Di Cosmo de La Fuente

Ermafroditismo xxy, sarà questa la cura contro le ingiustizie del mondo?

La storia vissuta da un piemontese ermafrodita
lunedì 25 giugno 2007.
 

La storia vissuta da un piemontese ermafrodita

-  Scusi, sa dirmi dove abita Albertina Giraudo? - Non so quante volte formulai questa domanda nell’arco di una mattinata. Qualcuno doveva pur conoscerla questa signora di cui si parlava tanto, la mia padrona di casa mi aveva garantito che nel suo paesino d’origine,arroccato sulla collina astigiana,viveva questa brava donna che aveva rivelato a tutti di essere bi-dotata. All’ennesimo ‘non so’ decisi di telefonare alla mia anziana padrona di casa per dirle che di questa Albertina Giraudo non vi era nemmeno l’ombra.

-  Ma non devi chiedere di Albertina, cretino! - Mi apostrofò gentilmente l’anziana e continuò: ‘ devi chiedere dove si trova il biebuk, che in piemontese è la definizione per chi nasce con due sessi, quasi nessuno la conosce come Albertina. In periodo di interesse verso l’ermafroditismo pensare di poter parlare con un essere umano dotato di due sessi mi sembrava l’esperienza più interessante che potessi fare. Quando finalmente mi ritrovai di fronte Anna Giraudo fui sorpreso di vedere un uomo dal giovane aspetto, del tipo biker. Non mi stupii del fatto che sembrasse un uomo ma piuttosto che in quel paesino di poche anime vivesse un tipo così ‘alternativo’ nei suoi costumi. Moto, casco, pizzetto e modi di fare decisi. Disse che mi stava aspettando perché, nel frattempo, la padrona di casa l’aveva avvertito. E brava donna Costanza, mi aveva parlato di questa Albertina senza nemmeno dirmi che mi sarei trovato un vero uomo dal fare massiccio che, bevendo dalla bottiglia una birra ghiacciata, mi raccontava apertamente com’era fatto in mezzo alle gambe. Mi spiegò che in lui/lei coesistevano sia testicoli che ovaie, o meglio, un testicolo e un’ovaia, quest’ultima celata nello scroto. Alla base del pene vi era l’orefizio vaginale , essendo più maschio che donna, la sua vagina era molto piccola, mentre il pene risultava di dimensioni normali. Alla nascita il pene era molto piccolo ovviamente, mentre la vagina, ritenuta normale, fu considerata predominante e quindi registrato all’anagrafe come donna.

Non ha mai avuto il ciclo mestruale mentre ha sempre prodotto il liquido seminale maschile. Mi spiegò anche che sua mamma, durante la gravidanza, si era curata con androgeni o cose del genere, quindi, il suo essere femmina era praticamente stato ostacolato da ormoni maschili che, a lungo andare, sono diventati preponderanti. Nel tentativo di definire un sesso si era poi curato, a sua volta, con ormoni maschili, riuscendo ad ottenere ottimi risultati per peli e barba, ma scarsi in fatto di seno che teneva stretto in bendaggi particolari.

Albertina, o meglio Alberto, fu un incontro veramente interessante, non potei, ovviamente, constatare la particolarità del suo sesso, ma mi mostrò una foto. Disse che molti erano stati quelli interessati al suo ermafroditismo e che ancora moltissima gente era convinta che fosse soltanto una lesbica perché non esistono persone con entrambi i sessi.

Alla mia domanda ‘hai mai fatto sesso con un uomo? - Mi rispose: ‘Certo, ho provato entrambe le possibilità prima di decidere se essere donna o uomo’. Sono stato anche in giro per l’Italia, ho fatto sesso con molte persone perché, all’inizio, mi sentito rifiutato e il fatto che molti volessero congiungersi con me mi faceva star meglio all’inizio. Ho letto le rivelazioni di Chantall, che tu hai intervistato, posso solo dirti che anch’io ho fatto sesso con alcuni vip e, uno di loro in particolare, oltre alla mia parte femminile amava anche quella maschile. - Chi è questo vip? - Chiesi - La sura risposta fu: ‘ uno del calcio che ha preso residenza a Torino ‘. “Questo è un lavoro per super Corona” pensai. Alberto era un uomo a tutti gli effetti, nato con una diversa formazione. Nessun problema di erezione, a suo dire, quindi ancora più gioviale dei tanti uomini affetti da impotenza. Una persona simpaticissima e normalissima.

Perché decisi quel giorno di parlare con Alberto? Semplicemente per sfatare il mito del mostro che accompagna da sempre queste persone, per conoscere da vicino, dalle parole di chi vive in prima persona l’ermafroditismo e per portare agli altri la testimonianza. L’ignoranza che accompagna situazioni di questo tipo e pari, soltanto, a quella contro l’omosessualità che spesso, troppo spesso, viene confusa con la pedofilia, che idiozia, mentre l’ermafroditismo visto come espressione fisica del mostro. Sempre troppo tardi capiremo che, come il buco del sedere, ognuno ha il suo e non è detto che il mio, di buco, sia meglio o più normale del tuo.

Scusate il paragone. Chissà che un giorno, visto i cambiamenti, il genere umano non sarà tutto ‘biebuk’, finalmente non ci sarà una categoria più fortunata dell’altra. Non ci saranno presidenti della repubblica al 99% uomini, non ci saranno mogli e madri privilegiate rispetto ai mariti e ai padri; non ci saranno donne stuprate e maschi predatori, ma solo persone e basta, con il proprio modo di essere e la propria sessualità Se il genere umano diventasse tutto ermafrodita, la diversità diventerebbe la normalità e la democrazia sarebbe assicurata.

Il tema dell’ermafroditismo comunque è sicuramente difficile da trattare. Un film ne parla e ne descrive il dramma’ XXY’, la cui trama posso riassumere così: XXY non è altro che un’alterazione genetica, sappiamo che la coppia di geni XY è il maschio, mentre quella formata da XX è femmina. Alex, la protagonista del film, è un’adolescente argentina ermafrodita che insieme ai genitori vive segregata in casa sulle coste dell’Urguay. Tutti sanno che è una ragazza ma in realtà non lo è. Il dramma, come si può immaginare, conoscerà l’apice quando si innamorerà di un ragazzo.

Cosmo de La Fuente

www.familiafutura.blogspot.com


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