Europa

TURCHIA. LA SVOLTA. Dopo Ataturk, primo islamico a capo dello Stato. Abdullah Gul eletto presidente. I leader europei plaudono. Giudizio di Prodi molto positivo - a cura di pfls

Le prime dichiarazioni del nuovo presidente: "Difenderò la costituzione, inclusa la laicità".
martedì 28 agosto 2007.
 

-  Primo islamico a capo dello Stato. Decisivo il terzo scrutinio, in cui bastava la maggioranza semplice
-  Le prime dichiarazioni: "Difenderò la costituzione, inclusa la laicità"

-  Turchia, Abdullah Gul eletto presidente
-  L’esercito: "Difenderemo la democrazia"

-  Il capo di Stato maggiore: "La laicità è sotto attacco, vigileremo"
-  I vertici delle forze armate non presenziano al giuramento
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ANKARA - La Turchia ha un nuovo presidente. E per la prima volta si tratta di un uomo politico con un passato islamico alle spalle. Abdullah Gul, fino a oggi vice premier e ministro degli Esteri, è stato eletto dal Parlamento al terzo scrutinio, quando bastava la maggioranza semplice. Ha raccolto 339 voti su 550 deputati, in pratica solo quelli del suo partito, l’Akp di matrice islamica che è al governo dal 2002. Alle due prime votazioni in Parlamento, il 20 e il 24 agosto, Gul aveva ottenuto rispettivamente 341 e 337 voti, non sufficienti perché erano necessari i due terzi dei voti parlamentari. Gli altri due candidati, Sabahattin Cakmakoglu dei nazionalisti dell’MHP, e Huseyin Tayfun Icli, del partito di centrosinistra DSP, hanno avuto rispettivamente 70 e 13 voti.

Cinquantasei anni, ex premier, Gul è il primo islamico capo dello Stato negli 84 anni di storia della Turchia laica fondata da Kemal Ataturk sulle ceneri dell’impero ottomano. Il neopresidente varcherà in serata i cancelli di Cankaya, il Quirinale turco, accompagnato dalla moglie Hayrunissa, prima first lady velata. Ad accoglierlo troverà l’attuale presidente, il laico Ahmet Necdet Sezer, che ha tentato in tutti modi, legali, di ostacolare la sua elezione.

Un’elezione per la quale Gul deve ringraziare l’estrema destra nazionalista del Mhp di Devlet Bahceli. La formazione, considerata vicina ai Lupi Grigi, assente nella precedente legislatura, nei due primi turni ha votato un proprio candidato di bandiera, ma con la sua semplice presenza in aula ha garantito a Gul che ci fosse il numero legale. Numero legale che era mancato al candidato dell’Akp alla fine di aprile e a maggio, quando l’opposizione, allora rappresentata dai soli laici del Partito repubblicano Chp, fece una scelta aventiniana. Per superare l’impasse, il premier Recep Tayyip Erdogan aveva indetto elezioni anticipate il 22 luglio, vinte dall’Akp con poco meno del 47% dei voti.

Ieri i militari, custodi della laicità dello Stato, avevano lanciato un ultimo monito. Il capo di stato maggiore, il generale Yasar Buyukanit, ha fatto pubblicare sul sito dell’esercito una nota in difesa del secolarismo: "La laicità dello Stato è sotto l’attacco dei centri del male che cercano di erodere la natura laica della Repubblica turca. Le forze armate - ha ammonito - non rinunceranno al compito di proteggere la democrazia".

Nel pomeriggio Abdullah Gul ha pronunciato il rituale giuramento di fedeltà alla Repubblica laica e democratica di Turchia. "Difenderò - ha detto Gul - tutti i principi della costituzione, inclusa la laicità che è anche una regola necessaria per la pace sociale. Rappresenterò tutti i cittadini e sarò imparziale". Ha poi reso omaggio al "padre della patria" Kemal Ataturk e ha ribadito la necessità di proseguire il cammino sulla via dell’Unione europea aggiungendo che i turchi devono "realizzare le riforme per se stessi e non per gli altri". I capi militari turchi, come promesso, non hanno presenziato alle promesse solenni del neopresidente, nonché capo supremo delle forze armate.

* la Repubblica, 28 agosto 2007.


Il presidente della Commisione Barroso: "Opportunità per un impeto nuovo al processo di adesione all’Ue" Martens, presidente Ppe: "Si apre una nuova fase di stabilità politica in Turchia"

-  All’Europa piace il nuovo presidente turco
-  Prodi: "Gul sarà un grande presidente"
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ROMA - I leader europei plaudono all’elezione di Abdullah Gul, fino a oggi vice premier e ministro degli Esteri, alla carica di nuovo presidente della Repubblica turca. Barroso, Prodi e Martens, il presidente dei Popolari europei, sono stati i primi a pronunciare parole di apprezzamento per il nuovo presidente.

Soddisfatto Romano Prodi. Il giudizio del presidente del Consiglio italiano Romano Prodi su Gul è molto positivo. ’’E’ una persona di grande intelligenza". Il Professore si è detto ottimista su quello che Gul potrà fare per la Turchia e l’Europa: "Sara’ un grande presidente’’.

