LA COSTITUZIONE, LE REGOLE DEL GIOCO, E IL "GIOCO" DEL PARADOSSO DEI MENTITORI ISTITUZIONALI ...

NE’ APOCALITTICA NE’ INTEGRATA, UNA "SINISTRA SENZA SINISTRA". E SENZA TESTA!!! E’ bastata una parola per decapitarla: "Forza Italia"!!! - a cura di Federico La Sala

Cinquanta intellettuali di ispirazione eterogenea e di varia competenza hanno accettato di misurarsi con i nodi cruciali di una realtà da tempo in crisi
sabato 11 ottobre 2008.
 

-  Cinquanta intellettuali di ispirazione eterogenea e di varia competenza hanno accettato di misurarsi con i nodi cruciali di una realtà da tempo in crisi: scomparsi i vecchi valori, restano indefiniti i nuovi

-  Liberaldemocratici sono insieme a socialisti e cattolici

-  Sinistra in cerca d’autore
-  Un dizionario politico-culturale

-  Si rimprovera al Pd la liquidazione di una grande storia
-  Il mito culturale del popolo è stato regalato alla destra

-  di Simonetta Fiori (la Repubblica, 09.10.2008)

Ci sono libri più di altri capaci di intercettare lo spirito del tempo. Sinistra senza sinistra è uno di questi (Feltrinelli, pagg. 352, euro 14). Nasce da un’inquietudine diffusa, almeno in una zona non irrilevante del paese: ma è possibile che la sinistra sia davvero finita? Estinta in parte nella sua rappresentanza parlamentare - liquidazione che riguarda l’ala più radicale - soprattutto polverizzata nella battaglia delle idee, nella proposta legislativa su temi essenziali, nella capacità di leggere le trasformazioni del paese? Quel che ci appare oggi nell’agone politico è una sinistra spaesata, balbettante, litigiosa, talvolta incagliata in beghe meschine, sostanzialmente subalterna alla nuova egemonia politica e culturale della destra. Sinistra, appunto, senza sinistra.

Eppure sopravvive oggi una vasta collettività di persone per le quali essere di sinistra ha ancora un senso. Nei grandi richiami ideali ma anche nel comportamento quotidiano. Un popolo di esiliati in patria, paragonati una volta da Cesare Garboli a tanti agrimensori K che vivono ai margini del magico castello dove si decidono, o si dimenticano, i loro destini. Una collettività che include il fattivo mondo dell’associazionismo e del volontariato, che ogni giorno sfida l’inerzia di chi li rappresenta. È anche questa la "sinistra senza sinistra" alla quale si rivolge l’instant book, preparato in velocità dalla casa editrice Feltrinelli grazie all’appassionato contributo di oltre cinquanta intellettuali di ispirazione eterogenea e di varia competenza, tra costituzionalisti, sociologi, filosofi, storici, urbanisti, politologi, giuristi ed economisti, anche operatori sociali ed esponenti dei movimenti. Ne è scaturita un’agenda a più voci, non sempre omogenea nell’intonazione, ma attraversata da un comune sentimento di rabbia per quel che poteva essere e non è stato, e insieme da passione civile per quel che ancora si può fare.

Un cahier de doléances, da un lato, che ripercorre le occasioni mancate della sinistra italiana; dall’altra, una sorta di manifesto sui grandi temi della contemporaneità, che richiedono oggi più che mai una voce limpida e ferma. «Un nuovo patto di civiltà», lo definiscono in casa editrice, «al quale dedicarsi con cura e dedizione». Un libro che - aggiungono in via Andegari - un marchio storico come la Feltrinelli non poteva non fare.

Da «Autonomia delle persone» a «Legalità», da «Città» a «Ideologia», da «Diritti umani» a «Famiglia», da «Coscienza di classe, coscienza di luogo» a «Immigrazione», sono oltre cinquanta i lemmi che compongono questo nuovo dizionario politico-culturale d’una sinistra declinata nelle diverse anime, liberaldemocratica, socialista e cattolica.

Una sorta di alfabeto civile - composto tra gli altri da Chiara Saraceno, Stefano Rodotà, Giorgio Bocca, Rossana Rossanda, Giorgio Ruffolo, Guido Rossi, Chiara Valentini, Tomàs Maldonado, Ilvo Diamanti, Luciano Gallino, Gad Lerner, Tito Boeri, Adriano Sofri, Gianfranco Pasquino, Luciano Canfora - che pur incompleto può però servire da bussola in un’Italia segnata da degrado istituzionale e morale, disgregazione sociale, scarsa memoria storica. Amnesia che ha contagiato pericolosamente anche la gauche.

