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CAMPANIA, CAMORRA, E "GOMORRA". AMARE L’ITALIA: INAUGURAZIONE DEL NUOVO ANNO SCOLASTICO A CASAL DI PRINCIPE, CON SAVIANO E BERTINOTTI. La mattina del 17 settembre saremo in piazza Municipio... Lettera aperta e Invito dell’Assessore Istruzione Formazione e Lavoro della Regione, Corrado Gabriele - a cura di pfls

La prima lezione di questo nuovo anno di scuola nella piazza di Casale potrebbe intitolarsi proprio: “Quanto costano ad un popolo le ragioni dell’Antistato, di Michele Zagaria e Antonio Iovine...”.
lunedì 17 settembre 2007.
 

[...] Quest’anno lasceremo altri due posti vuoti, per due “personaggi” che hanno un peso fondamentale nella quotidianità della scuola nel mezzogiorno, ed in particolare nella crescita e nella formazione fuori dalle mura scolastiche che investe gli studenti campani, due sedie in prima fila per i rappresentanti dell’ “Anti-Stato”.

Non si può infatti iniziare un nuovo anno scolastico senza udire le parole di chi ne condiziona la buona riuscita e siccome siamo in Campania, ho pensato con questa lettera di invitare la camorra alla nostra celebrazione. Credo che per efferatezza e capacità espansiva il clan più potente della Campania sia la cosiddetta “federazione dei casalesi”, mi rivolgo per questo direttamente ai due superlatitanti Antonio Iovine di San Cipriano d’Aversa e Michele Zagaria di Casapesenna.

Riconosciuti capi indiscussi di una camorra che, oltre a far soldi vendendo la morte con i traffici internazionali di armi e droga, costruisce edifici e scuole ormai in tutta Italia attraverso il racket del cemento [...]

“Un anno scolastico contro la camorra"

Gentili,

Il 17 settembre inaugureremo a Casal di Principe il nuovo anno scolastico. Come lo scorso settembre, quest’appuntamento sarà l’occasione per ribadire il no delle Istituzioni e della cittadinanza tutta alla camorra.

Per l’occasione abbiamo anche provocatoriamente invitato i rappresentanti dell’antistato - tramite una lettera già spedita direttamente ai rispettivi indirizzi postali, che alleghiamo al presente invito - perché vengano a spiegare direttamente ai nostri giovani il modo in cui soffocano il loro presente, rubandogli il futuro.

Data l’importanza dell’iniziativa desidero quindi invitarla all’evento per iniziare insieme un “anno scolastico contro la camorra”.

-  Corrado Gabriele
-  Assessore Istruzione, Formazione e Lavoro
-  Regione Campania

Napoli, 8 settembre 2007

______________

-  Antonio IOVINE
-  Via Torino 27
-  San Cipriano d’Aversa (CE)

-  Michele ZAGARIA
-  Casapesenna (CE)

A Michele Zagaria e Antonio Iovine,

Saranno tante le sedie occupate dai ragazzi della Campania per celebrare l’inizio del nuovo anno scolastico e per riappropriarsi simbolicamente di un territorio descritto dai giornali e considerato in tutto il mondo come dominio esclusivo dei clan.

Dopo la straordinaria esperienza dello scorso anno, torneremo infatti a Casal di Principe.

La mattina del 17 settembre saremo in piazza Municipio. Come lo scorso anno, quando accanto ai cittadini si schierarono il Presidente della Camera Fausto Bertinotti e Roberto Saviano, le cui parole di condanna gridate dal palco contro il vostro potere lo costringono a vivere sotto scorta ormai da un anno. L’invito ad inaugurare il nuovo anno scolastico a Casale è esteso agli uomini delle istituzioni tutte: parlamentari, sindaci, assessori, consiglieri e segretari di partito per testimoniare solidarietà ad un popolo che vuole cambiare volto, a quella parte di sana di Casal di Principe che rifiuta di girare lo sguardo e lasciare la lotta alla camorra alle sole forze di polizia ed alla magistratura.

