Fatta. Fatto. Raggiunto l’obiettivo, ripartiamo, ringraziando di cuore chi, con azioni e parole vere, ci ha sostenuto ogni giorno, per due lunghi mesi. Non siamo andati, come forse s’aspettava qualcuno.
Con una solidarietà straordinaria, tutta dal basso, deliberatamente assenti illustri protagonisti del dissenso civile italiano, su tutti Beppe Grillo, abbiamo recuperato il disavanzo di cassa maturato negli ultimi due anni; causato dall’isolamento in cui abbiamo operato.
Isolamento che ci ha visti sotto minaccia (di morte), sotto processo e sotto scacco, per mano di soggetti pericolosi, politici rampanti e imprenditori molto ambigui. Isolamento cancellato, oggi, dalla partecipazione concreta di migliaia di persone, ognuna delle quali ha dato il proprio contributo alla causa; versando o riportando il nostro appello su blog, pagine di Facebook, trasmissioni radiofoniche e altri canali.
Il libro su ’ndrangheta e politica "La società sparente" (Neftasia Editore, Pesaro, 2007) è stato scaricato, sul sito di "la Voce di Fiore", da 4.074 lettori.
La risposta al nostro appello va al di là dei numeri, delle cifre, degli aspetti materiali.
Esistiamo e possiamo proseguire nelle nostre iniziative: è stata salvata una voce libera, sganciata dal potere, critica e riflessiva. Una voce che ha il dovere di accogliere e rappresentare, come agli inizi, le istanze della parte più debole della società, e che intende promuoversi quale riferimento, mai l’unico, per i calabresi onesti e attivi. Consapevole della necessità di parola, di aggregazione, di confronto. Della necessità di superare divergenze e frizioni nell’antimafia civile; della necessità di rimanere uniti, pronti all’intervento, in primo luogo culturale.
Insieme, dobbiamo dimostrare che la Calabria non è solo terra di sangue e dolore, di affari ed abusi, disgrazie e rovinosa assistenza statale. Dobbiamo vigilare ed esprimere il bello e il buono della nostra terra, segnata da un’emigrazione imposta e progressiva.
In Calabria c’è una coscienza, e c’è un pensiero, oltre al «sole», al mare», alla «tradizione» e al «panorama», ricordati da Rino Gattuso in un recente spot televisivo. Ci sono, quindi, i monti, che non sono soltanto le barriere naturali dello sguardo proteso all’orizzonte.
C’è un aeroporto deserto, a Crotone, senza voli da mesi.
C’è, come fatto, la figlia dell’ex governatore Giuseppe Chiaravalloti, Caterina, giudice nel processo d’appello al consigliere calabrese Enzo Sculco, «condannato in primo grado a 7 anni di reclusione per truffa, turbata libertà degli incanti, corruzione e concussione nell’ambito dell’inchiesta sulla Provincia di Crotone di cui era vicepresidente». Sculco è ora al suo posto di legislatore regionale.
Ci ha colpito molto la mobilitazione di gruppi e amici del Centro-Nord, come il silenzio e l’indifferenza di parte significativa dei giovani della nostra città, San Giovanni in Fiore (Cosenza) e di altri luoghi della Calabria. Altro elemento di riflessione è la richiesta di anonimato di alcuni che hanno donato dalla nostra terra. In ogni caso, il loro sforzo, come ha osservato l’acuto amico Roberto Galullo, i cui articoli riprenderemo su “la Voce di Fiore”, ci permette di esporci, di raccontare, di sensibilizzare.
Il laboratorio culturale antimafia “la Voce di Fiore” si apre al confronto e alla rete.
Primo, l’accesso all’editor del giornale a chi vuole collaborare alla lotta, anzitutto culturale, alle mafie, al malaffare politico, alle ingiustizie.
Secondo, proseguiamo come officina di idee, fabbrica di iniziative, snodo di percorsi. Di denuncia e reazione civile, informazione, approfondimento, proposta.
Terzo, ci concentriamo sulla Calabria, non dimenticando i grandi temi della globalizzazione, della decrescita serena, del rapporto fra etica e politica, del dialogo fra le religioni, della libertà, dell’eguaglianza, della giustizia sostanziale.
Grazie a chi ha creduto nelle nostre idee, nella nostra sincerità, nel nostro spirito civile.
«La lotta alla mafia deve essere innanzitutto un movimento culturale che abitui tutti a sentire la bellezza del fresco profumo della libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità» (Paolo Borsellino).
