Il golpismo strisciante del Partito del Cavaliere (1994-2009):
L’Italia è il mio Partito: "Forza Italia"!!!
TRE PRESIDENTI DELLA REPUBBLICA: OSCAR LUIGI SCALFARO (1992-1999), CARLO AZEGLIO CIAMPI (1999-2006), GIORGIO NAPOLITANO (2006-2009), E LA PAROLA "ITALIA" ... IN MANO AL PARTITO DEL MENTITORE ISTITUZIONALE - IL "VERO PRESIDENTE" DELLA REPUBBLICA DEL "POPOLO DELLA LIBERTA’": "Forza ITALIA"!!!
DON PAOLO FARINELLA "RIPUDIA" (meglio tardi che mai) BERLUSCONI. EVIDENTEMENTE LO aveva ’SPOSATO’ E (NON SOLO NEL SUO CUORE) aveva GRIDATO e VOTATO "FORZA ITALIA" - COME "I PENSIONATI E LE CASALINGHHE CHE SI FORMANO UN’IDEA DI VOTO SOLO ATTRAVERSO LE TV"!!! E, soprattutto, COME LA CEI, LA GERARCHIA VATICANA, E TUTTI GLI "ALTRI"!!!
UNA "LEGITTIMITA’ FORMALE"... E UN MEZZO RISVEGLIO, DALLA GENERALE PERDITA DI DIGNITA’ E DI MEMORIA DEL MESSAGGIO EVANGELICO E DELLA LEGGE DEI NOSTRI PADRI E DELLE NOSTRE MADRI COSTITUENTI - LA COSTITUZIONE.
Una nota di Federico La Sala
Lettera di ripudio
di don Paolo Farinella
SUL TEMA, NEL SITO, SI CFR:
ATTENTATO ALLA COSTITUZIONE? GIA’ FATTO!!!: IL SONNO DELLA RAGIONE COSTITUZIONALE GENERA MOSTRI
COSTITUZIONE, LINGUA E PAROLA.....
IL BERLUSCONISMO E IL RITORNELLO DEGLI INTELLETTUALI.
Federico La Sala (11 Settembre 2009).
CATTOLICESIMO, BERLUSCONISMO, CRISTIANESIMO: DIO E’ RICCHEZZA ("Deus caritas est": Benedetto XVI, 2008)!!! QUESTA E’ LA LEGGE DEI NOSTRI PADRI E DELLE NOSTRE MADRI E LA CHIESA "CATTOLICA" E’ LA CUSTODE "UNIVERSALE" DELL’ORDINE SIMBOLICO DI "MAMMONA" E DI "MAMMASANTISSIMA" .... QUESTO MATRIMONIO S’HA DA FARE, DOMANI, E SEMPRE!!! L’ANNUNCIO A GIUSEPPE, NELLA TRADIZIONALE LETTURA DELLA CHIESA CATTOLICO-ROMANA, DI GIANFRANCO RAVASI
La porta della libertà
di Furio Colombo (il Fatto, 28.03.2010)
Nessuno di noi finora ha tenuto conto di una domanda che pure dovrebbe apparire urgente e drammatica. La domanda è questa: riuscirà la Repubblica Italiana a rientrare nella normalità democratica senza avere prima capito e detto e denunciato il grave stato di fuori gioco in cui si trovano ormai da tempo in questo Paese tutte le istituzioni? Fino ad ora ha prevalso, se non altro per l’ autorevolezza di chi l’ ha espressa, la persuasione che alcuni episodi separati, non sempre denunciati, non sempre redarguiti, non formino di per sé un comportamento grave e costante e non debbano, quindi, essere affrontati in difesa della Repubblica e della sua Costituzione, come un grave pericolo in atto. Il più delle volte, a parte il silenzio, l’invito ha queste caratteristiche: ci sono due parti che debbono riconciliarsi. Offra ciascuna il suo “passo indietro” e “ i toni bassi” e “il rispetto delle istituzioni”, senza “delegittimare l’avversario”.
Questi ammonimenti sono saggi da un punto di vista molto importante: evitare il peggio. Chi li propone, a volte in modo ripetuto e con una preoccupazione che si percepisce molto intensa, questo “peggio” deve averlo intravisto o addirittura vissuto in alcune occasioni rimaste non pubbliche. Va dunque considerato e apprezzato lo sforzo di “evitare il peggio”, tenendo conto, però, che nelle vicende politiche sia nazionali che internazionali, tale intento di scartare un pericolo ha sempre portato a un pericolo più grave. Infatti lo spazio lasciato vuoto da fatti veri non riconosciuti e non descritti ai cittadini, viene invaso, ogni volta, da fatti più gravi e letali. Il lettore può pensare che mi sto tenendo un po’ alla larga. Perciò preciso. Vi prego di notare che dirò le stesse cose che molti di coloro che si oppongono vanno dicendo tutti i giorni, durante i quindici anni di Berlusconi.