Nella discontinuità delle voci, c’è una trama comune che le attraversa. Quel che si rimprovera al Partito Democratico è il taglio reciso con i propri legami ideali, la liquidazione brusca d’una storia intellettuale che annovera a sinistra molti padri nobili, l’assenza d’una elaborazione culturale che ne definisca il percorso e la base sociale.

Ne è scaturito un «indistinto, incolore, incolto», denuncia Pasquino, privo di una cultura politica precisa, nonostante la promessa d’una felice sintesi delle migliori culture riformiste del paese. Insieme all’ideologia come visione fideistica della storia, incalza Nadia Urbinati, è stata buttata via anche l’ideologia quale politica delle idee, necessaria in ogni democrazia. Quel corpus di valori - così sintetizza Marc Lazar - solo attraverso il quale passa l’identità, e la capacità di mobilitare.

In questa furia autolesionistica, sembra quasi fatale la subalternità agli slogan populisti della destra. Un cedimento denunciato dagli studiosi in terreni diversi, dalla sicurezza ai flussi migratori, dalla famiglia alla fecondazione artificiale, dalla teoria della città alla giustizia, fino all’uso pubblico della storia.

Quel che la sinistra ha regalato in questi anni alla destra - scrive Aldo Bonomi - è il potentissimo mito culturale del popolo. «È venuto meno quell’elemento che garantiva la connessione con il paese profondo e la sua cultura, la capacità di esprimere e reinventare il popolare, o nelle parole di Gramsci il nazionalpopolare come mastice tra nazione culturale e nazione politica, tra territorio e Stato, tra comunità e rappresentanza».

Per rimettere insieme i cocci della "nuova sinistra" occorrerà ripartire da qui, dalla conoscenza del territorio - "coscienza di luogo", la definisce il sociologo - legata alle travolgenti trasformazioni del capitalismo globale. Proposte, idee, tentativi di definire una sinistra moderna. Soprattutto, la volontà di riscrivere quella vignetta di Altan dove all’omino col basco che rivendica "Ma io sono di sinistra!" replica accigliato l’amico: "Piantala, che ci stanno guardando tutti".


Sul tema, nel sito, si cfr.:

-  1994-2010: LA LUNGA E BRILLANTE CAMPAGNA DI GUERRA DEL CAVALIERE DI "FORZA ITALIA" CONTRO L’ITALIA.
-  Alcuni documenti per gli storici e i filosofi del presente e del futuro

-  IL BERLUSCONISMO E IL RITORNELLO DEGLI INTELLETTUALI. Dal 1994 al 2008: "Gran brutta aria, regime ancora no"!!!

-  L’AVVENTURA DEL CAVALIERE DELLA THAILANDIA E’ FINITA. L’EX-PREMIER THAKSIN SHINAWATRA HA CHIESTO ASILO POLITICO A LONDRA

-  Se FERRERO è FERRERO, VENDOLA è VENDOLA, GIORDANO è GIORDANO, BERTINOTTI è (ancora) BERTINOTTI, VELTRONI è (ancora) VELTRONI, e PRODI è (ancora) PRODI ...
-  UNA MOBILITAZIONE CULTURALE GENERALE, SUBITO - ORA. Un appello

-  VELTRONI, D’ALEMA SVEGLIA!!! E’ ELEMENTARE!!! BERLUSCONI E’ GIA’ CON UN PIEDE SUL COLLE DAL ’94, CON LA FONDAZIONE DEL SUO PARTITO: "FORZA ITALIA"!!!

-  LE BOLLE DEI SIGNORI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA, IL RISCHIO REGIME, E LA DISCESA IN CAMPO DI MARINA BERLUSCONI. "WALL STREET MAIN STREET".
-  L’analisi di Barbara Spinelli

-  LA CRISI DELLA "BORSA" DEGLI ITALIANI.
-  LA MISERIA DI TUTTI E LA RICCHEZZA DI UNO SOLO.
-  E’ TUTTA INVIDIA: "FORZA ITALIA"!!!
-  UNA SOCIAL CARD PER TUTTI

-  NELLE MANI DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA LA BANDIERA E IL NOME DELL’ITALIA.
-  Napolitano scrive a "La Stampa" e risponde all’articolo di Michele Ainis: "Eserciterò con rigore le mie prerogative costituzionali"


SCHEDA EDITORIALE *

-  Sinistra senza sinistra
-  Idee plurali per uscire dall’angolo
-  Autori vari

-  Collana: Serie Bianca
-  Pagine: 352
-  Prezzo: Euro 14

In breve

È davvero finita la sinistra nel nostro Paese, o è ancora possibile ridefinire idee, analisi, esperienze e sentimenti capaci di tracciare una nuova carta politica per una sinistra moderna? La sinistra come poteva essere, la sinistra che non c’è stata, la sinistra che vorremmo. Un progetto collettivo al quale hanno aderito con entusiasmo voci di diversa provenienza e tra le più autorevoli.

