GLI STRUMENTI DEL COMUNICARE E LA SCUOLA DI "FORZA ITALIA". Cedere occhi, orecchie e nervi a interessi commerciali è come consegnare il linguaggio comune a un’azienda privata o dare in monopolio a una società l’atmosfera terrestre (M. McLuhan).

RIFORMA DELLA SCUOLA SUPERIORE: DOPO GENTILE, GELMINI. LO SPIRITO: QUELLO CHE IL MERCATO VUOLE. Ridurre tutto, rilanciare l’educazione tecnica e professionale, e dare il via al liceo delle scienze umane - a cura di Federico La Sala

martedì 19 maggio 2009.
 

[...] Secondo il ministro, quella messa in campo dalla maggioranza sarà "la prima vera riforma della scuola dal 1923, dai tempi della riforma Gentile. Si farà finalmente ordine nel sistema delle scuole superiori, razionalizzando i corsi e gli indirizzi. Ridurremo gli indirizzi di studio dei licei da 510 a 9 e degli istituti tecnici da 204 a 11".

Tra i licei, annuncia Gelmini, debutteranno "il musicale-coreutico, legato alle arti musicali, al canto e alla danza" e "il liceo delle scienze umane", mentre gli istituti tecnici, "che in questo momento rispondono meglio alle esigenze del mercato, saranno suddivisi in due macro-aree: un settore economico e un settore tecnologico" [...]

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Due macro-aree per gli istituti tecnici: un settore economico e un settore tecnologico

Scuola, pronta la riforma delle superiori. Nasce il liceo musicale, largo ai ’tecnici’

Il ministro dell’Istruzione spiega la riforma della scuola: ’’In un’epoca di crisi, rilanciare l’educazione tecnica e professionale. Servono più matematica e scienze’’. Debutta anche "il liceo delle scienze umane’’. ’’Ridurremo gli indirizzi di studio dei licei da 510 a 9 e degli istituti tecnici da 204 a 11’’. Slitta al prossimo anno la nuova versione dell’esame di terza media

Roma, 17 mag. (Ign) - Più matematica e scienze nei licei, ma soprattutto rilancio degli istituti tecnici. Il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini (nella foto), ministro dell’Istruzione, dalle pagine del ‘Messaggero’ spiega il senso di quella che definisce una "riforma epocale della scuola", che il governo Berlusconi si appresta a varare.

Lo spirito - sottolinea il titolare del dicastero di viale Trastevere - è quello di rilanciare l’educazione tecnica e professionale. In un’epoca di crisi come quella attuale, i ragazzi possono avere delle opportunità puntando molto sugli istituti tecnici, che non sono scuole di serie B rispetto ai licei, come qualcuno pensa. Credo molto nella formazione tecnica: è quello che il mercato chiede".

Secondo il ministro, quella messa in campo dalla maggioranza sarà "la prima vera riforma della scuola dal 1923, dai tempi della riforma Gentile. Si farà finalmente ordine nel sistema delle scuole superiori, razionalizzando i corsi e gli indirizzi. Ridurremo gli indirizzi di studio dei licei da 510 a 9 e degli istituti tecnici da 204 a 11".

Tra i licei, annuncia Gelmini, debutteranno "il musicale-coreutico, legato alle arti musicali, al canto e alla danza" e "il liceo delle scienze umane", mentre gli istituti tecnici, "che in questo momento rispondono meglio alle esigenze del mercato, saranno suddivisi in due macro-aree: un settore economico e un settore tecnologico".

In tutti i casi, tiene a rimarcare il ministro dell’Istruzione, sarà "potenziato l’insegnamento della matematica e dell’inglese". “Alla scuola media le famiglie potranno decidere se avvalersi delle ore dedicate alla seconda lingua per permettere ai loro figlioli di seguire soltanto corsi di inglese. E al classico - assicura - ci sarà l’obbligatorietà della lingua inglese per tutti e cinque gli anni di corso”.

il ministro dell’istruzione conferma poi che il debutto della nuova versione dell’esame di terza media slitterà al prossimo anno. Su questo punto, la Gemlnini precisa: “Vorrrà dire che per quest’anno ci resterà la novità del voto in condotta”.

Quanto ai fenomeni di bullismo, Gelmini di dice soddisfatta delle nuove misure: ’’I riscontri ci sono. Nel primo quadrimestre alle superiori c’è stata una valanga di 5. Decine di migliaia di 5 in condotta. I ragazzi ora cominciano a preoccuparsi perché 5 vuol dire perdere l’anno’’. Anche gli insegnanti del resto ’’sono molto contenti


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