Ma questa volta lo dico nel modo formulato dalla domanda: se si possa uscire da un pericolo ormai molto grave e imminente fingendo di non vedere, ed evitando di descrivere quel pericolo. Non è ciò che è accaduto a Monaco quando normali e prudenti statisti democratici hanno accettato e avvalorato la finzione di avere raggiunto un accordo con normali e democratici statisti di parte opposta che però erano Hitler e Mussolini? Purtroppo abbiamo imparato che prudenza e saggia cautela non diminuiscono il rischio contro la democrazia.
Il modo in cui avvengono le cose oggi in Italia lo conosciamo: un esecutivo, per sua natura pronto nell’ agire e nel reagire (per questo la Costituzione circonda ogni esecutivo di verifiche, contrappesi, controlli, garanzie per i cittadini) e per giunta reso fortissimo dal doppio potere, pubblico e privato, lancia attacchi violenti, con intenzione di piena rottura contro i centri costituzionali di verifica, controllo e garanzia. Alla fine di ogni attacco, complice quasi tutta la stampa (d’ altra parte comprata o succube o spaventata) manca la descrizione di quell’attacco, la portata distruttiva. Persino le intenzioni esplicite, proclamate dal capo di quell’esecutivo che attacca le altre istituzioni, vengono omesse. Qui il problema non è l’ arbitro (mi riferisco con tutto il rispetto al Capo dello Stato) perché il problema non è il rapporto fra maggioranza e opposizione e non è l’eventuale lamentela dell’opposizione.
Qui stiamo parlando di iniziative ripetute di tipo rivoluzionario contro la Costituzione, i suoi organi di controllo, i suoi giudici e le fondamentali leggi della Repubblica tuttora in vigore. In quel punto e in quel momento dell’ aggressione, che è ogni volta un colpo duro e forse finale al muro democratico, c’è l’ ultima, estrema possibilità di difesa della Repubblica. Vi sono consiglieri, in luoghi autorevoli, che insistono nel suggerire, come unica cura, come unico intervento risolutivo di questo momento grave, una ragionevole e ben visibile equidistanza.
Ma equidistanza da che cosa? La parte offesa di questo tremendo gioco non è l’ opposizione. Il suo mestiere comprende il dare e avere, argomenti duri e aggressivi (vedi la brutalità senza riguardi che i repubblicani americani riservano al loro Presidente, vedi l’impegno senza tregua con cui Barack Obama tiene testa a quell’ offensiva) .
La parte offesa, adesso, in Italia, sono le istituzioni dello Stato, sono i magistrati (tutti), sono le Corti, fino alla Cassazione e alla Corte Costituzionale, sono le authority di garanzia, come quella delle comunicazioni. Quando i giudici si comprano (nei pochi casi in cui si può) o si insultano con modalità di separazione definitiva dallo Stato di diritto, quando cade ogni finzione sull’ appartenenza comune alle leggi fondamentali, violandole e annunciandone la soppressione ogni volta che sono un ostacolo, la controparte è la Costituzione, sono le sue radici di libertà, la sua originaria e incancellabile natura antifascista. Questa è la descrizione di una grave e pericolosa situazione politica. Se continueremo a non riconoscerla fingendo di credere che due parti in contrapposizione debbano smettere di delegittimarsi e giungere a più miti consigli, si nega la realtà, si cancellano i fatti, si murano le porte di uscita.
Se Benedetto XVI si fosse chiamato Francesco I o Zeffirino I
di Paolo Farinella, prete
Se Benedetto XVI, al secolo Joseph Ratzinger, si fosse chiamato papa Francesco I o Zeffirino I al popolo d’Irlanda avrebbe scritto la seguente lettera:
Signore e Signori, donne e uomini d’Irlanda,
non vi chiamo «Carissime e carissimi figlie e figli» come è usanza edulcorata nei documenti ecclesiastici anche perché non posso rivolgermi a voi con espressioni affettuose come se nulla fosse successo. Mi rivolgo a voi, non con distacco, ma con timore e tremore, con rispetto, stando a debita distanza, in punta di piedi e consapevole che nessuna parola può lenire la vostra rabbia, il vostro dolore e il marchio che in modo indelebile è stato impresso sulla vostra carne viva. Io non sono degno di rivolgermi a voi con parole di affetto.
