Messaggio evangelico e tradimento strutturale della fiducia. In principio era il Logos ... non il "Logo"!!!

IL CIELO NON E’ VUOTO, MA NEMMENO E’ OCCUPATO DALL’IMPERATORE COSTANTINO E DAL SUO ESERCITO!!! Dopo la "Deus caritas est", la seconda enciclica: "Spe salvi". Una speranza cieca e zoppa, senza grazia ("charitas") e senza memoria, lanciata contro il "relativismo" dell’ONU - a cura di Federico La Sala

L’Onu risponde al Papa. La nostra etica? I diritti umani
lunedì 3 dicembre 2007.
 


PAPA: SPERANZA CONTRO DELITTI ATEISMO E SCIENZA AMORALE *

CITTA’ DEL VATICANO - Bisogna tornare a parlare di speranza, in un mondo reso vuoto dalla fine delle ideologie e in cui anche la "crisi della fede" si configura come crisi di speranza. La speranza è ciò che il Papa oppone ai delitti dell’ateismo, alle distruzioni lasciate dalle rivoluzioni comuniste, ai rischi di una scienza che perda la dimensione etica e può distruggere l’umanità fino agli "abissi" del male, a un mondo di gente che vive senza una prospettiva di futuro e senza più aspirare alla vita eterna. Il "cielo non è vuoto", ammonisce Benedetto XVI nella "Spe salvi (nella speranza siamo stati salvati)", seconda enciclica del pontificato, e ci sarà il giudizio di Dio, che non sarà un colpo di spugna: "la giustizia è l’argomento essenziale in favore della vita eterna", perché l’ingiustizia non può essere l’ultima parola.

Settantasei pagine nella versione italiana, firmata e pubblicata il 30 novembre, nella festa di sant’Andrea, l’enciclica è frutto della riflessione personalissima del papa-teologo; è intrisa di sant’Agostino, si fonda sulle più importanti lettere paoline (dai Romani agli Ebrei), si muove nella filosofia da Bacone alla scuola di Francoforte cercando i motivi della crisi della ragione a partire dalla fiducia nel progresso, e denunciando i limiti del marxismo; si confronta con la teologia protestante e chiede al cristianesimo moderno di fare autocritica perché troppo concentrato sulla salvezza individuale e inadeguato nello spiegare il senso della speranza cristiana.

I DELITTI DELL’ATEISMO E DEL MARXISMO

L’ateismo dell’era moderna ha provocato "le più grandi crudeltà e violazioni dela giustizia"; il marxismo, in particolare, ha lasciato dietro di sé "una distruzione desolante". Il Pontefice contesta tutte quelle ideologie che pretendono di portare giustizia tra gli uomini senza Dio. "Un mondo che si fa giustizia da solo è un mondo senza speranza".

LA SPERANZA CONTRO STRAPOTERE IDEOLOGIE E POLITICA

Il Papa rilancia la speranza contro il vuoto di senso del mondo contemporaneo e contro lo strapotere dell’ideologia e della politica. E’ "la speranza", "questa nuova libertà", che permette a tanti cristiani di opporsi "allo strapotere dell’ideologia e di suoi organi politici". E la speranza si oppone a ideologie e poteri sia nel martirio che nelle "grandi rinunce" alla san Francesco.

LA SCIENZA SENZA ETICA PUO’ PERDERE L’UMANITA’

Scienza e progresso possono perdere l’umanità E come ha osservato Theodor Adorno, col progresso si arriva "dalla fionda alla megabomba" aprendo "possibilità abissali di male". Il progresso senza etica è "una minaccia per l’uomo e per il mondo".

CI SARA’ IL GIUDIZIO E NON SARA’ COLPO DI SPUGNA

Esiste il Giudizio Finale di Dio, non sarà quello dell’iconografia "minacciosa e lugubre" dei secoli scorsi, ma nemmeno un colpo di spugna "che cancella tutto"; esso chiamerà "in causa le responsabilità" di ciascun uomo. Papa Ratzinger riafferma l’esistenza del Purgatorio e dell’Inferno e lega il motivo della speranza cristiana proprio alla giustizia divina.

CIELO NON E’ VUOTO, PERCHE’ NESSUNO PENSA PIU’ A VITA ETERNA?

"Forse oggi molte persone rifiutano la fede semplicemente perché la vita eterna non sembra loro una cosa desiderabile. Non vogliono affatto la vita eterna, ma quella presente, e la fede nella vita eterna sembra, per questo scopo, piuttosto un ostacolo". Nessuno vuole la morte, ma allora "che cosa vogliamo veramente?"

* Ansa» 2007-11-30 16:03

Sul tema, nel sito e in rete, si cfr.:

SPE SALVI - TESTO COMPLETO DELL’ENCICLICA

"DEUS CARITAS EST": LA VERITA’ RECINTATA!!!

IL CATTOLICESIMO-ROMANO E I SUOI SCHELETRI NELL’ARMADIO.

LA FENOMENOLOGIA DELLO SPIRITO ... DEI "DUE SOLI"(DANTE)


Le "divisioni del Papa" contro il relativismo dell’Onu *

Il Papa denuncia: «Il relativismo morale domina l’Onu». Peggio: «Le organizzazioni internazionali mancano di etica». Così si è espresso Benedetto XVI ricevendo, nel Palazzo Apostolico, un centinaio di rappresentanti delle Organizzazioni non governative cattoliche più importanti del mondo e accreditate presso le istituzioni delle Nazioni Unite.

