri’’. ’’L’egualitarismo e il livellamento che c’e’ stato fino ad oggi e’ figlio della cultura del ’68, una cultura che noi non condividiamo e non ci sentiamo di potere confermare questo egualitarismo nel futuro. Andiamo verso una scuola - ha concluso la Gelmini - in cui ci siano responsabilita’ e merito’’.
Sul tema, nel sito, si cfr.:
Ansa» 2009-01-23 12:25
GELMINI SU YOUTUBE: ECCO SECONDE MATERIE MATURITA’
ROMA - Latino al liceo classico; matematica allo scientifico; lingua straniera al linguistico; pedagogia al pedagogico; elementi di architettura all’artistico: sono queste le materie scelte per la seconda prova scritta degli esami di maturità 2009 per i principali indirizzi delle scuole superiori. Esami che per la prima volta vedranno anche una prova scritta di cinese per il liceo linguistico.
Le materie sono contenute nel decreto firmato dal ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Mariastella Gelmini, che individua, tra l’altro, anche le materie affidate ai membri esterni.
Con un’iniziativa senza precedenti, Gelmini ha reso note le materie con un suo intervento su Youtube aprendo allo stesso tempo sul suo canale (www.youtube.it/mariastellagelmini) un confronto con gli studenti per introdurre una prova (in sostituzione dell’attuale terza prova) che sia "impostata sui modelli internazionali più avanzati".
Il ministro ha dichiarato che "una delle debolezze dell’attuale sistema della maturità è l’eccessiva discrezionalità della valutazione che, invece, deve essere il più possibile oggettiva". Per quanto riguarda gli altri indirizzi, per gli istituti tecnici e professionali sono state scelte materie che, oltre a caratterizzare i diversi indirizzi di studio, hanno una dimensione tecnico-pratico-laboratoriale.
Per questa ragione la seconda prova può essere svolta, come per il passato, in forma scritta o grafica o scritto-grafica o scritto-pratica, utilizzando anche i laboratori dell’istituto.
Ecco alcune materie:
economia aziendale, per l’indirizzo Ragionieri;
tecnologia delle costruzioni per l’indirizzo Geometri;
informatica generale e applicazioni gestionali nei Tecnici commerciali per Programmatori;
lingua straniera per i Periti aziendali e corrispondenti in lingue estere;
sistemi elettronici automatici per l’indirizzo Elettronica e Telecomunicazioni dell’Istituto Tecnico Industriale;
disegno, progettazione e organizzazione industriale per l’indirizzo Meccanica dell’Istituto Tecnico Industriale;
tecnologie chimiche industriali, principi di automazione e di organizzazione industriale per l’indirizzo Chimico dell’Istituto Tecnico Industriale;
progettazione grafica per il Tecnico della grafica pubblicitaria dell’Istituto Professionale;
disegno professionale per il Tecnico dell’abbigliamento e della moda dell’Istituto Professionale.
Per il settore artistico (licei e istituti d’arte) la materia della seconda prova ha carattere progettuale e laboratoriale.
Quest’anno, per la prima volta, sarà proposta anche la prova scritta di cinese nei licei linguistici. Negli anni passati, oltre alle lingue straniere comunitarie più diffuse (inglese, francese, tedesco, spagnolo) sono state proposte prove in lingua russa, ebraica ed araba. L’elenco completo delle materie degli esami di maturità 2009 si può consultare il sito del ministero: www.istruzione.it.
La consistenza numerica degli indirizzi di studio per i quali sono state scelte le materie oggetto di seconda prova scritta e quelle da affidare ai membri esterni delle commissioni è la seguente:
CITTADINANZA E COSTITUZIONE.
(Cliccare sul rosso, per leggere i testi integrali.
" (...) E considero positiva e importante la decisione annunciata dal ministro Gelmini di avviare - nel primo e nel secondo ciclo di istruzione - la sperimentazione di una nuova disciplina dedicata ai temi "Cittadinanza e Costituzione". Mi auguro che si consolidi una concreta e impegnativa scelta in questo senso.
Perché, cari ragazze e ragazzi, e cari insegnanti, la Costituzione costituisce la base del nostro stare insieme, come italiani, nel rispetto di tutte le diversità, le esigenze e le opinioni, ma nel comune rispetto di principi e regole fondamentali.
Lo stesso senso della Patria che ci unisce, che ci deve unire, trova il suo ancoraggio, nel presente storico che viviamo, negli indirizzi e nelle istituzioni della solenne Carta entrata in vigore sessant’anni orsono (...) (Sito del Presidente della Repubblica).
MA...L’"ORA DI COSTITUZIONE" NON C’E’ PIU’!!! (ESECUTIVO NAZIONALE DI PROTEO FARE SAPERE)
Messaggio al Presidente della Repubblica: NON FIRMI IL DECRETO GELMINI!
Scriviamo tutti insieme al Presidente della Repubblica
Scriviamo al Presidente della Repubblica chiedendo di non firmare il decreto Gelmini; sul sito del Quirinale stanno arrivando migliaia di questi messaggi!
https://servizi.quirinale.it/webmail/
IO L’HO FATTO!
ECCO IL TESTO:
Esimio Presidente della Repubblica, come docente/genitore e soprattutto cittadino italiano le chiedo di fermare lo smantellamento della scuola pubblica ad opera del Decreto Legge 137.
In fede
Firma
La protesta di migliaia di ragazzi, 300mila secondo l’Uds. Numerose manifestazioni contro il ministro Gelmini. Lo slogan: "Non è che l’inizio"
Studenti in piazza in tutta Italia
Cortei a Roma, Milano e in 100 città
Contro il decreto la Toscana ricorre alla Corte Costituzionale
ROMA - "Non è che l’inizio": questo striscione ha aperto questa mattina i cortei in più di cento città d’Italia organizzati dall’Unione degli studenti contro il decreto Gelmini. Manifestazioni a suon di musica, con tanti ragazzi che hanno portato chitarre, tamburi e fischietti ’’per suonarle alla Gelmini’’. Trecentomila i giovani che hanno aderito secondo l’Uds che ha fornito dati dettagliati anche per le singole città: a Roma in 40.000 hanno preso parte alla manifestazione, 30mila a Milano, 40mila a Napoli e altrettanti a Torino, 15mila a Salerno, Firenze e Genova, 10mila a Bologna, Bari e Trieste, 2mila a Brindisi, 3mila a Bergamo. Altre migliaia di studenti hanno manifestato nelle altre città.
Gli studenti sono scesi in piazza per protesta contro il ministro dell’Istruzione e per replicare con cinque no alle innovazioni e ai provvedimenti più contestati: i tagli per 8 miliardi di euro all’istruzione con la conseguente riduzione del personale docente e non, il maestro unico, l’abbassamento dell’obbligo scolastico dai 16 anni ai 14, i finanziamenti alle strutture private e il voto in condotta. L’Unione degli studenti, che ha promosso la protesta, ha reso noto che il 30 ottobre sarà di nuovo in piazza accanto ai lavoratori delle scuole nello sciopero generale proclamato dai sindacati. La mobilitazione degli studenti, ha concluso l’Uds, culminerà nella settimana del 17 novembre, giornata internazionale di mobilitazione studentesca. In molte città, le manifestazioni si sono svolte insieme agli studenti universitari (Udu), anch’essi critici verso le iniziative dell’esecutivo nei confronti degli atenei; contestano, in particolare, il numero chiuso, il blocco delle assunzioni, le poche risorse.
A Roma gli studenti si sono dati appuntamento in piazza di Porta San Paolo dove verso le 10 è partito il corteo diretto al ministero della Pubblica istruzione in viale Trastevere. Fuori dalla sede i ragazzi hanno occupato le scalinate del palazzo ballando e cantando a ritmo di musica, ma anche protestando attraverso microfoni e megafoni mentre una delegazione di cinque rappresentanti è stata ricevuta all’interno da due dirigenti. Numerosi gli slogan cantati dagli studenti tra cui "Gelmini ministro della d-istruzione" e "Chi non salta la Gelmini è". Nel corteo bandiere, striscioni, cori e volantini contro il governo, il ministro Gelmini e il sindaco di Roma Alemanno.
Anche a Milano lo striscione "Non è che l’inizio" apre il corteo, accompagnato da un furgone che diffonde musica a pieno volume dietro al quale migliaia di ragazzi delle scuole superiori sono partiti verso il parco Ravizza, nei pressi del provveditorato agli studi di Milano in via Ripamonti. La proposta pensata per arginare il fenomeno del bullismo è stato protagonista di numerosi cori: "Con il voto di condotta - gridano gli studenti - ci tappano la bocca". A Milano, a testimoniare i possibili effetti della riforma, in testa al corteo viene trasportata da due giovani una bara nera con la scritta "scuola".
Anche a Napoli migliaia di studenti hanno aderito al corteo di protesta partito da piazza Garibaldi. A Palermo gli studenti si sono dati appuntamento in piazza Politeama, da lì è partito il corteo verso la prefettura, a suon di musica e slogan scanditi o impressi sugli striscioni, per chiedere un incontro con il prefetto Giancarlo Trevisone, cui chiederanno di farsi portavoce del malessere della scuola e degli studenti palermitani. Promotori della manifestazione sono la Rete Degli Studenti e i Giovani Comunisti che parlano di "demolizione della scuola pubblica" riportata "a quarant’anni fa attraverso il ripristino dei grembiuli alle elementari, del maestro unico e del 5 in condotta".
A Genova i giovani di una quindicina di scuole superiori, mobilitati dall’Unione e dal Coordinamento degli studenti, hanno sfilato in corteo fino a raggiungere l’ufficio scolastico regionale in via Assarotti, provocando anche disagi alla circolazione stradale. Nel corso della manifestazione, tra striscioni quali "Scuole come prigioni ci avete rotto i ...", ci sono stati numerosi lanci di fumogeni, sono volati insulti contro il ministro e slogan come "Se non cambierà lotta dura sarà". Alcuni indossavano una maglietta "Moratti+Fioroni+Gelmini= scuola senza cervelli".
A Firenze una bara nera con il necrologio "Qui giace l’università pubblica" ha sfilato in corteo per le vie del centro insieme agli studenti che urlavano slogan "contro la scuola dell’indecenza ora e sempre Resistenza" e poi ancora "non chino la testa continuo la protesta". Studenti liceali, universitari, dottorandi e ricercatori tutti insieme a urlare "contro la 133 tutti uniti senza bandiere né partiti". Hanno sfilato anche studenti liceali col grembiule nero e ricercatori in camice bianco con il lutto al braccio.
E sempre a Firenze l’assessore toscano all’istruzione, formazione e lavoro, Gianfranco Simoncini, ha ribadito oggi che farà ricorso alla Corte Costituzionale per difendere le proprie competenze in materia di istruzione. "E’ un atto arrogante, irresponsabile, irrispettoso e illegittimo, contro il quale ci opporremo con ogni mezzo, compreso il ricorso alla Corte Costituzionale" ha commentato Simoncini a proposito dell’articolo 3 del decreto legge 154 con il quale il governo impone alle Regioni di attenersi alle sue recenti decisioni per quanto riguarda il dimensionamento scolastico, dà loro una scadenza ravvicinata (il 30 novembre) e prevede, per le Regioni inadempienti, il ricorso al commissariamento. Le Regioni e gli Enti locali che ancora non lo hanno fatto avrebbero appena quindici giorni di tempo per mettersi in linea con i parametri, come noto molto restrittivi, della legge 133 dello scorso agosto, parametri che si prevede produrranno consistenti tagli al numero di scuole e classi.
* la Repubblica, 10 ottobre 2008.
La mappa della protesta
Università, cortei e occupazioni
Scuola, migliaia di email al Quirinale: non firmi il decreto. Napolitano: decide l’Aula
MILANO - Alle 11, davanti all’università Statale di Milano, gli studenti «contestatori» sono un centinaio. Raggiungono i piani alti dell’ateneo. Per un’ora occupano l’ufficio del rettore, Enrico Decleva. Gli chiedono (senza riuscirci) di firmare contro «la scure della coppia Tremonti-Gelmini», pena lo stop alle lezioni. Anche Roma protesta: «Blocco dell’anno accademico», annunciano i collettivi della Sapienza occupando la presidenza di Scienze. E così fanno Torino, Napoli, Palermo. No ai tagli all’università. Ma anche il mondo della scuola torna (di nuovo) a farsi sentire. Con una valanga di email che da qualche giorno sta intasando il sito del presidente della Repubblica: «No al maestro unico». Una giornata per contestare il crollo dei finanziamenti destinati ad atenei e accademie, la riduzione delle borse di studio, la «precarizzazione» del corpo docente. No alla legge 133/2008. Lo gridano gli studenti, lo ripetono ricercatori, dottorandi, assegnisti, professori. Di tutta Italia.
Tanto da azzardare un paragone: il 2008 come il ’68? Presto per dirlo. Ma le premesse, giurano in molti, ci sono tutte. Le proteste: blocco della didattica a Firenze e Napoli, stop alle cerimonie di apertura dell’anno accademico a Torino, volantinaggi con conseguenti ingorghi del traffico a Parma, consigli straordinari a Pisa, lezioni all’aperto a Palermo, raccolte di firme a Roma. A Cagliari i docenti hanno consegnato le rinunce agli incarichi di presidenza, mentre negli atenei calabresi è stato proclamato lo stato di agitazione. I
l mondo dell’istruzione mobilitato: un tam-tam che passa per le aule, tocca le famiglie, scova professori, raggiunge riunioni di Senato Accademico (oggi a Milano è previsto l’«assalto» da parte dei ragazzi e dei ricercatori). E arriva fino al Quirinale. Via internet. Il ritmo è di una email ogni due-tre minuti (c’è quella inviata dalla scrittrice Dacia Maraini). Il testo: «Presidente Napolitano non firmare la legge Gelmini sul maestro unico». Un appello senza precedenti: migliaia di sms che da qualche giorno rimbalzano sui telefonini di tutto il Paese. Istruzioni: «Vai sul sito www.quirinale.it e scrivi al presidente della Repubblica di non firmare il decreto Gelmini».
Qualcuno altro si è spinto oltre: «Se raggiungeremo quota ventimila mail, il capo dello Stato dovrà tenere conto del nostro appello». Ipotesi remota. Anzi, Napolitano è stato costretto a ricordare, pubblicamente, i suoi compiti. «La riforma della scuola è ancora all’esame del Parlamento. Inoltre, secondo la Costituzione, è proprio del Parlamento la responsabilità delle scelte politiche». E dunque: «Il presidente ha, in ogni caso, l’obbligo di promulgare le leggi, qualora le stesse siano nuovamente approvate, anche nel medesimo testo».
