VATICANO, SPAGNA ... E ITALIA! QUALE ALLEANZA, QUALE PATTO, QUALE COSTITUZIONE DEI NOSTRI PADRI E DELLE NOSTRE MADRI?!
Una nota sul discorso del Papa all’Ambasciatore di Spagna
di Federico La Sala*
"La Chiesa proclama senza riserve il diritto primordiale alla vita, dal concepimento fino alla morte naturale, il diritto a nascere, a formare e a vivere in famiglia, senza che questa venga soppiantata od offuscata da altre forme o istituzioni diverse". Per la Vita, la Verità, e la Giustizia, cerchiamo di procedere con AMORE (Charitas) e CHIAREZZA (Claritas), prima di tutto - nel rispetto della libertà di ogni cittadino e di ogni cittadina. Quale matrimonio si vuole imporre e quale matrimonio non si deve fare, né ora né mai?! Rileggiamo (ne vale la pena - ancora un altro romanzo!), rileggiamo I PROMESSI SPOSI: quale società, quale matrimonio, e quale famiglia?! Quella dei genitori di Gertrude - la “monaca di Monza” o quella dei genitori di “Lucia”?!
Perché non cerchiamo di andare, finalmente, al di là dell’ordine simbolico (materialissimo, e biologistico!) di “mammasantissima”, e rimettiamo con tutti gli onori - accanto a ‘Maria’ - ‘Giuseppe’!, e riconosciamo il loro Amore - Gesù, in tutta la sua piena umanità e divinita?! La COSTITUZIONE, l’abbiamo già: cosa ci vuole un cuore nuovo? Che fare?: dobbiamo aspettare e attendere l’apocalisse?! Giù Dante l’aveva detto e chiesto: “Due Soli”, per l’Italia - e per il mondo!!! (cfr., www.ildialogo.org/filosofia, l’art. del 19.05.2006). Federico La Sala
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Benedetto XVI, ricevendo il nuovo Ambasciatore di Spagna presso la Santa Sede, proietta lo sguardo verso l’Incontro Mondiale delle Famiglie a Valencia
LA BELLEZZA E LA FECONDITA’ DELLA FAMIGLIA FONDATA SUL MATRIMONIO (L’Osservatore Romano, 21 maggio 2006)
"L’Incontro Mondiale delle Famiglie, che avrà luogo prossimamente in terra spagnola, a Valencia, e che attendo con trepidazione, mi darà l’opportunità di celebrare la bellezza e la fecondità della famiglia fondata sul matrimonio, la sua altissima vocazione e il suo imprescindibile valore sociale". Lo ha affermato Benedetto XVI durante l’udienza a S.E. il Signor Francisco Vázquez Vázquez, nuovo Ambasciatore di Spagna presso la Santa Sede, il quale, nella mattina di sabato 20 maggio ha presentato le Lettere con le quali viene accreditato nell’alto ufficio.