C’è un rifiuto - ha detto - di riconoscere la centralità della «legge morale naturale» e della difesa della «dignità dell’uomo». Le regole internazionali - si è lamentato - si basano solo su una ragione politica e non etica, e ciò porta ad «amari risultati». Dopo le polemiche tra Vaticano e Amnesty international sull’inclusione o meno dell’aborto tra i diritti umani, insomma, le discussioni in seno all’Onu e alle altre organizzazioni internazionali e regionali sono carenti perché sono improntati al «relativismo» etico e cercano un consenso «manipolato dalla pressione ideologica», sostiene il Papa.

Secondo Benedetto XVI, «le discussioni internazionali sembrano caratterizzate da una logica relativistica che vorrebbe considerare come sola garanzia di una pacifica coesistenza tra i popoli un rifiuto di ammettere la verità sull’uomo e la sua dignità, senza dire nulla sulla possibilità di un’etica fondata sul riconoscimento di una legge morale naturale. Ciò ha condotto, in realtà, all’imposizione di una nozione della legge e della politica che alla fine genera consenso tra gli Stati - un consenso condizionato da interessi di breve termine o manipolato dalla pressione ideologica - considerato l’unica vera base delle norme internazionali».

«I frutti amari di questa logica relativistica - secondo il Papa - sono purtroppo evidenti: pensiamo, ad esempio, al tentativo di considerare come diritti umani le conseguenze di certi stili di vita auto-centrati», ha detto Benedetto XVI con trasparente riferimento all’interruzione di gravidanza, «la mancanza di preoccupazione per i bisogni economici e sociali delle nazioni più povere; il disprezzo per la legge umanitaria e la difesa selettiva dei diritti umani». Benedetto XVI ha poi incoraggiato le ong cattoliche a «combattere il relativismo in modo creativo, presentando la grande verità sull’innata dignità dell’uomo e i diritti derivati da questa dignità». Per il Papa bisogna «promuovere come un insieme quei principi etici che, per la loro natura e il loro ruolo di fondamento della vita sociale, rimangono non-negoziabili».

* l’Unità, Pubblicato il: 01.12.07, Modificato il: 01.12.07 alle ore 21.15


-  L’Onu risponde al Papa La nostra etica? I diritti umani
-  L’accusa di «relativismo morale»
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Altro che relativismo morale, noi siamo fondati sui diritti umani. Le Nazioni Unite non ci stanno a subire le accuse che arrivano dalla Santa Sede e rivendicano il fondamento dell’Onu, la dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. Un botta e risposta che non capita tutti i giorni, certo. Da una parte Papa Benedetto XVI e le sue critiche alle organizzazioni internazionali che «mancano di etica». Dall’altra, le Nazioni Unite che un’etica ce l’hanno eccome, ed è quella della difesa dei diritti umani.

A rispondere al Papa è il portavoce dell’Onu, Farhan Haq: «Le Nazioni Unite - ha detto - nascono da un accordo tra Stati, ma non dimenticano che una delle pietre miliari dell’Onu è la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo». Ovvero, quel documento firmato a Parigi quasi sessant’anni fa, il 10 dicembre 1948, che ha «innestato nel dna» dell’Onu quegli stessi principi etici di cui parla il Papa. Le Nazioni Unite, aggiungono dal Palazzo di Vetro, «ascoltano i popoli, le ong, gli attivisti per i diritti umani e i singoli parlamentari. Dobbiamo fare di più - spiegano - ma l’Onu cerca sempre di includere il maggior numero possibile di interlocutori».

Respinte così al mittente le accuse di rifiutare la «legge morale naturale» e di essere «manipolati dalla pressione ideologica», come aveva detto sabato mattina Benedetto XVI a un centinaio di rappresentanti delle ong cattoliche più importanti del mondo. I diritti umani, rivendicano da New York, «non sono negoziabili per loro natura e per il loro ruolo di fondamento della vita sociale».

Nel pomeriggio, prima che l’Onu esprimesse il suo dissenso, il Vaticano si era probabilmente già reso contro dell’incidente diplomatico scatenato dalle parole del Papa: Benedetto XIV, precisavano dalla Santa Sede, «non ha affermato che il relativismo morale domina le Nazioni unite e le altre organizzazioni internazionali ma che spesso “il dibattito internazionale appare segnato da una logica relativistica”». Il Papa, a dire il vero, aveva parlato dell’«imposizione di una nozione della legge e della politica che alla fine genera consenso tra gli Stati - un consenso condizionato da interessi di breve termine o manipolato dalla pressione ideologica - considerato l’unica vera base delle norme internazionali».

Dopo le polemiche tra Vaticano e Amnesty international sull’inclusione o meno dell’aborto tra i diritti umani, insomma, un’altra brutta giornata in Vaticano. Ma per qualcuno è solo colpa dei media. Sul blog Paparatzinger, un post dice: «Chiaramente i media non possono a lungo sopportare il concerto di lodi sull’Enciclica che sta riempiendo le loro pagine, allora si gettano, che dico, si inventano, una ragione per di nuovo attaccare il Santo Padre, cercare di discreditarlo. Posso dirlo? Mi fanno schifo».

* l’Unità, Pubblicato il: 01.12.07, Modificato il: 01.12.07 alle ore 21.27


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