Altra protesta virtuale, altrettanto veloce e numerosa: su Facebook sono più di undicimila gli italiani che hanno aderito all’iniziativa di sostegno all’istruzione pubblica contro la legge 133. Le motivazioni: «Questo governo vuole ridurre i fondi alle università di 500 milioni di euro nei prossimi tre anni, limitare il turnover al 20 per cento dei pensionamenti provocando un’inevitabile fuga di cervelli».
Elementari, medie, accademie. La rivolta cresce. Dagli Stati Generali degli atenei agli scioperi di venerdì 17 e di giovedì 30. Perfino Alessandro Mazzucco, rettore a Verona, osserva: «Se le cose continueranno a seguire questa direzione, nel 2010 tutte e 66 le università statali italiane saranno in emergenza».
Alessandra Arachi
Annachiara Sacchi
* Corriere della Sera, 14 ottobre 2008
Dopo la pausa del fine settimana, domani torna la protesta in tutta Italia
E sui cellulari degli studenti romani delle superiori rimbalza un messaggino
Scuole, la protesta corre via sms
"Vediamoci lunedì per occupare"
Davanti Montecitorio studenti e professori di Fisica terranno lezione all’aperto
L’Udu: "Proseguire fin quando gli articoli 6 e 66 della 133/08 verranno abrogati"
ROMA - "Vediamoci domani davanti scuola per occupare". E’ l’sms che sta girando in queste ore sui telefonini degli studenti romani delle superiori. Sia nella capitale che nel resto della penisola molti istituti sono già occupati. Ma dopo le mobilitazioni di studenti e professori delle università e delle scuole ’di ogni ordine e grado’, culminate nella partecipazione al corteo dei sindacati autonomi di venerdì scorso, sempre più istituti e atenei in tutta Italia si stanno organizzando per opporsi alla riforma Gelmini.
Il ministro, che oggi è stata rinfrancata dagli applausi dei ragazzi del "movimento studentesco padano" riuniti a Milano, domani sarà in visita al rettorato dell’università di Palermo. Ed è tornata a dire: "Nessun taglio, solo razionalizzazioni". Troverà comunque ad accoglierla un corteo di protesta degli studenti, per ribadire il no al decreto di riforma dell’Università. La manifestazione partirà da viale delle Scienze e si concluderà davanti allo Stera, la sede del Rettorato a piazza Marina. Per martedì 21 è stato indetto un altro corteo e dovrebbero essere sospese le lezioni in tutte le facoltà.
A Parma sono in programma due assemblee per gli studenti: la prima domani dalle 11 alle 13 nella Facoltà di Psicologia e la seconda martedì alle 18 nella facoltà di Lettere. A Pisa per il 23 ottobre alle 15 è indetta una manifestazione cittadina. Nella città toscana da una settimana studenti, ricercatori e docenti si riuniscono in assemblea permanente nel’aula filologia 8, presso il cubo 28B.
Una manifestazione di protesta contro la riforma della scuola si svolgerà domani mattina a Reggio Calabria nei pressi del liceo scientifico ’Leonardo Da Vinci’. L’iniziativa è organizzata dagli studenti della Federazione Giovanile dei Comunisti Italiani e del movimento Taglia La Gelmini.
A Roma niente protesta nel fine settimana all’Università La Sapienza: si è di-soccupato venerdì sera, per ri-occupare lunedì mattina, quando si terranno assemblee in tutte le facoltà per pianificare le prossime giornate di protesta. E seguendo l’esempio di altri colleghi in diverse città italiane, domani, gli studenti del dipartimento di Fisica, insieme con alcuni docenti, faranno lezione all’aperto sotto Montecitorio, per dare seguito, si spiega in un comunicato, "alla straordinaria settimana di mobilitazione alla Sapienza".
I tagli alla scuola arrivano anche sui banchi del consiglio comunale di Reggio Emilia. Infatti, domani, saranno all’esame dell’assemblea di sala del Tricolore, due mozioni di iniziativa popolare, ognuna sottoscritta da oltre 300 cittadini, proposte da un gruppo di coordinamento di insegnanti e genitori.
A Napoli, domani mattina, assemblea nella sede della facoltà di Sociologia della Federico II. Poi, martedì, gli universitari hanno organizzato un corteo che sfilerà per le strade del centro storico. Sempre martedì, la Sinistra democratica darà vita a un’assemblea pubblica "contro la distruzione della scuola pubblica e dell’Università".
"Lo stato di agitazione diffuso evidenzia la volontà di non fermarsi in questa mobilitazione che si espande e cresce di forza ogni giorno sempre di più - spiega una nota dell’Unione degli universitari -. Vogliamo proseguire questo percorso fino a quando gli articoli 6 e 66 della legge 133/08 verranno abrogati".
"Io non difendo la scuola così com’è. Ma è intollerabile e inaccettabile che in un Paese come l’Italia si possano tagliare 8 miliardi per l’istruzione e pensare a classi separate", ha detto Walter Veltroni, ospite del programma condotto da Fabio Fazio Che tempo che fa (stasera su Rai Tre), rispondendo alle domande sulla riforma del ministro Gelmini. In particolare la proposta di istituire classi separate per i bambini stranieri rappresenta, per il segretario del Pd, uno dei tanti "piccoli slittamenti che progressivamente ci portano a ben altro. Resta importante garantire la sicurezza dei cittadini e anche l’integrazione".
* la Repubblica, 19 ottobre 2008
Una scuola a pezzi. Quei ragazzi che non hanno futuro
Un mondo in cui ciascuno ha rinunciato a offrire e a prendere alcunché. Studenti somari e razzisti. Professori presi da incombenze burocratiche
di Michele Serra (la Repubblica 25.09.2008)
Se il discorso sulla scuola ha assunto, in Italia, toni aspri e quasi vocianti, è perché parlando di scuola si parla dei giovani e dunque si evoca il futuro, che è il più disturbante dei concetti in tempi di declino sociale come questo. E poi perché la parola scuola chiama in causa un "pacchetto di crisi" fin troppo denso: la crisi dell’autorità, quella della cultura come cardine della persona, quella degli adulti incerti depositari di ancora più incerte "regole".
In Francia ha avuto grande successo il romanzo di un giovane insegnante, François Bégaudeau, che ha ispirato il film vincitore della Palma d’oro a Cannes. Il titolo originale del libro era Entre les murs, dentro i muri, perfettamente indicativo dell’atmosfera claustrofobica che lo pervade. Il titolo italiano, meno severo, è La classe (Einaudi Stile libero, pagg. 228, euro 16), e sembra quasi voler riportare questo desolato best-seller in una letteratura "di genere", sulla scia fortunata del primo Starnone e dell’ultimo Pennac. Con eventuale ammicco a un sottogenere pop, quello del computo allegro degli svarioni studenteschi, tipo Io speriamo che me la cavo o il vecchio classico per ragazzi francese La fiera delle castronerie. Ma attenzione: i circa vent’anni che separano la generazione di Starnone e Pennac (diciamo, per comodità, quella "sessantottina") da quella di Bégaudau sono un vero e proprio baratro.
La scuola raccontata da Starnone e Pennac è ancora un lascito, seppure residuo, dell’umanesimo. L’ironia amara, lo sguardo smagato su ragazzi e adulti lascia ancora intatta l’illusione di un passaggio di consegne, di un apprendistato, più ancora che alla cultura, alla civiltà e forse alla vita. Leggendo Bégaudeau, la sua stagnante, ossessionata trascrizione di un dialogo impossibile, ci si ritrova piuttosto immersi in una post-scuola, una scuola svuotata di sé nella quale ciascuno ha rinunciato a offrire o prendere alcunché, e insegnanti frustrati oppure inaciditi, e alunni maneschi e rincoglioniti dal consumismo, trascorrono un intero anno rimanendo fermi al punto di partenza, senza procedere di un passo verso quel percorso scolastico che, burocrazia a parte, è pur sempre la ragione di un anno di lavoro e di vita. Un anno: per un adolescente un’enormità, un tempo immenso di crescita e di occasioni, che nella scuola di Bégaudeau diventa però un tempo puntiforme, una spirale viziosa che lascia ciascuna delle due parti, ragazzi e professori, nella propria inerte impotenza.
La staticità del libro è prima di tutto stilistica. La povertà verbale è il frutto evidente di un accurato lavoro letterario, imitativo della supposta povertà della realtà scolastica e soprattutto del linguaggio dei liceali. Il battito delle frasi è quello di un rap, concetti mozzi e ripetuti, sguardi veloci sui marchi delle felpe come principale identità degli studenti, niente che sembri portare a qualcosa o allontanarsi da qualcos’altro. Il tutto contrappuntato dalle conversazioni vaghe e strascicate della sala professori, perse tra qualche incombenza burocratica e rivendicazioni "sindacali" striminzite sull’efficienza della macchinetta del caffè. Oppure ? in un rigurgito di "autorità" che è anche il massimo exploit dell’impotenza ? dalle delibere di espulsione che, a raffica, colpiscono gli studenti più insopportabili. Il genere della Classe, dunque, non è tanto il "romanzo scolastico", quanto il no-future. La mancanza di movimento. La perdita di direzione. La sensazione di ultima spiaggia.
Appesantita, per giunta, dall’onnipresenza (anche lei ossessiva) di una multiculturalità descritta come un ingovernabile equivoco, un ginepraio di pregiudizi e diffidenze che l’io narrante, il giovane prof Bégaudeau, affronta con una stizza inconsolabile (forse la stizza dei "politicamente corretti" sconfitti dall’evidenza), masticando come un fiele il nodo di una diversità babelica, inconciliabile, sorda ai richiami della tolleranza e della comprensione. Tanto che la pagina più potente e liberatoria del romanzo è un secco sfogo nel quale il professore dà del pezzo di merda, in massa, all’intero corpo studentesco, affogando dentro la sua rabbia anche le deboli tracce di umanità che è riuscito a scorgere nei singoli studenti, infine rinnegati anche dal docente, perfino dal docente, che li caccia volentieri nel girone infernale della Massa Amorfa, più interessata alle felpe e ai telefonini che alla propria decenza mentale.
Insomma: un libro terribilmente doloroso, di accurato pessimismo, con la patina di "divertente", evocata in copertina nell’edizione italiana, che si lacera dopo poche pagine. Resta da riflettere sul grande successo, in Francia, di un romanzo così implacabile, che non lascia spiragli, non concede alibi né agli adulti né ai ragazzi, i primi visti come neghittosi sorveglianti del nulla, i secondi come insorvegliabili somari, razzisti, ottusi, consumisti bulimici, potenziali violenti che stazionano "dentro i muri" come cavie in una gabbia, e senza neanche la discutibile soddisfazione di essere cavie di un esperimento. Perché un esperimento non c’è.
Se questa è davvero la scuola, in Francia e qui da noi, ovunque nell’Occidente spento di energie e debole di identità, viene da dire che hanno ragione i restauratori politici che, a furor di popolo, vogliono tornare ai vecchi metodi: al posto del ministro Gelmini, sorvolerei sulla natura letteraria del lavoro di Bégaudeau e inserirei il suo romanzo in ogni dossier ministeriale che voglia liquidare tutte le esperienze pedagogiche dell’ultimo mezzo secolo e riportare Legge e Ordine tra i banchi.
A me, piuttosto, è venuta voglia, come antidoto, di rileggere Starnone e Pennac, oppure gli interventi di Marco Lodoli su questo giornale, nei quali la percezione del disastro sociale e scolastico non è certo attenuata, ma lo sguardo di chi lo osserva è ? non so come dirlo altrimenti ? umanamente partecipe. Dev’essere una questione di generazione, Régaudeau e il suo rap disperato sono probabilmente più sintonici con i tempi, e magari i ragazzi di oggi possono davvero leggere "divertendosi" un libro che li raffigura come ectoplasmi nevrastenici, come nullità ringhiose, e però lo fa con il ritmo giusto, riconoscibile, se posso dire: alla moda.
Ma se non si riesce più a trovare, o almeno a cercare il bandolo di un significato, di un destino, di un rapporto di emulazione e sfida tra adulti e ragazzi, allora hanno ragione i vecchi reazionari quando dicono "ci vorrebbe una bella guerra ogni tanto", a raddrizzare la gioventù, a selezionarla meglio di un sette in condotta o di una bocciatura. Ecco, "La classe" è un libro post-scolastico e pre-bellico: arrivato in fondo al viaggio, anzi al non-viaggio, un lettore disposto al paradosso pensa che l’anno prossimo quelle truppe di giovani felpate e smidollate, per ritrovare nerbo e disciplina, e magari dotarsi di un concetto di Patria che rimedi alle vaghezze del multiculturalismo, non dovrebbero più rientrare a scuola, ma in caserma. Dev’essere per questo che giovani ministri (poco più anziani di Bégaudeau) tendono a confondere scuola e caserma.
Ansa» 2008-08-01 18:06
SCUOLA: TORNA LA CONDOTTA E FARA’ MEDIA
ROMA - Cambiano le regole per valutare il comportamento degli studenti e, in pratica, torna la "condotta", con la possibilità anche di bocciare. E’ quanto prevede un Ddl varato dal consiglio dei Ministri, con Disposizioni in materia di istruzione. Il comportamento degli studenti, valutato dal consiglio di classe, concorrerà alla valutazione complessiva dello studente e, a differenza di quanto accadeva fino ad ora, potrà determinare, se insufficiente, la non ammissione all’anno successivo di corso. Inoltre, ai fini dell’ammissione all’esame di stato, è prevista la riduzione fino ad un massimo di 5 punti del credito scolastico. Il provvedimento riguarderà tutti gli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado.
"Il comportamento deve concorrere alla valutazione complessiva dello studente". E’ quanto ha detto il ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, Mariastella Gelmini. "Vi è la disponibilità di alcune case di moda - ha aggiunto - a cimentarsi con la divisa" scolastica.
"Valutare il comportamento significa rafforzare nella comunità scolastica l’importanza del rispetto delle regole e, dunque, la capacità dello studente, cittadino di domani, di saper stare con gli altri, di esercitare correttamente i propri diritti, di adempiere ai propri doveri e di rispettare le regole poste a fondamento della comunità di cui fa parte", ha aggiunto. "Questo provvedimento vuole essere uno strumento ulteriore per responsabilizzare gli studenti e i docenti. Nelle prossime settimane - conclude Gelmini - continuerò ad incontrare i rappresentanti delle associazioni nel mondo scolastico per continuare il confronto costruttivo avviato in questi mesi". A margine del Cdm, Gelmini ha firmato la circolare applicativa, già condivisa con il Forum nazionale delle associazioni degli studenti, relativa alle modifiche dello statuto degli studenti.