Vi scrivo per dirvi che presto verrò a trovarvi, verrò solo, senza seguito e senza fanfare: a piedi nudi e a capo scoperto, umile e penitente, sì, come si addice al «servo dei servi di Dio». Verrò per inginocchiarmi davanti a voi e chiedervi perdono dal profondo del cuore perché su una cosa non possiamo, voi ed io, avere dubbi: la responsabilità di tutto ciò che ha coinvolto i vostri figlie e figlie, virgulti innocenti, rovinati per sempre, è mia, solo mia, esplosivamente mia. Mi assumo totalmente la responsabilità della colpa di pedofilia di cui si sono macchiati molti preti e religiosi in istituti e collegi sotto la giurisdizione della Chiesa cattolica.
In quanto vescovo della Chiesa universale non ho parole e sentimenti per alleviare il tragico giogo che è stato posto sulle vostre spalle. Sono stato per oltre un quarto di secolo a capo della congregazione della dottrina della fede e non ho saputo valutare la gravità di ciò avveniva in tutto il mondo: negli Stati Uniti, in Irlanda, in Germania e ora anche in Italia e, ne sono certo, anche in tutti gli altri paesi del mondo. La piaga è enorme, estesa e dilagante e io non sono stato capace di leggerne la gravità, la pericolosità e l’ignominia.
Ho preferito salvare la faccia dell’Istituzione e a questo scopo nel 2001 ho emanato un decreto con cui avocavo a me i casi di pedofilia e imponevo il «silenzio papale»: ciò significa che chiunque avesse parlato era scomunicato «ipso facto», cioè immediatamente. Se vi è stata omertà, se vi è stata complicità dei preti, religiosi, vescovi e laici, la colpa è mia e solo mia. Per salvare la faccia, ho finito di dannare uomini e donne, bambini e bambine che sono stati macellati nell’ignominia dell’abuso sessuale che è grave quando accade tra adulti, ma è terribile, orribile, blasfemo e delinquenziale quando avviene su minori.
Non si tratta di poche persone che hanno sbagliato. Mi ero illuso che fosse così, invece ora prendo atto amaramente che la responsabilità sta principalmente in quella struttura che si chiama «seminario» i cui criteri di formazione, io e gli altri responsabili della Chiesa abbiamo varato, mantenuto e preteso che fossero attuati. Con i nostri metodi educativi poco umani e disincarnati, abbiamo creato preti e religiosi devoti, ma avulsi dalla vita e dalla problematicità di essa, uomini e donne inconsistenti, pronti ad ubbidire perché senza spina dorsale e senza personalità. In una parola abbiamo creato mostri sacri che si sono avventati sulle vittime innocenti, appena si sono scontrati con la realtà che non hanno saputo reggere e con cui non hanno potuto confrontarsi. Personalità infantili che hanno abusato di bambini senza nemmeno averne coscienza.
Oggi ritengo che una grande responsabilità sia da mettere in conto al celibato obbligatorio per preti e religiosi, un sistema che oggi non regge, come non ha mai retto nella storia della Chiesa: dietro la facciata formale, ben pochi hanno osservato questo stato che in se stesso è un valore, ma solo se voluto per scelta di vita, libera e consapevole. Su questo punto, prendo l’impegno di mettere all’ordine del giorno il senso del celibato perché si arrivi ad un clero coniugato, ma anche celibe per scelta e solo per scelta.
Vengo a voi, spoglio di ogni autorevolezza perché l’ho perduta e con le mani vuote per chiedervi perdono e subito dopo nella curia romana e nelle chiese locali licenzierò tutti coloro che in qualsiasi modo sono stati implicati in questa dramma. Infine, mentre la giustizia umana farà il suo corso, affiderò il personale responsabile di queste ignominie per curarlo perché si tratta di menti e cuore malati.
Infine, rassegnerò le dimissioni da papa e lo farò dalla terra d’Irlanda, il paese, forse più colpito. Mi ritirerò in un monastero a fare penitenza per i giorni che mi restano perché ho fallito come prete e come papa. Non vi chiedo di dimenticare, vi supplico di guardare avanti, sapendo che il Signore che è Padre amorevole, di cui siamo stati indegni rappresentanti, non abbandona alcuno e non permette che l’angoscia e la sofferenza abbiano il sopravvento. Che Dio mi perdoni, e con lui, se potete, fatelo anche voi. Con stima e trepidazione.
Roma, 19 marzo 2010, memoria di S. Giuseppe, padre adottivo di Gesù.
