Deus charitas? No, Deus caritas!!! Eu-angélo? No, Van-gélo!!!

SESSO, POLITICA, E RELIGIONE - OGGI. IL "CATTOLICESIMO" PLATONICO E LA PLANETARIA "CAVERNA A LUCI ROSSE". QUALE POSSIBILE NUOVO RAPPORTO TRA "EROS"(il "dio" di Platone) E "AGAPE"(il "dio" di Giovanni)? Un’intervista al teologo Giuseppe Angelini - a cura di Federico La Sala

martedì 13 marzo 2007.
 


INTERVISTA

«Benedetto XVI con la sua enciclica ha inteso correggere la sconnessione che spesso viene operata fra i due termini». Parla il teologo Giuseppe Angelini, autore di un saggio sull’argomento

Eros e agape, oltre l’alternativa

Da Milano Paolo Lambruschi (Avvenire, 13.03.2007)

La prima enciclica di papa Ratzinger Deus caritas est ha avuto grande successo. Il teologo morale Giuseppe Angelini, docente della Facoltà teologica dell’Italia settentrionale, torna con il volume Eros e Agape. Oltre l’alternativa, edito da Glossa sui temi antropologici del testo, quelli che segnano l’esperienza quotidiana dell’amore.

Monsignor Angelini, partiamo dall’alternativa del titolo. Benedetto XVI nell’enciclica la respinge: l’amore di Dio per l’uomo è anche eros. Qual è la portata di questa innovazione in campo teologico?

«L’alternativa è stata formulata in termini perentori nel 1930 da Anders Nygren, in un’opera di grande e immeritato successo; Nygren era teologo luterano; nella sua ottica l’opposizione tra eros e agape assumeva la figura di rinnovata affermazione del teorema che oppone la fede alle opere, il divino all’umano. L’eros inteso quale desiderio umano, addirittura costitutivo dell’identità dell’umano, sarebbe senza proporzione con agape, l’amore che Dio rivolge in maniera incondizionata a ogni sua creatura. Di questo secondo amore l’uomo si approprierebbe mediante la sola fede, indipendentemente dalle opere. La correlazione positiva e dinamica tra eros e agape affermata da Benedetto XVI assume in tal senso anzitutto il valore di una rinnovata affermazione dell’originaria alleanza tra Dio e l’uomo, creato a immagine del suo Verbo. Pur senza usare il lessico di eros e agape, la sconnessione tra amor concupiscentiae e amor benevolentiae attraversa però largamente la stessa tradizione cattolica. Essa sancisce la separazione tra le forme psicologiche del desiderio spontaneo dell’uomo e le forme solo spirituali della caritas. Appunto tale sconnessione Benedetto XVI intende correggere, introducendo l’affermazione sorprendente che Dio stesso ha un desiderio nei confronti della sua creatura».

Perché si è creata nella nostra morale questa alternativa tra amore spirituale e passione?

«Effettivamente l’uomo è esposto alla tentazione di ridurre il bene alla figura passiva della saturazione del proprio desiderio. Non è solo una tentazione, ma è la forma radicale del peccato universale. Realizzato in questa forma, l’eros diventa in effetti alternativo all’agape. Illusoria è però l’idea che alla tentazione si possa porre rimedio semplicemente separando amore spirituale e passione; al contrario, soltanto attraverso le originarie forme passive, o affettive, dell’esperienza l’uomo può accedere alla verità della promessa, che sola apre il cammino della sua vita».

E nel campo della morale quotidiana, cosa significa proporre all’uomo contemporaneo questo amore divino?

«Per proporre all’uomo contemporaneo la figura dell’amore divino, manifestato attraverso la passione di Gesù Cristo, occorre mostrare come la vicenda di Gesù effettivamente manifesti la verità da sempre nascosta in ogni forma umana dell’amore, ma rimossa. Occorre in tal senso passare dalle forme correnti del discorso cattolico - oscillante tra le formule scolastiche del catechismo e la semplice citazione delle parole evangeliche e bibliche in genere - a un’attenta fenomenologia delle relazioni umane tutte, a procedere da quelle elementari, dalla relazione tra uomo e donna e tra genitori e figli. Soltanto sulla base di tale attenzione al concreto sarebbe possibile mostrare come la rivelazione di Dio nella storia interpreti e insieme giudichi le forme dell’amore raccomandate dalla tradizione della cultura».

Come l’enciclica rinsalda il valore dell’amore matrimoniale?

«È troppo poco dire che essa rinsalda; essa porta alla luce il valore originario che l’eros sponsale assume in ordine alla comprensione del desiderio di Dio nei confronti degli umani, e quindi anche della sua "vulnerabilità", resa manifesta dalla croce. Non si tratta solo di rinsaldare, ma di configurare un eros che, nelle forme in cui esso è vissuto e celebrato, appare come una filastrocca banale. Per suggerire solo un’applicazione più concreta, occorre correggere l’immagine romantica dell’amore, che ha costituito la forma dominante nell’epopea civile moderna; quella forma ha fatto dell’amore quasi una nuova religione (vedi L’allegoria dell’amore dello scrittore Clive Staples Lewis), e certo una diversa da quella evangelica».