NUOVA MATERIA,’CITTADINANZA E COSTITUZIONE’ - Dal prossimo anno scolastico, nelle scuole secondarie, sarà introdotta la disciplina "Cittadinanza e costituzione" che sarà oggetto di specifica valutazione, con 33 ore annuali di insegnamento previste. E’ quanto ha stabilito un Ddl approvato oggi dal consiglio dei Ministri. "Non è casuale - ha detto il ministro Mariastella Gelmini - che l’introduzione della valutazione e del comportamento si affianchi all’introduzione della disciplina ’cittadinanza e costituzione’, in quanto la diffusione della cultura della cittadinanza e della conoscenza delle istituzioni tra i giovani deve essere inserita a pieno titolo nel piano dell’offertà formativa".
GARANTITA ANCHE CONTINUITA’ DIDATTICA - Per rendere più completo il giudizio dello studente, torna la condotta, o meglio la valutazione del comportamento. E’ quanto ha detto Mariastella Gelmini al termine del consiglio dei ministri, spigando che sono state messe in atto anche azioni per garantire la continuità didattica, con presenza dell’insegnante garantita. "Nei casi più gravi di comportamento, insieme ad una valutazione caso per caso, può portate alla non iscrizione all’anno successivo. Sono d’altra parte numerosi gli episodi di violenza e bullismo di fronte ai quali gli insegnanti non hanno strumenti per intervenire. Così avranno una valutazione in più". Un provvedimento che "responsabilizza l’intero sistema scolastico". Ritorna anche la "cosiddetta educazione civica: penso sia corretto reintrodurla nelle scuole del primo e del secondo ciclo. E’ anche elemento di integrazione degli studenti immigrati".
BERLUSCONI, AI MIEI TEMPI SI ANDAVA DIETRO LAVAGNA - Garantire il buon comportamento in classe, "magari con un alunno dietro alla lavagna, come ai miei tempi". "Le autorità scolastiche stanno ragionando intorno al ritorno della divisa a scuola", ha sottolineato Berlusconi, in un’intervista a Studio Aperto. Il premier si è detto convinto che la reintroduzione del grembiule alle elementari "non sia una cosa da scartarsi a priori", dal momento che "é opportuno che i ragazzi abbiano la possibilità di differenziarsi l’uno dall’altro per come si comportano, per come profittano nello studio, per come sono bravi". Quanto al tema del bullismo, Berlusconi ha assicurato che "il governo interverrà. C’é un ottimo ministro, l’avvocato Mariastella Gelmini che ha già dato direttive precise nella direzione di una maggiore compostezza della popolazione scolastica". Il presidente del Consiglio auspica anche "la reintroduzione come materia oggetto di voto della condotta. Sarebbe un importante segnale" ha detto.
’IO STUDIO’, CARTA PER 2,5 MILIONI DI STUDENTI - Nasce "Io studio", carta per gli studenti della scuola superiore, e in futuro, dell’università, che sarà distribuita a inizio del prossimo anno scolastico a 2,5 milioni di ragazzi e ragazze. Il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini ha dato dignità di legge, nell’ambito del Ddl varato dal Cdm, a ciò che fino ad oggi era una sperimentazione. "Oggi - afferma il ministro - abbiamo firmato il protocollo d’intesa che prevede agevolazioni culturali e connesse alla mobilità per tutti gli studenti della scuola secondaria superiore. E’ mia volontà potenziare nei prossimi mesi le agevolazioni previste, estendendole anche agli studenti universitari".
La Stampa, 22/7/2008
Maturità, aumentano i 100 e lode Le ragazze si confermano più brave
Ma il ministero avverte: per la matematica è emergenza didattica
ROMA Aumentano i 100 e lode alla Maturità e le ragazze sono sempre più brave dei loro colleghi maschi, ma per la matematica è emergenza didattica. È quanto si evince dai dati resi noti dal ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca. Negli esami di stato di quest’anno infatti il 98% delle donne ammesse all’esame si è diplomato, mentre tra i ragazzi ammessi si è diplomato il 96,7%.
I promossi sono il 59,4% degli studenti, con giudizio sospeso il 26,9%, bocciati il 13,7%. Le promozioni sono aumentate del 10% rispetto allo scorso anno, «un dato che potrebbe significare come il sistema del recupero dei debiti formativi abbia innescato un meccanismo virtuoso che ha responsabilizzato gli studenti - sottolinea il Miur in una nota -. Ma una valutazione finale potrà essere fatta solo a settembre con i dati definitivi». Gli studenti della scuola secondaria di secondo grado promossi quest’anno, sono stati il 59,4% del totale; l’anno scorso, invece, gli studenti ammessi senza debito alla classe successiva erano il 49,8%.
Un reale confronto dei dati con l’anno scolastico 2006-2007, comunque, sarà possibile solo a settembre, quando gli studenti con giudizio sospeso, che quest’anno sono il 26,9% (quelli ammessi con debito erano il 36%), saranno giudicati nella valutazione finale, dopo aver seguito i corsi di recupero estivi. La materia in cui gli studenti di tutta Italia incontrano le maggiori difficoltà è la matematica, anche tenendo conto che si tratta di una tra le discipline più presenti nei diversi corsi di studi.Tra i diplomati di quest’anno lo 0,9% ha preso la lode (lo scorso anno lo 0,7%), mentre il 6,6% ha conseguito il diploma con 100, invece il 12,3% ha preso 60.
Il 45,7% dei ragazzi ammessi con giudizio sospeso all’anno scolastico successivo dovrà dimostrare di aver superato l’insufficienza in questa disciplina. Da notare che, rispetto all’anno scorso, in cui c’era il 43,1% degli studenti ammessi con debito in matematica, c’è stato un ulteriore aumento di 2,6 punti percentuali. Dopo la matematica la materia più ostica per gli studenti italiani è la lingua straniera. Il 30,6% degli studenti ammessi all’anno scolastico successivo con giudizio sospeso ha avuto un debito formativo in lingua o in letteratura straniera; seguono le altre discipline scientifiche (fisica, chimica, biologia etc.) col 23,6%; infine l’italiano con il 14% (percentuale rimasta stabile rispetto al 14,5% del 2007). Sono gli istituti tecnici quelli in cui ci sono più alunni con giudizio sospeso (il 30% del totale), mentre nel 2007 gli alunni degli istituti tecnici con debito alla fine dell’anno erano il 38,9%.
La scuola con meno studenti con giudizio sospeso è il liceo classico (21,2% del totale), mentre nella stessa tipologia di scuola l’anno scorso il 28,9% aveva riportato il debito. Tra i ragazzi con giudizio sospeso, quelli che dovranno dimostrare di aver superato una sola insufficienza sono il 39,3%, i ragazzi con debiti in due discipline, invece, sono il 35,3%, mentre gli alunni con tre o più insufficienze sono il 25,4%. Per adesso, comunque, i ragazzi bocciati sono il 13,7%, mentre i non ammessi alla classe successiva alla fine dell’anno scolastico 2006-2007 erano il 14,2%. «Un dato invece rimane costante e resistente ad ogni cambiamento - sottolinea il ministro Mariastella Gelmini -. Le donne si confermano sempre più studiose degli uomini, un fatto che costituisce ormai una realtà della scuola italiana. Negli esami di stato di quest’anno infatti il 98% delle donne ammesse all’esame si è diplomato, mentre tra i ragazzi ammessi si è diplomato il 96,7%. L’anno scorso invece si diplomò il 98% delle studentesse e il 96% degli studenti ammessi».
Cresce la tensione per mezzo milione per l’esame di Stato
Ecco tutti i numeri, le date, gli appuntamenti della Maturità
Scatta la carica dei 500mila
Ma il 4% è a rischio ammissione
Il 26 maggio saranno rese note dal ministero le commission d’esame
di SALVO INTRAVAIA
Poco più di un mese alla maturità e quasi mezzo milione di studenti sono già alle prese con l’ultimo scoglio: l’ammissione all’esame introdotta l’anno scorso dal ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni. Quest’anno, per la conquista del diploma in totale sono in corsa poco meno di 497 mila ragazzi. Se fra un mese verranno confermate le percentuali dello scorso anno (il 4 per cento secco) circa 20 mila studenti dovranno dire addio anzitempo alla maturità perché "non ammessi". Nelle 14 regioni italiane in cui le lezioni terminano il 7 giugno, alla fine delle "ostilità" fra insegnanti e studenti mancano 23 giorni. E le prossime settimane, con gli ultimi compiti e le ultime interrogazioni, saranno decisive.
Le tappe di avvicinamento agli esami. Con le materie oggetto della seconda prova scritta pubblicate a gennaio da viale Trastevere, la maturità è formalmente partita. Quattro le tappe di avvicinamento agli esami.
Entro il 15 maggio i Consigli di classe devono predisporre il cosiddetto "Documento del 15 maggio", che dovrà riportare i programmi svolti nel corso dell’anno, le strategie educative e didattiche adottate dagli insegnanti e tutte le altre informazioni relative alla classe che devono essere portate a conoscenza della commissione. Ma, soprattutto, la tipologia di terza prova svolta dagli studenti durante le "simulazioni" in classe che "costringerà" la commissione ad adottare la medesima forma durante l’esame.
Il 26 maggio saranno pubblicati i nominativi dei commissari esterni e del presidente. Tutti potrenno consultarli sul sito del Ministero. E, concluse le lezioni in tutte le regioni italiane, dal 6 al 14 giugno i consigli di classe emetteranno il verdetto per ogni studente: ammesso o non ammesso.
Le date. La prima prova, quella di Italiano nelle quattro tipologie (saggio breve o articolo di giornale; analisi del testo; tema a carattere storico e tema di attualità) previste dalla riforma Berlinguer, è prevista per mercoledì 18 giugno alle ore 8,30 in punto. Il giorno dopo, il 19 giugno, sarà la volta della seconda prova scritta: Matematica allo scientifico, Greco al classico e Architettura al liceo artistico. Dopo tre giorni di pausa, in cui i ragazzi dei licei artistici e degli istituti d’arte continueranno la seconda prova, lunedì 23 giugno i ragazzi saranno chiamati a risolvere la terza prova scritta: quasi sempre un questionario sulle materie dell’ultimo anno, escluse quelle dei primi due scritti.
I numeri. La pattuglia più numerosa di aspiranti al diploma è quella degli istituti tecnici, quasi 188 mila ragazzi. Seguita dagli studenti dei licei scientifici (106 mila circa) e da quelli degli istituti professionali, che si presenteranno al cospetto delle commissioni in 84 mila. I diciannovenni, in età regolare, saranno 68 su 100 (340 mila circa) cui occorre aggiungere quasi 20 mila diciottenni, il 4 per cento, in anticipo. Quasi 200 mila studenti di venti/ventuno anni e oltre sono si presentano con uno o più anni di ritardo all’appuntamento con la maturità.
* la Repubblica, 19 maggio 2008.
Ansa» 2008-05-15 17:06
MATURITA’ 2008, GIA’ COMINCIATO IL TOTO TEMI
ROMA - Manca meno di un mese alla fine della scuola è già su internet impazza il ’toto temi’’. Sono numerosi i siti dedicati agli studenti che già ipotizzano le tracce per le prove della prossima maturità.
Secondo Studenti.it per l’analisi, potrebbe uscire un testo in prosa e Italo Svevo, Pirandello, Moravia e Calvino, autori che non escono da molto tempo.
Per il tema di italiano il rapimento di Aldo Moro e i moti studenteschi del ’68 sono gli argomenti che hanno piu’ sostenitori. Anniversari importanti ricorrono però anche per la Costituzione italiana e per lo Stato di Israele.
Per la versione di greco gli autori in pole position sono Tucidide e Demostene che mancano dagli esami di maturità da molto tempo.
Infine gli argomenti di attualità: olimpiadi e questione tibetana, il premio nobel Al Gore e l’inquinamento, crisi petrolifera, crisi dei mutui, le morti bianche sul lavoro, bullismo, la legge 194 sull’aborto e la sicurezza informatica
Ansa» 2008-03-12 18:46
MATURITA’, AL VIA IL 18 GIUGNO
Scatterà il 18 giugno l’ora X per i maturandi 2007-2008. E’ stata, infatti, fissata per quella data la prima prova scritta (il tema di italiano, uguale per tutti gli indirizzi di studio) degli esami di stato conclusivi dei corsi di istruzione secondaria superiore. Le modalità organizzative degli esami sono contenute nell’ordinanza ministeriale del 10 marzo 2008 che mette in calendario per il 19 giugno la seconda prova scritta (quest’anno é stato scelto greco per il classico e matematica per lo scientifico) e per il 23 giugno il terzo e ultimo scritto (messo a punto dalle singole commissioni esaminatrici che stabiliranno anche la durata della prova).
Poiché la riforma dell’esame di maturità entrerà a pieno regime soltanto nell’anno scolastico 2008-2009, quest’anno valgono ancora le disposizioni transitorie.
E dunque, in sede di scrutinio finale del corrente anno scolastico, il consiglio di classe procederà a una valutazione complessiva dello studente e potrà anche decidere l’ammissione (motivandola) di candidati che presentano valutazioni non sufficienti nelle singole discipline, tenendo conto degli sforzi compiuti per colmare eventuali lacune. Naturalmente i debiti formativi contratti nei precedenti anni scolastici devono essere stati saldati. Introdotta per combattere i "diplomifici", anche nell’ordinanza di quest’anno c’é la disposizione che consente agli studenti iscritti alle penultime classi l’abbreviazione di un anno per merito soltanto se hanno riportato, nello scrutinio finale dell’anno di corso che frequentano non meno di otto decimi in ciascuna materia e una votazione non inferiore a sette decimi in ciascuna disciplina negli scrutini finali dei due anni antecedenti il penultimo. Nel provvedimento poi, viene esplicitamente previsto che per essere ammessi all’esame i candidati non devono essere incorsi nella sanzione disciplinare della non ammissibilità alla maturità prevista dal regolamento in vigore dallo scorso ottobre nell’ambito del piano anti-bullismo varato da viale Trastevere.