Emiliano Morrone, per i ragazzi di "la Voce di Fiore", solo in quanto responsabile in tribunale dell’omonima testata
Elenco sostenitori:
Domenico Andreoli (Milano) 50 euro;
Francesco Caligiuri (Torino) 20 euro;
Mario Iaquinta (San Giovanni in Fiore) 100 euro;
Tiziana Aceto (Cosenza) 20 euro;
Donatore anonimo 60 euro;
Donatore anonimo 25 euro;
Massimiliano Palumbo (Mendicino) 10 euro;
Mita Borgogno (Rossano Calabro) 10 euro;
Orfeo Notaristefano (Roma) 100 euro;
Davide Rizzo 300 euro;
Fernanda Bilanzuoli (San Giovanni in Fiore) 100 euro;
Anna Rita Sarro (Torano Castello) 50 auro;
Vincenzo Mauro (San Giovanni in Fiore) 100 euro;
Giancarlo Contu 50 euro;
Bartolo Iamonte 50 euro;
Nicolò Conti 20 euro;
Luigi Resta e Angela Greco 20 euro;
Pasquale Tiano (San Giovanni in Fiore) 50 euro;
Donatore Anonimo (Rocciola Sorda - Ragusa) 25 euro;
Paolo (Verona) 10 euro;
Emmanuele Angione (Regno Unito) 100 euro;
Francesco Nava (Pordenone) 50 euro;
"Gioacchino" (San Giovanni in Fiore) 15 euro;
Donatore anonimo (ricarica on line) 50 euro;
Samanta Di Persio (Pescara) 10 euro;
Paolo Militerno (Roma) 200 euro;
Due donatori (vicini a "Legalità e Giustizia" di Verona) 100 euro;
Walter Cano 50 euro;
Mariaelena D’Ippolito e Domenico Fazio 50 euro;
Paolo Morelli e Barbara Carapia 100 euro;
Giovanni Schiava (Taurianova) 30 euro;
Donatore anonimo (Sant’Eufemia di Lamezia) 50 euro;
Giuseppe Piazzolla (Milano) 100 euro;
Egidio Invernizzi (Bergamo) 50 euro;
Francesco Laratta (membro della commissione parlamentare Antimafia) 500 euro;
Francesco Spina e Maria Perri (San Giovanni in Fiore) 50 euro;
Luca Ciompi 15 euro;
Donatore Anonimo (Ricarica uff. postale Cirò Marina) 20 euro;
Movimento Ammazzateci Tutti 500 euro;
Giovanni Coscarelli (San Giovanni in Fiore) 10 euro;
Antonino Monteleone (Reggio Calabria) 50 euro;
Antonio Tursi (Cosenza) 20 euro;
Marco Marchese (Fuscaldo CS) 50 euro;
Laura La Versa (Messina) 20 euro;
Grazia Degl’Innocenti (Bologna) 50 euro;
Michele Creazzo (Molochio RC) 15 euro;
Massimo Garritano (Rende CS) 25 euro;
aiellocalabro.blogspot.com 30 euro;
Riccardo Crisiano (Nocera Terinese CZ) 50 euro;
Alessandro Coppa (Firenze) 20 euro;
Johannes Kurzeder (Modena) 20 euro;
Marco Frescura 50 euro;
Giuseppe Marra 30 euro;
Gaia Raisoni 15 euro;
Marco Militerno (Bologna) 50 euro;
Mario Congiusta (Siderno RC) 50 euro;
Maria Emanuela Massari (Forlì) 20 euro;
Michele Capaccioli (Milano) 30 euro;
Stefano Romeno (Cham, Svizzera) 20 euro;
Veronica Siracusano (Messina) 20 euro;
Giovanni Palmieri (Roma) 10 euro;
Luciana Ciolfi (Salandra MT) 50 euro;
Marco Bertelli (Goettingen GERMANIA) 50 euro;
Susanna Amelia Ambivero (Cologno Monzese MI) 50 euro;
Marco Magagnoli 40 euro;
Maria Teresa Federe 150 euro;
Cristina Villa e Giancarlo Contu (Genova) 20 euro;
Riccardo Baldini 20 euro;
Luciano Crimi 10 euro;
Pasquale Biafora 50 euro;
Domenico Rosselli e Maria Giuseppa Fiore 15 euro;
Stefania Iorfida 10 euro;
Ernesto Pastore 15 euro;
Lucio Basile (Lerici, Sp) 10 euro;
Donatore anonimo (ricarica uff. postale Trento) 30 euro;
Donatore anonimo (ricarica uff. postale Roma Laurentino) 30 euro;
Donatore anonimo (ricarica on line) 10 euro;
Giorgio Riccardi (Trento) 30 euro;
Marco Martina (Roma) 50 euro;
Fulvio Mazza (Rende, Cs) 25 euro;
Maria Emanuela Massari (seconda donazione) (Forlì) 20 euro;
Rosalba Bonomo Leoni 20 euro;