Ci saranno anche tante sedie vuote, che purtroppo rimarranno per sempre tali. Sono i posti di quelli che hanno pagato con la vita il “no” che hanno urlato alle mafie: Don Peppe Diana, Giancarlo Siani, Peppino Impastato, una lista lunghissima purtroppo.

Quest’anno lasceremo altri due posti vuoti, per due “personaggi” che hanno un peso fondamentale nella quotidianità della scuola nel mezzogiorno, ed in particolare nella crescita e nella formazione fuori dalle mura scolastiche che investe gli studenti campani, due sedie in prima fila per i rappresentanti dell’ “Anti-Stato”.

Non si può infatti iniziare un nuovo anno scolastico senza udire le parole di chi ne condiziona la buona riuscita e siccome siamo in Campania, ho pensato con questa lettera di invitare la camorra alla nostra celebrazione. Credo che per efferatezza e capacità espansiva il clan più potente della Campania sia la cosiddetta “federazione dei casalesi”, mi rivolgo per questo direttamente ai due superlatitanti Antonio Iovine di San Cipriano d’Aversa e Michele Zagaria di Casapesenna.

Riconosciuti capi indiscussi di una camorra che, oltre a far soldi vendendo la morte con i traffici internazionali di armi e droga, costruisce edifici e scuole ormai in tutta Italia attraverso il racket del cemento.

Quelle due sedie spettano a voi e non per riguardo, ma per coerenza. Non vedo altro modo per far conoscere ai giovani le azioni che compiete se non quello di ascoltarne la descrizione direttamente dalle parole dei protagonisti. Iniziate in primis a chiarire i motivi per cui i posti di Don Peppe, di Giancarlo e Peppino sono vuoti. Per quale regola trascendente avete spezzato le loro vite.

Proseguite poi spiegando agli studenti che ogni giorno nelle casse dei vostri clan entrano centinaia di milioni di euro derivanti dal pizzo che imponete a negozianti e imprenditori, spiegate loro che questo è il principale motivo per cui quando cercano lavoro al Sud lo trovano quasi sempre precario, in nero e mal pagato. Tutto per un giro d’affari di 18 miliardi di euro in tutta la Campania. Siate chiari, descrivete in modo appropriato come entrate negli appalti e intercettate i capitali stanziati per le opere pubbliche, allungando a dismisura i tempi di realizzazione. Dite ai ragazzi come il vostro clan negli anni sia riuscito ad organizzare la più colossale operazione di inquinamento ambientale della Campania, che vi ha cosentito di accumulare guadagni esorbitanti sotterrando nelle nostre campagne i rifiuti tossici di tutta Italia, inquinando falde acquifere e vegetazione e non mancate di pecisare come state espandendo l’opera di distruzione ambientale anche al basso Lazio, dove Legambiente scopre ogni giorno un nuovo cumulo di materiali inquinanti. Chiaramente i giovani sono anche interessati a fenomeni che li toccano più da vicino e che rubano loro la serenità, come le guerre per le piazze della droga, combattute da clan concorrenti che agiscono nella metropoli partenopea ad esempio, conflitti che portano la camorra ad essere l’organizzazione criminale che uccide in assoluto di più.