E’ proprio notizia di oggi che due studenti palermitani sono stati sospesi per il resto dell’anno scolastico per aver istigato alla violenza un disabile e uno di loro, maturando, non sarà ammesso all’esame di Stato. La commissione dispone di 45 punti per la valutazione delle prove scritte (ripartiti in parti uguali tra le tre prove) e di 35 punti per i colloqui che saranno avviati dopo la correzione degli scritti. A ciascun candidato è assegnato un voto finale complessivo in centesimi che è il risultato della somma dei punti attribuiti agli scritti e al colloquio e dei punti relativi al credito scolastico acquisito da ciascun candidato. Per superare l’esame è sufficiente un punteggio minimo di 60/100. Agli studenti superbrillanti che conseguono il punteggio massimo di 100 punti potrà essere concessa anche la lode, ma questa deve essere attribuita dalla commissione all’unanimità.
Decisa la seconda prova scritta. Le prove il 18 e 19 giugno
Il decreto stabilisce anche il ruolo dei membri esterni
Maturità, ecco le materie d’esame
Escono greco e matematica *
ROMA - Greco al liceo classico, matematica allo scientifico: sono queste le materie scelte dal ministero della Pubblica Istruzione per la seconda prova scritta della maturità 2007/2008. Ed ancora lingua straniera al Liceo linguistico, pedagogia al Liceo pedagogico ed elementi di architettura al Liceo artistico. La prima prova, il tema di italiano, è uguale per tutti gli indirizzi di studio. Le prove scritte dell’esame di maturità dell’anno scolastico 2007/2008 si terranno il 18 giugno (prima prova) e 19 giugno (seconda prova).
Per gli istituti tecnici e professionali sono state scelte queste materie: per l’indirizzo ragionieri, economia aziendale; per l’indirizzo geometri, costruzioni; nei tecnici per programmatori e in quelli per periti aziendali, tecnica e organizzazione aziendale, informatica industriale; nei tecnici industriali, elettronica e telecomunicazioni, meccanica, tecnologie chimiche. Nei licei artistici la materia di seconda prova conserva il suo carattere progettuale e si svolge in tre giorni.
Gli indirizzi di studio per i quali sono state scelte le materie per la seconda prova scritta e quelle da affidare ai membri esterni delle commissioni sono in tutto 912: 5 indirizzi per i licei, 39 per gli istituti tecnici, 23 per quelli professionali, 33 per gli istituti d’arte. A questi si aggiungono le sperimentazioni con 176 progetti assistiti e 636 sperimentazioni autonome.
Il decreto individua, inoltre, le materie affidate ai membri esterni, ai quali sono stati assegnati per tutti gli indirizzi di studio l’italiano e la matematica, ad eccezione del liceo scientifico a cui sono state affidate l’italiano e le scienze, perché questa è già la materia della seconda prova scritta. Per quanto riguarda la terza materia, questa è stata scelta tra quelle che più caratterizzano l’indirizzo di studi, per numero di ore di lezione e per contenuti trattati. La scelta delle materie affidate ai membri esterni, "ha seguito quest’anno il criterio della rotazione delle discipline - spiega una nota del ministero - per mettere tutti i docenti in condizione di poter esercitare la funzione di commissario esterno e di consentire a tutti di acquisire utili esperienze attraverso il confronto con altre e diverse impostazioni".
* la Repubblica, 8 gennaio 2008
Maturità, ecco le materie degli scritti
Greco al liceo classico, matematica allo scientifico:
sono queste le materie scelte
dal ministero della Pubblica Istruzione
per la seconda prova scritta della maturità 2007/2008.
La prima prova, il tema di italiano, è uguale per tutti gli indirizzi di studio.
Maturità, raddoppiato il numero dei bocciati
Fioroni: "Non hanno superato l’esame il 6,6%"
ROMA - Raddoppia il numero degli studenti bocciati all’esame di maturità rispetto al 2006. Secondo i risultati, resi noti dal ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni, più di sei studenti su cento(6,6% degli scrutinati), il doppio rispetto all’anno scorso quando si registrò una percentuale di bocciature pari al 3,3 per cento.
* la Repubblica, 26 luglio 2007
Diffusi i primi dati sugli esami. Commissioni più severe del 2006
Il vice ministro Bastico: "Valutazioni basse? No, in passato erano state eccessive"
Maturità, in calo i super bravi
e raddoppia il numero dei bocciati
di SALVO INTRAVAIA*
ROMA - Esame di Stato decisamente più difficile ma non impossibile, quest’anno, per i ragazzi delle scuole superiori. I primi dati sulla maturità sono stati resi noti ieri dall’Invalsi, l’Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione, che ha già raccolto i risultati di 15 mila studenti. Stando a questi primi numeri, sembra proprio che il ministro della Pubblica istruzione Giuseppe Fioroni, sia riuscito a centrare uno dei suoi primi obiettivi: quello rendere "più serio e selettivo" l’esame di Stato. Le percentuali si riferiscono a dati naturalmente ancora parziali visto che ancora in parecchie commissioni si sta lavorando. Ma danno già lo spunto per capire se le novità introdotte lo scorso dicembre hanno modificato qualcosa in un esame che ormai a tutti sembrava una mera formalità.
Su questo primo gruppo di studenti presi in esame dall’Invalsi il numero di bocciati supera di poco il 2,5 per cento e poco più di 6 studenti su 100 ha sostenuto scritti e orali meritandosi il massimo dei voti: 100 centesimi. L’anno scorso superarono gli esami il 96,5 per cento dei candidati mentre la percentuale degli studenti al top sfiorò il 10 per cento. Ma per fare un confronto con i risultati della scorsa estate al numero dei bocciati di quest’anno vanno aggiunti coloro che non sono stati ammessi agli esami. Un quattro per cento secco - come ha avuto modo di riferire un mese fa il vice ministro della Pubblica istruzione Mariangela Bastico a Repubblica Radio Tv - che è stato bocciato dagli stessi professori dei consigli di classe prima ancora della maturità e che fa raddoppiare il numero di coloro che non ce l’hanno fatta.
È proprio questa una delle novità più significative introdotte da Fioroni. L’ammissione agli esami era stata abolita dalla riforma Berlinguer nel 1999 e per sette anni è bastato arrivare al quinto anno per essere ammessi "di diritto" alla maturità. Su questo primo numero il commento della Bastico è decisamente positivo: "È chiaro che si tratta di dati parziali, ma sarei contenta se questi numeri venissero confermati perché dimostrerebbero la bontà delle scelte fatte dal governo. Il giro di vite paventato da molti - continua il vice ministro - non c’è stato e le percentuali confermerebbero l’infondatezza dell’allarmismo di questi giorni. Del resto, anche io mi sarei preoccupata degli eccessi".
L’altra novità che ha contribuito senz’altro a rendere più impegnativa la maturità per i ragazzi è stato il ripristino della commissione mista cancellata nel 2002 "per fare cassa" dal governo Berlusconi. La presenza in commissione, oltre al presidente, di tre commissari esterni e tre membri interni ha fatto calare il numero dei cervelloni, che dal 10 passano al 6 per cento. "Le commissioni hanno lavorato con serietà e responsabilità misurando - aggiunge la Bastico - bocciature ed eccellenze. Erano un po’ troppe quelle degli anni precedenti".
Confermata invece la supremazia delle ragazze, con voti mediamente più alti rispetto ai compagni. E fra coloro che hanno raggiunto il massimo dei voti l’eccellenza oggi è rappresentata dal 100 e lode: la terza novità introdotta dal governo per distinguere i più bravi fra i bravi. Elite costituita dallo 0,7 per cento dei maturandi.
* la Repubblica, 11 luglio 2007
Maturità, l’associazione chiede chiarezza sulle tracce in internet
E propone: "Rifare la prova, i bocciati potrebbero fare ricorso"
Codacons: "Fuga di notizie
la polizia postale indaghi"
Per gli studenti la prova di matematica era "difficilissima" *
ROMA - La polizia postale indaghi sulla fuga di notizie avvenuta ieri durante la seconda prova degli esami di maturità: lo chiede il Codacons. E propone al ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, di "far ripetere a tutti la seconda prova scritta della maturità, caratterizzata da evidenti fughe di notizie, considerando che gli studenti che verranno bocciati potrebbero presentare ricorso per le irregolarità che ci sono state".
L’associazione di difesa degli utenti cita a proposito le "indiscrezioni", rivelatisi poi vere, circolate ieri mattina su internet: "il brano di Seneca per la maturità nei licei classici è stato tradotto su internet alle 9, e già alle 8.20, dieci minuti prima dell’apertura delle buste, alcuni siti avevano dato per certo che la versione sarebbe stata un brano di Seneca".
Già alle 9.50, inoltre, sul web si potevano trovare le foto di due fogli ministeriali con le tracce per l’esame di matematica nei licei scientifici.
Eppure, nonostante la "soffiata" sul web, sono molti i maturandi arrabbiati per la prova di matematima. "Troppo difficile", dicono in molti. E quasi impossibile da portare a termine, come dimostra il fatto che in pochissimi ieri hanno lasciato le aule prima dello scadere delle sei ore di tempo. Secondo i commenti raccolti all’uscita dei licei o finiti online, i problemi contenevano argomenti del quarto anno ed erano troppo complessi, al punto che anche chi ha avuto per tutto l’anno una media alta si è sentito spiazzato.
* la Repubblica, 22 giugno 2007
Si chiude la prima fase degli esami di Maturità
Ultima prova scritta, lunedì il «quiz» *
MILANO - Ultima prova scritta lunedì per i 500mila studenti impegnati nella Maturità. Riuniti a orari diversi a seconda delle commissioni, i ragazzi affronteranno la terza prova, il quiz, introdotto con un decreto dal ministero nel settembre 1998. Intanto si discute ancora dei primi due scritti. Su Corriere.it trovare la pagina con le tracce e le soluzioni della seconda prova di licei e buona parte degli istituti tecnici, oltre a un’altra con una serie di precisazioni e correzioni in seguito alle mail dei lettori. Inoltre il forum di discussione sulla Maturità.
COME FUNZIONA IL QUIZ - La terza prova ha un carattere multidisciplinare e varia da scuola a scuola perchè è integralmente definito e redatto dalla commissione d’esame, sia pure sulla base di alcune caratteristiche stabilite, a livello centrale, dal ministero della Pubblica Istruzione. Sono previste diverse tipologie di esame: la trattazione sintetica di argomenti, i quesiti a risposta singola, quelli a risposta multipla, i problemi a soluzione rapida, i casi pratici e professionali, lo sviluppo di progetti. Una prova obbligatoria in ogni scuola è quella dedicata alla lingua straniera: una breve esposizione in lingua o, in alternativa, una risposta breve su uno degli argomenti o uno dei quesiti, a scelta del candidato, fra quelli proposti dalla commissione nell’ambito delle varie tipologie. Le commissioni avranno tempo fino a sabato per mettere a punto le prove. Al termine delle operazioni di correzione degli scritti saranno sempre le singole commissioni a stabilire la data di inizio degli esami orali che dovrebbero comunque terminare entro la metà di luglio
* Corriere della Sera, 22 giugno 2007
MATURITA’: SENECA PER LATINO AL LICEO CLASSICO *
ROMA - Una versione di Seneca sarebbe stata scelta, secondo quanto si è appreso da alcune indiscrezioni, per la prova di latino al liceo classico. Dopo il tema di italiano, infatti, oggi è il giorno della seconda prova per gli esami di maturità, che è diversa per ciascun tipo di indirizzo. Sempre secondo quanto si è appreso da alcune indiscrezioni, il brano di Seneca avrebbe come tema la morte. Potrebbe essere stato preso o dal "De brevitate vitae" o dal "De vita beata".
ANALISI E TRIGONOMETRIA PER MATEMATICA SCIENTIFICO
Uno di analisi e uno di trigonometria e geometria analitica: sarebbero questi, secondo quanto si è appreso dalle prime indiscrezioni, i contenuti dei due problemi di matematica sottoposti ai candidati alla maturità del Liceo Scientifico. Gli studenti devono risolvere uno dei due problemi, oltre a cinque domande su dieci del questionario.
CONSUETA GARA DI INDISCREZIONI TRA I SITI WEB
Consueta gara di indiscrezioni, tra i numerosi siti che si occupano di maturità, sulla seconda prova della maturità. Quella che dovrebbe essere la versione di Seneca o i risultati dei compiti di matematica del liceo sono stati pubblicati quasi in tempo reale rispetto all’apertura delle buste, prevista per le 8,30.
* ANSA » 2007-06-21 09:28
Maturità, oggi la seconda prova scritta
Archiviato il tema d’italiano, per i 497.253 maturandi 2007 oggi è il giorno della seconda prova scritta.
Viale Trastevere ha scelto latino per il classico e matematica per lo scientifico.
Al linguistico gli studenti dovranno cimentarsi per la seconda prova scritta con la lingua straniera,
all’artistico con la figura disegnata e al pedagogico con la pedagogia.
All’istituto tecnico per geometri la materia scelta è la topografia mentre negli istituti d’arte i ragazzi avranno a che fare con la "progettazione".
08:38 Indiscrezioni: sarebbe Seneca
Sarebbe di Seneca la versione per il liceo classico, secondo indiscrezioni citate dall’Ansa.
08:37 Sui forum non solo il toto-versione
Sui forum degli studenti arrivano richieste d’aiuto anche per tutte le altre seconde prove: tra matematica e zootecnia, elettrotecnica e informatica.
08:30 Spunta un possibile titolo per Cicerone
Nei forum spunta un’ipotesi per Cicerone: potrebbe trattarsi di un brano da "Pro Cluentio", ma sono solo voci.
08:08 Altre voci: "E’ Seneca"
Accanto all’ipotesi Cicerone prende corpo la voce che la versione di latino possa essere un brano di Seneca: nei forum degli studenti questi sono i due autori più citati.
07:56 Cicerone il più gettonato
Sul forum di Studenti.it Cicerone è l’autore più gettonato e c’è chi azzarda anche il titolo: De inventione, Liber I.
07:52 Seneca: La Strada verso la virtù
Nel pomeriggio di ieri il blog S.O.S. MATURA!!!!, affermava che il testo della versione di latino è tratto da ’La strada verso la virtù’ di Seneca.
07:42 Sul forum impazza il totoversione
Impazza il totoversione sul forum di Studenti.it. Il tam-tam vuole Cicerone come autore, ma c’è anche chi, in polemica con le tracce del tema di italiano, fa questo ragionamento: "Dante sta a italiano come Tacito sta a latino, quindi se nel 2005 è uscito Dante anche quest’anno uscirà Tacito".
07:35 Esami di maturità, il giorno della seconda prova scritta
Seconda prova scritta per i 497.253 maturandi. Quest’anno viale Trastevere ha scelto latino per il liceo classico e matematica per lo scientifico. Al liceo linguistico gli studenti dovranno cimentarsi per la seconda prova scritta con la lingua straniera, all’artistico con la figura disegnata e al pedagogico con la pedagogia. All’istituto tecnico per geometri la materia scelta è la topografia mentre negli istituti d’arte quest’anno i ragazzi avranno a che fare con la "progettazione".
