ITALIA 1994-2009: L’ATTACCO DI UN PARTITO DA "PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA", CON I SUOI FURBESCHI E OFFENSIVI SIMBOLI (AUTORIZZATI E REGISTRATI): "FORZA ITALIA", "POPOLO DELLA LIBERTA’"!!!

A BERLUSCONI, UN AUGURIO E UN ULTIMO APPELLO DI NAPOLITANO. Una nota di Federico Geremicca - a cura di Federico La Sala

COMPLOTTO CONTRO BERLUSCONI? MA SCHIFANI, FINI, BOSSI, E TUTTI GLI ALTRI HANNO "SPOSATO" IL FALSO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA E NON GLI HANNO SCRITTO ALCUNA "lettera di ripudio" (Paolo Farinella) E CANTANO ANCORA "Forza Italia"!!!
lunedì 21 dicembre 2009.
 

[...] l’intervento del Presidente si è mosso con la consueta lucidità dentro quel quadrilatero di rapporti da tempo fonte di ogni problema: politica-giustizia-governo-opposizione. Si è trattato di un discorso severo e fermo, soprattutto nei confronti della maggioranza di governo e di Silvio Berlusconi, al quale - espressa solidarietà «istituzionale e personale» - non ha certo risparmiato rilievi: dall’evocare complotti contro il governo, che la Costituzione rende impraticabili; all’aver «compresso» il ruolo del Parlamento (con il continuo succedersi di decreti-legge: 47 dall’inizio della legislatura); fino a ritenere la nuova legge elettorale una modifica di fatto della Costituzione che ne farebbe addirittura un premier eletto dal popolo [...]

COMPLOTTO CONTRO BERLUSCONI? MA SCHIFANI, FINI, BOSSI, E TUTTI GLI ALTRI HANNO "SPOSATO" IL FALSO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA E NON GLI HANNO SCRITTO ALCUNA "lettera di ripudio" (Paolo Farinella) E CANTANO ANCORA "Forza Italia"!!! Dormono alla grande!!!

PER L’ITALIA E PER LA COSTITUZIONE. CARO PRESIDENTE NAPOLITANO, CREDO CHE SIA ORA DI FARE CHIAREZZA. PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI ...


Ultimo appello al premier

di FEDERICO GEREMICCA (La Stampa, 22/12/2009)

Comincia a esserci qualcosa di fastidioso nel coro di elogi e consensi che fa puntualmente seguito a ogni importante discorso pronunciato dal Presidente della Repubblica.

Non che, naturalmente, ci sarebbe da augurarsi il contrario: più semplicemente - e considerato il punto cui è giunta la parabola - sarebbe forse tempo di veder tradotti, almeno per una volta, quegli elogi e quel consenso in atti politici coerenti e conseguenti.

A un tale pensiero si è stati forzosamente indotti ieri, ascoltando appunto il Capo dello Stato rivolgere - nello splendido Salone dei Corazzieri - il suo preoccupato discorso di fine anno alle alte magistrature della Repubblica. Il motivo è assai semplice: nel suo intervento, Napolitano è stato costretto a citarsi più volte e a ricordare come alcuni suoi allarmi (intorno ai quali, naturalmente, registrò il massimo del consenso...) sono ormai vecchi di anni: le «severe considerazioni» intorno alle storture che accompagnano il percorso in Parlamento della legge finanziaria, per esempio, risalgono addirittura ai discorsi svolti di fronte allo stesso consesso nel dicembre del 2006 e poi del 2007. Anche in quelle occasioni, grande sostegno alle preoccupazioni presidenziali e poi pagina voltata e tutto come prima.

