C’è differenza fra pasta e pasticci. Lo sa bene Barack Obama, che ama la carbonara. Il presidente americano ha pranzato all’italiana coi “grandi” della Terra, all’inizio del G8 a L’Aquila. Nel mentre, dalla Calabria è partito un comunicato del sindaco di San Giovanni in Fiore, con preghiera a Obama di ricordare al papa la beatificazione di Gioacchino, per ora ferma. Un tono quasi confidenziale, quello del sindaco Antonio Nicoletti (Sdi), tipo amicizia Facebook. Il virtuale avvicina, ricorda spesso il massmediologo Derrick de Kerckhove, teorico di Second Life. Nella sua nota alle agenzie stampa, Nicoletti ha invitato Obama a visitare anche l’Abbazia florense.
Tuttavia, il monumento è sotto sequestro per ordine della Procura della Repubblica di Cosenza: nemmeno i capi di Stato possono accedere al Centro studi gioachimiti e al museo demologico, ubicati nella parte interessata dal provvedimento, ala est e sud. “Gli uffici del Centro sono stati trasferiti presso la sede della biblioteca comunale, grazie alla disponibilità del dirigente Pietro Marra e dello stesso sindaco”, dice il presidente Riccardo Succurro, che si dichiara mortificato per quanto capitato. Succurro afferma che “le responsabilità sono di tutti”, e include anche se stesso.
Il progetto di restauro dell’Abbazia florense - poi finanziato dall’Unione Europea con 1.490.000 euro - iniziò quando era sindaco. Iter anomalo, denunce sull’assegnazione della progettazione e direzione dei lavori, documenti inequivocabili delle Soprintendenze, perizie sulla struttura, interrogazioni parlamentari, richiesta di risoluzione del contratto da parte dell’appaltatore, un consiglio comunale negato all’opposizione, un convegno con Gianni Vattimo in collegamento da Torino, un comitato per la salvaguardia del monumento. Per ultimo, la decisione della Procura, inevitabile a parere dei carabinieri del Nucleo (di Cosenza) di tutela e conservazione del patrimonio artistico e culturale.
“La priorità è il consolidamento dell’edificio, centro della spiritualità e dell’utopia gioachimita, lo abbiamo rappresentato alla magistratura”, chiarisce il comandante del Nucleo di tutela, Raffaele Giovinazzo. Quattro denunciati per danneggiamento: il responsabile unico del procedimento e i tre direttori dei lavori. Con un atto del 28 maggio scorso, la Regione Calabria ha chiesto all’Autorità di gestione del Por Calabria la sospensione del finanziamento europeo per il restauro dell’Abbazia florense. Lo conferma Domenicantonio Schiava, dirigente regionale dei Beni culturali. Al Dipartimento regionale per la programmazione europea spiegano che, se la faccenda non si risolve, il finanziamento sarà definitivamente perduto. Per adesso, l’Europa non erogherà fondi al Comune di San Giovanni in Fiore.
Intanto, il sindaco Nicoletti ha incaricato il legale Franz Caruso, del Foro di Cosenza, per ottenere il dissequestro del monumento e, riferisce il portavoce Barbara Marrella, ha commissionato uno studio tecnico al dipartimento Strutture dell’Università della Calabria. La Procura ha nominato un suo perito.
Franco Laratta, deputato del Pd, sostiene che “i responsabili devono pagare”, che “la vicenda è complessa” e che “la giunta in carica ha comunque tentato delle mediazioni”.
Antonio Acri, consigliere regionale del Pd, ricorda che “nel 1982”, allora era sindaco, “nacque il Centro studi gioachimiti, con l’obiettivo di portare Gioacchino da Fiore all’estero, raggiunto anche grazie al lavoro dell’ex presidente, Salvatore Oliverio”. Per Acri, che dell’opera di Gioacchino da Fiore ha colto il senso più profondo, “è tempo che la politica programmi con una visione più alta delle risorse culturali”.
