Contro l’ordine "eterno" di "Mammasantissima".... la sollecitazione epocale a "riparare la mia casa" - il "presepe". Restituire l’anello a Giuseppe (Giovanni XXIII, Giovanni Paolo II)!!!

EPIFANIA E IMMAGINAZIONE ("EPINOIA"). LA "MATERNITA’ SPIRITUALE" DEI SACERDOTI. UN’INIZIATIVA ANCORA CIECA E ZOPPICANTE ("EDIPICA") DELLA CHIESA CATTOLICO-ROMANA CONTRO L’OMOSESSUALITA’ NEGATA E LA PEDOFILIA EMERSA DEI SUOI RAPPRESENTANTI. Per il card. Hummes, prefetto della Congregazione per il Clero, è oggi necessaria «una preghiera incessante per suscitare un numero sufficiente di sante vocazioni ...» - a cura di pfls

martedì 8 gennaio 2008.
 


L’INIZIATIVA DEL VATICANO

-  La Chiesa: una preghiera
-  per le vittime dei sacerdoti pedofili

-  Il cardinal Hummes all’Osservatore:
-  «Ma la maggioranza del clero non
-  ha nulla a che vedere con questi fatti»
*

CITTA’ DEL VATICANO. Una preghiera mondiale sarà promossa dal Vaticano «per la riparazione delle mancanze dei sacerdoti e in modo particolare per le vittime delle gravi situazioni di condotta morale e sessuale di una piccolissima parte del clero». Ad annunciare questa iniziativa è il cardinale Claudio Hummes, prefetto della Congregazione per il Clero. «Chiediamo a tutti - dice all’Osservatore Romano - di fare l’adorazione eucaristica per riparare davanti a Dio quello che di grave è stato fatto e per accogliere di nuovo la dignità delle vittime. Sì, abbiamo voluto pensare alle vittime affinchè ci sentano vicini. Ci riferiamo soprattutto a loro, è importante dirlo».

Per il cardinale brasiliano, è una priorità aprire «cenacoli eucaristici» suscitando un grande movimento spirituale di preghiera per tutti i sacerdoti e per la loro santificazione. «Sono davvero tante - spiega - le cose da fare per il vero bene del clero e la fecondità del ministero pastorale nel mondo di oggi. Ma la consapevolezza che l’agire consegue all’essere e che l’anima di ogni apostolato è l’intimità divina ci ha portato a promuovere urgentemente proprio una grande adorazione eucaristica, se possibile perpetua».

«Problemi - ricorda Hummes al giornale vaticano - ce ne sono sempre stati perchè siamo tutti peccatori. Però in questo tempo sono stati segnalati fatti veramente molto gravi. Ovviamente si deve sempre ricordare che solo una minima parte del clero è coinvolta in situazioni gravi. Neppure l’uno per cento ha a che fare con problemi di condotta morale e sessuale. La stragrande maggioranza non ha nulla a che vedere con fatti di questo genere. Ma tutti i sacerdoti hanno comunque bisogno di aiuto spirituale per continuare a vivere la propria vocazione e la propria missione nel mondo di oggi. La Chiesa, poi, ha sempre pregato per la riparazione dei peccati di tutti. È questa, ad esempio, una delle caratteristiche della tradizionale devozione al sacro cuore di Gesù».

Padre Raniero Cantalamessa, predicatore della Casa Pontificia, il 15 dicembre 2006 aveva detto alla presenza di Benedetto XVI che la Chiesa Cattolica avrebbe dovuto fare un giorno di digiuno e penitenza per chiedere perdono per gli abusi sessuali che hanno visto coinvolti alcuni sacerdoti. Cantalamessa aveva sottolineato che la Chiesa ha «pianto e sospirato» recentemente «per gli abomini commessi nel suo seno da alcuni dei suoi stessi ministri e pastori. Non si potrebbe - aveva chiesto - indire un giorno di digiuno e di penitenza, a livello locale e nazionale, dove il problema è stato più forte, per esprimere pubblicamente pentimento davanti a Dio e solidarietà con le vittime, operare insomma una riconciliazione degli animi e riprendere un cammino di Chiesa, rinnovati nel cuore e nella memoria?».