Ore 8.36: a tempo di record l’Ansa e i forum web diffondono indiscrezioni sulle tracce
Tra gli argomenti anche la scienza moderna e il rapporto diritto-legalità
Dante, Costituzione, villaggio globale
Ecco le tracce ufficiali del tema d’Italiano
di DANIELE SEMERARO *
ROMA - Il ministero della Pubblica Istruzione ha diffuso, confermando le indiscrezioni online già dalle 8.36, le tracce della prima prova scritta degli esami di Maturità.
Analisi di un testo letterario. Argomento di Letteratura è l’undicesimo canto del Paradiso (versi 43-63 e 73-87), in cui Dante, nel cielo del Sole, incontra San Tommaso d’Aquino che gli narra la vita di San Francesco e ne esalta l’opera. La prima domanda richiede al candidato d’individuare nei versi proposti le tre parti della ricostruzione dell’evento: l’ambiente geografico, la scena iniziale della dedizione di San Francesco alla vita religiosa e l’effetto di trascinamento sugli altri. Poi, viene richiesta una parafrasi distinta delle tre parti, in non più di venti righe complessive.
La seconda domanda pone allo studente sei questiti di analisi del testo: rilevare la frequenza dei nomi di luogo e dei termini geografici e climatici, commentare il ruolo del Sole, interpretare l’espressione con la quale Dante indica la posizione topografica di Assisi. Ancora, viene richiesto un commento sull’utilizzo dell’uso della forma locale antica del nome di Assisi, cioè "Ascesi". Segue una domanda sulla particolare terminologia con cui viene illustrata la povertà come ideale di vita e, infine, un commento sui termini con i quali Dante descrive l’ardore ascetico che genera foga e concitazione di movimenti.
La terza parte della traccia ha richiesto allo studente di esprimere le proprie considerazioni sull’importanza degli ordini regligiosi, francescano e domenicano, nella storia della Chiesa e nella diffusione del messaggio evangelico nel mondo. Un Dante molto criticato e senza dubbio inaspettato, perché era stato proposto già agli esami di due anni fa: nelle previsioni, pochi ipotizzavano sarebbe uscito anche quest’anno.
Saggio breve o articolo di giornale di argomento storico-politico. Il tema di carattere storico-politico verteva sulla nascita della Costituzione repubblicana: "Il laborioso cammino della dittatura ad una partecipazione politica compiuta nell’Italia democratica". Proposti testi dello storico Norberto Bobbio (da "Profilo ideologico del Novecento"), del giurista Piero Calamandrei (Discorso all’Assemblea Costituente del 4 marzo ’47 e "Costruire la democrazia. Premesse della Costituente"), Poi, ancora, "La Storia politica e sociale" da "Storia d’Italia, volume IV" dello storico Ernesto Ragionieri e "Gli anni della Costituente, fra politica e storia" dello storico Pietro Scoppola.
Saggio breve o articolo di giornale di argomento socio-economico. Anche in questo caso, la traccia, trapelata già dalle prime ore del mattino, è stata confermata dal Ministero. Titolo, "Alle basi della convivenza civile e dell’esercizio del potere: giustizia, diritto, legalità". Proposti numerosi brani: dalla "Politica" di Aristotele (libro I) a "Dei delitti e delle pene" di Cesare Beccaria (capitolo II); da "Giustizia politica" del filosofo tedesco Otfried Höffe a "I metodi dell’etica" del filosofo inglese Henry Sidwick; da "Una teoria della giustizia" del filosofo contemporaneo John Rawls a "La Giustizia" del giurista e politico Giorgio Del Vecchio fino a "Diaologo intorno alla Repubblica" dello storico Norberto Bobbio e del docente di Teoria politica Maurizio Viroli.
Saggio breve o articolo di giornale di argomento artistico-letterario. Titolo della traccia, "I luoghi dell’anima nella tradizione artistico-letteraria". Al candidato sono stati proposti alcuni documenti dal "Canzoniere" di Petrarca (CXXVI), da "Giulietta e Romeo" di Shakespeare (atto III, scena III), da "I Sepolcri" di Ugo Foscolo. Ancora, da "L’Infinito" di Giacomo Leopardi, dai "Promessi Sposi" di Alessandro Manzoni ("Addio, monti sorgenti dalle acque"), da "Myricae" di Giovanni Pascoli, dai "Malavoglia" di Verga. Proposti anche alcuni stralci di opere contemporanee: "L’Isola di Arturo" di Elsa Morante, "Ragazzi di Vita" di Pier Paolo Pasolini, "La collina" (dall’"Antologia di Spoon River") di Masters. A corredare i testi, anche l’opera pittorica "Il violinista sul tetto" di Marc Chagall.
Saggio breve o articolo di giornale di argomento tecnico-scientifico. La traccia verte sulla nascita della scienza moderna, partendo dalla frase di Galileo Galilei "Sensata esperienza e dimostrazione certa". Oltre al "Saggiatore", vengono proposti brani del matematico Ivar Ekeland ("Il migliore dei mondi possibili. Matematica e destino"), dei fisici Albert Einstein e Leopold Infeld ("L’evoluzione della fisica"), del filosofo e matematico ingliese Alfred North Whitehead ("La scienza e il mondo moderno"). Ancora, dello storico e filosofo della Scienza Alexandre Koyré ("Dal mondo del pressappoco all’universo della precisione"), del fisico e chimico Ilya Prigogine e della filosofa Isabelle Stengers ("La nuova alleanza: metamorfosi della scienza") e, infine, del filosofo e storico Paolo Rossi "I filosofi e le macchine".
Tema di argomento storico. L’argomento storico, anche qui un po’ a sorpresa, verteva sulla fine del colonialismo moderno e l’avvento del neocolonialismo tra le cause del fenomeno dell’immigrazione nei paesi euiropei. La traccia richiedeva al candidato di illustrare le conseugenze della colonizzazione nel cosiddetto Terzo Mondo, soffermandosi sulle ragioni degli imponenti flussi di immigrati nell’odierna Europa e sui nuovi scenari che si aprono nei rapporti tra i popoli.
Tema di ordine generale. Confermate anche qui le voci di corridoio: il tema di ordine generale prendeva spunto da un brano del sociologo Giuseppe Tamburrano: "L’industrializzazione ha distrutto il villaggio, e l’uomo, che viveva in comunità, è diventato folla solitaria nelle megalopoli. La televisione ha ricostruito il ’villaggio globale’, ma non c’è il dialogo corale al quale tutti partecipavano nel borgo attorno al castello o alla pieve. Ed è cosa molto diversa guardare i fatti del mondo passivamente, o partecipare ai fatto della comunità" (da "Il cittadino e il potere", in "In nome del Padre"). La traccia chiedeva di discutere l’affermazione citata, precisando se in essa potesse ravvisrasi un senso di nostalgia per il passato l l’esigenza di inteessere un dialogo meno formale con la comunità circostante.
* la Repubblica, 20 giugno 2007
09:39 Le terzine di Dante disponibili sul web. Le terzine dantesche dell’XI canto del Paradiso, oggetto del tema letterario, sono state pubblicate su forum come Skuola.net con la parafrasi.
09:36 Già disponibili online i materiali. Galileo, la globalizzazione, la costituzione democratica italiana, l’XI canto del Paradiso di Dante: i siti specializzati degli studenti hanno già messo a disposizione materiali sugli argomenti di alcune tracce.
09:35 Indiscrezioni, la traccia su Dante. "Individua nei versi riportati le 3 parti della ricostruzione dell’evento. L’ambiente geografico, la scena iniziale della dedizione di Francesco alla vita religiosa, l’effetto di trascinamento sugli altri. Fai una parafrasi distinta delle 3 parti in non piu di 20 righe complessive vv.43 a 86": sarebbe questa, secondo i forum, la traccia sull’XI canto del Paradiso dantesco..
09:32 Forum, altri autori dei luoghi dell’anima: Pascoli, Verga, Shakespeare. Altre indiscrezioni sui forum per quanto riguarda il tema sui luoghi dell’anima: gli autori citati sarebbero anche Giovanni Pascoli, Giovanni Verga e William Shakespeare.
09:27 Forum, per i luoghi dell’anima "Manzoni, Foscolo, Leopardi". Indiscrezione da un forum di studenti: da un’aula sarebbe partito un sms con la richiesta di aiuto per la traccia sui "luoghi dell’anima", in particolare su Alessandro Manzoni, Ugo Foscolo, Giacomo Leopardi.
09:23 Nei forum si chiede "aiuto per Dante". Nei forum degli studenti cominciano a fioccare le prime "dritte" su riassunti e approfondimenti online utili per svolgere le tracce dei temi. Richiesto aiuto soprattutto per Dante e l’XI canto del Paradiso.
09:12 Tema storico, i flussi di migrazione. Le ragioni degli imponenti flussi di immigrati nell’odierna Europa e sui nuovi scenari che si aprono nei rapporti tra i popoli, dopo la fine del colonialismo moderno e l’avvento del neocolonialismo: è lo spunto del tema di carattere storico.
09:10 Il villaggio globale, tra nostalgia del passato e Tamburrano. Il senso di nostalgia per il passato e la passiva partecipazione: sono questi alcuni degli elementi del villaggio globale moderno, su cui sono invitati a riflettere gli studenti che scelgono il tema di attualità, secondo quanto si apprende da alcune indiscrezioni. La traccia prende spunto dalla frase di Tamburrano, "l’industrializzazione ha distrutto il villaggio e la tv ha ricostruito il villaggio globale. Ma non c’è dialogo corale al quale tutti partecipano. Ed è cosa molto diversa guardare i fatti del mondo passivamente o partecipare ai fatti della comunità".
09:00 Indiscrezioni: nascita della scienza moderna, diritto e legalità. Le altre tracce, secondo le indiscrezioni, riguardano la nascita della scienza moderna e la convivenza di diritto e legalità.
In particolare nel saggio breve i ragazzi possono scegliere tra i luoghi dell’anima nella tradizione artistico-letteraria, le basi della convivenza di giustizia, diritto e legalità, la nascita della Costituzione repubblicana nel laborioso cammino da una dittatura alla partecipazione politica in Italia, e la nascita della scienza moderna partendo da una frase di Galileo Galilei, "Sensata esperienza e dimostrazione certa".
08:59 Indiscrezioni, titoli: Dante, Costituzione, il neocolonialismo e il villaggio globale.
L’undicesimo canto del Paradiso, dove San Tommaso narra a Dante la vita di San Francesco, il cammino dalla dittatura alla Costituzione Repubblicana, la fine del colonialismo moderno e l’inizio del neocolonialismo con attenzione ai flussi migratori moderni in Europa e il villaggio globale nato dall’industrializzazione e dalla tv moderna.
Sarebbero questi gli argomenti delle tracce dei temi di italiano della maturità, secondo quanto si è appreso da alcune indiscrezioni.
08:58 Si può uscire dall’aula tre ore dopo la dettatura. Agli studenti è permesso usare il dizionario di italiano e lasciare l’aula, ma solo dopo tre ore dall’inizio della prova.
A caccia di indiscrezioni e confronti sulla prima prova di domani
E Fioroni sfata una leggenda: le scuole all’estero hanno temi diversi...
Pirandello, ambiente, bullismo
La notte prima degli esami è sul web
di DANIELE SEMERARO *
ROMA - Ormai ci siamo: tra poche ore i cancelli di licei e istituti si apriranno per consentire a circa 497mila studenti di sostenere l’Esame di Stato 2007. E come ogni anno il primo ostacolo da affrontare sarà quello dello scritto di Italiano. Confermate, come gli anni scorsi, le diverse tipologie di tema: analisi di un testo letterario, produzione di un saggio breve o di un articolo di giornale (a scelta tra diversi ambiti di riferimento: storico-politico, socio-economico, artistico-letterario, tecnico-scientifico), tema di argomento storico, tema di ordine generale.
Come ormai consuetudine da qualche anno, la notte prima degli esami la si passa ormai più sul web che con gli amici, a cercare indiscrezioni per un ripasso dell’ultim’ora. Magari sperando in qualche soffiata di dipendenti del ministero della Pubblica istruzione o nelle tracce in arrivo dalle scuole italiane in Australia (lì i ragazzi sostengono l’esame otto ore prima di noi, ma il ministro Fioroni conferma: "È una leggenda metropolitana, le tracce sono diverse"). Ovviamente le possibilità di indovinare i temi sono molto basse ma, in ogni caso, dare un’occhiata al tam-tam di previsioni che ogni anno nasce sul web già dalla fine di aprile può tornare comodo per capire come la pensano gli altri studenti. Senza perdere tempo prezioso nei meandri della rete, riassumiamo di seguito tutti gli argomenti più prevedibili.
Analisi di un testo letterario. È la tipologia di tema su cui s’incentra la maggior parte delle indiscrezioni, forse perché da sempre una delle più gettonate. Tra le previsioni che vanno per la maggiore c’è l’analisi di un testo di Pirandello. Ma in pole-position tra gli argomenti più ricorrenti figurano anche Moravia e il Neorealismo (quest’anno si celebra il centenario della nascita dell’autore che, secondo molti, è "molto leggibile perché propone tematiche moderne"). Seguono Foscolo, Svevo, Leopardi, Pascoli, Carducci (in questo caso siamo di fronte al centenario della morte, ma per molti è "troppo scontato"). Un ragazzo, poi, ammette: "Spero proprio che quest’anno non esca Carducci: la prof ce l’ha fatto saltare, ’tanto non esce mai’". Un collega, invece, rassicura: "È poco probabile che esca D’Annunzio: sta sulle palle a quasi tutti gli insegnanti di Lettere".
Saggio breve o articolo di giornale di argomento storico-politico. Sulle categorie del saggio e dell’articolo fare previsioni è più semplice, e nella maggior parte dei casi ci si affida all’attualità e agli argomenti più discussi degli ultimi mesi. Ad esempio, nella categoria storico-politica vanno per la maggiore la Seconda rivoluzione industriale e le sue conseguenze e il confronto tra totalitarismi (Comunismo e fascismi). Gettonato anche Primo Levi (di cui ricorre il ventesimo anniversario della morte), che secondo alcuni "potrebbe riallacciarsi alle esternazioni del presidente iraniano Ahmadinejad su Israele". Da non sottovalutare nemmeno gli argomenti della pena di morte, di cui si è parlato spesso negli ultimi mesi, e dei diritti umani. Difficile, invece, che esca una traccia su Europa e integrazione.