Francesco I, papa (ancora per poco) della Chiesa cattolica
Come osi dire "Padre"? Ma CHI è il "Padre" tuo?
Una breve considerazione di Erasmo, ad onorem di tutte le gerarchie (laiche e religiose) del nostro tempo.
di Erasmo da Rotterdam *
Quale preghiera, vorrei sapere, recitano i soldati durante [le] messe? Il Pater noster?
Faccia di bronzo! Osi chiamarlo "padre", tu che vuoi tagliare la gola al tuo fratello?
"Sia santificato il tuo nome". Che cosa c’è che disonori il nome di Dio più che queste vostre risse?
"Venga il tuo Regno". Preghi così tu, che con tanto sangue hai edificato la tua tirannide?
"Sia fatta la tua volontà così in cielo come in terra". Lui vuole la pace e tu prepari la guerra?
"Dacci il nostro pane quotidiano". Chiedi al Padre comune il pane quotidiano tu, che incendi le messi del fratello e preferisci morire di fame tu stesso, piuttosto che egli se ne giovi? Con che fronte pronunci queste parole:
"E rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori", tu, che ti appresti alla strage fraterna?
"E non ci indurre in tentazione". Scongiuri il pericolo della tentazione tu, che con tuo rischio provochi il rischio del tuo fratello?
"Ma liberaci dal male". Chiedi di essere liberato dal male tu, che dal male sei ispirato a ordire il male estremo del tuo fratello? (Erasmo da Rotterdam, Elogio della follia, 1509)
* Il Dialogo, Sabato, 31 gennaio 2004
Il giorno 11 settembre 2009, ho spedito la seguente lettera che adesso rendo pubblica. Paolo Farinella, prete
Sig. Cardinale Tarcisio Bertone
Segretario di Stato
16120 Città del Vaticano - Roma
e p. c.
Sig. Card. Angelo Bagnasco
Arcivescovo di Genova
P.za Matteotti, 4
16123 Genova
Sig. Cardinale,
apprendo dalla stampa che il giorno 7 ottobre 2009, memoria liturgica della Madonna del Rosario, lei ha intenzione di inaugurare la mostra dall’emblematico titolo «Il potere e la grazia» insieme al presidente «pro tempore» del consiglio dei ministri italiano, Sig. Silvio Berlusconi che non posso chiamare «onorevole» perché di «onorevole» nella sua vita pubblico-privata, nella sua politica e nel suo sistema di menzogne non vi è nulla, nemmeno una traccia.
Se la notizia di questo «rendez-vous» al vertice fosse vera, è giusto che sappia che lei agli occhi della stragrande maggioranza della Chiesa italiana e del mondo si renderebbe complice e si assumerebbe la responsabilità di molti abbandoni «dalla» Chiesa da parte di credenti che ormai sono stufi che la politica della diplomazia sovrasti e affossi la testimonianza limpida del vangelo. Lei sicuramente sa, come lo sa ogni parroco che vive sulla breccia dei marciapiedi, che quest’anno vi è stata una emorragia nei confronti dell’8xmille che moltissimi cattolici anche praticanti hanno devoluto ad altre istituzioni pur di toglierlo alla Chiesa cattolica per le sue ingerenze e connivenze con un governo legittimo, ma ad altissimo tasso di illegalità e immoralità. Questo argomento credo che vi interessi non poco sia come Vaticano che come Cei.
Dopo tutto quello che è successo, le testimonianze, le registrazioni, le inchieste, lo spergiuro pubblico in televisione sulla testa dei suoi figli, gli immigrati morti in mare che il governo ha sulla coscienza; dopo la legge infame che dichiara «reato» lo «stato personale», cioè la condizione esistenziale di «immigrato» divenuto formalmente «clandestino» in forza della legge Bossi/Fini che lo stesso governo ha voluto e varato; dopo tutto questo e altro che potrà leggere nella mia accusa lettera d ripudio all’interessato, lei non può far finta che nulla sia successo e farsi vedere in pubblico con Berlusconi o qualcuno dei suoi scherani.
Noi cattolici credenti e praticanti che portiamo la fatica diuturna della fede e della testimonianza in mezzo ad un mondo indifferente e a non credenti che scrutano la Chiesa e il suo personale con attenzione per scoprire i segnali di una «religione pura e senza macchia» che «non si lascia contaminare da questo mondo» (Gc 1,27), assistiamo allibiti e scandalizzati di fronte ai salti acrobatici che lei sta facendo per riprendere i rapporti con il presidente del consiglio e il suo governo da dove sono stati interrotti, passando sopra ad ogni insulto alla morale cattolica e alla dottrina sociale, di cui ogni giorni vi fate alfieri a parole «per gli altri».
