A FRANZ KAFKA E A PRIMO LEVI. A MEMORIA ETERNA ....

DIE VERWANDLUNG. LA METAMORFOSI. E LA METASTASI DELLA CLASSE POLITICA E INTELLETTUALE ITALIANA - a cura di pfls

UN GIORNO, PER "SOPRAVVIVENZA", UN CITTADINO RUBO’ IL NOME DI TUTTO IL POPOLO ITALIANO, FONDO’ UN PROPRIO PARTITO ... E TUTTI E TUTTE NELLA SUA FARAONICA AZIENDA LAVORARONO FELICI E CONTENTI ("il lavoro rende liberi"), AL GRIDO DI "FORZA ITALIA"!!!
mercoledì 3 settembre 2008.
 


LA METAMORFOSI *

L’opera è il racconto di un uomo comune, Gregor Samsa, un modesto impiegato che un mattino si sveglia e si accorge di essersi trasformato in un enorme scarafaggio. La prima reazione dell’uomo non è di sgomento, né di meraviglia per il suo nuovo stato, ed anzi si preoccupa più del modo in cui andare al lavoro (è commesso viaggiatore) in quelle condizioni, tenendo conto anche del fatto che era in mostruoso ritardo. Nonostante i suoi tentativi di tenere nascosta la sua situazione al resto della famiglia,al procuratore,ed al suo datore di lavoro, questi ultimi riescono ad entrare nella stanza. Il terrore che colpisce i suoi familiari ed il procuratore, tuttavia, li obbliga a richiudere immediatamente la porta, spingendo il povero Gregor dentro con un bastone. La vista di Gregor in quelle condizioni porta a reazioni di orrore in tutti loro (la madre sviene, il padre piange ed il procuratore ha un gesto d’orrore).

Il resto del racconto narra della nuova vita di Gregor Samsa, abbandonato da tutti tranne che dalla sorella Grete che si preoccupa di lui e gli procura il cibo. Le reazioni del padre e della madre sono tuttavia ancora ostili: una volta Gregor prova ad uscire dalla sua stanza, provocando lo svenimento della madre e l’attacco del padre con il lancio di alcune mele: una di queste lo colpisce e lo ferisce.

Dopo poco tempo, tuttavia, Gregor viene completamente abbandonato a sé stesso, anche dalla sorella che nel frattempo ha trovato un lavoro, ed il conseguente malessere lo porta in uno stato tale da rifiutare il cibo offertogli fino a giungere ad una morte lenta, causata dal rifiuto nei suoi confronti della sua famiglia. Agli occhi della famiglia, infatti, egli è divenuto un peso, visti anche i problemi economici che i familiari devono affrontare a causa della perdita del lavoro di Gregor, unico componente della famiglia che lavorava. Il padre, con cui aveva avuto dei contrasti, arriva persino a pensare a come liberarsi del figlio, visto ormai solo come un mostro.

Si sbarazza infine del cadavere di Gregor la serva, mentre la famiglia spera in una ripresa dalla crisi finanziaria con un matrimonio conveniente della figlia, che nel mentre è divenuta una bella ragazza e si avvicinava all’età del matrimonio. Il racconto infine si conclude con il trasloco dell’intera famiglia in una dimora più piccola, iniziando così una nuova vita, dimenticando per sempre Gregor.

* La Metamorfosi è il racconto più noto dello scrittore boemo Franz Kafka. Il titolo originale dell’opera, in tedesco, è Die Verwandlung e venne pubblicata per la prima volta nel 1915 dal suo editore Kurt Wolff (Leipzig). (Wikipedia)


Nel sito, si cfr.:

-  Il "Logo" del Presidente dell’Azienda ...
-  ITALIA. RISULTATI ELETTORALI E SENSO DELLO STATO "PRESENTE".CHI VINCE? VELTRONI O BERLUSCONI (O BERTINOTTI)? UNA VITTORIA "SCHIACCIANTE"! Nel loro cuore, dal Primo all’ultimo cittadino, tutti hanno già espresso il loro voto: "Forza Italia"!!! Che colpo!!! Un trionfo .... - di Federico La Sala

-  PER LA COSTITUZIONE. A TUTTI I CITTADINI E A TUTTE LE CITTADINE, A TUTTI GLI STUDENTI E A TUTTE LE STUDENTESSE D’ITALIA...
-  MATURITA’ 2008. TEMA D’ITALIANO. Traccia 1. FASCISMO. LA VIA ITALIANA AL TOTALITARISMO.
-  Fondando il Partito "Forza Italia", il cittadino Silvio Berlusconi si è appropriato indebitamente della Parola: ITALIA. Si svolgano proprie riflessioni sul fatto, sotto forma di Lettera al Presidente della Repubblica, il cittadino Giorgio Napolitano