La proposta del religioso è stata dunque accolta positivamente. «Abbiamo pensato - rivela il card. Hummes nell’intervista - a due cose distinte: l’adorazione eucaristica, perpetua se si riesce, e la maternità spirituale per i sacerdoti. Se anche sono due realtà distinte, molte volte si uniscono proprio nell’adorazione eucaristica». Per questo, conclude, in una lettera «abbiamo proposto ai vescovi di promuovere nelle diocesi veri e propri »cenacoli« in cui consacrati e laici si dedichino, uniti fra loro e in spirito di vera comunione, alla preghiera sotto forma di adorazione eucaristica continuata, in spirito di genuina e reale riparazione e purificazione».

Per il card. Hummes è oggi necessaria «una preghiera incessante per suscitare un numero sufficiente di sante vocazioni al sacerdozio e, insieme, per accompagnare spiritualmente, con una sorta di maternità spirituale, quanti sono già stati chiamati al sacerdozio».

La «nota esplicativa» è stata inviata a diocesi, parrocchie, rettorie, cappelle, monasteri, conventi, seminari per incrementare la pratica dell’adorazione eucaristica continuata per tutti i sacerdoti e le vocazioni sacerdotali. E sollecita l’individuazione in ogni diocesi di un sacerdote a tempo pieno per lo specifico ministero di promozione dell’adorazione eucaristica, ma anche la creazione di santuari eucaristici e l’individuazione di luoghi specifici da riservare appositamente all’adorazione eucaristica continuata.

* La Stampa, 5/1/2008 (13:58)


Sul tema, si cfr.:

-  MEMORIA DI FRANCESCO D’ASSISI. "Va’, ripara la mia casa"!!!

-  RIPENSARE IL "PRESEPE".

-  Al di là della Trinità edipica!!!... "NUOVA ALLEANZA’"?! A CONDIZIONE CHE VICINO A "MARIA" CI SIA "GIUSEPPE"!!!

-  A FREUD, GLORIA ETERNA!!!

-  PER UN RI-ORIENTAMENTO TEOLOGICO-POLITICO ... E ANTROPOLOGICO


IL DOCUMENTO

In un opuscolo il senso della «maternità spirituale» *

«Adorazione, riparazione, maternità spirituale per i sacerdoti» è il titolo dell’opuscolo della Congregazione per il clero nel quale viene rivolto a tutti i vescovi l’invito a stabilire «veri e propri cenacoli in cui chierici, religiosi e laici si dedichino alla preghiera, sotto forma di adorazione eucaristica continuata». Intenzione centrale, ricorda il testo pubblicato a dicembre e reperibile anche sul sito www.clerus.org, è proprio «la riparazione delle mancanze e la santificazione dei chierici».

Con questa iniziativa, spiega il prefetto della Congregazione, il cardinale Claudio Hummes, nell’introduzione, «si intende affidare a Maria ogni sacerdote, suscitando nella Chiesa un movimento di preghiera che ponga al centro l’adorazione eucaristica continuata, nell’arco delle ventiquattro ore, in modo che, da ogni angolo della terra, sempre si elevi a Dio, incessantemente, una preghiera di adorazione, ringraziamento, lode, domanda e riparazione, con lo scopo precipuo di suscitare un numero sufficiente di vocazioni allo stato sacerdotale e, insieme, di accompagnare spiritualmente con una sorta di maternità spirituale, quanti sono già stati chiamati al sacerdozio ministeriale».

Questo, quindi, il profilo specifico dell’appello lanciato da Hummes e poi approfondito nelle 40 pagine dell’opuscolo del dicastero vaticano. L’invito all’adorazione eucaristica, già ribadita con forza dallo stesso Benedetto XVI al numero 66 dell’enciclica «Deus caritas est», in Italia non cade nel vuoto ma trova una vera e propria rete di parrocchie già impegnate in questa pratica. Oggi sono circa una ventina in tutta Italia le chiese dove si svolge l’adorazione eucaristica perpetua per iniziativa di una comunità parrocchiale. Una realtà nata grazie anche all’idea di don Alberto Pacini, rettore della basilica di Sant’Anastasia a Roma, dove l’adorazione perpetua è stata un frutto della Gmg del 2000. La «rete» di comunità adoratrici ha anche un sito: www.adorazioneperpetua.it.

* Avvenire, 12.01.2008, p. 17.



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