Pur evitando pessimismi - dei quali per altro non si sente affatto il bisogno - occorre però dire che, al momento, non par di scorgere novità tali da far ipotizzare sostanziali cambiamenti rispetto al copione di questi ultimi anni. Eppure, l’intervento del Presidente si è mosso con la consueta lucidità dentro quel quadrilatero di rapporti da tempo fonte di ogni problema: politica-giustizia-governo-opposizione. Si è trattato di un discorso severo e fermo, soprattutto nei confronti della maggioranza di governo e di Silvio Berlusconi, al quale - espressa solidarietà «istituzionale e personale» - non ha certo risparmiato rilievi: dall’evocare complotti contro il governo, che la Costituzione rende impraticabili; all’aver «compresso» il ruolo del Parlamento (con il continuo succedersi di decreti-legge: 47 dall’inizio della legislatura); fino a ritenere la nuova legge elettorale una modifica di fatto della Costituzione che ne farebbe addirittura un premier eletto dal popolo.

Secondo il Capo dello Stato non è percorrendo queste vie che si favorisce una distensione del clima e non è così, soprattutto, che si costruisce un terreno favorevole alla realizzazione di riforme condivise, per le quali «purtroppo ancora non si vede un clima propizio nella nostra vita pubblica». E se quello delle riforme - istituzionali, costituzionali ed economiche - rimane, per dir così, un chiodo fisso nei ragionamenti di Napolitano, va annotato che un altro elemento di fortissima preoccupazione vi si è aggiunto negli ultimi giorni: il dovere di «prevenire ogni degenerazione verso un clima di violenza». Può apparire scontato far riferimento a questo dovere oggi, dopo l’inaccettabile episodio dell’aggressione a Berlusconi: ma Napolitano ha ricordato che appena qualche giorno prima del 13 dicembre aveva rivolto un ennesimo appello affinché venisse fermata «la spirale di una crescente drammatizzazione delle polemiche e delle tensioni tra le parti politiche e le istituzioni».

Quell’appello - come purtroppo testimoniò anche il durissimo intervento contro la magistratura, la Corte Costituzionale e gli ultimi presidenti della Repubblica svolto da Berlusconi appena tre giorni prima dell’aggressione milanese - rimase inascoltato: l’auspicio del Capo dello Stato è che almeno ora tutti riflettano sulla china imboccata. «Stiamo attenti - ha chiesto ai leader e alle autorità presenti nel Salone dei Corazzieri - a non lacerare quel fondo di tessuto unitario» decisivo per la tenuta democratica del Paese e il suo sviluppo. Anche stavolta l’appello è stato rivolto a tutti con tono appassionato ed è stato da tutti, naturalmente, apprezzato e condiviso. Il solito copione, verrebbe da dire: anche se, soprattutto dopo l’aggressione subita da Silvio Berlusconi, c’è da sperare che alla solita trama fatta di polemiche e tensioni, uomini di buona volontà decidano di cambiare almeno il finale.


LA CRISI ITALIANA, LA STELLA POLARE, E GIORGIO NAPOLITANO. L’IMPARZIALITA’ DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA E’ BEN AL DI SOPRA DELLA PRESENZA MINACCIOSA DEL PARTITO CHE LO HA ESPROPRIATO DELLA STESSA POSSIBILITA’ DI DIRE ED ESCLAMARE: FORZA ITALIA!!!

Sul tema, nel sito, si cfr.:

"PUBBLICITA’ PROGRESSO": L’ITALIA E LA FORZA DI UN MARCHIO REGISTRATO!!!

COMPLOTTO CONTRO BERLUSCONI? MA SCHIFANI, FINI, BOSSI, E TUTTI GLI ALTRI HANNO "SPOSATO" IL FALSO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA E NON GLI HANNO SCRITTO ALCUNA "lettera di ripudio" (Paolo Farinella) E CANTANO ANCORA "Forza Italia"!!! Dormono alla grande!!!

PER L’ITALIA E PER LA COSTITUZIONE. CARO PRESIDENTE NAPOLITANO, CREDO CHE SIA ORA DI FARE CHIAREZZA. PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI ...


Rispondere all'articolo

Forum