Il deputato Angela Napoli (Pdl) scrive: “Sono sotto gli occhi di tutti l’incuria e le responsabilità che hanno portato al palese danneggiamento dell’Abbazia florense, patrimonio artistico di San Giovanni in Fiore e dell’intera Calabria. Il recente sequestro preventivo dell’ala est e sud dell’Abbazia non è altro che la conseguenza del lungo silenzio e dei mancati interventi che hanno preceduto la verifica dei lavori, iniziati nell’agosto 2007, sospesi nel settembre dello stesso anno”. Napoli precisa: “I vari contenziosi apertisi sul caso e gli atteggiamenti pilateschi dei responsabili, ad iniziare da quello del Comune di San Giovanni in Fiore, committente dei lavori di restauro, nonché le varie bugie elargite anche televisivamente, hanno portato solo al mantenimento dell’ingabbiatura dell’Abbazia florense e al depauperamento della stessa”. Per ultimo, la parlamentare della commissione Antimafia sottolinea: “Ritengo che non sia più derogabile la necessità di individuare le vere responsabilità di coloro che hanno portato a tale situazione di degrado un bene culturale di così notevole importanza per la nostra Calabria e vengano conseguentemente assunti gli adeguati interventi nei confronti di chi ha contribuito a segnare questa ulteriore pagina negativa per la Regione”.
Mario Oliverio, presidente della Provincia di Cosenza, ha recentemente dichiarato alla stampa di non sapere nulla del caso.
In un documento pubblico, Italia dei Valori, il Comitato pro Abbazia, il laboratorio culturale “la Voce di Fiore” e i consiglieri di opposizione Marco Militerno, Antonio Barile, Angelo Gentile, Luigi Astorino e Franco Spina Iaconis si rivolgono al sindaco e alla giunta comunale perché rimettano il loro mandato. Nel testo, si legge: “Gioacchino da Fiore e l’Abbazia florense sono la nostra storia. Di utopie, di spiritualità, di memoria viva. Sono le risorse essenziali per lo sviluppo culturale, economico e sociale; della città e della Calabria. Non si cancellano, né si rinviano alle lune d’una politica irresponsabile”.
Sonia Alfano, parlamentare europeo di Italia dei Valori, assicura che vigilerà sul finanziamento europeo, che dovrà essere revocato in presenza di violazioni, irregolarità e reati, nel pieno rispetto della normativa.
Lunedì 13 luglio ci sarà un consiglio comunale in cui si discuterà anche della vicenda del restauro. In un manifesto murale, l’amministrazione comunale di San Giovanni in Fiore ha anticipato che si costituirà parte civile in processi che dovessero aprirsi. L’Abbazia florense è lì, inerme e ferita. Niente sarà come prima.
Emiliano Morrone
già pubblicato su "il Crotonese" del 10 luglio 2009, a pag. 24
Materiali utili per capire bene la vicenda
Gli intellettuali in difesa dell’Abbazia florense;
L’interrogazione parlamentare dell’on.le Angela Napoli;
La verità sull’affidamento dell’incarico di progettazione e direzione lavori;
Ogni qualvolta mi appresto a raccontare della mia terra natìa alle genti del ricco e produttivo nord-est, i ricordi, i colori, le trasparenze, l’aria, gli odori posano attenzione sempre sullo stesso paesaggio: il cielo pieno di stelle che ammanta il complesso strutturale, per me, più bello del mondo. COMPLESSO STRUTTURALE è la natura. SCRIGNO DI RICORDI è l’interiorità. L’Abbazia Florense è Imperatrice nel cuore di chi ha lasciato San Giovanni in Fiore per inseguire il senso della materialità, ahimè, fatale ma necessario. Proprio l’ala sud-est, quella ingabbiata e sequestrata, ci ha visti, tutti, compiere il percorso della vita: ci ha visti giocare e correre in piazzetta da bambini, ci ha visti “segare” il liceo da adolescenti, ci ha visti “sbronzarci” dilettandoci e schitarrando nelle sere d’estate, ci ha visti osservare le stelle e rattristarci od osservarle ancora e sentire il cuore che si riempiva d’amore immenso. L’Abbazia Florense è Madre di San Giovanni in Fiore e dei suoi figli sperduti.
Sono veramente stanca di sentir parlare. Sono sbigottita di come si riesca a rendere Materia ciò che ,invece, dovrebbe essere Cuore.
