[...] anche riguardo all’altro nome circolato in questi giorni: "Dicono anche che nella conferenza stampa tenuta due giorni fa a Lisbona Berlusconi si sia fatto sfuggire che vuole scendere in campo definendosi ’il vero centrodestra’", scrive il dirigente di Fli. "Per evitargli problemi giudiziari, che purtroppo non gli mancano - sottolinea -, gli comunichiamo che dal 17 maggio scorso ’il vero centrodestra’ è stato registrato da noi all’ufficio marchi e brevetti di Roma. Una ragione in più che prova che il suo non sarà il vero centrodestra italiano" [...]
GOVERNO
Crisi, lo stop dei finiani a Berlusconi
"Non può usare il simbolo del Pdl"
Il capogruppo di Fli: "E’ in comproprietà con Fini". Bondi: "Provocazioni". Napolitano: "Serve uno spirito di condivisione e senso di responsabilita senza concitazioni fuorivianti" *
ROMA - "Dicono che Berlusconi stia preparando un nuovo partito per rinnovarsi in vista del voto. Comprendiamo la sua esigenza, anche perchè il nome e il simbolo del Pdl sono in comproprietà con Fini e non potrà utilizzarli". Lo afferma in una nota il capogruppo di Futuro e Libertà Italo Bocchino che lancia un monito anche riguardo all’altro nome circolato in questi giorni: "Dicono anche che nella conferenza stampa tenuta due giorni fa a Lisbona Berlusconi si sia fatto sfuggire che vuole scendere in campo definendosi ’il vero centrodestra’", scrive il dirigente di Fli. "Per evitargli problemi giudiziari, che purtroppo non gli mancano - sottolinea -, gli comunichiamo che dal 17 maggio scorso ’il vero centrodestra’ è stato registrato da noi all’ufficio marchi e brevetti di Roma. Una ragione in più che prova che il suo non sarà il vero centrodestra italiano". Immediata la replica di Sandro Bondi, ministro e coordinatore del Pdl: "’Provocazioni da discussioni condominiali."
Poi Bocchino sposta l’attenzione sul futuro del governo. Se Berlusconi ama l’Italia deve prendere atto della situazione e aprire una nuova stagione, così come gli ha chiesto Fini, ma sappiamo purtroppo che questo amore per la Nazione in lui è soffocato dall’odio verso chi si permette di contraddirlo" dice il capogruppo di Fli a Montecitorio, in vista del passaggio parlamentare del 14 dicembre.
Nel frattempo il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano torna a chiedere che la politica si sforzi di trovare "uno spirito di condivisione e senso di responsabilita" e un clima "di serietà e razionalità, senza concitazioni fuorivianti".
"Pochi giorni fa ho valorizzato la dimostrazione di senso di responsabilita’ dato dalle forze politiche nell’accordare la precedenza alla legge di stabilità - continua il capo dello Stato - il senso di responsabilità non significa rimozione della dialettica e del confronto, ma riconoscimento di un interesse generale che può imporre talune priorità all’agenda politica e parlamentare".
Al tempo stesso "la condivisione significa capacità di individuare i problemi e le sfide che sono e saranno di fronte al Paese nei prossimi mesi e nei prossimi anni. Da ciò deriva un atteggiamento più utilmente propositivo e una convergenza che mi auguro possa prendere piede. Poi ognuno prenderà le sue responsabilità di fronte al Parlamento e all’opinione pubblica".
* la Repubblica, 22 novembre 2010
Sul tema, nel sito, si cfr.:
"PUBBLICITA’ PROGRESSO": L’ITALIA E LA FORZA DI UN MARCHIO REGISTRATO!!!
L’ALTRO FOGLIETTO MOSTRATO AI MALPANCISTI: «PRENDO LA FIDUCIA? LASCIO»
E su un foglio spuntano le parole «traditori» e «dimissioni»
Il premier e gli appunti in Aula dopo il voto:
«ribaltone», «voto», «presidente della Repubblica».... *
MILANO - «Prenda atto, rassegni le dimissioni». È l’invito che Pier Luigi Bersani rivolge in Aula a Silvio Berlusconi dopo il voto sul rendiconto generale dello Stato. Il premier lo annota su un foglietto di carta, fotografato da diversi reporter a Montecitorio. Sul foglio ci sono anche appuntate le parole «ribaltone», «voto», «presidente Repubblica» e «una soluzione». In alto, come primo punto, «308, meno 8 traditori». Quello scritto in Aula dopo il voto non è l’unico foglietto di Berlusconi che esprime la momentanea incertezza del capo del governo. I malpancisti del Pdl recatisi a Palazzo Grazioli prima del voto hanno trovato il Cavaliere che maneggiava uno schema a tutta pagina con in bella mostra alcuni punti interrogativi. «Prendo la fiducia? Lascio? Governo tecnico? Reincarico?».
Ad ogni domanda il Cavaliere aveva inserito sul foglio una risposta, un percorso, evidenziando - riferisce chi è stato in via del Plebiscito - i pro e i contro delle ipotesi in campo. Dal Pdl riferiscono che lunedì sono state affrontati tutti gli scenari possibili e il presidente del Consiglio ha continuato a ripetere di avere intenzione di andare avanti. Anche oggi il premier ha ribadito di voler andare alla conta: devono avere la forza per buttarmi giù, mi devono far cadere, non sono uno che si arrende dall’oggi al domani, è il ragionamento del Capo dell’esecutivo che in questi giorni sta ascoltando tutti i ’fedelissimì per poi trarre le conclusioni. I vertici di via dell’Umiltà sono convinti che si supererà l’asticella dei 310 voti. Il timore, però, a questo punto è che il Quirinale possa tornare ad invocare garanzie di governabilità. Berlusconi agli ospiti ricevuti dice di fidarsi ancora di Giorgio Napolitano che, a suo dire, si è comportato sempre correttamente. L’obiettivo è sempre quello di superare lo scoglio della Camera e porre poi la fiducia al Senato sulla lettera della Bce. Lunedì a confortare il premier è stato in particolar modo la figlia Marina, mentre - sostengono fonti ben informate - gli altri figli, e soprattutto Eleonora, Barbara e Luigi, avrebbero chiesto al premier di evitare lo scontro a tutti i costi. In ogni caso il Cavaliere è ancora convinto di farcela.
Lunedì ad Arcore c’è stata anche una prima riunione sull’eventualità di un voto anticipato: sono stati prenotati gli spazi elettorali, sono spuntati i primi bozzetti con la scritta «Italia sempre» e «Italia viva», con logo e colori che si ispirano a quelli della vecchia Fi. La prima data utile per le elezioni è quella del 20 febbraio, sostengono fonti parlamentari del Pdl. «Questi malpancisti - dicono alcuni parlamentari di via dell’Umiltà - non hanno capito che così facendo accelerano il voto anticipato».
Redazione Online
* Corriere della Sera, 08 novembre 2011 18:09