Negli ultimi anni questi scontri hanno riportato a Napoli un cielo nero, un clima da far west, fatto di sparatorie cruente che spesso hanno coinvolto vittime innocenti. Silvia Rutolo, Gigi e Paolo, Annalisa Durante, Giuseppe Riccio, altra lista ormai insopportabilmente lunga. Ditelo ai tanti familiari delle vittime della camorra qual è il valore aggiunto delle vostre sporche operazioni finanziarie. E poi non dimenticate di precisare che tutto questo provoca una generale depressione economica, che anche grazie a voi le imprese non investono dalle nostre parti. Nella vostra inedita “lectio magistralis” non tralasciate il capitolo connivenze, pietra angolare su cui si tiene in piedi il castello di interessi che ruota intorno alle vostre attività criminali. Venite ad illustrarci il modo in cui i vostri uomini si infiltrano nelle procure, riuscendo spesso a far sparire prove fondamentali, il meccanismo attraverso cui il vostro Anti-Stato si avvale della collaborazione della cosiddetta “borghesia di camorra”: faccendieri, avvocati, notai, commercialisti e direttori di banche senza scrupoli che si arricchiscono a dismisura mentre vi aiutano a dribblare le indagini, a spostare all’estero i vostri capitali, a far quadrare in un perimetro di legalità i vostri introiti. Senza di loro il vostro dominio sarebbe poca cosa, avreste più difficoltà a riciclare denaro nell’Italia settentrionale e nei tanti paesi stranieri, senza le connivenze sarebbe impossibile per un criminale di fama internazionale come lei, Antonio Iovine, girare liberamente per Roma, essere fermato da una pattuglia per un controllo e risultare non “riconosciuto”.

Infine vorrei sempre che foste voi, Antonio Iovine e Michele Zagaria, a spiegare con parole chiare ai giovani del Sud, ma anche a quelli dei paesi stranieri in cui vi andate espandendo, cosa significa vivere una vita continuamente in fuga, privarsi degli affetti, perdere parenti e amici nelle vendette trasversali, non poter vivere alla luce del sole, non poter accompagnare i propri figli al primo giorno di scuola. Tutto per inseguire un sogno di dominio, che inesorabilmente vi conduce ad una non vita, breve e colma di pericoli e restrizioni. Se davvero siete così convinti che questo sia il modo migliore di spendere la vostra esistenza accettate il mio invito, venite a descriverci direttamente come il vostro Anti-Stato intende soggiogare ancora a lungo il Mezzogiorno e rubare i sogni ai giovani. La prima lezione di questo nuovo anno di scuola nella piazza di Casale potrebbe intitolarsi proprio: “Quanto costano ad un popolo le ragioni dell’Antistato, di Michele Zagaria e Antonio Iovine...”.

-  Corrado Gabriele
-  Assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro
-  Regione Campania.



-  Parla lo scrittore, che domani sarà nel suo paese con Bertinotti e Lirio Abbate
-  Salirà sul palco e si rivolgerà ai giovani: "La politica deve ricominciare da qui"

-  Saviano: "Torno a Casal di Principe
-  per dire che non c’è da avere paura"

dal nostro inviato CONCHITA SANNINO *

CASAL DI PRINCIPE - "Torno a Casal di Principe per dire che non c’è da avere paura". Un anno e 800 mila copie dopo, Roberto Saviano, l’autore del caso "Gomorra", il ventottenne scrittore finito sotto scorta della Procura antimafia per aver raccontato segreti e affari dell’impero dei casalesi, è pronto al suo primo bagno di folla. Un rientro che già si annuncia teso, emozionante, gremito.

Alla vigilia della sua prima testimonianza pubblica dopo l’exploit di Gomorra, Saviano si racconta con pudore. "Nessuno si aspetti slogan morali, non mi piace parlare di legalità attingendo alla retorica del male. Torno a Casale perché Campania e Calabria sono i grandi rimossi dell’agenda nazionale. Perché la politica deve ricominciare da qui. La sinistra deve ricominciare. Daccapo. Anzi, in questo senso è ancora tutto da fare. Troppo poco è stato fatto finora".

Domani mattina a Casale, con Saviano, per l’inaugurazione dell’anno scolastico in Campania, ci saranno anche il presidente della Camera Fausto Bertinotti, il presidente della commissione parlamentare antimafia Francesco Forgione, il Movimento giovani di Locri e Lirio Abbate, il giornalista siciliano minacciato dalla mafia, insieme con l’assessore regionale all’Istruzione Corrado Gabriele, autore della lunga agenda di giornata.