Il libro

È davvero finita la sinistra nel nostro Paese? Le ultime elezioni hanno consegnato alla destra non solo la responsabilità di governare, ma anche la gestione di un ciclo politico di lunga durata e senza oppositori? Anche nel diffuso clima di sfiducia, non tutti la pensano così. Anzi: c’è chi ritiene che sia ancora possibile ridefinire idee, analisi, esperienze e sentimenti capaci di tracciare una nuova carta politica per una sinistra moderna.

È l’obiettivo di questo libro, o almeno è l’obiettivo a cui questo libro vuole portare un contributo significativo. Un libro reattivo, nervoso e non paludato, provocatorio. Un libro di interventi veloci e diretti, del tutto estraneo alle logiche di partito. Senza pretese di completezza, ma capace di segnare una differenza rispetto alle posizioni oggi dominanti. Un progetto collettivo al quale hanno aderito con entusiasmo voci di diversa provenienza e tra le più autorevoli: quelle di studiosi e opinionisti, operatori sociali ed esponenti dei movimenti, impegnati tutti i giorni nel tentativo di ridare senso a un’azione politica e civile.

Approfondimento

Autori e voci

-  Adriano Sofri: I Penultimi
-  Marco d’Eramo: Moderatismo
-  Nadia Urbinati: Ideologia
-  Carlo Augusto Viano: Laicità
-  Salvatore Natoli: Laicità
-  Luciano Canfora: Uguaglianza
-  Salvatore Veca: Autonomia delle persone
-  Carlo Freccero: Comunicazione
-  Massimo Mucchetti: Privatizzazione della Rai
-  Ilvo Diamanti: Geografia elettorale
-  Rossana Rossanda: Il vuoto a sinistra
-  Marc Lazar: Le basi sociali
-  Gustavo Zagrebelsky: Legalità/legittimità
-  Giorgio Ruffolo: Turbocapitalismo
-  Alessandro Colombo: Guerra
-  Guido Rossi: Europa
-  Guido Martinotti: Città
-  Adolfo Ceretti e Roberto Cornelli: Sicurezza
-  Aldo Bonomi: Coscienza di classe, coscienza di luogo
-  Danilo Zolo: Paura
-  Gianfranco Bettin: Federalismo
-  Loris Caruso: Nimby
-  Alessandro Dal Lago: Immigrazione e razzismo
-  Gad Lerner: Rom
-  Anna Elisabetta Galeotti: Integrazione
-  Virginio Colmegna: Solidarietà
-  Giorgio Bocca: Onestà
-  Donatella della Porta: Corruzione
-  Franco Corleone: Garantismo
-  Antonio Cassese: Diritti umani
-  Giulio Marcon: Volontariato e terzo settore
-  Sergio Bevilacqua: Il popolo delle partite Iva
-  Marco Rovelli: Omicidi bianchi
-  Susanna Camusso: “Post”
-  Christian Marazzi: Inflazione
-  Stefano Rodotà: Prìvacy
-  E. “Gomma” Guarneri: Rete
-  Raf Valvola Scelsi: Culture del gratuito
-  Tito Boeri: Merito
-  Luigi Manconi: Unioni civili
-  Silvia Ballestra: Libertà di scelta
-  Chiara Valentini: Fecondazione assistita
-  Chiara Saraceno: Famiglie
-  Matteo Schianchi: Disabilità
-  Daniele Checchi: Formazione
-  Telmo Pievani: Darwin
-  Guido Viale: Rifiuti
-  Alex Zanotelli: Napoli
-  Claudio Fava: Mafia-Giuseppe A. Veltri: Mezzogiorno
-  David Bidussa: Uso pubblico della storia
-  Tomás Maldonado: Radici
-  Gianfranco Pasquino: Socialdemocrazia

* GIANGIACOMO FELTRINELLI EDITORE


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