Il progetto di restauro come oggetto del PIT Sila. Il riefficientamento della nostra Abbazia come elemento di conquista morboso-materiale per mettere a lustro nomi, i quali credono di esser grandi e vogliono diventarlo ancor di più. Lotte per conquistare lo scettro del potere di Direzione. Lotte vinte e poi perse per i fatti mancati. Flop dal punto di vista della Super- Gestione- Visione. Tutto solo ed esclusivamente per la corsa al denaro e per la brama del Nome Decoroso. I Gestione fallimentare. Visione inesistente. Dove stanno i contratti? Dove il rispetto delle normative? In cosa la 109 sui lavori pubblici? Esistono i Capitolati? Perché non rendere pubblica la documentazione (ammesso che essa esista!)? Incolparsi e discolparsi...ma che bella attività! Intanto, gli scavi carotati cedono in ambito assoluto e differenziale, in più, il ponteggio si corrode, incorre a carbonatazione e rischia il crollo mettendo in pericolo ogni innocente e ignavo passante. Quanto semplice sarebbe mettere a banco prova le documentazioni e sottoporle ad analisi swot? Non capisco...(o forse faccio finta) il perché debba rimanere tutto celato ancora, nonostante il risultato fallimentare raggiunto: la perdita del finanziamento comunitario.
C’è chi parla dell’Abbazia per campagna elettorale, chi per professare inesistente interesse monumentale, chi per elargirsi politicamente, chi per tentare di ricavar guadagno, chi fama. Non ho mai sentito nessuno parlare per Amore. Per Ricordi di Vita vissuta. Per Nostalgia. Per Rabbia dovuta ad un ignavia forzata.
E’ una favola triste. Senza sfogo alcuno.
Mi appesto, distrutta, ad addormentarmi, ripensando alle mie notti sui larghi gradini di pietra a tergo dell’ala est quando osservavo le stelle e fantasticavo sui numeri al ritmo “sbronzo” di una chitarra dissonante.
Non ho ancora appreso la morale della triste realtà.
G.G.
Non ho mai sentito nessuno parlare per Amore. Per Ricordi di Vita vissuta. Per Nostalgia. Per Rabbia dovuta ad un ignavia forzata....E’ una favola triste. Senza sfogo alcuno....Mi appesto, distrutta, ad addormentarmi,
EMPATIA...EMPATIA...EMPATIA...( PER TE PAESANO MIO ) Sono da 45 anni emigrato-integrato e sono un (Testimone di Geova) (sono neutrale ad ogni conflitto) Amo il mio paese nativo e amo tutti I paesani senza descriminazione.
Sin dall’Eden......Questo mondo è calpestato e ferito, nel groviglio del tempo dei giorni che passano in fretta... Poi; venne Gesu’, e dopo un millennio; Gioacchino....che; al confine della SILA-SELVA...trovo’; il Prato di fiori e solco’ le fondamenta del suo Monastero-Abbazia; per dare Asilo; e protezione; ai sbandati, sviati e corrotti.
Contemplo assopito questo cielo estivo, Ora qui a; SAN GIOVANNI IN FIORE.
L’animo è inquieto come se da lontano si udissero voci e pianti, di emigranti integrati, inquieti d’animo e con un nostalgico cuore per la sorte che dovranno subbire...essere sepolti in paesi lontani o spandere le loro ceneri in parchi, montagne e laghi e fiumi, con tanti pini, ebeti e querce...come sono anche nella loro SILA.
Pianti, di vite innocenti, di cuori rabbiosi d’odio, che non ci sono parole e composizione di frasi per spiegare questo loro atteggiamento, intimo che li fa’ soffocare...e poi...Spirare; con le loro mezze incomprese parole prima di morire (La SILA...La MIA SILA).
E’vuoto e miseria per l’uomo la Guerra. Quanto negativa...parola guerra sei!
Orrenda parola che; ingabbia l’uomo nelle assurde convinzioni di questo mondo iniquo. Se; tu saresti nato nella Sila...allora e solo allora sapresti cosa ti e’ mancato.