Se parlate di morale pubblica e di etica politica, dovete essere coerenti con i vostri stessi principi che spesso esigete dagli altri che non hanno il potere immondo di Silvio Berlusconi, il quale si crede il Messia e «solutus omnibus legibus», visto che concepisce se stesso come sultano e l’Italia il suo sultanato personale. Egli pensa di potere comprare tutto: i tribunali, le sentenze, la compiacenza di prosseneti e lenoni che gli procurano donnine a pagamento per sollazzarlo con orge (e forse anche droga) di cui egli continua a vantarsi pubblicamente fino a dichiarare con spudoratezza che «il popolo italiano vuole essere come lui». Egli crede di potere comprare anche il Vaticano, offrendo leggi e favori a richiesta. Valuti lei se le lenticchie fuori stagione valgano una Messa.
Sig. Segretario di Stato, lei è libero di incontrare chi vuole, ma non può farlo in rappresentanza della Chiesa perché come gran parte dei credenti stanno ripudiando Berlusconi, così possono ripudiare anche lei se gli offre la sponda di salvataggio contro la trasparenza della fede evangelica. Lei deve sapere che serpeggia nella Chiesa uno scisma ormai non tanto sotterraneo che sta emergendo di giorno in giorno e bisogna stare attenti che non diventi movimento o peggio ancora separazione, anche perché molti vescovi stanno zitti, ma in cuor loro meditano e in privato imprecano. Non prenda a cuor leggero quello che le dico. Il mio vescovo, cardinale Angelo Bagnasco e anche lei che mi ha conosciuto personalmente e bene, sapete che non dico bugie e non parlo mai per sentito dire e di ogni mia affermazione o gesto mi assumo sempre la responsabilità pubblica.
Il popolo si chiede cosa ha da spartire uno come l’attuale presidente del consiglio con la «grazia» e che cosa lei in quanto prete pubblico ha da dire ad un uomo che ha buttato nella spazzatura tutti i principi etici che voi affermate: l’onesta, la verità, la legalità, la famiglia, la prostituzione, la donna, la droga, la menzogna, lo spergiuro, ecc. Se lei appare pubblicamente con «quest’uomo» che ormai sporca ogni cosa che dice e fa, lei inevitabilmente finisce per avallare i suoi comportamenti immorali e immondi dei quali non solo non si è pentito, ma continua a vantarsene ad ogni occasione propizia. In nome di Dio e del suo popolo semplice non contamini la «grazia» con l’immondizia del «potere» che uccide la Chiesa e condanna i suoi rappresentanti. Almeno per una volta, come Segretario di Stato, sia prete, solo prete, intimamente prete e disdica ogni appuntamento con un trafficante senza morale e senza dignità che la sta usando solo per affermare che i suoi rapporti con il Vaticano e con il papa «sono eccellenti». Dichiari pubblicamente che finché il presidente del consiglio non risponde al Paese del suo operato, il papa, lei e la Cei non potete riceverlo. Chieda scusa pubblicamente, si penta e poi, come Nicodemo, vada di notte a confessarsi da chi vuole, senza tv al seguito.
Se vuole conoscere il rapporto tra «potere e grazia» , come si è codificato in Italia nel quindicennio del berlusconimo-leghismo e che a mio parere sta nel Crocifisso, si legga il mio libro «Il Crocifisso tra potere e grazia. Dio e la civiltà occidentale», Il segno dei Gabrielli Editore, San Pietro in Cariano (VR) 2007. A lei non sarà difficile procurarselo tramite le vicina Libreria Vaticana.
Per sua scienza e coscienza le accludo la «Lettera di ripudio» che ho inviato al presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, e che tante adesioni sta raccogliendo nel mondo credente e non credente. Il Vaticano, attraverso di lei sta facendo lo stesso errore che fece nel 1929, quando riconobbe lo Stato fascista di Mussolini, liberandolo dalla morsa dell’isolamento in cui tutti gli Stati democratici e con un minimo di dignità etica lo avevano confinato.
Con i Patti Lateranensi e il Concordato, Mussolini ebbe partita vinta e portò l’Italia alla rovina e la Chiesa allo sfascio. Oggi sta accadendo lo stesso scempio: il mondo internazionale (economico e politico) ha scaricato Berlusconi, la sua politica e la sua pazzia (lo ha detto la moglie) perché ormai impresentabile; Dio non voglia che ancora una volta il Vaticano, per meri interessi materiali, si schieri dalla parte sbagliata, immorale e indecente. Se lei riabilita Berlusconi, come ha già fatto Gian Maria Vian, direttore dell’Osservatore Romano con l’intervista al Corriere della Sera, nella Chiesa di Dio lei perde il diritto di parlare di vangelo, etica e moralità.