Lo scrittore salirà sullo stesso palco dal quale, dodici mesi fa, incitò i ragazzi del paese dominato dall’impero criminale: "Cacciateli! Non sono di questa terra, la stuprano, la usano. Schiavone, Bidognetti, Zagaria: voi non valete niente". Era il 23 settembre, il ventesimo anniversario dell’assassinio di un giornalista coraggioso, Giancarlo Siani, e Gomorra aveva venduto 80mila copie in appena qualche mese. Ma tra la folla, quel giorno, ciondolavano anche i figli di quei padrini: per la prima volta chiamati per nome, esposti al pubblico anatema. Trafitti dalle parole, per una volta.

Ora lo scrittore Saviano, l’aria da universitario fuoricorso, è al centro di un exploit che ha superato in Italia le 800mila copie e si appresta a replicare in Europa (circa 90mila copie vendute in Germania in 10 giorni, mentre è in preparazione un tour negli Usa). Forse a 28 anni si può davvero non provare paura?

Saviano sorride, tenta di dissimulare il privato e di non prendersi sul serio: "Ci sono in Italia grandi cancri rimossi. Posti dove non la mafia e la criminalità organizzata non uccidono, non fanno rumore, non fanno una piega. Dove scorre meno sangue di anni fa, ma si decidono strategie economiche. Posti come Casal di Principe, come Platì. Posti che la politica rimuove. Bisognerebbe ascoltare le parole di Franco Roberti, procuratore aggiunto antimafia a Napoli, che chiede maggiori risorse per le indagini economiche. Mi piacerebbe che la sinistra cominciasse daccapo. Mi piacerebbe che la destra potesse riprendere quella vocazione antimafia che fu del Msi, e che in molta parte del sud riuscì ad essere riferimento e in cui si riconosceva anche Paolo Borsellino, quando provava a individuare e fermare i rapporti tra clan e politica".

Domani, avrà i ragazzi di Casal di Principe ad ascoltarlo, ragazzi come è stato lui a Casale, posto di connivenze e intrecci sì, ma anche radice di una mobilitazione antimafia che portò all’assassinio di don Peppe Diana, sacerdote ucciso il 19 marzo del 1993 dai clan locali perché aveva urlato dal pulpito contro il potere mafioso; memoria di un martire che la Chiesa ufficiale continua a onorare a metà, con malcelato imbarazzo, perché quel sacerdote coraggioso era troppo giovane, magari troppo amico di ragazze e ragazzi, troppo incline alla "politica" d’una spiritualità militante.

E’ a quei ragazzi cresciuti con l’ombra dei casalesi e il mito di don Peppe che si rivolge, domani, Saviano: "Mi piacerebbe raccontargli di come ci sia un unico principio per cui vale la pena combattere i clan: il diritto alla felicità. Non mi piace andare a parlare di legalità con slogan morali. Lontani dai clan si vive meglio, pretendere che non abbiano potere significa decidere della propria esistenza. Significa non crepare nei cantieri, non essere costretti ad emigrare. Io stesso riconosco il fascino che i boss hanno, le loro vite costruite come leggende. Ma è importante riconoscere questo fascino e smontarlo. Torno a Casale per dire che non c’è da aver paura. I nomi possono essere fatti e si può raccontare, capire". Già, dopo le minacce e le tensioni, i boss non possono pensare di averlo cacciato.

"Il vaccino è comprendere. Poi ognuno deciderà come agire - spiega il giovane Roberto - Ma bisogna guardare oltre. Casal di Principe, Platì. Oggi sono queste le trincee in cui misurarsi".

* la Repubblica, 16 settembre 2007.


Sul tema, nel sito, si cfr.:

PER L’ITALIA E PER LA CHIESA. LA MEMORIA DA RITROVARE. L’"URLO" DI DON PEPPINO DIANA.

ITALIA: NAPOLI... UNA "GOMORRA", UN INFERNO!!! Un "resoconto" e una denuncia di Roberto Saviano.

ALLARME: "CAMORRA"!!!

ITALIA. ROMA E I "SETTE COLLI". LO SCEMPIO DEL "TERRITORIO" E ... LE "CAMERE" SGARRUPATE!!!

SALVIAMO LA COSTITUZIONE E LA REPUBBLICA.


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