Donatore anonimo (Ricarica Uff. postale Cesano Maderno) 20 euro;
R. TILARO (Edinburgh, East Lothian) 10 euro;
Federico Peretti (Pisa) 10 euro;
Walter Cano (Treviglio BG - seconda donazione) 20 euro;
Francesco Caruso (già deputato di Rifondazione comunista) 10 euro;
Vittorio Casprini (Montevarchi AR) 30 euro;
Katalin Stipsicz (Casamicciola Terme NA) 10 euro;
Antonella Zaccardi (Como) 10 euro;
Christian Garaffa (Trecate NO) 50 euro;
Stefano Gardin (Vercelli) 50 euro;
Maurizio Mari (Modena) 30 euro;
Anna Maria Livierato (Genova) 20 euro;
Maria Teresa D’Eugenio (Teramo) 50 euro;
Marco Sacchetti (Arezzo) 25 euro;
Antonio Cafarella (Udine) 10 euro;
Giuseppe Ielpa (Cosenza) 10 euro;
Gianluca Passarelli (Bologna) 25 euro;
Salvatore Perri (Bologna) 25 euro;
Donatore anonimo (Ric. ufficio postale Quadrivio) 10 euro;
Romano Patriarchi e Paola Maria Magni 20 euro;
Domenico Aloisio (Catania) 10 euro;
Sante Ginnoccaro (Bari) 10 euro;
Christian Fabbris (Dalmine BG) 10 euro;
Silvio Iarni (Gizzeria Lido, Cz) 15 euro;
Dalla Sicilia 10 euro;
Francesco Ghensi 20 euro;
Maria Guarneri 50 euro;
Luciano Nigro 30 euro;
Antonio Bisinella 20 euro;
Antonella e Marina Miliana 20 euro;
Maria Luisa e Paolo Sbacchi 20 euro;
Cleminia Mattei (Roma) 10 euro;
Tiziana Bartolotta (Stefanaconi VV) 10 euro;
Gianni Bartolotta (Stefanaconi VV) 50 euro;
Cosimo Damiano Curiale (Riace RC) 10 euro;
Michele Labriola (Potenza) 15 euro;
Donatore anonimo (Ricarica uff. postale Gela) 15 euro;
Donatore anonimo (Ricarica on line) 10 euro;
Donatore anonimo (Ricarica uff. postale Cinecittà est) 50 euro;
Donatore anonimo (Ricarica uff. postale Serrastretta CZ) 40 euro;
Donatore anonimo (Ricarica on line) 10 euro;
Donatore anonimo (Ricarica uff. postale Nubia) 20 euro;
Donatore anonimo (Ricarica uff. postale Massafra) 10 euro;
Donatore anonimo (Ricarica uff. postale Paola) 10 euro;
Marie Thérèse Magne (Biot FRANCIA) 10 euro;
Paolo Musacchio (Cosenza) 10 euro;
Teresa Figliuzzi (La Spezia) 10 euro;
Ettore Marini (Fano) 50 euro;
Antonio Guarro 100 euro;
Vittorio Gasparrini (Firenze) 20 euro;
Daniele Sicilia 10 euro;
Domenico Angotti 10 euro;
Santi Calabro 20 euro;
Davide Marino 20 euro;
Silvio Ianni 15 euro;
Francesco Zampognaro 10 euro;
Emanuela Rossini 20 euro;
Vincenzo Foti e Maria Della Foresta 20 euro;
Simona Bertolasi 15 euro;
Claudio Pagnani 10 euro;
Fabio De Riccardis (emigrato in Germania) 10 euro;
Giorgio Durante (Cosenza) 10 euro;
David D’Ippolito (Lamezia Terme) 50 euro;
Salvatore Moscato (Vibo Valentia) 10 euro;
Angelo Ferente (Massafra) 5 euro;
Biagio Zanon (Capurso BA) 10 euro;
Fabio Ardilli (Soliera MO) 10 euro;
Teresa Batista Stanca (Roma, Piazza Farnese) 30 euro;
Enzo Campagna 50 euro;
Donatore anonimo 50 euro;
Domenico Pugliese 20 euro;
Vittoria Bollettieri 20 euro;
Maria Pia Saraceni (Roma) 100 euro;
Francesco Siciliano (Rende CS) 50 euro;
Albina Colella (Carovigno BR) 20 euro;
Stefano Gabriele (Orbassano TO) 5 euro;
Ricarica carta (Forlì) 10 euro;
Ricarica carta (on line) 20 euro;
Ricarica carta (Taranto) 30 euro;
Ricarica carta (Lauria sup.) 10 euro;
Ricarica carta (Catanzaro) 20 euro;
Ricarica carta (on line) 20 euro;
Ricarica carta (on line) 10 euro);
Vincenzo Cicconi (Teramo) 20 euro;
Salvatore Borsellino 500 euro;
Massimiliano Mostardi (Montelparo AP) 30 euro;
Michael Frassi (Brescia) 5 euro;
Maria Strada (Milano) 15 euro;
Guido Canciani (Viareggio LU) 20 euro;