Uomini arroganti dettano leggi assurde. Proprio come i romani dell’SPQR...che dettavano leggi; basandosi; a come si alzavano la mattina...di buon-umore o di; assetato di sangue-umore; senza amore. Armi che uccidono con la naturalezza del vento e coscienze assorte ad accumulare potere, conti in banca con tanti zeri da non finire...coscienza debbole e molle come un fico maturo che; decidono il nostro futuro. Non vedono e ne’ protestano piu’...Ne’ urlano nelle publiche piazze (le parole di verita’) stando inerti a subbire, ogni insulto e sopportare il disaggio...per quanta miseria e disperazione tra quelli rri’tti; sieliche e vagli...c’e’ di terrore...Per il beneficio di; (un futuro migliore)
Non ha’ senso tutto questo, tanto male e dolore nell’animo dei vivi, nel ricordo dei morti.
Vite frantumate, dignità calpestate, convinzioni errate, ed il non senso apre una sofferenza indicibile.
Ecco perche’ la terra inzzuppapa di sangue grida...Come ; quando, Caino uccise Abele suo fratello...un suo paesano (La pace e’ stata violata) per promuovere, l’odio la corruzione e l’illegalita, da coloro che ne fanno un mestiere per campa’.
Gioacchino,edifico’ il Monastero-Asilo, come esempio di un piccolo regno, sconosciuto ai Romani; per dare protezione indiscriminata a chi la cercava; era e resta sempre un’idea umana. Idea umana come l’ebbero tanti singoli individui che; non essendo aiutati sopportati e lasciati al loro destino...sono morti come martiri; (Incompresi) Al paese che lui diede origini...SGF non si e’ mai stati bene; ci mancava anche la maledizione sui giovani e figli e figlie di mamma come lo era lei per; Emilio ed Attilio; dalla Mamma dei Fratelli Bandiera...Proprio davanti a quello stesso Monastero Abbazia. (“Non appartiene all’uomo terreno che cammina nemmeno di diriggere il suo passo”)
(Resta un fatto inspiegabile come; I nazzisti abbiano fatto tanto male (Il meglio del peggio) essendo cosi’ pochi in due chilometri quadrati, nei campi di concentramento, a migliaia di povera gente, innocente).
Che cos’è il Terzo paradiso? di Gioacchino!......Il Terzo paradiso è il nuovo mito che porta ognuno ad assumere una personale responsabilità in questo passaggio epocale. ( Per me; non e’ un mito...e’ un modo di vivere!"esemplare")
(PRIMA...POI...DOPO...)
(GIOACCHINO-OBAMA ED; IO)
Mi trovo qui’... nella Casa Bianca. Forse; credo che sara’ meglio che ripeta, dove in realta’ mi trovi!
Nella; CASA BIANCA in Wachington USA; (The White House) (Nel principio della Primavera di questo stesso anno)!. Io non so’ perche’ ho’ avuto dei sospetti sul fatto se; sarei stato invitato per pranzo o no! Certo che sono stato invitato....Mi e’ stato detto dalla segretaria di trovare il mio cartellino con il mio nome nella sala dove avrei conosciuto il Presidente Barak Obama.Dopo che ci siamo conosciuti e scambiato qualche parola ci siamo seduti attorno allo stesso tavolo...io ero difronte al Presidente e la sua cara e bella moglie gli era accanto... Il Presidente, mi pose la mano sulle spalle, con l’intero braccio, datosi che ero piu’ basso di lui e mi ringrazio’ Il Presidente si allargo’ il nodo della cravatta e ambe due respirammo e sospirammo; poi, all’improvviso decisi di iniziare la conversazione...Gli dissi che; provai a ritornare al paese per restarci ma!gli dissi che; Nessuno ci ha’ mai aiutati a non emigrare ne’ i; Politicanti ne’ i; capi religiosi, da quando Gioacchino lo fondo’. Poi aggiunsi...almeno che; lei Mister President farebbe qualche cosa. Come! Cosa! Quando! Il Presidente disse prontamente: cosa ci servirebbe al paese...dammi una idea croncreta e visibile, senza che io intervenga personalmente! Non ci crede ma; lei potrebbe fare aumentare il turismo al nostro paese, nella Sila e l’Abbazia stessa di Gioacchino da Fiore, facendo si che L’Abbazia potrebbe essere finita di restaurare e poi lei che suggerirebbe al capo della chiesa cattolica il papa stesso di Proclamare Gioacchino da Fiore come Santo e far diventare L’Abbazia un santuario di pellegrinaggio.