Lei parla a lungo del commiato della modernità dalla religione ecclesiastica. L’amore elaborato dall’individualismo e dalla laicità in cosa si differenzia dall’amore cristiano?

«La responsabilità della concezione moderna dell’amore, quella romantica, nasce da un sistema civile, quello secolare della modernità. Esso condanna la coscienza individuale alla clandestinità; su questo sfondo trova terreno propizio di cultura la figura immaginaria e sognante dell’amore. Essa si affida a immagini esoteriche, remote dalle forme effettive della pratica quotidiana di vita. La figura di amore che ne risulta fugge dalla responsabilità, dalla memoria e dalla promessa; cancella il nesso, obiettivo e innegabile, tra amore e generazione; sequestra il rapporto tra uomo e donna dal rapporto di generazione, quindi anche dal compito dell’educazione. Questa è ridotta alla figura irreale di una puericultura».

Un tema delicato nella seconda parte dell’enciclica, quella cosiddetta politica, è la "caritas". Lei sostiene che la compassione e l’amore per gli ultimi sono la forma in cui è stato ridotto l’amore cristiano dalla società post ideologica. Mentre addirittura nel Vangelo di Giovanni non v’è accenno alla compassione di Gesù per i poveri e gli ultimi. Qual è oggi il senso del comandamento dell’amore? Chi è il prossimo da amare?

«Ricordo anzitutto che alla domanda "Chi è il mio prossimo?" Gesù stesso risponde raccontando una storia, quella del buon samaritano; essa è una parabola che dice dell’amore di Gesù stesso; non si può dire chi è il prossimo se non raccontando la storia che me lo rende tale. Preciso poi che l’amore comandato da Gesù ha sempre la figura della ripresa di una prossimità, che in prima battuta si realizza a monte rispetto alla consapevolezza e alla scelta dell’uomo. In tal senso, concorrono a disegnare la figura dell’amore cristiano anzitutto l’amore tra uomo e donna, e poi quello tra genitori e figli. A procedere da queste forme occorre intendere le stesse forme tipiche dell’agape del nuovo testamento: il perdono dei nemici, il servizio degli amici e certo anche la compassione per chi è nel bisogno».

E’ ancora attuale la frase di Paolo VI: la politica è la più alta forma di carità?

«Certo. Chiede, però, che sia pensata la figura della politica, correggendo le concezioni moderne, che la riducono a discorso sulle forme dell’uso legittimo del potere. Occorre ripensare la politica come forma della alleanza umana e non solo come esercizio del potere».



Sul tema, nel sito, si cfr.:

-  "Deus caritas est": la verità recintata!!! Caro BENEDETTO XVI ... Messa in latino? Ma quale latino?! Faccia come insegna CONFUCIO: provveda a RETTIFICARE I NOMI. Segua FRANCESCO !!! E ri-mediti sulla ’sollecitazione’ ( Un "Goj") di Luigi Pirandello ... a Benedetto XV.

-  PEDOFILIA E POLITICA DELLA MENZOGNA. LA PERDITA TOTALE DI CREDIBILITA’ E LA CATASTROFE DEL VATICANO. "Come se Dio non ci fosse"!!! Gesù!!! Nel maggio del 2001, il Cardinale Joseph Ratzinger, attuale Papa Benedetto XVI, inviò una lettera confidenziale a tutti i vescovi cattolici per proteggere la Chiesa nascondendo gli abusi sessuali sui bambini !!! Un articolo di Jamie Doward, dal "Guardian".

-  "GIUSEPPE, IL PADRE CHE CI MANCA", E LA "SACRA" FAMIGLIA CATTOLICO-ROMANA. «Josephologie». LA QUESTIONE EPOCALE E CRUCIALE COMINCIA A INVESTIRE LO STESSO "AVVENIRE" (IL GIORNALE DEI VESCOVI ITALIANI) DELLA CHIESA.

-  A FREUD, GLORIA ETERNA!!!

-  PERVERSIONI di Sergio Benvenuto. UN CORAGGIOSO PASSO AL DI LA’ DELL’EDIPO

-  PER L’ITALIA, "DUE SOLI". Per una sana laicità, un sano cristianesimo!!! Come MARIA: "FIGLIA DEL TUO FIGLIO", Così GIUSEPPE: "FIGLIO DEL TUO FIGLIO"! Dante non "cantò i mosaici" (Carlo Ossola) dei faraoni, ma la Legge del "Dio" di Mosè, del "Dio" dei nostri "Padri" e delle nostre "Madri". L’Amore che muove il Sole e le altre stelle ... e la fine del cattolicesimo costantiniano!!!

-  BASTA CON LA MENZOGNA DI "DIO". IO VENGO DALL’ AMORE DI "D-ue-IO"!!! USCIRE DALLO STATO DI MINORITA’ (E DI PRETESA MATURITA’), SIA AGNOSTICO SIA ATEO SIA RELIGIOSO!!! RATZINGER-HABERMAS: ALLEATI CONTRO I DISFATTISTI?! RUINI, nella "Prolusione" all’ottavo Forum del "Progetto Culturale", attacca benissimo Habermas ... e se stesso (e lo stesso Ratzinger-Benedetto XVI)!!! Possenti Numi - che "forza" e che confusione!!!


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