Se Berlusconi riesce a comprare anche il Vaticano con uno scambio di leggi, favori e denaro, sappia che non potrà mai comprare le nostre coscienze di credenti che ogni giorno pregano Dio per la salvezza della «povera Italia» e per la conversione delle gerarchie ecclesiastiche che spesso sono di scandalo e non di esempio al popolo dei battezzati. Noi ci opporremo e faremo sentire le nostri voci e il nostro dissenso perché non vogliamo essere complici di mercimonio , perché nessuno, nemmeno il papa, né il suo Segretario di Stato possono «servire due padroni» e fare affari con «mammona iniquitatis» (Mt 6,24) .Ognuno è libero di scegliersi gli amici e le comparse che crede, ma poi deve essere coerente nella verità fino in fondo, fino allo spasimo e deve accettare anche la disobbedienza di coscienza dei cattolici feriali.
Preoccupato e amareggiato, la saluto sinceramente.
Genova, 11 settembre 2009
Paolo Farinella, prete
Retroscena di un funerale e «relativismo» della Cei
di Paolo Farinella, prete
Oggi alle 11.40
Genova 21-09-2009. - Ricevo una comunicazione riservata da persona proveniente da «dentro» il sistema militare dei «corpi speciali» che mi ha fatto rabbrividire. A motivo del mio lavoro (terapia di sostegno), avevo intuito che molte cose non quadrassero, ma questa rivelazione mi ha sconcertato. Il berretto al bambino di due anni e la corsa dell’altro bambino alla bara del padre con la mano che si copre il volto (foto giornali perché non ho visto i funerali né ascoltato tg e rg) non sono frutto di spontaneità o gesti di mamme che cercano di proteggere i figli con «qualcosa» del padre (berretto e abbraccio).
Al contrario, sembra che tutto sia stato centellinato dall’équipe di sostegno psicologico che in questi giorni circondano i familiari con un cordone sanitario strettissimo. Mi dice il militare interlocutore che lo scopo di questo gruppo di sostegno non è aiutare le famiglie ad elaborare la morte e il lutto, ma impedire che facciano scenate o mettano in atto comportamento lesivi dell’onore dell’esercito. La mia fonte asserisce che buona parte di questo personale non è specializzata in psicologia, ma è un corpo speciale che un obiettivo preciso: la gestione dei giorni successivi alla morte e il contenimento o meglio l’annullamento della rabbia, della contestazione e della disperazione conseguenti che potrebbero portare a comportamenti di indignazione verso l’esercito e le istituzioni.
Le tecniche quindi mirano ad adeguare il pensiero delle famiglie allo «status di eroe» del congiunto perché appaia «coerente» con la «nobiltà della missione» del morto che diventa anche la «missione della famiglia». Sarebbe una tragedia per l’immagine militare se mogli, madri, figli e fidanzate si mettessero a gridare contro l’esercito e il governo che li ha mandati a farsi ammazzare.
In questa logica si capisce la retorica dell’«eroe», l’insulsaggine del servizio alla Patria, il sacrificio per la Pace nel mondo e anche la lotta al terrorismo. Tutti sanno tutto e giocano a fare i burattini. Se le informazioni che ho ricevuto sono vere, e non posso dubitare della serietà della fonte, i funerali dei sei militari uccisi e tutta l’opera dei pupi presente a San Paolo, è stata un’operazione terribile, ancora peggiore degli attacchi dei talebani. Tutto è gestito per deviare il Paese, le Coscienze e la Verità. E’ una strategia scientificamente codificata.
Il vescovo militare (generale di corpo di armata) non ha risparmiato parole grosse di encomio e di osanna al servizio che i militari fanno alla Pace e alla Democrazia. Una sviolinata che neppure La Russa è capace di fare. A lui si è unito il cardinale Angelo Bagnasco che ha detto:
«Non è esagerato parlare di strage, tanto più assurda se si pensa ai compiti assolti dalla forza internazionale che opera in quel Paese e allo stile da tutti apprezzato con cui si muove in particolare il contingente italiano. Non è un caso che questo lutto, com’era successo per la strage di Nassiriya, abbia toccato il cuore dei nostri connazionali, commossi dalla testimonianza di altruismo e di dedizione di questi giovani quasi tutti figli delle generose terre del nostro Sud. E per questo il nostro popolo si è stretto alle famiglie dei colpiti con una partecipazione corale al loro immane dolore. Anche noi ci uniamo ai sentimenti prontamente espressi dal Santo Padre» (21-09-2009).