Ci Guardammo a vicenda senza parole...ne’ di approvazione ne’ di; disaccordo; come se fosse qualche cosa impossibile che si avveresse.
Le interesserebbe sapere cosa accadra’ subito dopo se: tutto questo si avverasse davvero? disse; OK con un mezzo sorriso...le dissi che lei Mister President...nel prossimo futuro potrebbe diventare Governo di tutte le nazioni del mondo intero con assoluta autorita’ basata sulla Democrazia e l’uguaglianza dei popoli e induvidui che le compongono. Si stacco’ dalla schiena della poltrona e si sedette alla punta del poltrona stessa, guardandomi e chiedendosi fra se che...tutto questo avrebbe potuto accadere veramente per il beneficio di tutta l’umanita, piagata dalla poverta’, dell’economia e della scarsa disponibilita’ di dare acqua, pane e lavoro a milioni di persone.
Ero certo ora che avevo la sua massima attenzione e mi guardava e mi ammirava...mentre io nel mio intimo... Lei Mister President dovrebbe gia’ da ora cercare privatamente organizzare e trovare e parlare con... Feci notare che io non sapevo in realta’ chi! e quale governo avrebbe fatto questo; comunque...potrebbe essere anche lei! Era molto interessato e mi dava agio e fiducia di esprimermi, tranquillamente...essendo ascoltato e apprezzato. Mister President; con il suo permesso; posso parlare un po’ francamente e con piu’ liberta’ per dar luce alla verita’ di cosa veramente accadra’ nel prossimo futuro! Acconsenti’...Mister President, con tutto il rispetto del mondo e ammirazione per lei personalmente che; vedo in lei un uomo molto sincero...devo dirle anche che’...Mister President...io non voglio abbusare, o sottovalutare o; addirittura insultare la sua inteliggenza...Se si ricorda; anche la delegazione che venne da San Giovanni in Fiore per visitare il West Virginia dove Joe Mancini...Ci scambiammo frasi e sentenze di incoraggiamento benefiche ad entrabi; mentre chiamava la moglie e figlie; al telefono, per salutarmi.
Poi ci salutammo davvero...Mi abbracciarono uno da un lato e l’altra da l’altro lato...uno dei suoi belli bracci della Signora Obama era sulle mie spalle, per lungo fino a toccare la spalla al lato opposto, mentre il braccio di suo marito era poggiato sul suo e mi guardarono, lei con il suo bel sorriso e lui con quei suoi occhi...scrutatrici da trovare l’ago nel pagliaio e lungimiranti per dare fiducia a milioni di un ricovero economico...(Yes We Can) e mi ringraziarono mille volte dicendo ripetutamente...
Thank-you; Mister John e le ragazze anche loro, abbracciando una la Mamma e l’altra il Papa’ di lato, alzarono il loro braccio libero, per una il destro, per l’altra il sinistro; per poggiare la loro mano sul mio petto e i loro genitori che tenevano strette le loro mani stringendole verso il mio corpo e anche loro dicevano... Thank-you uncle John...Thank-you uncle John... Poi; staccandomi dell’ingranaggio famigliare...Obamistico-originale attorno a me le salutai cordialmente con un piccolo e decososo inchino...menzionando il loro intero nome...Chissa’!
se davvero! ci saremmo rivisti di nuovo.
gentile jonh mazzei
non e vero che la madre dei bandiera ha maledetto il nostro paese, e vero invece che tento di fare desistere i figli da un’impresa destinata a fallire.infatti fu inviata a corfù dal vicere del lombardo veneto garantendogli il perdono in quanto disertori della marina austriaca ma i due disertori fanatici non sentirono le suppliche della madre.
noi sangiovannesi non dobbiamo vergognarci di avere catturato quella banda, che ricordo aveva ucciso a belvedere 3 guardie.
cordialmente alessandro gallo