Questi i punti nodali del discorso pronunciato dal Santo Padre:
"Ho avuto l’opportunità di visitare diverse volte il Suo Paese, del quale serbo un ricordo molto grato, sia per la gentilezza delle persone che ho incontrato, sia per l’abbondanza e il grande valore delle numerose opere d’arte ed espressioni culturali disseminate sul suo territorio. Si tratta di un patrimonio invidiabile, che denota una storia brillante, profondamente pervasa di valori cristiani e arricchita anche dalla vita di esimi testimoni del Vangelo"; "La grande vitalità che la Chiesa ha dimostrato e dimostra nel suo Paese è come un invito speciale... a promuovere una stretta collaborazione fra la Chiesa e le istituzioni pubbliche, in modo rispettoso e leale, a partire dalle rispettive competenze e autonomie, al fine di ottenere il bene integrale delle persone che, oltre a essere cittadini della Sua Patria, sono anche in grande misura figli molto amati della Chiesa";
"La Chiesa esorta i credenti ad amare la giustizia e a partecipare onestamente alla vita pubblica e professionale con senso di rispetto e di solidarietà, per "promuovere organicamente e istituzionalmente il bene comune". È anche impegnata nella promozione e nella difesa dei diritti umani, per l’alta considerazione che nutre per la dignità della persona nella sua integrità, in qualsiasi luogo e situazione si trovi";
"La Chiesa proclama senza riserve il diritto primordiale alla vita, dal concepimento fino alla morte naturale, il diritto a nascere, a formare e a vivere in famiglia, senza che questa venga soppiantata od offuscata da altre forme o istituzioni diverse";
"La Chiesa insiste anche sul diritto inalienabile delle persone a professare senza ostacoli, pubblicamente e privatamente, la propria fede religiosa, e anche il diritto dei genitori a far sì che i figli ricevano un’educazione conforme ai propri valori e alle proprie credenze, senza discriminazione o esclusione esplicita od occulta. A tale proposito, è per me motivo di soddisfazione constatare la grande richiesta dell’insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche spagnole, il che significa che la popolazione riconosce l’importanza di tale materia per la crescita e la formazione personale e culturale dei giovani";
"Nell’ambito della sua missione evangelizzatrice, la Chiesa ha anche come compito proprio l’azione caritativa, l’attenzione verso qualsiasi persona bisognosa che attende una mano amica, fraterna e disinteressata che allevi la sua situazione... Poiché questa opera non si ispira a strategie politiche e ideologiche, incontra nel suo cammino persone e istituzioni di diversa provenienza, sensibili anche al dovere di soccorrere l’invalido, chiunque esso sia".
* www.ildialogo.org/filosofia, Lunedì, 22 maggio 2006
Sul tema, nel sito, si cfr.:
VIVA LA SPAGNA, LA SPAGNA DEMOCRATICA. UOMINI E DONNE, CITTADINI E CITTADINE...
FLS
“DUE SOLI”, PER L’ITALIA - E PER IL MONDO!!! Una nota a margine di un discorso del Papa di Federico La Sala**
Con sorpresa e grande gioia , oggi pomeriggio sul sito del Vaticano, ho letto la ‘nota’ riportata dall’Osservatore Romano sul discorso del Papa*, ai partecipanti all’Incontro della Fondazione Centesimus Annus Pro Pontifice (19.05.2006). Uno sprazzo di luce: Dio è charitas ... ma anche claritas:!!! Da cittadino italiano, e cristiano (laico, non cattolico) - figlio di ‘Maria’ e di ‘Giuseppe’, per il quale la Costituzione è il Patto dei nostri Padri e delle nostre Madri, la nostra “Bibbia civile” (Carlo A. Ciampi, in occasione del 61° anniversario della Liberazione), mi sono detto: finalmente, il dialogo è possibile! Nella Chiesa, forse, hanno riletto l’art. 3 della Costituzione dei nostri Padri e delle nostre Madri, e hanno capito (spero!), che il loro “Dio” e il nostro “Dio” è lo Stesso - Amore, e che tra il Presidente (“Imperatore-Cesare”) della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano, e il Papa della Chiesa cattolica, Benedetto XVI, c’è e deve esserci - come aveva già indicato Dante - non guerra e ostilità, ma riconoscimento della differenza, rispetto reciproco, e collaborazione piena e leale. Che sia fatta la volontà del “Dio” dei nostri Padri e delle nostre Madri, come in cielo così in terra! Gloria a “Dio”!!! (19.05.2006) Federico La Sala
"La democrazia raggiungerà la sua piena attuazione solo quando ogni persona ed ogni popolo sarà in grado di accedere ai beni primari (vita, cibo, acqua, salute, istruzione, lavoro, certezza dei diritti) attraverso un ordinamento delle relazioni interne e internazionali che assicuri a ciascuno la possibilità di parteciparvi". È quanto ha ribadito Benedetto XVI nel discorso rivolto ai partecipanti all’Incontro promosso dalla Fondazione Centesimus Annus Pro Pontifice, ricevuti in udienza nella mattina di venerdì 19 maggio, nella Sala Clementina. "Si lamentano talora - ha rilevato il Papa - le lentezze con cui un’autentica democrazia si fa strada, e tuttavia essa resta lo strumento storico più valido, se ben usato, per disporre responsabilmente del proprio futuro in modo degno dell’uomo". "Occorrono - ha sottolineato in proposito - istituzioni appropriate, credibili, autorevoli, non finalizzate a una mera gestione del potere pubblico, ma capaci di promuovere livelli articolati di partecipazione popolare, nel rispetto delle tradizioni di ciascuna nazione, e nella costante preoccupazione di custodirne l’identità". "Altrettanto urgente - ha aggiunto - è uno sforzo tenace, durevole e condiviso per la promozione della giustizia sociale". "Non si potrà dare vera giustizia sociale - ha affermato - se non in un’ottica di genuina solidarietà, che impegni a vivere e ad operare sempre gli uni per gli altri, e mai gli uni contro o a danno degli altri. In che modo rendere concreto tutto questo nel contesto mondiale di oggi è la grande sfida dei cristiani laici". "Ciascuno di voi, in quanto fedele laico - ha esortato - viva come proprio il "compito immediato di operare per un giusto ordine nella società", giacché "la carità deve animare l’intera esistenza dei fedeli laici e quindi anche la loro attività politica, vissuta come ’carità sociale’". L’odierno nostro incontro valga dunque a confermarvi in questo generoso impegno. Tornando alle vostre responsabilità quotidiane sentitevi sempre più uniti nel vincolo della comunione cattolica e vivete con passione gli impegni che vi siete assunti". (L’Osservatore Romano - 20 Maggio 2006).
WWW.ILDIALOGO.ORG/FILOSOFIA, Venerdì, 19 maggio 2006
Caro Federico, sei un cristiano laico (anche io lo sono), non cattolico. Cosa sei, un evangelico ?? Perchè se così fosse, si giustificherebbe tutto ciò che scrivi...
Servus.Biasi
Caro Biasi Ma quante volte te lo devo dire!!! Vedo tuttavia che cominci a capire qualcosa ... leggi, leggi ancora... e torna ’a casa’: Dante, Gioacchino, San Giovanni in Fiore, ITALIA!!! Allora capirai chi è ... Biasi!!!
M. saluti, fls
"Si impara più nel bosco che sui libri. Gli alberi e le foreste vi insegneranno cose che non potreste capire altrimenti"
San Bernnardo, Lett. 106 a E. Murdac
Caro Federico, fatti una bella passeggiata tra i pini larici dei Pisani, così ti rischiari le idee e magari incontri il Dio delle anime semplici e vigorose (e non solo il Dio dei filosofi), che sanno che la verità e il bene sono al di sopra di esse e non si rifiutano mai a quelli che li cercano con sufficiente coraggio e umiltà.
Con tanta stima. Biasi
Benedetto XVI parteciperà in Spagna a un incontro mondiale sulla fede Prima di partire al presidente Napolitano: "Difendete la famiglia" Il Papa vola verso Valencia. "Coppie gay? La Chiesa dice no"*
ROMA - "Ci sono punti in cui la Chiesa dice no". Benedetto XVI, a bordo dell’aereo dell’Alitalia che lo porta a Valencia per concludere il quinto Incontro Mondiale delle Famiglie, ribadisce che "è secondo la natura dell’uomo che l’uomo e la donna sono ordinati per dare futuro all’umanità": una risposta alle leggi spagnole a favore delle coppie gay.
Il clima fra Santa Sede e governo di Madrid non è dei migliori: dalla famiglia alla scuola le posizioni sono distanti. Il premier spagnolo Josè Luis Rodriguez Zapatero ha annunciato che non assisterà alla messa celebrata dal Papa a Valencia, ma era all’aeroporto Manises di Valencia ad accogliere il Pontefice insieme a re Juan Carlos e alla regina Sofia.
La decisione del premier spagnolo di non partecipare alla funzione religiosa di domani, ha sollevato aspre critiche dal mondo cattolico. Il portavoce della Santa Sede Joaquin Navarro-Valls ha ricordato che "anche quando con Giovanni Paolo II siamo andati in Nicaragua, Daniel Ortega venne alla messa. A Varsavia durante il periodo comunista Wojciech Jaruzelsky fece altrettanto. E quando andammo a Cuba, neppure Fidel disertò la messa".
Calda e festosa è stata l’accoglienza del pontefice all’aeroporto di Valencia. In coro, centinaia di fedeli ripetevano "Benedicto olè olè", "Benedicto amigo". Bandierine bianco-gialle e striscioni di benvenuto sventolavano davanti all’ingresso dello scalo.
Dopo il primo discorso e il saluto di re Juan Carlos, Bendetto XVI si è diretto a bordo della papamobile alla stazione della metropolitana di "Jesus", dove si è raccolto brevemente in preghiera per le vittime della sciagura di lunedì scorso.
Lungo le strade che dallo scalo di Manises portano alla metropolitana, altre migliaia di fedeli hanno atteso sotto un sole caldo il passaggio di Benedetto XVI sventolando bandierine con lo stemma papale.
La prime parole nella "nobile e sempre cara Spagna" come l’ha definita il Pontefice, Benedetto XVI le ha spese per spiegare il motivo del suo primo viaggio nella penisola iberica, il sesto di un pontefice in Spagna: "Il mio desiderio è proporre il ruolo centrale, per la Chiesa e per la società, che ha la famiglia fondata sul matrimonio. Questa è un’istituzione insostituibile secondo i piani di Dio, ed il cui valore fondamentale la Chiesa non può smettere di annunciare, affinché sia vissuto sempre con senso di responsabilità e gioia".
Parole in difesa della famiglia erano state espresse da Bendetto XVI anche in un telegramma al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano inviato poco prima di salire sull’Airbus 321 dell’Alitalia. Nel messaggio, il pontefice aveva ripetuto il suo invito affinché "l’Italia continui a tutelare con ogni sforzo l’istituto familiare cellula fondamentale della società".
Preoccupazione condivisa dal presidente Napolitano che, nella risposta al telegramma del Papa, ha riconosciuto quanto "la famiglia costituisce, da sempre, il nucleo basilare della nostra società. Il suo prezioso ruolo è riconosciuto e salvaguardato dalla costituzione repubblicana".
Ieri sera, la piazza de la Malvarrosa a Valencia, è stata illuminata tutta la notte dalle candele di almeno 200 mila fedeli di tutte le parti del mondo che hanno recitato insieme il rosario per i morti del metrò e per la buona riuscita dell’incontro di preghiera con il Papa. (8 luglio 2006)
www.repubblica.it, 08.07.2006
Valencia, 18:40
PAPA A VALENCIA: A QUATTR’OCCHI CON ZAPATERO*
Benedetto XVI a quattr’occhi con Zapatero. Dopo l’incontro con i Reali di Spagna, il Papa e’ tornato a piedi in Arcivescovado, dove ha poi incontrato il premier spagnolo. Zapatero, accompagnato dalla moglie, dalla vice premier Maria Teresa Fernandez De la Vega e dall’ambasciatore presso la Santa Sede, Francisco Vazquez Vazquez, e’ stato accolto dal Sostituto della Segreteria di Stato Leonardo Sandri e dal nunzio apostolico Manuel Monteiro de Castro che lo hanno condotto nella Sala delle Udienze del palazzo arcivescovile, dove ha avuto luogo il colloquio privato.
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* www.repubblica.it, 08.07.2006
Bravo Zapatero! di Lidia Menapace (Liberazione, 09.07.2006)
A riceverlo come capo di stato Zapatero c’è andato: dico, il Papa. Invece ha fatto sapere che non andrà alla messa. Mi pare un gesto molto giusto, rispettoso ma non sottomesso, limpido, che anche eventualmente serve a rendere più netta la differenza tra i due poteri.... [....].