In principio era il "Logos" - o il "Polemos"?! Storia. La prima guerra civile europea...

RIPENSARE L’EUROPA. LA GUERRA DEL PELOPONNESO E LA "DISTRUZIONE RADICALE" DELL’INTERA GRECIA. Uno studio di Victor Davis Hanson, recensito da Giorgio De Simone - a cura di pfls

"Fu senza dubbio questo l’evento che sconvolse più a fondo la Grecia e alcuni paesi barbari: si potrebbe dire addirittura che i suoi effetti si estesero alla maggior parte degli uomini" (Tucidide).
sabato 24 maggio 2008.
 

storia

Nello scontro fratricida tra Atene e Sparta già si ritrovano tutti i caratteri dei conflitti moderni, dall’egemonia alla pulizia etnica

Peloponneso, capostipite di tutte le guerre

di GIORGIO DE SIMONE (Avvenire, 24.05.2008)

Per lo storico californiano Victor Davis Hanson quella del Peloponneso svoltasi dal 431 al 404 a.C. fu «una guerra diversa da tutte le altre». A combattersi furono Atene e Sparta, ma con loro tutte le popolazioni di lingua greca e non solo, dalla Tracia alla Persia, entrarono in gioco, il che renderebbe quel conflitto simile all’attuale «caos senza fine del Medio Oriente» o alle guerre balcaniche degli anni Novanta.

Sulla scorta del grande Tucidide, più che seguire il corso degli avvenimenti, Hanson vuole che della guerra emergano le specificità di uomini, armi, navi, cavalli nonché la tragedia di chi, incolpevole, vi perse tutto anche quando non vi perse la vita, centinaia di migliaia di persone, archetipo dei miliardi che si sarebbero succedute nei secoli, le quali in un niente da ricchi si ritrovarono poveri, da felici infelici, da pieni di sogni disperati. Per Hanson, poi, tante le affinità tra allora e oggi, tra la superba capitale dell’Attica, per esempio, e l’America odierna: entrambe convinte di «poter trionfare in ogni impresa», entrambe decise a imporre la democrazia anche là dove non si concepiscono che oligarchie, entrambe capaci di dare lezione di moralità e altruismo nella convinzione di esportare, comunque, civiltà.

Prima della guerra peloponnesiaca la Grecia tutta aveva respinto i Persiani con battaglie memorabili quali Maratona (490) e Salamina (480) dando corso all’ideale di una unità eroica, ma nel 431 l’oligarchica Sparta, con il pretesto di uno scontro tra Atene e Corinto (alleata di Sparta), attaccò con il re Archidamo la ’sprezzante’ Atene di Pericle. Questi decise una resistenza passiva e una ’deviazione’ delle difese sulle coste per colpire il nemico dal mare, dove era invincibile. Ma sbagliava il re spartano a credere nella resa del nemico, sbagliava Pericle a ritenere che i centomila abitanti di Atene ne potessero ospitare altrettanti rifugiatisi nella città. Inesorabile, nel 429 scoppiò la peste che, con i suoi due figli, eliminò anche Pericle lasciando a Tucidide di tramandarci quanto il morbo portò poi in illegalità, soprusi, abbandono degli dèi e perdita di ogni bussola etica. Atene restò piagata dalla peste anche dopo che questa finì nonostante che, con la ripresa degli scontri, cercasse di ribattere colpo su colpo in un succedersi di attacchi e imboscate, saccheggi, delazioni e tradimenti.

Mitilene, capitale dell’isola di Lesbo che si ribellò e chiese aiuto a Sparta, fu sottoposta a pulizia etnica. Di una strage insensata fu vittima Corfù mentre nell’isola di Sfacteria andò in frantumi il mito dell’invincibilità degli opliti spartani. I comandanti, se non uccisi, erano processati e, dopo la vittoriosa battaglia navale delle Arginuse, sei su dieci furono messi a morte dall’assemblea ateniese per essersi disinteressati dei tanti naufraghi aggrappati ai relitti delle navi.

Nel 423, a Delio, furono i Tebani a sconfiggere duramente gli Ateniesi e successivamente Atene perse anche a Mantinea. Nel 415, ufficialmente per aiutare due città siciliane, Segesta e Lentini, in realtà per spostare il fronte e dare corpo all’ispirazione di Alcibiade di un impero dall’Asia minore a Gibilterra che quattro secoli dopo avrebbe realizzato Roma, Atene attaccò Siracusa, città di lingua greca distante mille chilometri. Ma sperduti e senza cavalleria, attaccati da quella nemica sui vari fronti e, con il richiamato generale Demostene decidendo un attacco notturno al porto, gli ateniesi andarono incontro al disastro.

Di ’distruzione radicale’ parlò Tucidide e nel 405 lo spartano Lisandro, alleatosi con la Persia, portò Atene alla resa dei conti nello scontro navale di Egospotami, qualcosa di simile alla battaglia persa dai Turchi a Lepanto nel 1571. Ma con Atene sconfitta, tutta la Grecia, di fatto, lo fu. Dopo la capitale dell’Attica l’egemonia toccò a Sparta, ma solo grazie all’alleanza ’sacrilega’ con la Persia, e, dopo Sparta, dal 371 al 362, a Tebe finché, con la battaglia di Cheronea del 338, fu il macedone Filippo ad assicurarsi il controllo della nazione. Presto assassinato, sul trono di Filippo salì suo figlio, ovvero il giovane che avrebbe invaso e conquistato l’intera Persia spingendosi poi fino ai confini del mondo e diventando di tutti i condottieri il più leggendario e il più grande: Alessandro Magno.

-  Victor Davis Hanson
-  UNA GUERRA DIVERSA DA TUTTE LE ALTRE
-  Garzanti. Pagine 453. Euro 35.00


SUL TEMA, NEL SITO E IN RETE, SI CFR.:

-  TUCIDIDE (Wikipedia).

-  TUCIDIDE, La guerra del Peloponneso (Testo integrale)

-  Guerra del Peloponneso (Tucidide)

-  2007 d. C.: Grecia - tutto il Peloponneso brucia, fino ad Olimpia...
-  RIPENSARE L’EUROPA!!! CHE COSA SIGNIFICA ESSERE "EU - ROPEUO". Per la rinascita dell’EUROPA, e dell’ITALIA...

Leonida: "300"!!! Nelle sale il film di Zack Snyder. "ERAN TRECENTO ERAN GIOVANI E FORTI" (PISACANE) ... E FURONO CAPACI DI FERMARE L’AVANZATA DELLA "MALAVITA" E DELLA "MALA EDUCACION" MONDIALE (dei "piani alti" e dei "piani bassi" della società del XXI sec. d. C. - non dei mediorientali, degli arabi o ... dei persiani)!!!

FLS


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