Saggio breve o articolo di giornale di argomento socio-economico. Su questo settore sono quasi tutti d’accordo: l’indiscrezione più ricorrente è quella del declino della famiglia tradizionale e delle nuove scelte di vita. Alcuni si sbilanciano e citano anche i testi che si dovranno commentare: papa Ratzinger, la Bibbia e il nostro direttore Vittorio Zucconi. In effetti, dopo le grandi manifestazioni del Family day, del coraggio laico e del Gay pride, il rapporto tra Chiesa e Stato e i Pacs/Dico sono tutti argomenti molto probabili, con cui gli studenti si sono misurati durante gli ultimi mesi, parlandone con i propri insegnanti e facendo esercitazioni. Da non sottovalutare anche il tema sullo sviluppo economico di paesi come Cina e India.
Saggio breve o articolo di giornale di argomento artistico-letterario. In rete, purtroppo, non si trova molto su questo argomento, che sembra essere uno dei meno prediletti dagli studenti italiani. L’indiscrezione più frequente, in ogni caso, è quella dell’arte come risoluzione dei conflitti giuridici, politici ed economici.
Saggio breve o articolo di giornale di argomento tecnico-scientifico. Qui sono tutti d’accordo: usciranno molto probabilmente i disastri ambientali e climatici. Ultimamente sembra che l’opinione pubblica e i media si siano finalmente accorti delle gravissime condizioni in cui versa il nostro pianeta. E così tra gli argomenti di cui si è parlato di più nei licei e negli istituti figurano il risparmio energetico, idee per una nuova politica ambientale, energia verde, passaggio all’eolico, rischio desertificazione per l’Italia. Meno probabile, invece, gli argomenti della democrazia digitale portata da internet e delle nuove tecnologie, ormai già trattati negli anni passati.
Tema di argomento storico. Altra tipologia che va per la maggiore. Calendario alla mano, quest’anno cadono il sessantesimo anniversario dell’entrata in vigore della Costituzione repubblicana, il cinquantesimo della firma dei Trattati di Roma, il bicentenario della nascita di Garibaldi. E se argomenti del genere rischiano di essere un po’ troppo prevedibili, un ragazzo ammette: "Sul tema storico io ho il prof di Religione che è una bomba. Ha detto - continua - che è molto probabile che esca come argomento il 1968 con le rivolte studentesche. Infatti fino ad ora il tema storico si è fermato alla Seconda Guerra Mondiale". Non passa mai di moda, infine, il tema del terrorismo.
Tema di ordine generale. "Se proprio non sai che fare - è il consiglio che viene da più parti - bùttati sul tema di attualità". Tuttavia, non è sempre così semplice, e anche in questo caso occorre aver un minimo seguito, durante l’anno, le tematiche più discusse. Tra i temi più gettonati, spicca in assoluto quello del bullismo e dell’uso sconsiderato, di cui si è molto parlato, dei servizi di video-sharing come ad esempio YouTube. Tra le tematiche che riguardano più da vicino gli studenti anche la violenza negli stadi (con i fatti di Catania), la legalità ("argomento che non tramonta mai", secondo alcuni), la pedofilia (anche se poco probabile). Molti consensi anche sull’argomento dell’eutanasia (con il caso Welby) e su un tema che interpreti la società contemporanea dal punto di vista del senso della vita e del ruolo dell’uomo nell’universo.
* la Repubblica, 19 giugno 2007
Allarme per la fuga dei commissari esterni, e arrivano i primi dati
Fioroni decide di inviare visite fiscali per chi presenta certificati di malattia
Maturità, manca un prof su quattro
Non ammessi il 4% degli studenti
Il viceministro Bastico: "Ragazzi, tranquilli. Non ci sono trappole"
di SALVO INTRAVAIA *
Fuga dalla maturità. Un commissario esterno su 4 si è ammalato è ha dato forfait. La notizia circolava da ieri, quando gli impiegati degli Uffici scolastici provinciali (gli ex provveditorati) sono stati invasi di fax e telegrammi di rinuncia. E a poche ore dalla prova scritta di Italiano, prevista per domani mattina, arriva l’ufficialità. "Secondo una stima del ministero - dice Mariangela Bastico, vice ministro della Pubblica istruzione ospite questa mattina di RepubblicaTv - il 25 per cento dei commissari esterni ha rinunciato. Ma non occorre allarmarsi, gli uffici scolastici sono attrezzati per effettuare tutte le sostituzioni. La cosa importante e che tutti i docenti siano al proprio posto entro l’avvio degli esami".
Se il dato sarà confermato saranno oltre 10 mila i prof che non se la sono sentita, ufficialmente per malattia, di affrontare altre quattro settimane di lavoro. Infatti, al telegramma segue sempre un certificato medico di una settimana circa. Ma la sensazione è che la fuga non si è ancora arrestata visto che le comunicazioni di rinuncia continuano ad arrivare. Anche per questo il ministro Fioroni ha annunciato che saranno inviate vsite fiscali ai docenti che hanno presentato certificati di malattia.
Da Torino a Palermo, passando per Roma, Milano e Napoli il lavoro nei provveditorati agli studi è frenetico. Tra le grandi città, le situazioni più critiche si registrano, al momento, a Palermo e Roma dove la situazione è definita ’critica’: 700 Esterni e 150 presidenti hanno gettato la spugna. In queste ore si sta provvedendo a sostituire i presidenti rinunciatari, che dovrebbero aggirarsi attorno a 500 e successivamente, ma sempre entro oggi, si provvederà alla sostituzione degli insegnanti di Italiano. Dopo si potranno nominare i prof delle seconde materie scritte: Latino al classico e Matematica allo scientifico. E solo in seguito verranno nominati gli altri insegnanti che completeranno le commissioni. Domani, quindi, non è detto che i 497 mila studenti che affronteranno la prova di Italiano conosceranno tutti i docenti che li esamineranno.
Ma non tutti stanno vivendo ore di batticuore per ’la notte prima degli esami’. Quasi 20 mila studenti non ce l’ha fatta. "In base a un monitoraggio effettuato sull’80 per cento delle scuole italiane - prosegue la Bastico - il numero degli ammessi agli esami è del 96 per cento". Cioè, quattro studenti dell’ultimo anno su 100 non sono stati considerati abbastanza preparati dai loro stessi professori e sono stati bloccati prima. Per loro si apre un altro anno si scuola e la speranza da parte delle famiglie di studiare di più. E’ il primo l’effetto delle modifiche apportate dal Governo alla legge sugli esami di stato in cui è stata ripristinata l’ammissione agli esami. Tanto per avere un’idea del cambiamento, il numero di non ammessi alla maturità - cui occorre sommare i bocciati - del 2007 supera i bocciati dell’anno scorso: in tutto il 3,5 per cento.
E domani si parte con la prova di Italiano. Poi sarà la volta del compito scritto relativo all’indirizzo di studio specifico e, dopo un paio di giorni di riposo, lunedì 25 sarà la volta della terza prova. Il vice ministro Bastico che ha scelto le tracce per gli esami tranquillizza gli studenti. "L’esame è improntato alla massima serietà ma non ci saranno sorprese né trappole". Insomma, chi ha studiato può stare sereno.
* la Repubblica, 19 giugno 2007
Intervista ad Anna Oliverio Ferraris, ordinario di Psicologia dell’età evolutiva
"L’esame va affrontato con serenità e intelligenza: puntate sulle vostre capacità"
"Dieta, training e amici contro l’ansia
e allenatevi sui concetti più importanti"
di DANIELE SEMERARO *
ROMA - "L’Esame di Stato va affrontato con molta serenità, pensando che tutte le generazioni precedenti l’hanno già fatto. È una tappa importantissima per la vita di un adolescente ed è una prova fondamentale per il futuro di ogni ragazzo". Parola di Anna Oliverio Ferraris, ordinario di Psicologia dell’età evolutiva all’università "La Sapienza" di Roma, che dà qualche consiglio ai quasi cinquecentomila studenti che fra pochi giorni dovranno affrontare l’esame di Maturità.
Un esame che quest’anno preoccupa un po’ di più: il ministro dell’Istruzione Giuseppe Fioroni ha infatti voluto renderlo più serio, introducendo una commissione mista che dia più autorevolezza al diploma, in modo che questo possa essere maggiormente credibile e spendibile nei mondi dell’università e del lavoro.
Professoressa Oliverio Ferraris, qual è lo stato d’animo giusto con il quale affrontare quest’esame?
"Gli esami di Maturità sono una prova normale che va affrontata con serenità e che aiuta a crescere. È giusto che ci siano anche queste prove, in cui un ragazzo deve impegnarsi per ottenere un certo risultato: è un modo per allenarsi per le tappe successive della vita. Non può essere tutto semplice, non si può restare sempre bambini sotto il tetto dei genitori. La vita presenterà delle prove ed è giusto iniziare a misurarsi con esse".
Tutti sappiamo che uno studio sistematico e regolare aiuta molto. Tuttavia, in molti si affidano alle "maratone" dell’ultim’ora per cercare di memorizzare il più possibile...
"Per quanto possa sembrare scontato, il consiglio migliore è quello di studiare per tempo e studiare bene. Negli ultimi giorni il ripasso è fondamentale, ed è importante che gli studenti chiedano ai propri insegnanti il metodo migliore per farlo. Ad esempio, per imparare un argomento e fissarselo nella memoria bisognerebbe, dopo aver letto, memorizzare e identificare tre o più punti essenziali e fare delle sintesi, altrimenti si rischia di perdersi nella mole di informazioni. Ovviamente l’apprendimento di tipo pappagallesco e mnemonico non sempre funziona: invece della memoria meccanica, utilizziamo la memoria significativa. Cerchiamo di capire ciò che si legge, identifichiamo i punti essenziali e facciamo qualche esercizio di applicazione."
Ad esempio?
"Se stiamo studiando la matematica cerchiamo di risolvere sempre dei problemi, nelle altre materie cerchiamo di fare collegamenti. Mettere in rapporto tra loro diverse informazioni è importante, altrimenti si finisce nella frammentazione, nei singoli pezzi scollegati tra loro, e questo non aiuta la memoria: lascia delle tracce molto deboli nella mente. Fare collegamenti significa anche evitare il fenomeno del panico e del ’non ricordo più nulla’. Mettere a fuoco i concetti più rilevanti è in assoluto il consiglio migliore che si può dare in questo caso. Sembra una banalità, ma uno degli errori che si fanno di più, a scuola come all’università, è quello di perdersi in argomenti collaterali. E siccome ognuno di noi ha diverse peculiarità, cerchiamo di metterle a frutto: se abbiamo una buona memoria visiva cerchiamo di fare molti riassunti e grafici, se invece abbiamo una maggiore memoria uditiva, mettiamola a frutto ricapitolando ad alta voce.
L’Esame di Stato è anche l’occasione, se uno non l’avesse ancora fatto, di acquisire un metodo di studio per il futuro. Se manca l’organizzazione dello studio può essere un problema andare avanti all’università, dove lo studio si basa solo sulla propria organizzazione. Quindi impariamo a dividerci gli impegni nell’arco della giornata e della settimana".
Cosa si può fare per rendere meno noioso lo studio e più produttive le giornate davanti ai libri?
"I riassunti servono molto, purché fatti con intelligenza, cercando di mettere a fuoco i punti fondamentali. Utilissime le griglie, gli schermi, i grafici, gli schizzi, così come cercare di ripetere a voce alta ciò che si è letto. Importantissimo è cercare di consolidare gli apprendimenti. Alcuni pensano che sia sufficiente leggere e basta: non è vero".
Alcuni ragazzi davanti a prove importanti si fanno prendere dal panico. Cosa si può fare per evitarlo?
"L’ansia interferisce negativamente con la memoria e il richiamo delle informazioni; per affrontare un appuntamento così importante bisogna cercare in tutti i modi di spezzare questo stato d’ansia. Durante la preparazione cerchiamo di alternare le ore di studio con qualche ora di svago e attività fisica. Una corsa nel parco, una pizza con gli amici può aiutare moltissimo, soprattutto la sera prima degli esami. È inutile stancarsi e rimanere inchiodati sui libri. Semmai svaghiamoci e andiamo a letto presto: se ci stanchiamo troppo alla fine il risultato potrebbe non essere positivo. E poi: mai lasciarsi influenzare dai compagni ansiosi o dai dubbi degli altri, che possono trascinarci all’interno di un vortice di insicurezza. Se c’è un ragazzo molto impaurito, l’ideale è allontanarsi e non lasciarsi suggestionare. Aiuta molto anche il sapere che esistono degli esercizi di rilassamento, come quello della respirazione profonda: svuotare i polmoni dell’aria residua e respirare dal naso per tre o quattro volte. Si tratta di una tecnica semplice, che rilassa e che ci fa entrare in uno stato fisico e mentale positivo. Oltre allo svago, cerchiamo anche di evitare i piatti pesanti, inserirendo nella dieta molta frutta e verdura; evitiamo anche farmaci, alcol e droghe leggere: anche se offrono un beneficio immediato, possono provocare un crollo (il cosiddetto ’after effect’) al momento dell’esame".
* la Repubblica, 7 giugno 2007
Ora di religione
Appello al premier: sconfessi Fioroni
di Francesca Longo (il manifesto, 05.06.2007)
Un’ulteriore novità per i ragazzi che quest’anno affronteranno l’esame di maturità: se non sei stato esonerato dall’ora di religione cattolica ci sono crediti in più. L’iniziativa ha fatto mostra di sé mesi fa in una ordinanza ministeriale ed è finita sul tavolo del Tar del Lazio dietro segnalazione della Consulta romana per la laicità delle istituzioni (cui molte associazioni, chiese protestanti, unione delle comunità ebraiche ecc. hanno aderito). Al ministro Fioroni arriva la notizia che il Tar ha accolto l’istanza di sospensione dell’ordinanza ministeriale, sebbene solo con un provvedimento cautelare, e si rivolge al Consiglio di stato. E il Presidente della sesta sezione del Consiglio di stato annulla provvisoriamente (però sino al giorno successivo agli scrutini) l’ordinanza cautelare del Tar: pertanto, almeno per quest’anno, un buon voto in religione (cattolica) è d’aiuto per risollevare le medie. Grazia divina, evidentemente.
Scrive il Tar: «Sul piano didattico, l’insegnamento della religione non può a nessun titolo concorrere alla formazione del credito scolastico per gli esami di maturità, che darebbe postumamente luogo ad una disparità di trattamento con gli studenti che non seguono né l’insegnamento religioso e né usufruiscono di attività sostitutive».
