Auguri

RITA LEVI MONTALCINI. Un’intervista. "Sono preoccupata più per i giovani che per il mio futuro che, presumo, non sarà ancora lunghissimo. Ma per i giovani di oggi - dice - sono davvero preoccupata, perché il paese non offre loro le opportunità che meritano; vedo solo promesse, promesse che non si tramutano, però, in realtà"- a cura di Federico La Sala

Come si sente, senatrice, al traguardo dei 98 anni? "Bene ma d’altronde ai miei anni non ho mai dato importanza", risponde.
mercoledì 25 aprile 2007.
 

MONTALCINI COMPIE 98 ANNI, LA GRINTA DI SEMPRE

ROMA - Domani spegnerà 98 candeline, ma solo simbolicamente, perché lei, il Nobel per la Medicina e senatrice Rita Levi Montalcini, il compleanno non l’ha "mai festeggiato". Ci tiene a dirlo, con piglio deciso e una voce grintosa, al cronista che la intervista al telefono. Come si sente, senatrice, al traguardo dei 98 anni? "Bene ma d’altronde ai miei anni non ho mai dato importanza", risponde. Le questioni, quelle davvero importanti, lascia intendere, sono altre.

Così, glissando sulla ricorrenza che oggi le porterà gli auguri di tanti, il Nobel incalza sull’argomento che più le sta a cuore: le nuove generazioni. E il tono della sua voce si fa più cupo: "Sono preoccupata più per i giovani che per il mio futuro che, presumo, non sarà ancora lunghissimo. Ma per i giovani di oggi - dice - sono davvero preoccupata, perché il paese non offre loro le opportunità che meritano; vedo solo promesse, promesse che non si tramutano, però, in realtà". Per questo, bisogna reagire ed impegnarsi, aggiunge, a partire dalla Ricerca: "Va potenziata e finanziata, perché è il futuro, del Paese e dei giovani".

La parola impegno, per la scienziata ’madre’ della scoperta del fattore di crescita del cervello (Ngf) che ha segnato la svolta delle neuroscienze assicurandole il premio Nobel nel 1986, è una vera missione di vita. Anche, anzi ancora di più, a 98 anni: "Nel mio futuro - dice - vedo appunto tanto impegno, soprattutto su due fronti. Innanzitutto, intendo potenziare l’ attività dell’Istituto europeo di ricerca sul cervello Ebri, per dare a tanti ricercatori italiani all’estero una possibilità concreta per poter tornare in Italia".

Poi, la seconda grande ’missione’: la lotta in favore dell’ alfabetizzazione delle donne africane. Un obiettivo che la vede in campo da tempo con la Fondazione onlus che porta il suo nome: "In Africa la popolazione analfabeta raggiunge gli 800 milioni. Ma proprio l’educazione è la base di tutto e noi - racconta - stiamo cercando di avvicinare le donne, le più penalizzate. Lo facciamo con laboratori e varie attività. Fino ad oggi, la Fondazione ha promosso oltre 800 borse di studio". Azioni concrete in favore delle donne meno fortunate, ma anche un messaggio alle donne dell’Occidente: "Oggi le donne, almeno da noi, hanno molte più possibilità e potenzialità. Se si vuole - dice Rita Levi Montalcini - si può riuscire, anche se si è donna e si vuole fare ricerca". Insomma, mai darsi per vinti, è l’invito della scienziata.

Un’esortazione anche al centro del suo ultimo saggio: "Ne ho scritti 21 - precisa, instancabile - e l’ultimo sarà pubblicato a breve; un saggio scientifico in cui c’é anche un po’ della mia vita, e l’invito ai giovani a credere nel futuro". E se lo dice lei, c’é da fidarsi: ha superato mille ostacoli, da quando, bambina, ha combattuto contro un padre autoritario e una cultura dominata dal maschilismo che la volevano relegata alle attività ’consone’ alla donna. Non si è data per vinta.

Ha studiato e si è affermata contro tutto e tutti, continuando come poteva anche contro le leggi razziali, che la costrinsero a rinunciare al posto di assistente universitaria. Ma le soddisfazioni, alla fine, sono arrivate: "Quando ho iniziato a lavorare nella ricerca ero l’unica donna... Tanto che le moltissime conferenze cui ho partecipato in America erano sempre aperte con il saluto ’lady and gentlemen’... ", ricorda. Da allora sono trascorsi vari lustri.

Ma l’energia resta la stessa: "I miei anni? Pesano un po’, ma non sono poi così ’limitativi’ come lo sarebbero con un cervello poco funzionante. Sto bene, sono capace di intendere, e i deficit uditivi e visivi sono ampiamente compensati dai miei collaboratori". E’ tutto, conclude la senatrice. E il compleanno? Alla fine, un giorno come un altro.

ANSA » 2007-04-22 15:05


Gli auguri di Napolitano: l’Italia e’ fiera di te

ROMA - Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha inviato Rita Levi Montalcini, in occasione del suo compleanno, un messaggio di "fervidi auguri e di sincera ammirazione per l’impegno sempre intenso, rigoroso ed esemplare". La senatrice a vita e premio Nobel per la medicina compie 98 anni. "Conservo il più vivo ricordo della mia visita all’European Brain Institute, da te fortemente voluto e guidato con la sobria eccellenza che contraddistingue il tuo operato - scrive il capo dello Stato nel messaggio - L’entusiasmo di quei giovani ci consente di sperare in una Italia in cui istituzioni e imprese sappiano investire, attraverso la ricerca, nel futuro del proprio paese".

"Per quelle ragazze e quei ragazzi del Brain Institute, per tanti giovani, per moltissimi cittadini - sottolinea Napolitano - rappresenti un modello di scienziato, di donna, di italiana su cui la Repubblica è fiera di poter contare. Le tante iniziative che continui a promuovere e seguire con passione e dedizione infaticabili sono fonte sicura di prestigio internazionale e motivo di orgoglio nazionale". "Nel rinnovarti gli auguri più affettuosi - si conclude il messaggio del presidente della Repubblica a Rita Levi Montalcini - ti giunga a nome di tutti gli italiani il mio sincero ringraziamento".

ANSA » 2007-04-22 10:46


Sul tema, nel sito, si cfr.;

Italia. Memoria della libertà e Storia della liberazione ....
-  ALLA CITTADINA SOVRANA, ALLA STUDIOSA, ALLA SENATRICE DELLA REPUBBLICA. A RITA LEVI MONTALCINI LA STIMA, L’AFFETTO E IL SALUTO DI TUTTA L’ITALIA!!!

SOCIETA’, POLITICA E RICERCA SCIENTIFICA. Nei regimi totalitari, l’attività del cervello arcaico è al massimo...
-  UN’ITALIA ARCAICA E SUICIDA. UN’INTERVISTA A RITA LEVI MONTALCINI, ALLA SOGLIA DEI CENTO ANNI


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