Anche Josè Manuel Barroso, presidente della Commissione europea, ha espresso le sue "più vive congratulazioni" a Abdullah Gul per la sua elezione alla presidenza della Repubblica turca. Secondo Barroso con la formazione a breve in Turchia anche del nuovo governo "con un chiaro mandato popolare" si apre "una opportunità per un impeto nuovo e immediato al processo di adesione all’Ue, attraverso il progresso in vari settori chiave".

E’ convinto che Gul farà bene anche Wilfred Martens, presidente del Partito popolare europeo (Ppe). "Il nuovo presidente turco Abdullah Gul - ha spiegato Martens - sarà una grande risorsa per la Turchia e per la prosecuzione del suo cammino europeo". Martens ha anche auspicato che la sua elezione possa aprire "una nuova fase di stabilità politica in Turchia"

* la Repubblica, 28 agosto 2007.


SCHEDA DI APPROFONDIMENTO*

Un economista fra politica e fede

ANKARA - Abdullah Gul, eletto oggi presidente della repubblica turca, è un economista di 57 anni dalla lunga esperienza politica orientata dalla sua profonda fede islamica. La sua esperienza politica è maturata in anni di impegno all’interno del movimento "Opinione nazionale" fondato dal leader storico dell’islam politico radicale turco, Necmettin Erbakan ed è stato dal 1991 ininterrottamente deputato prima per i vari partiti fondati dallo stesso Erbakan e poi per il partito ’Giustizia e sviluppo’ Akp, nato nel 2001.

Nato a Kayseri nel 1950, Gul si è laureato in economia all’ università di Istanbul e si è perfezionato a Londra, insegnando poi per qualche tempo all’Università di Sakarya. Dal 1983 al 1991 ha lavorato per la Banca islamica di sviluppo basata a Gedda in Arabia Saudita, paese col quale ha conservato secondo la stampa turca - rapporti personali e politici, favorendo negli ultimi anni un afflusso in Turchia di notevoli investimenti sauditi.

Nel corso del breve governo Erbakan-Ciller (giugno 1996-giugno 1997), Gul ha svolto le funzioni di ministro di Stato e di portavoce del governo. In quel periodo si prese sempre più le distanze dall’ala ’dura e pura’ del partito islamico in due occasioni clamorose: nel 1997 fu il leader di coloro che si opposero alla controversa visita di Erbakan in Libia, terminata in un clamoroso fiasco per Erbakan, maltrattato da Gheddafi; nel 1999 fu il primo a protestare quando la deputata del suo stesso partito islamico Merve Kavakci volle entrare in parlamento con il fazzoletto islamico sul capo.

Gul è ritenuto seguace di una interpretazione "storicizzata e privatistica" dell’Islam, che egli fa risalire al poeta filosofo Necip Fazil Kisakurek. Quando a sua moglie Hayrunnisa fu impedito (secondo le leggi turche) di iscriversi all’università per la sua abitudine di portare il fazzoletto islamico sul capo, Gul protestò, ma non adducendo motivazioni religiose, ma motivazioni basate sul rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali come il diritto di espressione e la libertà di culto. Come oggi fa tutto il suo partito.

Rieletto nuovamente rappresentante in parlamento del collegio elettorale di Kayseri nelle elezioni legislative del 3 novembre 2002, fu chiamato alla guida del governo per via dell’ ineleggibilità del vero leader dell’AKP, Erdogan, che poi lo sostituì alla testa del governo nel marzo 2003, quando gli furono restituiti, grazie ad un apposito emendamento costituzionale i diritti politici e fu eletto deputato in un’elezione suppletiva. Gul allora disciplinatamente si dimise dal governo e assunse nel governo Erdogan la doppia carica di primo vicepremier e di ministro degli esteri.

* ANSA» 2007-08-28 15:48


SUL TEMA, NEL SITO, SI CFR.:

PER LA VISITA DEL PAPA IN TURCHIA (28 NOVEMBRE), AD ISTANBUL, LA BASILICA DI S. SOFIA E’ STATA ASSALTATA DAI "LUPI GRIGI". NELLA "NOTTE" CHE AVANZA, NON SI PREPARINO "INUTILI STRAGI"!!! CHE LO SPIRITO DI ASSISI E DI SAN GIOVANNI IN FIORE ILLUMINI IL MONDO !!! VIVA IL "LUPO" DI GUBBIO e VIVA IL "LUPO" DI GIOACCHINO DA FIORE !!!

HRANT DINK, "ARMENO DI TURCHIA". L’ultimo messaggio del giornalista assassinato: "cercare di trasformare l’inferno in paradiso". IDENTIFICATO L’ASSASSINO.

-  Uno scintillio di mille colori ...
-  Allo scrittore turco, Orhan PAMUK, il premio Nobel per la Letteratura. Una "analisi" di Barbara Spinelli, e una recensione di Pietro Citati
-  «È perché le nostre menti moderne sono così precarie, scivolose, che la libertà d’espressione diventa così importante: ne abbiamo bisogno per capire noi stessi, i nostri umbratili, contraddittori, più intimi pensieri; la fierezza e la vergogna che ci abitano»


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