Scrive la Consulta per la laicità: «Nell’attuale situazione gli scrutini si svolgeranno secondo la volontà del ministro, ma il successivo pronunciamento nel merito del Tar Lazio, che deve ancora avvenire, con molta probabilità ne porrà in dubbio l’esito annullando la parte impugnata dell’ordinanza ministeriale. Si verificherebbe così una situazione di incertezza giuridica sul corso e sugli esiti degli esami di stato, la cui responsabilità non potrà che ricadere sul governo. Chiediamo a Romano Prodi di adoperarsi in tempi rapidissimi affinché impedisca questo grave scempio della laicità della scuola pubblica e vengano ristabiliti lo status quo ante, la legalità e la certezza del diritto, dal momento che il governo può annullare in sede di autotutela le contestate e discriminatorie innovazioni apportate dall’ ordinanza ministeriale 26/2007».
I tempi devono essere davvero rapidi: gli scrutini si terranno la prossima settimana. E al premier si rivolge anche la Rete degli studenti, che parla di «scandalose ambiguità createsi a ridosso degli impegni di fine anno che danneggiano solo e unicamente gli studenti nel proprio diritto di essere valutati indipendentemente dalla scelta o meno di una materia facoltativa». La Rete attiverà uno sportello on line «per reclami e ricorsi degli studenti che si trovino discriminati».
Esami di maturità, c’è un voto di troppo. Quello di religione
di Marina Boscaino *
«Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali». Articolo 3 della Costituzione: oggi un’opzione di inguaribile romanticismo o di insanabile vetero-ottimismo? Già: in quell’idea di società che è la scuola italiana, due punti di un’ordinanza ministeriale emanata il 15 marzo 2007 dal ministro Giuseppe Fioroni in merito all’Esame di Stato sollevano dubbi sull’inconfutabilità di quell’affermazione.
«Il voto in religione contribuisce alla determinazione del credito scolastico» con cui gli studenti accedono all’Esame di Stato.
Esame di Stato, appunto. Di uno Stato che - fino a prova contraria - non è confessionale. Il 23 maggio il Tar del Lazio - cui una serie di associazioni, tra cui il Cidi, erano ricorse per chiedere la sospensiva dell’ordinanza - aveva accolto la richiesta, affermando che «l’insegnamento della religione non può contribuire in alcun modo alla formazione del credito scolastico, perché determinerebbe in via presunta una disparità di trattamento con gli studenti che non seguono l’insegnamento religioso e non usufruiscono di un’attività sostitutiva». Ricordiamo a questo proposito le sentenze della Corte Costituzionale (203/1989 e 13/1991) che hanno stabilito che gli allievi che non scelgono l’Irc non hanno alcun obbligo, né di frequentare un altro insegnamento né di essere presenti a scuola, e che solo la piena facoltatività dell’Irc permette di non considerare questo insegnamento incostituzionale.
Il Consiglio di Stato ha accolto in via provvisoria il ricorso del ministro Fioroni dopo il pronunciamento del Tar, bloccando la sospensiva dei punti dell’ordinanza ministeriale, che è quindi tornata in vigore, come è stato ribadito da una circolare del ministero del 31 maggio a tutte le scuole italiane. Un braccio di ferro davvero pericoloso, che promette di non concludersi qui. Infatti l’udienza per il pronunciamento definitivo del Tar è fissata per il 12 giugno, 8 giorni prima dell’inizio dell’Esame di Stato e a scrutini completati. Qualora la sentenza definitiva annullasse l’ordinanza ministeriale, si metterebbe in dubbio il regolare svolgimento e l’esito dell’esame, determinando una grave situazione di incertezza giuridica, con eventuale fiume di ricorsi sull’esito finale.
Il ministro Fioroni - la cui incontenibile vocazione confessionale riesce a riscuotere consensi unanimi nel centrodestra e silenzi complici (o imbarazzati) nel centrosinistra - è però certamente persona in grado di comprendere che esistono alcuni temi che, per quanto apparentemente limitati, rappresentano paradigmi di un modo di essere e di pensare per il quale non io, ma - meglio e ben più autorevolmente di me - i costituenti e generazioni di donne e uomini hanno speso energie e vita. E sui quali non c’è possibilità alcuna di negoziazione. Uno di questi è la laicità della scuola pubblica: una tutela comune - né di sinistra né di destra -, un patto di civiltà e di difesa del diritto di cittadinanza delle culture - di tutte le culture - nella scuola. E di quel principio di uguaglianza dal quale siamo partiti.
Non è la prima volta che si tenta ad aprire una breccia nella direzione contraria a questi presupposti, nonostante le sentenze della Corte Costituzionale, che afferma che «l’insegnamento della religione cattolica non deve essere in alcun modo discriminante», anche in seguito a quanto stabilito dal Nuovo Concordato dell’84. Ma ora fa più male; ed è più pericoloso. Perché - nei tristi e disorientanti rituali di quest’anno contraddittorio e deludente, tra un Family Day e un arretramento progressivo sui Pacs-Dico - l’ingerenza delle gerarchie ecclesiastiche, il peso che gli viene concesso, gli spazi che gli vengono riservati nella gestione della politica italiana hanno portato a consentire l’ingresso di parole minacciose e inquietanti per la coscienza di tutti i cittadini laici e democratici. Sono parole del passato, di un modo di intendere la scuola che abbiamo combattuto per cinque anni. Parole pericolose nella scuola, il luogo della formazione della coscienza critica e della cittadinanza; e fuori della scuola, dove i bambini e i ragazzi italiani sono sottoposti a martellanti sollecitazioni che dicono altro e che portano altrove. E dove un mondo adulto poco consapevole e molto consumatore abbocca volentieri alla lusinga di una presunta «eticità» in pillole - che è solo basso moralismo - individuata da quelle parole; e così si salva l’anima; o, almeno, si illude di farlo.
Una parola chiave - che rispunta periodicamente - è, ad esempio, «identità»: ricordiamo la netta opposizione in Europa alla richiesta di Giovanni Paolo II di far inserire il concetto di «identità cristiana» nella Costituzione europea. L’allentamento della vigilanza su un terreno fertile come quello della scuola pubblica, combinandosi con l’alleanza cattolica trasversale ai partiti politici, potrebbe avere come esito l’allargamento di maglie nell’impianto neutrale e relativista che la Costituzione ha affidato alla pubblica istruzione. Disorienta poi l’enfasi che - in tanti documenti e dichiarazioni sulla scuola - si pone sulla «centralità della persona». Un’espressione che ha perso il proprio positivo significato letterale, assecondando la tendenza a valutare la persona come individualità predeterminata in senso cristiano. Sulla quale, dunque, qualunque intenzionalità educativa della scuola perderebbe la propria efficacia, immobilizzando la persona in una stasi impermeabile che configura quel percorso di scuola a domanda individuale in cui i bravi - che normalmente sono ricchi - diventano più bravi; e i non bravi - la cui inadeguatezza è molto spesso la concretizzazione delle condizioni socio-economico-culturali di partenza - rimangono tenacemente ancorati a quel destino marchiato a lettere di fuoco nel loro Dna.
La scuola, invece, dovrebbe essere terreno di crescita, di emancipazione, di miglioramento. Facciamo attenzione, dunque. L’attenzione, catapultata sulle macro-questioni - famiglia regolar-tradizionale - Dico - non può distrarsi da episodi più mimetizzati, ma ugualmente gravi e inquietanti.
Su questo terreno minato e per affrontare questa gimkana semantica - che configurano un accerchiamento lento e sapiente in termini ideologici - cautela e vigilanza sono d’obbligo. Per questo ci auguriamo che il presidente Prodi ascolti l’appello che la Consulta per la Laicità gli ha rivolto chiedendo di rimuovere le «contestate e discriminatorie innovazioni apportate all’O.M. 26/2007». Concedere le tutele agli «infedeli» che disertano l’ora di religione cattolica è un dovere; siamo ancora in tempo per bloccare una pericolosa deriva che minaccia di spaccare il Paese.
* l’Unità, Pubblicato il: 08.06.07, Modificato il: 08.06.07 alle ore 9.03
Crediti scolastici ed insegnamento della religione cattolica
Fioroni ricorre al Consiglio di Stato
Comunicato urgente della Consulta romana per la laicità delle istituzioni
31-mag-2007 12.06
Consulta Romana per la Laicità delle Istituzioni
Associazione nazionale per la Scuola della Repubblica
CIDI - Centro d’iniziativa democratica degli insegnanti
CRIDES - Centro romano di iniziativa per la difesa dei diritti nella scuola
Associazione Nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno"
Fondazione Critica Liberale
Gruppo Martin Buber-ebrei per la pace
Associazione Italialaica.it
Consulta Torinese per la Laicità delle Istituzioni
Associazione XXXI Ottobre per una scuola laica e pluralista
CIEI - Comitato Insegnanti Evangelici
Democrazia Laica
Comitato bolognese Scuola e Costituzione
ASSUR Associazione Scuola Università Ricerca
Federazione Chiese Evangeliche in Italia
AFFI - Associazione Federativa Femminista Internazionale
UCEI - Unione delle Comunità Ebraiche Italiane
Comitato Torinese per la Laicità della Scuola
Comitato Scuola e Costituzione
Comunicato
Il Ministro della Pubblica Istruzione ha deciso di ricorrere al Consiglio di Stato invece di recepire l’ordinanza del TAR Lazio che sospendeva l’art. 8, parr. 13-14, dell’Ordinanza Ministeriale n. 26 del 15 marzo 2007 perché "sul piano didattico, l’insegnamento della religione non può a nessun titolo, concorrere alla formazione del "credito scolastico" di cui all’art. 11 del D.P.R. n. 323/1988, per gli esami di maturità, che darebbe postumamente luogo ad una disparità di trattamento con gli studenti che non seguono né l’insegnamento religioso e né usufruiscono di attività sostitutive" (Ord. TAR Lazio n. 2048 del 24 maggio 2007).
La situazione è grave ed imbarazzante.
Il Ministro Fioroni ha cercato di introdurre surrettiziamente l’ora di religione fra le materie che concorrono a pieno titolo a formare la valutazione degli studenti per gli esami di Stato. Questo determina una situazione di discriminazione e disparità fra gli studenti che si avvolgono e quelli che non si avvalgono dell’insegnamento della religione cattolica, senza poter o voler usufruire di attività alternative. Come ha infatti stabilito la Corte Costituzionale con le sentenze 203/89 e 13/91 gli studenti che non si avvalgono dell’IRC non possono essere sottoposti ad alcun obbligo alternativo.
L’O.M. viola così l’art. 310, co. 3, del Testo unico delle disposizioni legislative in materia di istruzione (D.Lgs. 297/94) ed il principio supremo di laicità stabilito dalla Costituzione.
Il TAR Lazio, sebbene solo con un provvedimento cautelare, aveva esaminato e accolto l’istanza di sospensione dell’Ordinanza Ministeriale.
Il Presidente della Sesta sezione del Consiglio di Stato, ha annullato provvisoriamente (sino al giorno successivo agli scrutini!!!), senza contraddittorio e senza motivazione, l’ordinanza cautelare del TAR, impedendo così che gli scrutini stessi possano avvenire nel rispetto della legge e della Costituzione. Nell’attuale situazione gli scrutini si svolgeranno secondo la volontà del Ministro, ma il successivo pronunciamento nel merito del TAR Lazio, che deve ancora avvenire, con molta probabilità ne porrà in dubbio l’esito annullando la parte impugnata dell’Ordinanza Ministeriale.
Si verificherebbe così una situazione di incertezza giuridica sul corso e sugli esiti degli esami di Stato, la cui responsabilità non potrà che ricadere sul Governo. Chiediamo al Presidente del Consiglio on. Romano Prodi di adoperarsi in tempi rapidissimi affinché impedisca questo grave scempio della laicità della scuola pubblica e vengano ristabiliti lo status quo ante, la legalità e la certezza del diritto, dal momento che il Governo può annullare in sede di autotutela le contestate e discriminatorie innovazioni apportate dall’ O.M. 26/2007.
Consulta romana per la laicità delle istituzioni
Via delle Carrozze 19
00187 Roma
tel/fax +39 06.6796011
romalaica@gmail.com
Mario Di Carlo
+39 3391950147
* Il Dialogo, Giovedì, 31 maggio 2007
Domani arrivano negli uffici provinciali i tabulati con i nominativi
Dal 22 maggio dovrebbero essere consultabili sul sito del Ministero
Esami, arrivano le commissioni
ricomincia la "caccia ai professori"
di SALVO INTRAVAIA *
Arrivano le commissioni degli esami di Stato. Domani, 16 maggio, i tabulati con i nominativi dei tanto ’temuti’ commissari esterni e dei presidenti saranno a disposizione degli Uffici scolastici provinciali che avranno qualche giorno di tempo per effettuare qualche piccolo e necessario aggiustamento. Martedì 22 maggio sarà possibile per tutti consultare direttamente sul sito del ministero della Pubblica istruzione (www.pubblica.istruzione.it) le commissioni. Ma i nominativi dei prof che dal 20 giugno prossimo esamineranno quasi mezzo milione di studenti italiani cominceranno a circolare certamente prima del 22 perché la curiosità degli interessati è grande. Un rito che mancava da 5 anni.
Con il ripristino della commissione d’esame mista (3 commissari esterni, 3 membri interni e un presidente) voluta dal ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, riparte la "caccia al prof" da parte di genitori e figli. Chi è? Da quale scuola proviene? Che tipo è: indulgente o severo? Si chiederanno per un mese mamme, papà e studenti. In tanti cercheranno un contatto con gli inavvicinabili e sconosciuti commissari esterni per evitare "brutte sorprese". Così, fra qualche giorno ricomincerà un pressing che era terminato nel 2002 quando il governo Berlusconi modificò la composizione della commissione giudicatrice, con tutti membri interni e il solo presidente proveniente da un’altra scuola.
Quest’anno, il tour de force della maturità vedrà impegnati nell’esame più importante della loro carriera scolastica 497 mila ragazzi iscritti all’ultimo anno delle scuole superiori. La maggior parte ha seguito un percorso regolare e si presenterà agli esami dopo avere lavorato in classe per circa nove mesi. Oltre 31 mila, invece, tenteranno la fortuna da privatisti. Con una preparazione ’fai da te’ e appena 146 approderanno all’esame di maturità direttamente dopo avere frequentato il penultimo anno: i cosiddetti ottisti, coloro che avranno ottenuto la promozione con almeno otto in tutte le discipline e in terza avevano riportato almeno la media del sette.
Ma nel lungo mese estivo di compiti e interrogazioni i protagonisti, nel bene o nel male, saranno anche loro: 110 mila professori, di cui 37 mila esterni e 73 mila interni, e più di 12 mila presidenti di commissione che avranno il compito di guidare gli esami e controllare che tutto proceda per il verso giusto.
Il grosso dei candidati al diploma che aprirà le porte verso l’università, la formazione superiore o il mondo del lavoro proviene dagli istituti tecnici e professionali: 279 mila ragazzi in tutto. Saranno 104 mila gli studenti in corsa per la licenza liceale e 50 mila quelli in lista per la maturità classica. Quattro regioni (Campania, Lombardia, Sicilia e Lazio) porteranno agli esami quasi metà (235 mila studenti) dei candidati.
Prima di sedersi a svolgere la prova scritta di Italiano, tuttavia, i ragazzi dell’ultimo anno dovranno superare lo scoglio della ammissione, reintrodotta dal ministro Fioroni a dicembre. Fra le altre novità che toccheranno sin da quest’anno i maturandi anche la composizione delle commissioni giudicatrici, dove è stato ripristinato il perfetto equilibrio tra prof interni ed esterni e la lode per i superbravi per i quali un "semplice cento" non basta a definire l’impegno e il valore mostrato.
* la Repubblica, 15 maggio 2007
Negli ultimi anni c’era stato il boom di candidati che saltavano l’ultimo anno o che si presentavano dagli istituti privati: in alcuni casi si sono quasi azzerati
Maturità, primi effetti della riforma
crollano "esterni" e privatisti
di SALVO INTRAVAIA *
Svaniscono di botto gli studenti che bruciano le tappe. In calo anche i privatisti che hanno scelto le scuole paritarie. Il prossimo mese di giugno, il numero di ’ottisti’ che si presenterà alla maturità (coloro che in base alla normativa vigente possono chiedere di accedere agli esami di stato saltando la frequenza dell’ultimo anno) è irrisorio: appena 140. In effetti, la vita dei ’saltanti’, come vengono chiamati in gergo tecnico, deve essere davvero difficile. Per frequentare il quarto anno della scuola superiore, ottenere la promozione con almeno otto in tutte le materie e contemporaneamente studiare tutti gli argomenti dell’ultimo anno per presentarsi direttamente agli esami e superarli con successo ce ne vogliono di volontà e costanza. Eppure durante l’era Moratti il proliferare nel Paese di cervelloni è stata una realtà suffragata dai dati.
L’anno scorso, le commissioni ne esaminarono addirittura un numero dodici volte superiore rispetto a quelli che si presenteranno al cospetto delle commissioni fra tre mesi. Studenti quasi tutti provenienti dalle scuole private e per la maggior parte promossi alla fine delle tre prove scritte e del colloquio. Ma c’è di più. Oltre ad essere superbravi, per diventare saltanti occorre possedere una buona dose di preveggenza. Perché la domanda per sostenere la maturità saltando la frequenza dell’ultimo anno va presentata alcuni mesi prima, cioè prima di conoscere lo scrutinio finale del quarto anno. Stesso discorso per i privatisti provenienti dalle paritarie. Il loro numero, quest’anno, si è drasticamente ridimensionato: meno 30 per cento rispetto all’anno scorso.
L’effetto Fioroni. Il drastico calo degli ottisti e dei privatisti è da attribuire alle modifiche introdotte dal ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, che tra i primi obiettivi ha assunto quello di ridare dignità agli esami di stato. Prima fra tutte, il ripristino della commissione mista: 3 membri interni, 3 prof esterni e un presidente esterno. In effetti, come dimostrano le statistiche sui promossi (96,5 per cento), negli anni del governo Berlusconi l’esame si è trasformato in una mera formalità. Ma già nella sua ’prima’ maturità Fioroni aveva dichiarato guerra ai diplomifici mettendo su un pool di ispettori che l’estate scorsa ha girato in lungo e largo la Penisola per controllare i requisiti dei maturandi. L’operazione ha determinato l’esclusione dalla maturità per 100 ottisti quasi tutti delle private. Lo scorso autunno, è stata poi avviata la riforma degli esami di stato che per i saltanti ha previsto un giro di vite. Da quest’anno, per ottenere l’ammissione ’abbreviata’ agli esami finali, ’oltre ad aver riportato, nello scrutinio finale della penultima classe, non meno di otto decimi in ciascuna disciplina’ bisogna avere ’seguito un corso regolare di studi, riportando una votazione non inferiore a sette decimi in ciascuna disciplina negli scrutini finali dei due anni antecedenti il penultimo, senza essere incorsi in ripetenze nei due anni predetti’. Insomma una ’opportunità da offrire soltanto a studenti particolarmente meritevoli’.
I numeri. L’abbreviazione per merito o per obblighi di leva è stata introdotta dalla riforma Berlinguer del ’98 che prevedeva una commissione esaminatrice mista con mezza commissione interna e mezza esterna più un presidente esterno super partes. Nel 2002 il governo Berlusconi modificò la composizione delle commissioni degli esami di Stato con tutti membri interni e il numero dei saltanti si moltiplicò. Dalle poche decine del ’99 si passò ai 1.353 del 2003 per arrivare a 1.707 nel 2006. I privatisti delle scuole non statali negli anni seguirono lo stesso andamento. I 217 del 1999 diventarono presto 9.850 (nel 2003) per arrivare a quasi 11 mila l’anno scorso. Quest’anno se ne prevedono poco più di 7 mila.
* la Repubblica, 3 aprile 2007
Ciao Angelo mi chiamo Eugenio sono di Reggio Calabria, frequento il 5° pure io, ma frequento " Industriale Giancarlo Vallauri"............... kmq ti risp alla domanda... noi a Reggio dopo che facciamo la 1° o la 2° prova... fanno un sorteggio con le lettere. Appena esce la lettera faranno dei gruppi, e da la esce una data in qui tu saprai.. quando e il tuo turno..ti faccio un’esempi....
ESEMPIO:
fanno il sorteggio esce la lettera C, se 6 con il cognome che incomincia cn la C... 6 fortunato perchè saresti nel 1°gruppo; se invece incominci proprio con la lettera A o B, 6 ultimo a fanire gli orali....
Hai capito? kmq è stato piacere risp al sms,ti faccio i miei migliori auguri per gli esami, ed un grandissimo IN BOCCA A LUPO!!!!!!!!!!!!!!!!!
nn capisco xkè v lamentiate tanto di questa riforma..cioè..se siete così preparati e se avete fatto questo "magnifico" percorso quinquennale coi vostri professori(tanto da volerli al vostro fianco in un esame di stato) vuol dire che sono stati molto efficienti nel vostro processo di educazione e formazione culturale..quindi..che sia un vostro professore..o quello sconosciuto della scuola di due isolati + avanti, la tua conoscenza non cambia!!-.-..e poi...il fattore "emozione" viene valutato tanto quanto perfino dagli stessi professori interni!!!...senza dimenticare, comunque, che-ad ogni modo-ce ne sono 3 di vostri professori che possano esporre il vostro normale andamento nel corso dei "magnifici" 5 anni di preparazione!!!..negli ultimi anni ho visto ragazzi della mia scuola, compagni coi quali ogni tanto capitava di scambiare qualche parola(prima che uscissero, ovviamente), non certo stimabili per le loro attitudini scolastiche, passare gli esami con la tranquillità che ho io di andarmi a prendere un caffè al bar!!!..ammissioni agli esami scandalose..con QUATTRO sole sufficienze!!!(bel percorso di formazione!!)...ragazzi incapaci di parlare correttamente perfino la lingua italiana(non che io sia una cima...ma...quattro regole grammaticali-cavoli!-le so pure applicare!!!-.-’)vantarsi di avere un diploma!e-senza farsi troppi problemi-ammettere di aver passato la maturità senza troppe difficoltà,e senza essersi impegnati più di tanto in 5 anni!!!....ho visto 100 sbocciare come mandorli in primavera!!(anche per permettere a quegli alunni "poco volenterosi" di uscire da scuola in qualche modo!!)...e ragazzi che veramente meritavano quel 100, delusi perchè...beh!perchè quei professori che li avevano seguiti negli anni, non hanno riconosciuto i loro meriti, mettendoli alla pari di qualche ragazzo che magari poteva aspirare al massimo a un 90!!!..ho visto...tante ingiustizie!!...e, già mi ero rassegnata di vederle anche quest’anno, nei confronti miei e dei miei compagni!!...no..non mi dispiace affatto la riforma!..anche se io stessa mi ritroverò davanti 3 sconosciuti ai quali dovrò dimostrare in poco meno di un’ora che i miei professori hanno fatto un buon lavoro con me!(già!penso la cosa gratifichi anche loro!!!)..i genitori non dovrebbero essere spaventati o arrabbiati..anzi...mi stupisco, mi spavento e mi arrabbio nel vedere che alcuni possano criticare..penso sia stupido da parte di un genitore non voler fare dimostrare al proprio figlio che le cose le sa, le ha studiate, e che non ha giocato a battaglia navale col suo compagno di banco per 5 anni!!!!!...penso che loro stessi sappiano cosa significhi fare degli esami con professori estranei...e a maggior raggione, penso debbano cercare di aiutarli ad arrivare preparati, piuttosto che prendersela con un governo che sta cercando di aumentare l’autostima del loro!!!....
no..non mi dispiace affatto affrontare gli esami con la nuova riforma...forse mi fanno un po’ paura, come mi avrebbero fatto paura anche con la vecchia...penso sia normale...e penso infine che proprio questa paura mi stimolerà a dare ancora di più il meglio di me....per me.... ho solo...una critica molto piccola...una minuzia!!..cioè...mi sono chiesta...soprattutto ultimamente(voglio dire...siamo già a gennaio!!!^^’’)...e, per caso, mi sono chiesta...ma...costava così tanto informarci sin da quando è passata la riforma sui dettagli dell’esame?!...sono felice che sia un esame serio...ma...fino a che punto può essere serio se ancora a gennaio non so come sarà la terza prova...le materie...ritengo-a ragione- che noi alunni del 5 ° anno dovessimo venire a conoscenza dei dettagli sin dall’inizio...ma vabbè...ormai...è andata così!!...spero non ci siano sorprese...e di non dovermi ritrovare col mio solito esaurimento nervoso a giugno per scoprire che le modalità e le materie non erano affatto quelle che mi aspettavo!!!...
beh...a parte questo c’è poco da dire...rimbocchiamoci le maniche e al lavoro...la fatica degli anni passati e dei mesi a venire ci verrà ricompensata a luglio!!!(x i più sfortunati...forse nn avete faticato abbastanza!o vi siete distratti troppo con la battaglia navale!!!)...in bocca al lupo, maturandi!!!;)
ps:parlo tanto...e poi va a finire che questa strabenedettissima terza prova mi frega e allora...altro che gratificazioni, ricompense e soddisfazioni!!!-.-’’’...eheheh...mmmm......torno subito a studiare!!!O_O
siamo un gruppo di ragazzi di un istituto professionale......facciamo la quinta....non capiamo perchè lo stato spinge a fare una riforma che punisce cosi a noi!!!quindi chiediamo di non approvarla e di lasciare il mondo comè.....è giusta la storia dei debiti...ma per il resto No
non abbiamo niente contro il nostro governo anzi complimenti al governo Prodi state facendo un ottimo lavoro ma dai questo non lo approvate!!!!
Come al solito, ad una certa classe politica piace cambiare le regole del gioco durante la partita ... dovevamo aspettarcelo ...
Il padre di un maturando.
siamo studenti del 5° anno di una ragioneria e vogliamo ribadire il nostro sdegno per la nuova riforma dell’esame di maturità. è inconcepibile che si torni all’età di "checchennino"!!!!!! questo va a discapito di persone che magari non vanno molto bene in una materia e non possono essere ammesse all’esame per un debito da 5 o anche per chi ha buoni voti, forse un pò gonfiati, ma che potrebbero portare ad un esame più difficile del previsto visto che i prof. esterni non li conoscono.
non approvate la riformaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Io non considererei la geografia come una materia secondaria...
Mauro Diana.
Maturità, le nuove regole approvate dal Senato
Giuseppe Fioroni esprime grande soddisfazione per l’approvazione del disegno di legge
(La Stampa, 16/11/2006)
ROMA. Via libera del Senato alla riforma degli esami di maturità che rendono più rigorosa la prova per gli studenti al termine della secondaria superiore.
Il testo approvato dall’assemblea di Palazzo Madama prevede una riforma complessiva dell’esame di Stato con l’istituzione di commissioni per metà composte da membri interni e per metà esterni agli istituti e un presidente ogni due classi. Per accedere agli esami di maturità sarà necessaria l’ammissione dopo lo scrutinio finale, nonchè il saldo degli eventuali debiti formativi accumulati negli anni precedenti. Fra i punti qualificanti del provvedimento, secondo i sostenitori della proposta avanzata dal ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, figurano le novità riguardanti i cosiddetti «ottisti», ossia gli studenti ai quali per merito viene abbonato l’ultimo anno di corso.
Potranno accedere all’esame di Stato tutti gli alunni delle scuole statali, paritarie, pareggiate o legalmente riconosciute che abbiamo conseguito nel penultimo anno di corso la media dell’otto, seguendo un regolare corso di studi, ma che nel secondo e terzo anno di scuola superiore abbiano avuto almeno la media del 7, senza ripetere. Altro punto riguarda lo «stop» a quelli che vengono comunemente definiti i «diplomifici»: potranno essere ammessi alla maturità anche gli studenti delle scuole pareggiate o legalmente riconosciute, ma solo se provenienti da istituti in cui funzionino interi corsi di studio.
I candidati esterni che non abbiano frequentato il quinto anno dovranno superare un esame preliminare davanti al consiglio di classe. E ancora: niente esami di maturità fuori dal comune di residenza, (o della provincia o regione in caso di mancanza dell’indirizzo di studi), senza precisa autorizzazione dell’Ufficio scolastico regionale di provenienza..
Sn una ragazza di 16 anni e frequento il 3 anno di liceo con indirizzo scientifico-trcnologico. Per quanto m riguarda sono un pò lontana dalla maturità, comunque non sono assolutamente d’accordo per la commissione metà esterna e metà interna, perchè si sa che durante un qualsiasi esame c’è l’emozione che prevale, e un professore interno sa quanto il prprio alunno ha dato durante i cinque anni scolastici; essendoci solo docenti interni più il presidente (esterno naturalmente) la situazione cambia e migliora per noi studenti.
Detto ciò chiudo e vi saluto!