Mi dispiace per il signor cardinale, ma non posso associarmi a questa mistificazione collettiva. Enrico Peyretti mi dice che durante l’Eucaristia, pane spezzato per la fame del mondo, è risuonato l’urlo di guerra dei parà: «Folgore!» quasi una schioppettata nel cuore del Sacramento. Credo che si possa dire che la Messa è stata la cornice vacua di una parata militare con i propri riti.
Oggi (21-09-2009), infine, il cardinale Bagnasco ha parlato anche della questione morale e della legge sugli immigrati senza mai nominare e né l’uno e né l’altra. Nessun cenno esplicito alla legge sul reato di clandestinità: si intravede tra le righe un leggero senso di disapprovazione. Figuriamoci se chiamava per nome il Papi Priapeo. Si è limitato a fare una predica generalizzata, valida per tutti e, quindi per nessuno, come giustamente interpreta «Il Giornale» di famiglia.. Tutto va bene, madama la marchesa? Ma, sì! Diamoci una botta e via! «Domani è un altro giorno« diceva Rossella O’Hara o Tarcisio Bertone? Non ricordo bene.
* Il Dialogo,, Martedì 22 Settembre,2009 Ore: 11:59
AFGHANISTAN: CHE FARE?! RICORDAR-SI SEMPLICEMENTE CHE SIAMO ITALIANI E ITALIANE!!!
IL RE-NATO E LA LEGGE (IL LOGOS - NON IL "LOGO" DEI MERCANTI E DEI PERSUASORI OCCULTI) DEI NOSTRI PADRI E DELLE NOSTRE MADRI COSTITUENTI.
Gent.mo Renato
a quanto pare, non hai letto la nota e hai trasferito dalla tua testa al nostro sito un semplice messaggio registrato - senza un momento di riflessione. E come tutti (da Schifani, Bossi, Fini, e ... tutti gli Altri) - "sedotti" e "sposati" con il "vero presidente" del vero "popolo della libertà" - continui a fare "sogni d’oro" ... nel suo "letto".
Il mio invito è quello di rileggere tutto e cercare di ri-flettere, di ri-pensare a quello che don Paolo ha detto. Egli ha cominciato a svegliarsi e a capire che - come metà e più dei cittadini e delle cittadine di ITALIA - egli ha tradito la Legge di Dio (Amore = Charitas) e la Legge dell’Italia - la Costituzione dei nostri Padri e delle nostre Madri Costituenti .... e "sposato" il Persuasore Occulto e il Mentitore, come Benedetto XVI, tutta la Gerarchia romana, che non ha più nulla di cattolico (= universale). E’ triste, ma è così .... la sua "lettera di ripudio" è l’inizio di un ri-sveglio e di una ri-nascita, per lui, per tutti, e ... anche per lei, in carne ed ossa!!!
Pensa - permettimilo. Quando Tu sei nato i Tuoi Genitori sono stati felicissimi e hanno gioito ed esultato: E’ nato un Re ...... RE-NATO! Pensaci!!!
Ad ogni modo, grazie per il Suo intervento e m. cordiali saluti.
Per la Redazione
Federico La Sala
L’ITALIA, LA PERDITA DI MEMORIA E DIGNITA’, E IL TRADIMENTO DEL VERO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA - DELLA COSTITUZIONE E DELLO SPIRITO DI DIO (AMORE= CHARITAS),
PER GLI AFFARI DEVOTI DELLA GERARCHIA VATICANA (Benedetto XVI, "Deus caritas est"!!!) e
PER GLI AFFARI PROPRI DEL PARTITO ("Italia") DEL CAVALIERE che cantava .. e canta ancora con la sua apicella, "Forza Italia" e "Popolo della libertà"!!!
Caro "Pinco Pallino"
.... lo stimatissimo don Paolo Farinella sa bene quello che scrive .... e quello che ha scritto è scritto: "Lettera di ripudio" (09 settembre 2009). Se ben rifletti tu - e ben riflette anche don Paolo, prete e cittadino - quello che è avvenuto ed è emerso (grazie anche a don Paolo!!!) è ed è stata la totale perdita della memoria della Legge e la perdita della propria sovranità di "Figlio di Dio (Amore = Charitas) e di "Cittadino-Sovrano" (Costituzione - lezione di don Milani). E il tradimento del vero Presidente della Repubblica ... e dello Spirito di Dio ("CHARITAS"). Una storia di lunga, lunghissima durata ....