Antonio Grasso (San Damiano D’Asti AT) 15 euro;
Ricarica carta on line 10 euro;
Ricarica carta on line 10 euro;
Ricarica carta on line 25 euro;
Ricarica carta on line 15 euro;
Ricarica carta da uff. postale Pantelleria 50 euro;
Paola Barbati (Milano) 10 euro;
Stefano Di Nolfo (Raffadali AG) 20 euro;
Vincenzo Trotta (Evere BELGIO) 100 euro;
Teresa Batista Stanca, seconda donazione, (Roma) 150 euro;
Raffaele Zenardi 20 euro;
Fabio Paternoster 100 euro;
Roberto Atenasio e Rita Marsala 10 euro;
Roberto Monaco 20 euro;
Raffaele Spada e Feliciana Gallo 100 euro;
Vincenzo Cito 10 euro;
Rita Chela 300 euro;
Ettore Guadagnino (Celle Ligure SV) 20 euro;
Davide Gullo (Reggio Emilia) 10 euro;
Cristina Cainelli 30 euro;
Rosalba Bonomo Leoni 50 euro;
Mario Ippolito e Annunziata Laquale 20 euro;
Marino Festuccia (Rieti) 20 euro;
Alessandro Coppa (Firenze) 10 euro;
Silvana Massa (Imperia) 30 euro;
Domenico Mazza (Wettingen, Svizzera) 9,41 euro;
Daniele Simoncini 100 euro;
Geologo Mario Pileggi 30 euro;
Ricarica carta on line 10 euro;
Giancarlo Contu e Cristina Villa (Genova), III donazione, 50 euro;
Caterina Regimenti 10 euro;
Ricarica poste pay 15 euro;
Ricarica poste pay 20 euro;
Angela Ethel Chiodelli (Bergamo) 60 euro;
Marie-Thérèse Magne (Francia) 50 euro;
Ricarica poste pay 10 euro;
Anna Rita Sarro (Torano Castello - seconda donazione) 20 euro;
Anna Rita Sarro (Torano Castello - terza donazione) 21,59 euro;
Giovanni Sindoni (Oxford) 25 euro;
Delfo Frusone 100 euro;
Federica Cola 20 euro;
Rosalia Tedeschi 30 euro;
Alfredo Viafora (Dipignano CS) 10 euro;
Kristel Kaaber (Roma) 10 euro;
Francesco Vico (Terni) 5 euro;
Stefano Marchetti 100 euro;
Stefano Marchetti 50 euro, seconda donazione;
Paolo Militerno (Roma) 500 euro, seconda donazione;
Gianluca Iovine e Claudia Carlino (Napoli) 50 euro;
Denise Fasanelli (Trento) 50 euro;
Ricarica carta on line 15 euro;
Ricarica carta on line 15 euro;
Ricarica carta (Fisciano) 10 euro;
Ricarica carta (Carcare) 10 euro;
Giuseppe Fortugno 25 euro;
Amici di Pino Masciari 200 euro;
Alessandra Carbonelli 15 euro;
Marco De Donato 20 euro;
Enza Ferrarelli e Giovanni Iaquinta 30 euro;
Donatore calabrese residente all’estero 100 euro;
Michele Cagnazzo 100 euro;
Michele Capaccioli 99 euro;
Mario Basile (San Giovanni in Fiore) 20 euro;
Chiara Iaquinta (Bologna) 30 euro;
attivo di 50 euro
L’Antimafia: grandi opere a rischio tangenti e spreco di denaro
di Claudia Fusani *
«Quando una casa è allagata perché c’è un rubinetto aperto, la prima cosa da fare è chiudere il rubinetto. Se invece si aumenta la cubatura dell’acqua, il rischio è distruggere la casa». Dove «la casa» è il sistema degli appalti pubblici, «l’acqua» i miliardi di euro destinati alle opere pubbliche e «il rubinetto» il sistema di norme che regolano l’affidamento dei lavori, la loro trasparenza e legalità. Alberto Cisterna è il magistrato della Direzione nazionale antimafia che ha curato il capitolo delle infiltrazioni mafiose nei pubblici appalti nella Relazione che la Dna ha consegnato una settimana fa al Parlamento. Così, quando l’altro giorno il governo ha annunciato l’arrivo di 17,8 miliardi di euro per la realizzazione e il completamento delle Grandi Opere, Cisterna ha pensato subito alla «massa di tangenti che saranno messe in circolazione» e allo «sperpero di denaro pubblico che è endemico in Italia al sistema degli appalti».