-  IL BERLUSCONISMO E IL RITORNELLO DEGLI INTELLETTUALI


LA METASTASI

di Mario Pancera

Comincia con un’ombra, poi il dubbio, infine la paura... *

Una parte della magistratura costituisce una metastasi, cioè una malattia diffusa e in pratica mortale per la giustizia in Italia: questo il concetto più volte espresso, da anni, dall’attuale presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Lo stesso concetto, con la stessa parola, è stato espresso al congresso socialista da Bobo Craxi, figlio di Bettino, che fu pure presidente del Consiglio ed è morto nel 2000 in Tunisia: per i suoi amici è morto in esilio, per i suoi avversari era inseguito da condanne definitive. Il leader socialista Bettino Craxi e l’imprenditore Silvio Berlusconi erano molto amici, si sono aiutati a vicenda raggiungendo entrambi i vertici del potere politico e muovendo entrambi montagne di denaro.

La magistratura può costituire un cancro, che si diffonde nel corpo della società italiana e che soltanto pesanti interventi chimici e chirurgici possono tentare di arrestare: così pensano molti, e anche parlamentari e addirittura ministri. La parola, francamente, fa paura e, più volte ripetuta, tende a mettere a tacere gli oppositori. Va a finire che, a poco a poco, più d’uno pensa: «Forse è vero», e comincia a credere che non solo qualcuno (può succedere), ma molti magistrati siano corrotti, infami, ignoranti, perversi persecutori, dediti a danneggiare il Paese.

Si forma così un’altra metastasi: il dubbio. I cittadini cominciano a dubitare, viene meno la fiducia nella giustizia, si allargano nella società lo scetticismo e il cinismo, crolla il senso dell’uguaglianza di tutti davanti alla legge. In fondo, si pensa, processo più o processo meno, chiudiamo l’argomento e portiamo avanti altri temi importanti: l’inflazione, il precariato, la mafia, la nuova povertà, l’immondezza, i migranti, l’ambiente. Con la seconda metastasi - dimenticare - si copre e si cancella la prima - cercare la verità. Il silenzio rivela un’altra metastasi nel tessuto della società: la paura.

La sera dell’8 luglio, nella trasmissione «Primo piano» su Rai 3, la giornalista Bianca Berlinguer ha intervistato Antonio Polito, direttore del «Riformista» e uomo politico, già redattore dell’«Unità», e Piero Sansonetti, direttore di «Liberazione», quotidiano del Partito della liberazione comunista. Tre nomi, le stesse origini e nessuno, apparentemente, di destra. Il tema era quello della cancellazione dei processi e dell’immunità per il presidente del Consiglio. Polito si è barcamenato, Sansonetti alla fine è sbottato concludendo press’a poco: «Chi se ne frega dell’immunità per le quattro più alte cariche dello stato, i problemi degli italiani sono ben altri». Le parole non erano proprio queste, ma il concetto sì. Dormire, sopire.

Non c’è confronto: davanti al pane, anche lo schiavo non pensa alla libertà. Che discorsi sono, questi? Che confusione si fa? La metastasi del menefreghismo, del lassismo, e diciamolo pure della supponenza e dell’ignoranza, non solo politica, è senza limiti. La libertà e la verità sono deviate e soffocate in un qualunquismo che sembra inarrestabile.

Se questi sono gli intellettuali di sinistra, che hanno in mano buona parte dell’informazione televisiva, gli italiani che danno loro credito non possono non aumentare i consensi per rafforzare le neo tentazioni autoritarie. È un dolore, e penso soprattutto ai laici cattolici, vedere come non si trovino più in Italia uomini di stato, che si occupino della politica con amore e con sacrificio, pensando al paese, ai cittadini, al popolo.

Mario Pancera

* IL DIALOGO, Sabato, 12 luglio 2008


Sul tema, nel sito, si cfr.:

IL BERLUSCONISMO E IL RITORNELLO DEGLI INTELLETTUALI

-  ITALIA: Il Paese del paradosso del mentitore ("Io mento") istituzionalizzato
-  LA MONNEZZA AL POTERE. UNA POLITICA MOSTRUOSAMENTE SUICIDA DEL BEL PAESE E DEL PAESE DEL SOLE. VENDUTA L’ANIMA E FATTOCI RUBARE IL NOME STESSO "ITALIA" DELLA NOSTRA CASA, ABBIAMO GIA’ PERSO TUTTO. Un commento di Roberto Saviano


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