PER L’ITALIA E PER LA COSTITUZIONE. CARO PRESIDENTE NAPOLITANO, CREDO CHE SIA ORA DI FARE CHIAREZZA.
Berlusconi: "Ho perdonato Tartaglia
ma pm giudichino la gravità del gesto"
In giornata telefonata a Napolitano dopo il messaggio di ieri del capo dello Stato
Il presidente: "Buoni rapporti personali. Sono ragionevolmente fiducioso" *
ROMA - Silvio Berlusconi ha perdonato Massimo Tartaglia, l’uomo che lo ha aggredito una settimana fa a Milano. Ne dà notizia l’agenzia Ansa che riporta quanto riferito da una fonte presente a una conference call che il premier ha tenuto da Arcore con la sede Pdl di Roma per gli auguri di Natale. Perdona l’aggressore ma spera che i magistrati - riferisce la fonte - "nel giudicare il gesto non facciano passare il messaggio che si può aggredire il presidente del Consiglio, che resta un’istituzione da difendere". Perdono che per Tartaglia "sarà un sollievo", dice l’avvocato dell’uomo, Daniela Insalaco, certa che la decisione di Berlusconi "possa essere utile al mio assistito per rielaborare, con l’aiuto degli psichiatri lo hanno in cura, le conseguenze del grave fatto commesso".
Le parole di Berlusconi giungono nel giorno in cui il premier ha telefonato al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per uno scambio di auguri e un confronto dopo le parole pronunciate ieri dal capo dello Stato. Che dice: "Con Berlusconi i rapporti personali sono sempre stati buoni. Mi ha fatto piacere che oggi mi abbia chiamato e che abbia apprezzato le linee generali del mio discorso’’.
Berlusconi: "Serve un segnale". "Umanamente l’ho perdonato", ha detto Berlusconi sempre secondo il resoconto di chi ha potuto ascoltarlo. "Sapete che non so portare rancore", ha aggiunto rivolgendosi agli interlocutori che lo ascoltavano dalla sede di via dell’Umiltà a Roma. Tuttavia, il premier ha sottolineato l’importanza che il gesto di Tartaglia non venga sottovalutato: non deve passare il messaggio che si può andare in giro e colpire liberamente il presidente del Consiglio che rappresenta un’istituzione; il rischio è che altrimenti parta un tiro al bersaglio.
"Si è gridato al tiranno". "A furia di gridare ’a morte il tiranno’, c’è chi ha cercato di uccidere il tiranno...". Nel corso della telefonata con lo stato maggiore del Pdl, Berlusconi torna sull’episodio dell’aggressione. "E’ stata frutto di un clima d’odio - ribadisce - in queste situazioni se a qualcuno riesce il colpo allora diventa un eroe, se non riesce si fa poco tempo in galera e può uscire tranquillamente più libero di prima". "Io - ha aggiunto - non ho mai scaldato il clima, ho fatto solo notare la provenienza di alcuni organismi istituzionali che è una provenienza chiaramente di sinistra.
Napolitano: "Fra noi buoni rapporti". Quanto alla telefonata fatta da Berlusconi al capo dello Stato, Napolitano ne ha parlato con i giornalisti quirinalisti. Che gli hanno chiesto se fra lui e il presidente del Consiglio si fosse "sciolto il gelo". "Io sono per natura scongelato" ha replicato il presidente della Repubblica, ribadendo che "una cosa sono i rapporti personali e una cosa quelli tra le istituzioni. E quando vengono toccate le prerogative delle istituzioni, io reagisco nel modo che mi pare più opportuno".
Riforme, Napolitano "ragionevolmente fiducioso". Quanto al tema delle riforme, Napolitano si è detto "né ottimista né pessimista" ma "ragionevolmente fiducioso". Nel discorso di ieri, ha aggiunto, "quando ho detto che non c’è ancora il clima propizio, mi riferivo alle scelte necessarie per ridurre il debito pubblico e riqualificare la spesa. Sulla possibilità di fare le riforme in questa legislatura sono stato più fiducioso".
"Riflessioni salutari". Sui temi citati ieri (l’importanza delle riforme e della condivisione, il ruolo centrale del Parlamento, l’invito a tutti i protagonisti della politica a non insistere su ipotesi di supposti complotti, il ruolo di salvaguardia della Costituzione) il capo dello Stato è tornato anche oggi nel corso dell’incontro con il corpo diplomatico. Dopo l’aggressione a Berlusconi ci sono state "nell’opinione pubblica italiana delle reazioni e riflessioni salutari", ha detto Napolitano.
Crisi e temi internazionali. Napolitano ha anche fatto una riflessione sul valore della crisi finanziaria, che "ha dato la prova inconfutabile di una interdipendenza cui nessun continente e nessun Paese può sottrarsi". Questa interdipendenza, ha aggiunto, "è il presupposto e insieme il portato oggettivo di quel processo di globalizzazione, i cui indirizzi e le cui ricadute richiedono un impegno e delle forme concrete di governance". Di fronte alla crisi quindi si è manifestata "la consapevolezza che il mondo è uno solo e insieme bisogna governarlo".
Calderoli propone la Convenzione. Apprezza il "nuovo" clima il ministro per la Semplificazione normativa Roberto Calderoli. E lancia una proposta: "E’ iniziato un dialogo con l’opposizione e con le cariche istituzionali che dovrebbe essere prodromico alle riforme. Verificherò con la maggioranza, col governo e con l’opposizione la disponibilità all’utilizzo di uno strumento che ho chiamato Convenzione, perché al processo partecipino non solo deputati e senatori ma anche il territorio con Comuni, Province e Regioni".
* la Repubblica, 22 dicembre 2009