L’allarme parte da cinque cifre. Oggi finiscono nelle tasche delle mafie (cosa nostra, ‘drangheta, camorra) sotto forma di tangenti «come minimo il 3% degli importi totali delle opere»; il «50% delle imprese che hanno lavorato nel tratto calabrese della Salerno-Reggio Calabria, l’unica Grande Opera appaltata al momento insieme al Mose di Venezia, hanno certificati antimafia negativi». Tra il settembre 2007 e il settembre 2008 sono «27 le ordinanze di custodia cautelare per reati di associazione mafiosa finalizzata all’estorsione, alla turbativa d’asta e all’illecita concorrenza» relativi cioè ad inchieste che riguardano le infiltrazioni mafiose negli appalti e 846 le persone arrestate per queste ipotesi di reato. Oltre trecento sono, nello stesso anno, le persone per cui è stato chiesto il giudizio per gli stessi reati.
Una fotografia inquietante e aggiornata per difetto perché, spiega il magistrato, «i dati sono parziali per due motivi: il sistema di prevenzione è insufficiente; molti dati restano sommersi a livello locale senza quella circolazione necessaria per avere un quadro chiaro». Una fotografia su cui pesa un altro elemento a cui l’Antimafia ha dedicato una relazione a parte: «In momenti di crisi economica strutturale, il rischio è che gli unici vincitori siano proprie le grandi famiglie mafiose, le uniche che dispongono facilmente di capitali da spendere».
Lanciare l’allarme mafia sui 18 miliardi di euro che il governo sta per mettere sul mercato non significa bocciare il piano. Anzi, in momenti di crisi è necessario creare volani per il rilancio dell’economia. L’allarme della Dna quindi è un responsabile avviso ai naviganti con l’indicazione di una serie di provvedimenti da prendere il più in fretta possibile per «rafforzare gli strumenti di vigilanza e di repressione».
Prima cosa da fare è rendere efficiente la certificazione antimafia. «Così com’è, pensata ormai quasi vent’anni fa, è insufficiente e inutile se non per i casi più macroscopici. A volte neppure per quelli». Prova ne è che sono rifiutati solo l’1-2 per cento dei certificati. Come esempio in negativo la relazione della DNA dedica un capitolo ai lavori in corso nel 5° macrolotto della Salerno-Reggio Calabria, dove la stazione appaltante è l’Anas. La società Condotte spa, che si è aggiudicata l’appalto con Impregilo, «aveva avuto una serie di certificazioni negative circa l’autorizzazione antimafia da parte del Casgo (Comitato per l’alta sorveglianza delle grandi opere presso il ministero dell’Interno), della Dia di Reggio Calabria che aveva verificato nei cantieri la presenza di soggetti contigui o addirittura appartenenti alla criminalità organizzata e della Dda di Reggio». Eppure, nonostante questi no, osserva Cisterna, Condotte spa «ha avuto il via libera del Tar».
Il secondo intervento urgente riguarda la circolazione delle informazioni al momento insufficiente poiché le procure tengono giustamente nel segreto le proprie inchieste e non le comunicano a chi deve poi rilasciare la certificazione antimafia.
Il terzo intervento è di carattere finanziario e prevede «la tracciabilità finanziaria di tutti i pagamenti attinenti l’opera». La voce calcestruzzo, ad esempio, al centro di inchieste dell’antimafia perché di pessima qualità e non idoneo all’opera. «Nei cantieri del centronord - racconta Cisterna - si vedono i silos che producono sul posto il calcestruzzo». Al centrosud, invece, «il materiale è acquistato altrove e da terzi». E’ una legge non scritta. Che aumenta costi. E crea alibi per le tangenti.
RELAZIONE - IL DOCUMENTO INTEGRALE.
* l’Unità, 09 marzo 2009
Caro Peppe,
forse il motivo per cui sei rimasto anonimo è perchè hai fatto una donazione con postpay. Ad ogni modo se ci dici gli importi provvediamo subito a inserire il tuo nome. Ti ringrazio per la segnalazione.
Per la Voce di Fiore
Vincenzo Tiano