In briciole: si è lasciato sedurre dal falso e mentitore presidente dell’Italia - dal presidente del partito "Italia" e, "con legittimità formale", lo ha "sposato" (come uno per tutti e tutti per uno dei cittadini e delle cittadine d’Italia), e ora lo "ripudia". Capito?
Ora, egli ha cominciato a svegliarsi - ma qui non siamo ancora nemmeno nell’ordine di "Giuditta e Oloferne" .... Siamo ancora nella "preistoria", prima di Maria e di Giuseppe, e prima di Gesù Cristo, il Figlio di Dio .... e della Legge dei nostri Padri e delle nostre Madri Costituenti!!! Siamo nell’ordine della prostituzione universale, atea e devota.... a partire dal Vaticano e dai "Santi Padri" e dal Papa, che scrive Amore ("Charitas") senza "acca" - e don Paolo tace, come i Cardinali, i Vescovi e l’intera Federazione biblica cattolica!!!
Messaggio evangelico e Costituzione hanno radici profondissime ed eterne ... e Gioacchino da Fiore come Dante lo sapevano benissimo. E lo sapeva anche Karol Wojtyla: la sua "battuta"("Se mi sbalio, mi coriggerete", come papa Giovanni Paolo II) era sì una battuta ma "di spirito profetico dotata", teologicamente fortissima e decisiva per la sua civiltà dell’amore ("charitas")!!! W o JTALY ...
Se non hai capito: W o ITALY.... VIVA o ITALIA .... VIVA L’ITALIA!!!
VIVA L’ITALIA E LO SPIRITO DI ASSISI (1986)!!!
Mi auguro di essere stato chiaro, per quanto mi riguarda. Per il resto, ovviamente, chiedi direttamente a don Paolo Farinella .... credo che ti illuminerà più e meglio di me sull’argomento.
Ad ogni modo, grazie per il suo intervento, m. saluti
Per la Redazione
Federico La Sala
10, 100, 1000, 10000, 1000000, BERLUSCONI al Governo per sistemare tutti i ladroni che in 50 anni anno fatto dell’Italia un colabrodo, la morale dei DS che vanno coi Trans alla faccia che morale, la sinistra può tutto ma gli altri no, interessante come i vecchi del potere Politico gli brucia non poter rubare e spartirsi la marmellata come prima (soldi, potere, territorio Ecc.) Quando si fanno 5000 foto a Berlusca nelle sua casa con mega obbiettivi per trovare qualcosa da sputtanare sui giornali, la morale della sinistra dovè se sulla vita privata non ci si deve intromettere. Ma se si tratta di Berlusca non esiste ne morale ne rispetto verso la familia vero,
Come il direttore di Oggi, Scrive che ci vuole rispetto x la vita privata anche per le familie di questi e che la notizia di Marrazzo era da luglio che circolava e che cercavano di venderla ai giornali e che prima o poi sarebbe ucsita, ma chissà perchè e sempre colpa degli altri
e questo sarebbe : - la voce del Fiore - alla faccia io la chiamerei voce di Stalin , PC e compagnia rossa flcette e martelletti piu si fà casino e si urla allo scandalo più ci si dimentica delle cazzate fatte dai politici vecchioni e volponi di lungo corso.
aggiungo la signora Gabbianelli su Rai 3 , la puntata che parlava della crisi economica e conseguenze ecc. sul finale va a dire a cosa serve fare le case ai terremotati D’Abruzzo se il lavoro non c’è ? assurdo mischiare il lavoro con le case dei terremotati vallo a dire alla popolazione che stà ancora nelle tende a cosa servre fargli le case vallo a dire agli anziani ai bambini ai malati a tutte le familie che stanno nelle tende adesso che è inverno ci vada la Gabbianelli insieme a tutta la sua redazione a svernare nelle tende in Abruzzo insieme a tutti quelli di sinistra che ragionano come lei, Ma la gente che vota per il Pd dove la mettete in fondo alla lista. prima direttiva e spendere soldi per fare 5000 foto a Berlusca e pagare bene chi lo sputtana tanto per tornare a rubare Marmellata indisturbati, avete bisogno di un pò più di umiltà e uno psichiatra. salve a tutti.
Kira quello che hai scritto è puramente demenziale come demenziali sono quelli che hanno votato Berlusconi. 10, 100, 1000 Paolo Farinella basterebbero per riaprire gli occhi a questo popolo bue!!!!
Leggete questa nota ed aprite gli occhi: